La piazza dell’Isolotto dal 1954 al futuro per l’Assemblea della Comunità dell’8 settembre 2013.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LA CICLABILE UNIVERSITARIA Proposta di collegamento tra corso Vittorio Emanuele II e corso Regina Margherita Torino, 22 dicembre 2009 ASSOCIAZIONE MUOVI.
Advertisements

Università degli Studi di Napoli Federico II Maria Oreto
Interpretazioni geografiche della città
Il Palazzo di Cnosso 2000 a.C. Palazzo di Cnosso,isola di Creta,2000 a.C. ricostruito tra 1700 e il 1500 a.C.
Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano.
Cos’è l’archeologia? Una definizione: lo studio e la ricostruzione del mondo antico attraverso le testimonianze materiali La ‘cultura materiale’ Archeologia.
In quale zona vivi?.
A CURA DI: VERONICA RAINERI
Nuclei d’Identità Locale _NIL
Prato e i suoi edifici.
Heritage polisemico È considerato sinonimo di vestigia del passato
Che cos’è lo heritage? Ciò che abbiamo ereditato dal passato (Herbert, 1997) “patrimonio” è la traduzione italiana più frequente Un’ eredità ricevuta dal.
FRUIZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO La città che vogliamo Chiara Pignaris Coordinamento Biennale Spazio Pubblico e Commissione Partecipazione INU.
La fine del primato italiano Il XVII secolo: crisi o stagnazione?
San Mauro Pascoli è una cittadina del nord Italia. Ha circa 10
Fabrizio Bottini La dispersione urbana: costi collettivi e risposte della pianificazione (parte prima: descrizione del fenomeno)
corso DI GEOMETRIA DESCRITTIVA
1) La scuola e la città: l’inserimento nel contesto
Il Rinascimento: secolo dell’arte
Facoltà SCIENZE DELLA FORMAZIONE Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria INDIRIZZO ELEMENTARE LA MATEMATICA NELLA TECNICA E NEL LAVORO Relatore:
Viaggio alla scoperta della cultura
BOLOGNA Bologna è situata in una posizione geografica strategica, nel cuore dell’Italia, fra Milano e Firenze, ed è il capoluogo della Regione Emilia-Romagna.
VALENZATICO Laboratorio di urbanistica partecipata per:
ARTE ROMANA.
UNIVERSI PARALLELI. Durante l anno scolastico 2008/2009 nacque lidea, scaturita da bambini ed insegnanti delle classi di I, di conoscere e visitare il.
Fabrizio Bottini La formazione dell’insediamento disperso contemporaneo Parte 2: dai suburbi tranviari alla teoria della progettazione.
OBBIETTIVI STRATEGICI DEL PROGETTO
Gallarate e il suo futuro verso il PGT SESSIONI TEMATICHE La Nuova Logistica.
La città.
Spazio, Territorio, Città
NEA POLIS Città nuova. Presupposti ed ipotesi fondanti del sito nea-polis.org
Mutazioni morfologiche: la città
NEA POLIS Città nuova.. Nea Polis: Città nuova •rinnovata, conservata, restaurata, e non tessuto urbano sempre piú informe e proliferante, fatto di casermoni.
PROCESSO DI UNFOLDING IL CASO DEL GIARDINO DELL’ANGELO MAI.
LA CITTA’ La città è un ambiente quasi completamente costruito:quindi è in gran parte artificiale. Una città è differente da un paese o da un villaggio.
Patrimoni-identità Lo sguardo dell’antropologo
Giovani vs Anziani: nuove relazioni tra generazioni e culture
San Saba di Camilla Mucci 1I G. G. BELLI “Col Di Lana” Ricerca
Uniti nella diversità … dei sapori
UNESCO L’UNESCO è l’organizzazione dell’ONU che si occupa di promuovere l’educazione, la scienza e la cultura nel mondo. 
PROGETTO IDEA PARCO DELL’UNICEF Comune di Potenza
Simbolo della città rinascita culturale!
Presentazione Associazione “ Cittadini d’Europa “
Centro storico di Firenze
MUSE -TRENTO Il MuSe è il museo della scienza di Trento. Il palazzo che lo ospita è stato progettato dall'architetto italiano Renzo Piano. Il MuSe si trova.
La prosa del Duecento Lezioni d'Autore.
Commissione urbanistica – 23 ottobre 2014 Lo stato della pianificazione comunale e le prospettive future.
Etimologia Il termine ”giardino” deriva dall'indogermanico gart o hart che significa “cingere,circondare” perciò indica una parte di terreno delimitato.
FENOMENO URBANISTICO SPRAWL Sprawl urbano (letteralmente: stravaccamento urbano) città diffusa, è un termine di derivazione anglosassone che indica una.
La ciudad y sus alrededores Parte 2 Con sonido Torino (Turin in piemontese) è capoluogo della Provincia di Torino e della Regione Piemonte. È il quarto.
2. I VINCOLI URBANISTICI: - il confine - il triangolo ad est - l’accesso “unico” 1. L’ACQUA: i due brenta 3. I VINCOLI BARRIERA: - gli insediamenti.
Il teatro dal Medioevo al Settecento
Nio Rafael Monéo Sciannamblo Antonio – Schiena Debora – Ulian Maria Magdalena L’altra Modernità.
DIVARIO NORD-SUD.
Tecniche di valutazione e programmazione urbanistica Introduzione al corso Trasformazione urbana e strumenti di attuazione del piano urbanistico.
Idee e proposte per migliorare la vita del territorio 11 luglio 2014 Presentazione dei risultati della consultazione dei cittadini.
IL TERRITORIO: città e campagna
FIRENZE Storia della città
BASSO MEDIOEVO: LINGUA, CULTURA E ISTITUZIONI
Geografia dell’Unione Europea Martedì 15 dicembre 2011 Dott. Pierluigi Magistri.
Dall'antichità ai giorni nostri
Le chiese di Oristano.
Milano IL PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL DECENTRAMENTO Milano, Marzo 2012 Direzione Centrale DECENTRAMENTO E SERVIZI AL CITTADINO.
PIAZZA MERCATO E PIAZZA DEL CARMINE, Quartiere Pendino, Napoli DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA_ LAUREA IN URBANISTICA UPTA _ A.A. 2013/2014 Corso di RAPPRESENTAZIONE.
EDUCAZIONE STRADALE Anno scolastico
“Contratti di Quartiere II” Il Programma “Contratti di Quartiere II a Pignola” – PIAZZA ATTREZZATA 10 marzo 2014 Il Programma a Pignola : Piazza Parco.
PIANO URBANISTICO COMUNALE WORKSHOP Ambiente – Mobilità sostenibile - Energia Ing. Gianfranco Tozza Caserta 17 febbraio 2015.
Progettare un curricolo dalla scuola dell’infanzia alla fine della secondaria di primo grado Antonio Brusa Seminario Miur, S.Benedetto
La piazza dell’Isolotto dal 1954 al futuro per l’Assemblea della Comunità dell’8 settembre 2013.
Transcript della presentazione:

