I lavoratori della conoscenza tra mito e realtà

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
MANUALE ED Spinner 2013 Progetto di innovazione organizzativa/manageriale, di prodotto, di processo.
Advertisements

I profili di apprendimento
Dagli obiettivi alle competenze
Dalle discipline alle competenze di cittadinanza
LABORAZIONI Iniziativa Comunitaria Equal. Cosa è EQUAL? E una Iniziativa Comunitaria finanziata dal FSE Mira a contrastare il fenomeno della discriminazione.
LA MEDIAZIONE DIDATTICA PER L’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE
Adempimento dell’obbligo d’istruzione (D.M. n°139 del 22/08/2007)
Ufficio Scolastico Regionale per la Campania Polo Qualità di Napoli Cosè un bilancio di compentenze? Il bilancio di competenze è una vera e propria tecnica.
Itinerari didattici integrati verticali di cultura al lavoro.
Progettare lo stage.
Imprenditorialità e managerialità
Balanced scorecard.
Quadro di riferimento INValSI Scienze I livelli di competenza
Corso “Organizzazione Aziendale e Formazione Continua”
Fare emergere l’Intellectual Capital
Nuove tendenze nel lavoro
DIFFICOLTA’ DEL LINGUAGGIO
Progettare una ricerca: approcci e metodologie
La creazione del Valore: la logica del sistema dei valori nel Gruppo Manni.
Chomsky La grammatica/sintassi è una proprietà della mente
Amministratore Delegato
Teoria trasformativa: i fondamenti
Modelli simulativi per le Scienze Cognitive
FONDAMENTI DI INFORMATICA III A2A2-1 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE DEL LAVORO DUFFICIO Argomento 2 Approfondimento 2 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE.
Corso di: Politiche per la formazione e le risorse umane Prof.ssa Assunta Viteritti Presentazione di: Camilla Reali Erika Lukà Fabio Cardinali Francesca.
La gestione delle risorse umane:
CONOSCENZE: indicano il risultato dellassimilazione di informazioni attraverso lapprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie.
La teoria sociologica.
Insegnare competenze La dimensione didattica e metodologica Carlo Felice.
SUGGERIMENTI METODOLOGICI PER STUDIARE FILOSOFIA E STORIA Punti di riferimento per imparare a verificare la qualità del proprio studio.
Chomsky La grammatica/sintassi è una proprietà della mente Distinta dalla capacità di comunicare E una facoltà autonoma ed innata La comunicazione è solo.
Progetto Intraprendere:4 finestre sul mondo del lavoro per i giovani Progetto finanziato nel quadro di Azione ProvincEgiovani Iniziativa promossa da UPI.
Metriche e conoscenza.
Rilievi critici alla teoria di Piaget
Che Cos’è un’Organizzazione Nonprofit Orientata alla Conoscenza?
LO SCENARIO Grecia che succederà? Effetto domino ?
Riferimenti normativi: Decreto 22 agosto 2007 n Allegati
definizione del concetto di : COMPETENZA
Individuare e certificare le competenze La progettazione della formazione per competenze nei percorsi in alternanza Umberto Vairetti, 2004.
La dimensione conflittuale è una costante di tutte le società umane.
LE MAPPE PER INSEGNARE.
DIDATTICA LABORATORIALE
Economia e Gestione della Innovazione
1 ORGAMIZZAZIONE E GESTIONE DELLE RISORSE UMANE. 2 PRESENTAZIONE DEL CORSO L’Organizzazione aziendale La gestione delle persone.
RICERCA PER LA VALUTAZIONE
Performance Unlimited srl
1 Corso per esperta in orientamento per le pari opportunità Counseling di supporto.
Iniziamo a lavorare sui concetti Concetto Regolarità percepita in eventi o oggetti, o in testimonianze/simboli/rappresentazioni di eventi o di oggetti,
Didattica per competenze secondo le Nuove Indicazioni Nazionali.
Consulenza e Formazione Carmela Antinucci Antonio Celestino Annachiara Circolo.
Alternanza scuola – lavoro
PROGRAMMA IL FUTURO Anno Scolastico 2014 / 2015
ROVIGO 29 – 30 settembre 2014 Elaborazione di Simulazioni di Seconde Prove relative agli Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio.
La strategia delle risorse
Elisabetta barone Perché valutare le competenze?.
Approcci «morbidi».
Considerazioni introduttive : L ’ impresa, per operare sul mercato, necessita di due tipologie di risorse: RISORSE TANGIBILI : costituiscono il p atrimoni.
Dipartimento di studi economici e giuridici
Progettare attività didattiche per competenze
Il vantaggio competitivo Capitolo 7. Concetto di vantaggio competitivo Vantaggio competitivo deve essere ricondotto all’offerta (e percezione) di un differenziale.
EHealthAcademy 2015: Un percorso di qualificazione delle competenze e formazione per Chief Information Officer (e aspiranti tali) in Sanità Organizzato.
LA TEORIA DELLE RISORSE La resource based theory
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E FORMAZIONE CONTINUA C.d.L. in Scienze dell’Educazione degli Adulti e Formazione Continua Adulti e Formazione Continua A.A. 2014/15.
La valutazione delle Prestazioni
Unica Liaison Office Università degli Studi di Cagliari La valorizzazione dei risultati della ricerca Orsola Macis Responsabile UNICA LIAISON OFFICE Corso.
PROBLEMI DI CLASSIFICAZIONE E DI VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI AI FINI DELLA STIMA DEL CAPITALE ECONOMICO DI IMPRESA CON I METODI PATRIMONIALI COMPLESSI.
LEZIONE PRELIMINARE 1 F.A.Q.. Perché economia e gestione delle imprese?
Costruire comunità di pratiche riflessive nei contesti formativi e professionali Maura Striano Università degli Studi di Napoli Federico II.
ROMA 24 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 4. NUOVE FONTI E DOMANDE Raffaella Cagliano NUOVE FONTI E DOMANDE ISTAT - Rilevazione Multiscopo sulle attività complesse.
L’analisi dell’esperienza: alcuni concetti chiave Competenze emergenti e occupazione nel turismo A.A
Transcript della presentazione:

