la documentazione sulle buone pratiche e la ricerca in L2

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Transcript della presentazione:

la documentazione sulle buone pratiche e la ricerca in L2 Bologna 22 aprile 2009 la documentazione sulle buone pratiche e la ricerca in L2 Presentazione… Il termine buone prassi è entrato a far parte del linguaggio comune, spesso come sinonimo di vademecum o piccola guida per realizzare iniziative efficaci. Anna Bigi ReggioScuola - U.O.C. Servizio educazione e Formazione Comune di Reggio Emilia

le buone pratiche

educazione come sistema La scuola ed il territorio sono necessariamente in relazione, e nella relazione rendono possibili consapevolezze, nuove conoscenze, incontri capaci di dare vita ad un senso di comunità e di cittadinanza utili per delineare un futuro condiviso. Relazione che si rende inevitabile per affrontare situazioni che pongono domande nuove, che sollecitano il contesto a ripensarsi, a modificarsi. L’inserimento di bambini stranieri nell’ambiente scolastico rappresenta una sfida complessa, ma anche una opportunità per ripensare l’azione educativa in termini di modalità di progettazione e di realizzazione degli itinerari di lavoro. Per rispondere in modo adeguato a questa sfida, valorizzando nel contesto scolastico tutte le culture presenti di cui tutti sono portatori, è necessario attivare una pluralità di saperi e di contributi. Lo scambio e il confronto tra soggetti diversi diventano così inevitabili, si affermano come “buona pratica”. È importante costruire contesti di apprendimento in cui tutti possano stare dentro, per trovare uno spazio specifico che consenta di apprendere contenuti disciplinari e insieme l’apprendimento della lingua italiana: per suscitare la motivazione e l’opportunità dell’aiuto reciproco, per creare i contesti capaci di dare vita a responsabilità individuali e di gruppo partendo da uno stare bene insieme, per generare apprendimenti cooperativi e collaborativi. A questo scopo la collaborazione con ReggioScuola è stata in questi anni importante sia dal punto di vista della progettazione, della didattica, della riflessione/organizzazione per i bambini, che per quanto riguarda gli adulti della scuola e la relazione con le famiglie. educazione come sistema

il valore della documentazione Rendere tale azione visibile, condivisibile, comunicabile significa attribuire un grande VALORE ALLA DOCUMENTAZIONE. Documentazione Nel percorso di ricerca è fondamentale la pratica della documentazione, per capire e raccontare ciò che è accaduto, per interpretare ciò che sta accadendo e individuare così i possibili rilanci funzionali allo sviluppo di progetti e percorsi, per fare riflessioni attorno ai processi di apprendimento, alle azioni ed ai vissuti quotidiani e attorno alle qualità relazionali dei contesti. La documentazione infatti rende possibili le negoziazioni ed i confronti, produce riflessioni sui contesti e sulle pratiche per avere maggiore consapevolezza di ciò che sta avvenendo all’interno delle situazioni e per arricchire il piano delle azioni e delle interpretazioni. Tenere traccia delle scelte, delle interpretazioni e dei rilanci ha consentito e consente di condividere strumenti e documenti per capire ciò che è accaduto ed analizzare le situazioni attraverso diverse chiavi di lettura e punti di vista capaci di generare ricchezze esperienziali in quanto nell’incontro e nello scambio di competenze e di saperi, ciascuno porta il proprio contributo. Per gli insegnanti diventa quindi necessario costruire un campo previsionale degli aspetti interessanti, problematici, ipotetici che potrebbero essere posti dai bambini e dagli adulti perché rappresentano delle finestre sulla conoscenza, delle possibilità di ascolto edattenzione nei confronti delle teorie, dei pensieri, dei processi che possono emergere nel percorso di apprendimento. Crediamo quindi che questo progetto possa intervenire sulle pratiche educative riscrivendone interpretazioni, scelte pedagogiche, didattiche sull’apprendimento della lingua che si fondano sul riconoscimento dell’altro dove l’apprendimento è un’attività comunicativa e relazionale che comporta un alto grado di “riflessività” e di partecipazione.

osservare l’interlingua classe seconda scuola primaria “Collodi” I.C. “Galilei” anno scolastico 2007-2008

le insegnanti della Collodi “Ci rendiamo conto che le scuole primaria e secondaria di primo grado rivestono un ruolo importante nel percorso scolastico dei ragazzi, per permettere loro di scegliere la strada che sentono più vicina alle loro attitudini, e i dati relativi agli abbandoni scolastici dei nostri allevi ci fanno riflettere sul fatto che le condizioni attuali non permettono di seguire adeguatamente tutti gli alunni e le loro tante e diverse esigenze.” le insegnanti della Collodi