La piazza dell’Isolotto dal 1954 al futuro per l’Assemblea della Comunità dell’8 settembre 2013

La vicenda Ina casa nel villaggio Isolotto a Firenze parte dalla legge Fanfani, cui seguono gli espropri dei terreni, ricchissimi di attività, gli orti, i campi, le discariche che davano lavoro a spazzaturai e cernitori, e di antichi manufatti rurali, l' avvio dei cantieri, fino alla consegna dei 1.600 nuovi alloggi (9 mila vani). Mentre dappertutto si puntava sui casermoni e, anche a Firenze, in seguito, prenderà piede un' architettura di tipo solo funzionale, all' Isolotto, ispirandosi piuttosto al modello delle new towns inglesi, si fanno case vernacolari, piccole, basse, aperte, diverse l' una dall' altra, che facilitano le relazioni, i contatti, e subito una piazza, una chiesa, un portico. Anche i materiali, i colori, e il verde che «cuce» le parti dell' edificato, richiamano l' antico paesaggio, e insomma l' immagine finale è quella di una «città nella città», dove, come diceva La Pira (e prevedeva lo stesso piano dell' Ina casa), «rapporti sociali e convivenza dovevano essere i primi risultati da ottenere». E se è vero che ancora per anni mancheranno servizi cruciali - bus, scuole - sarà proprio la forte mobilitazione per ottenerli, a cementare la coesione sociale, a tutt' oggi valore aggiunto dell' Isolotto.

Dettaglio della planimetria di progetto della Piazza dell’Isolotto

Centro del quartiere, la piazza è in prossimità dell'Arno e in corrispondenza con la Passerella, il ponte pedonale che porta alle Cascine. Su un lato ci sono i portici, con vari negozi; sull'altro la strada (Viale delle Magnolie) e al centro la pensilina sotto la quale si tengono il mercato e le celebrazioni della Comunità di Base dell'Isolotto. Dalla parte opposta al fiume si trova la chiesa. Confluiscono in piazza il Viale delle Magnolie (strada principale dell'Isolotto in direzione nord-sud) con il suo ideale proseguimento, la passerella; il Lungarno dei Pioppi e la parallela Via dei Ligustri; l'asse pedonale anch'esso parallelo all'Arno, costituito dal Viale dei Bambini e dal Viale dei Pini. Sul lato opposto ai portici (lato ovest) si ergono i cosiddetti "Grattacieli", edifici a 6 piani progettati da Fagnoni.

