Iniziamo a lavorare sui concetti Concetto Regolarità percepita in eventi o oggetti, o in testimonianze/simboli/rappresentazioni di eventi o di oggetti, definita attraverso un’etichetta. J.Novak 1998
Definizione di Ausubel La realtà è sperimentata attraverso un filtro di categorie e concetti. Il contenuto cognitivo che un gruppo di parole pronunciate o scritte sollecita nel ricettore di un messaggio, è una versione più semplificata, schematica, selettiva, astratta e generalizzata, sia della realtà sensoriale, completa e fedele, sia delle esperienze che tali realtà evocano nel narratore. Questa esperienza conscia è, malgrado ciò, di gran lunga più dettagliata, particolareggiata e precipua, nei suoi aspetti denotativi e connotativi, di quanto non lo siano i significati standardizzati culturalmente, che i termini generici hanno per lui nel pensare, nella risoluzione dei problemi e nel comunicare con altri.
Concetti Spontanei secondo Vygotsky Si sviluppano in modo informale e crescono man mano che il bambino accumula esperienze dirette di vita quotidiana. Cominciano ad emergere quando il bambino piccolo, guidato dall’interazione verbale con il genitore, comincia a denominare gli oggetti e la parola diventa mezzo di comunicazione. L’interazione sociale quotidiana, mediante la quale si evolvono i concetti spontanei, si concentra su cosa viene comunicato. Lo scopo dell’interazione è la comunicazione di cose, esperienze o eventi concreti. I concetti spontanei del bambino si sviluppano indipendentemente dalla scolarizzazione e su di essi si fondano le sue teorie intuitive riguardo al mondo.
Concetti Scientifici secondo Vygotsky Sono sistematici sia nella struttura che nel modo in cui si sviluppano. Fanno parte del corpo di conoscenze organizzate proprio di una certa cultura e generalmente associate e apprese attraverso un sistema di istruzione formale… con un’elaborazione che avviene dall’alto verso il basso… Attraverso il linguaggio scritto, molte di tali conoscenze non possono essere viste o sperimentate in modo diretto… L’attenzione viene indirizzata sul livello semantico o del siginificato logico delle parole, e sulle relazioni tra di esse, poiché le parole vengono spiegate, confrontate, corrette e diventano oggetto di riflessione.
Definizione operativa di Vergnaud Secondo tale definizione si individuano tre componenti di un concetto: l'insieme delle situazioni di riferimento per il concetto, l'insieme degli invarianti operatori e l'insieme delle rappresentazioni linguistiche. Le situazioni di riferimento sono le situazioni problematiche esperite dal soggetto (dentro e fuori della scuola) che restano associate al concetto nella memoria a lungo termine e sono depositarie del "senso" con cui il concetto viene vissuto dal soggetto. Gli invarianti operatori sono, in particolare, le proprietà del concetto su cui si basano gli schemi (=comportamenti invarianti per classi di situazioni simili) che il soggetto mette in opera per risolvere i problemi che deve via via affrontare. Come tali, gli invarianti operatori possono essere posseduti dal soggetto a diversi livelli di esplicitazione e di consapevolezza. Le rappresentazioni linguistiche sono parole (e frasi), segni geometrici, formule, ecc. che consentono di comunicare (a proposito del concetto e del suo uso), di riflettere sul concetto e di utilizzare, come strumenti del pensiero, il concetto nella risoluzione dei problemi.
Definizione di R.W. Howard Un concetto è una rappresentazione mentale di una categoria, che consente al soggetto di collocare gli stimoli in quella categoria, in base ad alcune somiglianze tra essi. Raggruppare stimoli dello stesso tipo mediante l’uso di un concetto consente ai nuovi stimoli incontrati di essere riconosciuti come membri di una classe piuttosto che come unici. In questo modo l’esperienza passata di una persona con altri membri di una categoria suggerisce come agire in presenza di uno nuovo… Una categoria è una classe nella quale gli stimoli sono collocati in base ad alcune somiglianze. Un concetto rappresenta nella mente di una persona qualcosa che gli permette di collocare gli stimoli dentro o fuori la categoria (Anglin, 1977). Così la categoria è formata dagli stimoli del mondo esterno e il concetto da informazione memorizzata. Un aspetto fondamentale dei concetti è che essi sono generalmente “astrazioni” dall’esperienza. Astrarre vuol dire prendere gli elementi essenziali (o uno o gli aspetti più importanti) di qualcosa e ignorare il resto… I concetti consentono di a) dare senso al mondo, b) compiere deduzioni, c) formare e comprendere proposizioni, d) risolvere problemi, e) imparare nuovi concetti.
Definizione di Katherine Nelson Il concetto è l’informazione organizzata, non dipendente dalla percezione in modo immediato, e potenzialmente designabile con un nome. Esso esiste in una struttura concettuale che assume diverse forme: 1. inizialmente come struttura elementare di un evento particolare che contiene le informazioni particolari dell’esperienza di un individuo; 2. a seguito di ulteriori esperienze assume la forma di copione – script, cioè di sequenza standard di eventi, collocata nello spazio e nel tempo, che consente di fare previsioni; 3. Ritroviamo infine le categorie, intese come strutture generali libere dal contesto, concetti organizzati in tassonomia gerarchica, in base a relazioni logiche. Le categorie si collocano nella memoria semantica mentre le strutture elementari di copione sono necessariamente un prodotto della memoria episodica. I motivi per cui si forma un nuovo concetto sono tre: la novità, l’interesse e l’importanza.
Una mappa di sintesi