I lavoratori della conoscenza tra mito e realtà patrizia.cinti1@gmail.com @patcinti Dipartimento CoRiS, 6 maggio 2014 OpenHub Lis Adriano Olivetti

Patrizia Cinti

La conoscenza dalla filosofia Noi sappiamo una quantità di cose (...) anche e soprattutto cose che non sono della massima importanza pratica, ma che possono anche consentirci una profonda penetrazione teorica e una sorprendentemente elevata comprensione del mondo. La nostra ignoranza è illimitata e tale da toglierci ogni illusione. (...) Ad ogni passo avanti che facciamo, ad ogni problema che risolviamo, non scopriamo solo problemi nuovi e insoluti, ma scopriamo anche che là dove credevamo di trovarci su un terreno stabile e sicuro, in realtà tutto è incerto e precario. Karl Popper Patrizia Cinti

Ma che cos’è il Capitale Intellettuale? Il giornalista di Fortune Thomas Stewart è stato tra i primi a definire così la parte più invisibile e più rilevante del patrimonio di una organizzazione, che i manager devono imparare a gestire. Nel suo articolo del giugno 1991 Brainpower - How Intellectual Capital Is Becoming America's Most Valuable Asset, definisce il CI come: “la somma di tutto quello che ogni persona all’interno della tua azienda conosce in grado di fornirti un vantaggio competitivo nel mercato”. “Le risorse intellettuali sono sempre state una risorsa essenziale. Dopotutto, è il motivo per cui l’Homo Sapiens governa il mondo. Ma non è mai stato importante come oggi per il business. Ciascuna azienda dipende in modo crescente dalla conoscenza - brevetti, processi, capacità manageriali, tecnologie, informazioni sui consumatori e fornitori, esperienza tradizionale. Messa insieme, questa conoscenza costituisce il capitale intellettuale.” In seguito affermerà: “l’informazione e la conoscenza sono le armi termonucleari competitive del nostro tempo”. Patrizia Cinti