Messa in piazza

Messa in piazza

Festa 1° maggio

la Comunità dell’Isolotto e la Comunità Rom Incontro in piazza tra la Comunità dell’Isolotto e la Comunità Rom

La piazza di fronte alla chiesa

Il mercato quotidiano

I portici

La «piazza piccola» – parcheggio

A piazza oggi, vista dall’alto

2003 – progetto dell’arch. Franca Vannoni

2003 – progetto dell’arch. Franca Vannoni

2003 – progetto dell’arch. Franca Vannoni

Idee in Piazza – 15 luglio 2013 – primo incontro indetto dal Quartiere 4 e dal Comune di Firenze per raccogliere idee sulla riprogettazione della piazza dalla popolazione

Le piazze delle città italiane rappresentano i luoghi privilegiati per lo studio dello sviluppo urbano di un determinato centro, non solamente dal punto di vista urbanistico ma anche da quello economico, sociale, funzionale e rituale. Storicamente infatti la piazza è definibile come uno spazio d’uso pubblico e di significativa qualità architettonica e urbanistica, centro di convergenza o baricentro di un determinato territorio urbano. La piazza centrale o il sistema di piazze che costituiscono il cuore della città costituisce di per sè il luogo prescelto della rappresentazione della centralità della presenza delle pubbliche istituzioni, civili e religiose, perchè è delimitata dai principali monumenti cittadini in cui si incarnano le più significative memorie storiche e ogni privilegiata funzione pubblica. La piazza è luogo di riunioni, di spettacoli, di prediche, di cerimonie, di processioni, nonchè il luogo privilegiato dello scambio e dell’attività commerciale, del contatto della comunità con il mondo esterno, dell’informazione in quanto simbolo materializzato della storia pubblica di quella comunità. Pertanto dal punto di vista culturale storico, scientifico, le piazze prodotte nell’ambito della cultura urbana dell’Occidente costituiscono lo spazio formale della comunità insediata, il nucleo spaziale ove si realizza l’intersezione di storia civile, movimenti culturali, tendenze artistiche, cultura materiale, immaginazione collettiva, proiezioni simboliche, ritualità consolidate, tradizioni popolari e consuetudini comportamentali. (cfr. C. Dardi, Place d’Italie, in “Agorà”, n.1, Roma 1987). Per tutti questi motivi e per altri a questi intrecciati la piazza costituisce uno degli elementi focali all’interno della storia degli insediamenti nel loro complesso. La sconfinata campionatura e la variegata complessità delle piazze d’Europa, quale si è venuta configurando nel corso del suo ultimo millennio di storia, emerge in tutta evidenza quale significativa ed operante presenza strettamente interconnessa con la storia delle città europee e con la storia stessa d’Europa.

La piazza costituisce il nucleo stesso della civiltà urbana La piazza costituisce il nucleo stesso della civiltà urbana. Nel Rinascimento la piazza si sovrappone al tessuto urano, determinando ambiti geometrici che individuano un’immagine legata alla “nuova” civiltà. Mentre nei secoli XVIII e XIX il “decoro” e la ricerca dell’immagine tendono a sostituirsi alla funzione e la piazza assume il ruolo scenico di valorizzazione di un edificio laico o religioso, facendo prevalere la rappresentazione della scena urbana del concetto di socialità. Si tende cosi a riproporre la sovrapposizione individuata dalla piazza rinascimentale, accentuandone una spiccata ricerca scenografica, legata a vere e proprie sistemazioni estetiche della città. Nella seconda metà del secolo XIX compare, vicino alla componente estetica, la necessità di dare ordine al movimento dei veicoli che iniziano l’invasione dello spazio urbano. La piazza perde, allora, la sua funzione aggregatrice di vita collettiva per divenire centro e fulcro di direttrici di movimento, prodromo di gran parte dell’architettura del XX secolo. Ogni significato della piazza ha perso di univocità, come una strada, è una delle articolazioni possibili dello spazio pubblico e la ricerca di una vita sociale si trasforma generalmente in qualcosa di molto simile alla piazza-mercato, immagine di un centro di scambi e commercio, un luogo in cui si arriva, si parcheggia facilmente e all’interno del quale ci si muove per fare acquisti, guardare, divertirsi. Accanto a questo modello trovano una loro specificità altri tipi di piazza, come la piazza-giardino, dei quartieri residenziali e la piazza-celebrativa costruita intorno d un monumento o ad una funzione pubblica, ultimo baluardo di una concezione aulico-classica del secolo scorso