Gestire le reti integrate sanitarie e sociali

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Transcript della presentazione:

Gestire le reti integrate sanitarie e sociali

Integrazione socio-sanitaria Coordinamento tra interventi di natura sanitaria e interventi di natura sociale a fronte di bisogni di salute molteplici e complessi, sulla base di progetti assistenziali personalizzati Il raccordo tra politiche sanitarie e sociali consente di dare risposte unitarie all’interno di percorsi assistenziali integrati, con il coinvolgimento e la valorizzazione di tutte le competenze e le risorse istituzionali (e non) presenti sul territorio Superare la dicotomia tra servizi sociali gestiti da Enti locali e servizi sanitari di competenza del SSN (partnership tra Distretti sociosanitari e Comuni) Definizione LEA e LEP, Piano socio-sanitario regionale, Piano Integrato di Salute, Piani di zona….

I tre livelli dell’integrazione socio-sanitaria Istituzionale norme che regolano il settore e soggetti istituzionali che entrano nella realizzazione delle attività. (“patti per la salute”) Gestionale organizzazione dei servizi socio-sanitari (adozione di modelli organizzativi coerenti) Professionale armonizzazione delle competenze, coordinamento e lavoro congiunto tra operatori sanitari e sociali “Fare rete”: Reti formali e informali tra organizzazioni e coordinamento tra professionalità, creazione di nuovi modelli organizzativi e servizi (Casa della Salute, PUA, ASUR Marche…)

La metafora dell’organizzazione “Supponiamo che un pescatore debba tirare in secco la propria barca prima che salga la marea. Constatato che da solo non ce la fa, va a chiamare i suoi amici perché lo aiutino; e promette di pagare loro da bere. Raccoltine quattro, disponibili e robusti, li dispone attorno alla barca, con compiti ben precisi: tirare da prua o da destra o da sinistra, spingere da poppa. Al segnale che lui dà, essi compiono uno sforzo tutti insieme, e la barca viene tirata in secco. Il pescatore verifica quindi se la distanza raggiunta dalla riva consente di ormeggiare la barca con sicurezza; se no, invita gli amici a compiere un altro sforzo.” La parabola appena citata definisce metaforicamente cosa sia un’organizzazione

Le organizzazioni formali e informali Alla comprensione dei fenomeni organizzativi è possibile giungere solo considerando la dimensione “Formale e “Informale” congiuntamente e nelle loro reciproche interazioni Nessuna organizzazione formale può infatti operare in modo efficiente senza essere accompagnata da una serie di rapporti informali che consentono di soddisfare quel bisogno di integrazione che è proprio dei membri di un sistema organizzativo (Simon, 1956; 232)

Legami forti e deboli (Weick, 1976) Le organizzazioni sono progettate in maniera rigida Legami forti (patologiche) Le organizzazioni sembrano sia sistemi ben determinati e chiusi in cerca di certezza, sia sistemi aperti in attesa dell’incerto. Come conciliare razionalità e indeterminatezza? Legami Deboli (strumento di gestione manageriali)   La connessione debole coniuga la razionalità con l’indeterminatezza

LE PERSONE CONTRIBUISCONO GIORNO DOPO GIORNO, INDIPENDENTEMENTE DAL RUOLO, A PLASMARE LE ORGANIZZAZIONI IN CUI AGISCONO. LE ORGANIZZAZIONI COME STRUTTURE CONDIZIONANO L’AZIONE DEGLI ATTORI ATTRAVERSO VINCOLI: NORMATIVI TECNICI ECONOMICI CULTURALI I SOGGETTI NELL’INTERPRETARE QUEI VINCOLI METTONO IN ATTO UN PROCESSO CHE PRODUCE E RI-PRODUCE E (MODIFICA) QUELL’ORGANIZZAZIONE 7

GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DI UNA RETE TRE SONO GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DI UNA RETE I nodi: con le relative caratterizzazioni e il nodo ente di riferimento Le relazioni di collaborazione tra i nodi: secondo il principio di sussidarietà; I legami fra le strutture e la nuova struttura creata dalle connessioni ; IN UNA RETE IL PROBLEMA E’: STABILIRE LA COMUNICAZIONE TRA I NODI DELLA RETE - AVENTI TUTTI PIENA AUTONOMIA GIACCHE’ APPARTENENTI A ENTI DIVERSI E PARITETICI Indipendentemente da QUALE SIA IL RUOLO DI OGNUNO E DEL NODO CHE “COMANDA”. IN UNA RETE SI PUO’ SVILUPPARE UNA COMUNITÁ DI PRATICA CHE ATTUA DEI PROGETTI E L’ESISTENZA DI UNA LEADERSHIP RICONOSCIUTA, RESPONSABILE DEL FUNZIONAMENTO DELLE RELAZIONI, DELLA FORMAZIONE E DELL’AGGIORNAMENTO e DELLA VALUTAZIONE 8

LE RETI RAPPRESENTANO UNA FORMA ORGANIZZATIVA DELLA MODERNITA’ Aumenta la complessità organizzativa  Le reti si specializzano   Interagiscono le une con le altre Alimentano flussi di energie Creano elementi di ordine, nuovi linguaggi nel tempo e nello spazio Hanno proprietà di auto-organizzazione (es. la sala operatoria del PS di un ospedale come spazio stabile dove i chirurghi possono autoorganizzarsi di volta in volta nonostante le influenze casuali come i rischi d’infezione,storie cliniche di pazienti ignote, carichi di lavoro e cambi di personale imprevedibili) Generano la propria integrazione  sono autopoietiche e autogeneranti perché ogni informazione che entra nel flusso genera pensieri e significati che a loro volta producono un’ulteriore comunicazione. La rete così genera se stessa. Generano flussi di informazioni ( a livello mondiale) Sicurezza della città Reti scolastiche Gestire grandi Città Rete Cardiologica, dell’ Emergenza, Sociosanitaria Rischio Clinico 9

I Nodi Agenzie, Associazioni, Enti (Comuni…) Distretti, Strutture funzionali Gruppi di lavoro, gruppi professionali, gruppi sociali, Ruoli e persone

quali connessioni contano di più? Le connessioni Cooperazione lavorativa (fare) Connessioni burocratiche (eseguire disposizioni) Informazioni (trasmettere e ricevere informazioni) Comunicazioni (intendersi) Impegni e obblighi Processi decisionali Alleanze … Nella vostra rete quali connessioni contano di più?

La struttura La configurazione dei nodi e delle connessioni da luogo a strutture tipiche: Mercato o quasi mercato Struttura gerarchica (es. organigramma) Struttura operativa (es. un progetto,un comitato) Struttura informativa (una rete locale di MMG) Strutture sociali (es. un clan, una struttura di parentela, un’etnia) Strutture politiche (es. un partito)

SE LA CONNESSIONE SI ATTIVA SI CREA UN COMUNE CONTESTO, UNA CULTURA E I MEMBRI DELLA CULTURA DI UNA TALE RETE ATTIVANO AZIONI, COMPORTAMENTI CONDIVISI AUTOPRODUCENDO I PROPRI CONFINI 13

La rete deve essere governata Perché la rete possa essere governata è necessaria: Una dimensione istituzionale Una dimensione culturale (linguaggio, obiettivi, valori) Sistemi operativi (pianificazione, controllo, progettazione e innovazione, incentivi, alleanze …)