Ma prima non c’era la Svezia? In Svezia una "Comunità di Pratica" sulla misura del "Capitale Conoscenza" e sui Beni Intangibili era già nata nel 1988, dal lavoro in lingua svedese di Karl Erik Sveiby: The Invisible Balance Sheet. Di seguito, il manager della azienda svedese Skandia, Leif Edvinsson, ha combinato il lavoro di Sveiby con quello prodotto da Kaplan e Norton (Balanced ScoreCard): ha così realizzato un sistema di misurazione e monitoraggio del Capitale Intellettuale che è stato proposto come supplemento del bilancio annuale della Skandia dal 1994. Patrizia Cinti

Ma prima non c’era Adriano Olivetti? Adriano Olivetti (Ivrea, 11 aprile 1901 – Aigle, 27 febbraio 1960) Patrizia Cinti

I lavoratori della conoscenza I lavoratori della conoscenza sono quelli per i quali la conoscenza è il principale input e output dei processi di lavoro e che impiegano diversi tipi di conoscenza per svolgere i propri compiti. Il processo di lavoro dei lavoratori della conoscenza cioè non riguarda materiali e puri dati ma conoscenze; attraverso la personale conoscenza professionale (conoscenza esplicita/tacita, conoscenza esperta/operativa, conoscenza razionale/emotiva etc) trasformano input conoscitivi (dati, informazioni, immagini, concetti, segnali, simboli) in output di conoscenza di maggior valore (soluzione di problemi, orientamento degli eventi, dati e informazioni arricchite, innovazione, etc.). F.Butera Patrizia Cinti

Gli elementi del Capitale Intellettuale Capitale umano Capitale strutturale La combinazione di conoscenza, capacità, innovatività e abilità dei singoli dipendenti dell’organizzazione di eseguire i compiti. Include anche i valori, la cultura e la filosofia dell’organizzazione. Il capitale umano non può essere posseduto dall’organizzazione. L’hardware, il software, i database, la struttura organizzativa, i brevetti, i marchi registrati e qualsiasi altro elemento della capacità organizzativa che possa supportare la produttività dei dipendenti. In breve, tutto ciò che rimane in ufficio quando i dipendenti tornano a casa. Il Capitale strutturale include anche i clienti come capitale, le relazioni sviluppate con i principali clienti. Diversamente dal capitale umano, il capitale strutturale può essere posseduto e quindi commercializzato. Patrizia Cinti

Perché gestire la conoscenza ? per non disperdere il patrimonio di conoscenze per trasferire le conoscenze ai nuovi assunti per migliorare la scelta degli obiettivi per migliorare la qualità dei risultati per innovare il processo per diffondere buone pratiche di lavoro per non dover “inventare l’acqua calda” per…… Patrizia Cinti

Una definizione sintetica "La conoscenza è una combinazione di esperienze, di informazioni  e le capacità di analisi che fornisce uno schema di riferimento per valutare e incorporare nuove esperienze ed informazioni. Si origina e viene utilizzata nella mente degli uomini. Nell'organizzazione la conoscenza spesso è raccolta non solo nei documenti o repository ma anche nelle routine lavorativa, nei processi, nelle pratiche e nelle norme organizzative." [Thomas H. Davenport, Laurence Prusak 2001]

La conoscenza è più dei dati e delle informazioni Cos’è la “conoscenza” nelle organizzazioni? Dati Informazioni Conoscenze La conoscenza è più dei dati e delle informazioni Patrizia Cinti

Che cos’è la conoscenza? apprendimento; presa di contatto; consapevolezza, cognizione acquisita; nozione, acquisizione sul piano logico o dell’esperienza; facoltà di percepire e di apprendere modello iconico: un’immagine adeguata (di natura mentale) dell’oggetto di conoscenza - i prototipi di conoscenza sono la percezione e la memoria modello proposizionale: una proposizione vera - oggetto della conoscenza non sono le cose, ma le loro relazioni, ossia i fatti Patrizia Cinti

la ricerca scientifica Le forme del conoscere esperienza immediata, sensi empatia immaginazione impressione fede arte studio osservazione mirata introspezione comunicazione verbale gestualità ……………………………. NON SOLO la ricerca scientifica Patrizia Cinti

