Come affrontare le difficoltà I Problemi Come Ostacoli Secondo questa chiave di lettura, i problemi della vita sono concepiti come delle difficoltà tali da disturbare il pacifico corso della nostra esistenza. Come dei fastidi, degli ostacoli in grado di irritarci, renderci nervosi e, in definitiva, complicarci inutilmente la vita. In base a questa visione, ognuno di noi dovrebbe cercare di fare il proprio meglio per evitare l’insorgere di situazioni problematiche. Laddove si presenta un problema, ciò sta a significare che qualcosa è andato storto, che non siamo stati in grado di prevederlo e di evitarlo. Allo stesso modo, un problema inevitabile viene percepito come una sfortuna o una maledizione, un inconveniente il cui superamento richiede un impegno ed uno spreco di energie che volentieri eviteremmo
Come affrontare le difficoltà I problemi della vita possono essere anche percepiti e accolti come delle opportunità, delle occasioni di crescita in grado di rafforzarci come persone, di svilupparci al meglio come essere umani. Da un lato, i problemi possono essere percepiti come ostacoli in grado di demoralizzarci, abbatterci e costituire una minaccia per la nostra felicità. In sostanza, uno scomodo impedimento, delle difficoltà da cui tenerci lontani quanto più possibile
Come affrontare le difficoltà I problemi della vita non esistono per indebolirci e abbatterci. Esistono per aiutarci a crescere come persona e consentirci di essere di sostegno a se stessi e al prossimo. Sono opportunità per vivere in pieno l’ esistenza, affrontarla in tutta la sua intensità e svilupparci compiutamente a livello personale. Come con i pesi di una palestra, quando ci si cimenta con i problemi della vita, questi richiedono sforzo e fatica nell’immediato, ma nel lungo termine ci rendono più forti.
Life Skills ( le principali individuate dall’OMS ) Decision making : capacità di prendere decisioni. Competenza che aiuta ad affrontare in modo costruttivo i processi decisionali nelle diverse situazioni e nei contesti di vita Problem solving : capacità di risolvere i problemi. Capacità di affrontare efficacemente i problemi esplorando in modo creativo le diverse alternative possibili e le conseguenze delle varie operazioni Comunicazione efficace : capacità di sapersi esprimere sia verbalmente che non verbalmente in modo efficace e congruo al contesto. Esprimere opinioni e desideri, ma anche bisogni e sentimenti ed essere in grado di ascoltare gli altri negli stessi aspetti. Significa inoltre essere capaci, in caso di necessità, di chiedere aiuto Gestione delle emozioni : riconoscere le emozioni in sé e negli altri, essere consapevoli di come le emozioni influenzano il comportamento e riuscire a gestirle in modo appropriato Gestione dello stress : consiste nel riconoscere le cause di tensione e di stress nella vita quotidiana e nel controllarle, sia tramite cambiamenti nel proprio modo di vedere le situazioni o nell’ambiente o nello stile di vita, sia tramite la capacità di rilassarsi Senso critico : riconoscere e valutare i vari fattori che influenzano gli atteggiamenti e il comportamento, quali ad esempio la pressione dei coetanei e l’influenza dei media Conoscenza di sé : conoscenza dei propri punti di forza e di debolezza, dei propri desideri e bisogni, del modo in cui si instaurano relazioni interpersonali positive. Valutazione delle proprie capacità per raggiungere una meta che si desidera raggiungere ( autoefficacia )
Intelligenza emotiva Conoscenza delle proprie emozioni: Ovvero la capacità di riconoscere un sentimento quando si presenta. Questo comporta progressivamente una buona conoscenza di se stessi e una padronanza nel prendere decisioni Controllo delle emozioni: Ovvero la capacità di interpretare e controllare a proprio vantaggio i vari e mutevoli stati d’animo. Per esempio saper accettare e gestire sentimenti quali la tristezza, l’ansia, il senso di frustrazione. Automotivazione: Finalizzare le nostre emozioni e i nostri sentimenti in direzioni costruttive. Da questa capacità nasce la creatività e la fantasia Riconoscimento delle emozioni altrui: Ovvero l’empatia. E’ la conseguenza naturale del lavoro di riconoscimento delle proprie emozioni. Infatti per poter “sentire” i sentimenti altrui dobbiamo essere allenati a “sentire” i nostri. Funzione di specchio. Gestione delle relazioni: Ovvero la capacità di accogliere e contenere le emozioni altrui senza snaturare la nostra identità. Capacità di essere assertivi ( e quindi né passivi né autoritari) influenzando, plasmando, ispirando e mobilitando l’interlocutore al fine di farlo sentire bene con noi o quanto meno non provocare la sua aggressività.
Intelligenza emotiva Conoscenza delle proprie emozioni: Esercizi : - mettere per iscritto ciò che stiamo provando e/o condividerlo con qualcuno accentando con attenzione i suoi commenti. - meditare o comunque “stare in silenzio” per un po’ di tempo ogni giorno - pregare Controllo delle emozioni: Esercizio : non lasciare sedimentare stati d’animo negativi pensando che col tempo si dissolveranno. Cercare un perché e un senso a quanto stiamo provando e “sentendo”. Il più presto possibile, prima di andare a dormire. Automotivazione: Esercizio : utilizzare i nostri stati d’animo per l’espressività corporea o artistica. Veicolarli in azione e operatività : correre, fare sport, scrivere, cantare, suonare, dipingere, parlare. Riconoscimento delle emozioni altrui: Esercizio : l’ascolto autentico. Non interrompere, sospendere il giudizio, andare aldilà delle parole, desiderare di comprendere i sentimenti, immedesimarsi nelle emozioni altrui ma non immedesimarsi e/o identificarsi con l’altro, avere pazienza e rispetto ( non cerchiamo a tutti i costi di forzare l’altro o di sostituirci a lui ) Gestione delle relazioni: Esercizio: ascoltare, mentre parliamo con un altro, gli stati d’animo che nascono in noi. Esprimiamo quello che sentiamo e nello stesso tempo rassicuriamo l’interlocutore che un parere diverso non significa scontro o rottura della relazione. Evitiamo, ogni volta che è possibile e utile, di essere “passivi” o al contrario” aggressivi”.
La prevenzione a scuola. Aree e ambiti di intervento Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ( Emcdda) Abilità personali ( sviluppo della capacità personale di prendere decisioni, di coping, di definire obbiettivi ) Abilità sociali ( assertività, resistenza alla pressione dei pari ) Conoscenza: acquisizione corretta delle informazioni riguardanti le droghe e le conseguenze del consumo Atteggiamenti: mediante la correzione delle percezioni distorte sul consumo delle sostanze da parte dei pari Insegnamenti interattivi ( utilizzo della peer education e di metodi frontali ) in grado di sviluppare competenza sociale e capacità di resistenza Interventi intensivi ( frequenti, organizzati in piccoli gruppi ) ed a lungo termine con sessioni di rinforzo Interventi attuati da insegnanti specializzati, guidati ( tutor) da professionisti della prevenzione Coinvolgimento della comunità e della famiglia Rinforzo di regolamenti scolastici e di regolamenti pubblici sulle “droghe legali”
La Valutazione Criteri oggettivi di valutazione Valutare la prestazione e non la persona La valutazione scolastica è collegiale Figli come pagelle… Processo di designazione Cosa avviene in famiglia dopo un voto negativo o una brutta pagella?