riletture e prime interpretazioni Interventi in situazione gruppo di progetto università, comune, scuola insegnanti, pedagogista, ricercatrici L’organizzazione riletture e prime interpretazioni Incontro di formazione 20 gennaio ’09 - Osservare l’interlingua - Struttura organizzativa del percorso di ricerca: formazione per migliorare la didattica, valutare l’interlingua (obiettivo formativo), migliorare le relazioni/comunicazioni/rapporti all’interno della classe (clima sociale)[Pallotti+responsabile del servizio educazione e formazione+pedagogista+ personale reggioscuola+borsista] sperimentazione in classe: per osservazione, ascolto, analisi interlingua, interventi didattici, suddivisione in piccoli gruppi, costruzione di contesti relazionali motivanti [compresenza insegnanti +tirocinanti+laureande] progettazione per rileggere i documenti, analizzare le proposte, valutare le strategie, individuare obiettivi condivisi e didattiche che valorizzino differenti competenze all’interno della classe [borsista+pedagogista+personale reggioscuola] Quanti incontri di formazione con le insegnanti? Richieste differenti di formazione approfondimento interlingua: si possono prevedere incontri teorici che affrontano le strumenti per valutare l’interlingua (task, raccolta di campioni, sbobinatura e interpretazione) Si può pensare ad un percorso più mirato per alcune scuole che può essere in dialogo con il gruppo delle insegnanti in fase di lettura interpretativa che può suggerire delle ipotesi di lavoro sperimentazione in classe: quale organizzazione? Approfondimento delle strategie di lavoro a piccolo gruppo Come suddividere le insegnanti? per plesso? Per ambito di approfondimento? Tempistica: da gennaio a giugno gruppo di progetto: Anna Bigi, Gabriele Pallotti, Mitia Davoli, (Giovanna Masiero, Silvia Cattani) Percorso in situazione: insegnanti di classe, tirocinanti, borsiste. Macrogruppo: tutte le insegnanti che hanno fatto richiesta insegnanti, tirocinanti, bambini Interventi in situazione

Obiettivi del progetto produzione e valutazione dell’interlingua (orale e scritta) proposte didattiche (esperimenti linguistici) per sollecitare il passaggio da una fase all’altra nei bambini in osservazione e perfezionare la didattica dell’italiano per tutti migliorare la qualità della comunicazione e della relazione all’interno della classe

Il task “pesce” strategie

Scheda di osservazione Buona fluenza (poche interruzioni) Buona efficacia comunicativa (la storia è comprensibile) Il nome concorda con l’aggettivo, l’articolo ed i pronomi Corretta “c’era una volta…” Essenziale strumenti È corretta (“un pesce grande”) Usa il tempo passato per tutta la narrazione Usa l’indicativo Semplice: soggetto, verbo, oggetto. Pronome: difficoltà di collocazione “sono andati a ritornare a mettere il pesce dov’era” Ne fa frequente uso in modo corretto

Trascrizione ed analisi delle nuove narrazioni Dalle riflessioni e dal confronto con le narrazioni del 2007 (4 alunni stranieri) i bambini sembrano “pronti” per: analisi dell’adulto imparare ad usare le preposizioni usare correttamente il verbo al passato prossimo l’uso delle congiunzioni (ma, però…) l’arricchimento lessicale

Alcuni esempi dalle interlingue dei bambini lo mette in l’acqua poi andare casa buttare la pesce nel sua…dentro acqua hanno messo in acqua dentro acqua c’è e sono tutti due nervosati e sono triste (il bambino e il papà) pescato un pesce questo bambino con suo papà andata fuori Ricerca attorno alle preposizioni Concordanza plurale/singolare, soggetto verbo, uso del verbo

Paola Ferretti Giovanna C., Silvia Cattani,

registratore audio domande dell’adulto una copia della storia

Comune di Reggio Emilia ReggioScuola I bambini della classe seconda che hanno partecipato al progetto Angelica Abbatangelo Lale Belli Fadoua Bouaissi Daniela Chai Munia Chowdhury Martina Cirfiera Enrico De Bonis Fanta Dyaby Stefano Fraccascia Erleta Jajaj Sharujan Ganesh Mara Gilardi Chiara He Marco Iardino Emmanuella Nyamekye Francesco Olivo James Uhunamure Osaretin Sara Petito Davide Pizzardi Selam Rinaldini Jacqueline Salemi Valerio Sardella Pasquale Scarano Luigi Vista Comune di Reggio Emilia U.O.C. Educazione e Formazione ReggioScuola Insegnanti: Paola Neri, Nazzarena Antichi Antonietta Caramarico, Carmela Tramontana Hanno realizzato l’esperienza: Nazzarena Antichi e Giovanna Coppola in collaborazione con la laureanda Silvia Cattani Anna Bigi Mitia Davoli Paola Ferretti a.s. 2007-2008 anna.bigi@municipio.re.it