Soggetti, spazi, tempi, modi... Conoscono tutti, ovunque, sempre, a qualsiasi età e con ogni mezzo. La conoscenza sta nella mente delle persone. Patrizia Cinti

Caratteristiche della conoscenza La conoscenza è nella testa delle persone La conoscenza è un flusso, non una cosa La conoscenza è nelle reti e nelle comunità di pratica La gestione delle conoscenze si fa con un orientamento alla “connessione”, non “collezione” La conoscenza in grado di generare valore è la conoscenza in azione La conoscenza non è una risorsa il cui valore si misura in quantità; si misura la conoscenza in azione La conoscenza è una risorsa contestuale e deperibile La conoscenza è una risorsa che contribuisce al valore di un’organizzazione Patrizia Cinti

Quanta conoscenza nell’organizzazione? embrained knowledge (conoscenze ed abilità concettuali e cognitive) embodied knowledge (pensare pratico) encultured knowledge (socializzazione ed acculturazione) embedded knowledge (competenze organizzative) encoded knowledge (segni e simboli in libri, manuali, tecnologie informatiche) (Blackler) Patrizia Cinti

Tacito ed esplicito La conoscenza espressa in parole e numeri è solo la punta dell’iceberg La conoscenza è essenzialmente tacita, non facile da vedere e da esprimere Conoscenza tacita: è soggettiva; contiene una importante dimensione cognitiva; consiste di schemi, modelli mentali, percezioni, sensazioni. Riflette la nostra immagine della realtà e la nostra visione del futuro Conoscenza esplicita: è oggettiva, è contenuta nei manuali, nelle procedure. E’ il know-how quantificabile e comunicabile con parole, numeri, ecc. Patrizia Cinti

La spirale della conoscenza (Nonaka, Takeuchi) da a Conoscenza tacita Conoscenza tacita Conoscenza esplicita esplicita Socializzazione Interiorizzazione Esternalizzazione Combinazione Nonaka I., Takeuchi Hirotaka, The Knowledge Creating Company, Oxford University Press, New York, 1995 Patrizia Cinti

I risultati della ricerca in Italia: 4 categorie professionali (Fondazione Irso) Professionisti cosmopoliti (C) elevata qualificazione formale conoscenze teoriche strutturate e certificate riferimento a standard, processi di legittimazione, associazioni, licensing bodies, istituzioni “cosmopolite” Professionisti locali (L) elevata qualificazione formale conoscenze teoriche strutturate oltre che esperienza e competenze applicative adattamento delle teorie ai problemi concreti dell’organizzazione responsabilità verso l’organizzazione e verso la clientela Tecnici (T) medio livello di qualificazione formale ed elevata expertise uso di specifiche strumentazioni conoscenze tecniche e metodologiche e conoscenze del contesto applicativo aziendale Operativi qualificati (O) qualificazione formale medio-bassa funzioni di controllo e gestione di processi produttivi o di servizio soluzione di problemi e varianze uso di tecnologie informatiche Patrizia Cinti 19

Professione a «banda larga», professione esercitata e ruolo organizzativo Rintracciare, analizzare e rappresentare le specificità dei ruoli organizzativi agiti per costruire omogeneità Progettare professioni a banda larga vuol dire partire dalle caratteristiche dei ruoli agiti per “distillare” i tratti durevoli, quindi poco obsolescenti nel tempo e facilmente riqualificabili solidi, quindi competitivi nel mercato del lavoro ed utili ai sistemi socio-economici definiti, quindi facilmente gestiti, formati e sviluppati trasversali, quindi mobili e meno legati ai contesti specifici riconoscibili, quindi oggetto di scelta professionale dei singoli e non lotteria professionale Patrizia Cinti