Il trattamento penitenziario dei criminali sessuali

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Stalking Art. 612 bis c.p. (Atti persecutori)
Advertisements

LA COSTITUZIONE È NELLE NOSTRE MANI
I RISCHI DA UFFICIO: IL MOBBING
Gli indicatori che possono far prevedere il livello di rischio - fino allomicidio - della moglie (o della compagna ) da parte di un uomo.
LUVI PROGETTI PER CRESCERE. 2 CHI SIAMO LUVI (Unione Volontari per lInfanzia), fondata nel 1967 da Lina Toniatti, è al suo 40mo anno di attività. Fin.
Dott.ssa Carmelina Calabrese
S.I.V. - Società Italiana di Vittimologia
Progetto di educazione alla salute nella Scuola Primaria e nella Scuola dell’Infanzia Il progetto nasce dall’ esigenza di porre una particolare attenzione.
CONVEGNO NAZIONALE O.N.I.G.
TRANSESSUALISMO.
1 Linserimento nel contesto sociale e nella scuola: problematiche frequenti. Difficoltà di apprendimento nei bambini adottati 4 ottobre 2005 Cesena Docente:
L’esperienza dei gruppi di post-adozione nella Provincia di Parma
Benigno Di Tullio.
Disturbi di personalità
Le leggi che governano la salute mentale, i diritti delle persone.
La violenza alle donne che cos’è
A cura di Maria Vittoria Musella Riflessioni del 7 febbraio Roma 21 febbraio 2013.
ANTROPOLOGIA CRIMINALE
PSICOLOGIA DELLA SALUTE L’intervento multidisciplinare in ospedale
Smettere di fumare è difficile in quanto ci troviamo di fronte ad una dipendenza. Nel fumo di tabacco è contenuta infatti la nicotina, in grado di indurre.
01/12/2006 L'accoglienza al Paziente Alcol-Tossicodipendente in Carcere.
Modello Assistenziale Pediatrico nel bambino con patologia cronica
A.N.DI.S Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici Sezione Regionale della Toscana 18 ottobre 2013 I Bisogni Educativi Speciali nella Scuola di Tutti.
Presentato da Enrica Nastasi classe II B A.F.M.
Dott. Giuseppe Biagi Coop. Soc. Marianella Garçia
Tutela e strumenti in sede penale e civile contro la violenza sulle donne 29 maggio 2008.
Pagina 1. Presso i vari uffici territoriali delle Forze di Polizia (in particolare della Polizia di Stato, dell' Arma dei Carabinieri e della Guardia.
Psicoterapia Letteralmente : Curare la mente
METODICHE DIDATTICHE Università degli Studi di Genova
SEI EDUCAZIONI ALLA CONVIVENZA CIVILE
4 dicembre 2013 Antonio Lanzoni – Umberto Vitrani
D.P.R. 22 settembre 1988 n.488 "Approvazione delle disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni" Lincontro del minore con la giustizia,
Mobbing e danno alla salute: aspetti medico-legali Maurizio Marasco
Primi risultati del monitoraggio sui fenomeni di violenza contro le donne Volterra, 28 marzo 2009.
I BAMBINI DI FRONTE ALLA VIOLENZA
Dott.ssa Barbara Costantini Psicologa clinica - Psicoterapeuta
Indagine Istat Italia METODOLOGIA Concetti e procedure di rilevazione 2.
Maltrattamento e Abuso
Master in Scienze criminologiche investigative e della sicurezza
STILI COMUNICATIVI Quando comunichiamo vogliamo ragiungere un obiettivo: persuadere, convincere o intrattenere. Secondo il nostro scopo, adottiamo un certo.
MALTRATTAMENTO 1Giuseppe Vivaldelli. TRASCURATEZZA Situazione in cui il genitore non risponde in maniera appropriata ai richiami del bambino, e quando.
Il sostegno al familiare
L‘ ABUSO SESSUALE. L’abuso sessuale consiste nella imposizione ad un bambino,da parte di un adulto,di un qualsiasi rapporto corporeo e non, atto a stimolare.
QUESTURA di PAVIA.
Come si presenta dal punto di vista dei sintomi e segni Ipermotricità.iper-reattività.impulsività Iperattività.disattenzione.
Conseguenze psicologiche della violenza sulle donne
Le competenze degli UFFICI di ESECUZIONE PENALE ESTERNA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
Funzione rieducativa della pena
Cos’è la criminologia? La criminologia è la scienza che studia i reati, gli autori, le vittime, i tipi di condotta criminale e le forme possibili di controllo.
I RAPPORTI TRA I CARCERATI E LA FAMIGLIA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SCIENZE PEDAGOGICHE PEDAGOGIA DELLA DISABILITA’ - MODULO A II SEMESTRE Dott.ssa.
Riabilitazione “Non esistono dati per sostenere che un metodo riabilitativo sia migliore di altri. Ciò che è certo è che il b. con s. di Down ha bisogno.
Perché alcuni bambini non funzionano come gli altri?
La contenzione in ambito penitenziario Dott Franco Alberti - 20 ottobre 2010 “ Definizione della principale casistica medico legale e strategie di intervento.
REINSERIMENTO E RIADATTAMENTO Spagna Prima visita di scambio Milano, 30 giugno 1 e 2 luglio 2014 Insercoop, Sccl (Barcellona) 1.
Le azioni di sistema per promuovere il reinserimento sociale per persone in esecuzione penale esterna.
prof.ssa Giovanna Mirra
La sedazione palliativa/terminale: processo comunicativo
Progetto Tonino Per non far pagare ai piccoli gli errori dei grandi… Dott.ssa Maria Crispino.
FUNZIONE STRUMENTALE Referente Sportello Ascolto
PROGETTO SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA a.s
Dott.ssa Mara Fantone Psicologa - Psicoterapeuta
RECUPERARE LE EMOZIONI, RECUPERARE L’INFANZIA, RECUPERARE LE PERSONE
TIPOLOGIE DI VIOLENZA a cura di Rosangela Vendrame Centro d’Ascolto Demetra A.O.U. San Giovanni Battista - Torino.
INSEGNANTI DI FRONTE AL MALTRATTAMENTO DEI MINORI Relazione sul corso regionale di sensibilizzazione Marzo 2013 Ins. Di Silvestre Serafina.
FAMIGLIAe DISTURBI PSICOLOGICI Andrea Spiga 5D Pedagogico.
De Leo: il modello comunicativo sistemico. Interpretazioni della devianza: -Non più teoria unitaria e globale -Analisi in dettaglio o sintesi complessiva?
UFFICIO DI ESECUZIONE PENALE ESTERNA
Transcript della presentazione:

Il trattamento penitenziario dei criminali sessuali “I volti della violenza” Prato, 24-25 Ottobre Dott.ssa Silvia CALZOLARI Psicologo Criminologo UFFICIO ESECUZIONE PENALE ESTERNA MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

Contraddizione Forte interesse giornalistico e popolare per la triade sesso- violenza-morte Rimozione collettiva del problema attraverso l’istituzione carceraria e l’esilio delle “non-persone”

Spiegare e non giustificare Il dilemma Sani o malati? Punire o curare? Spiegare e non giustificare

Il trattamento del sexual offender si configura come intervento di prevenzione terziaria, mirato essenzialmente a prevenire la recidiva mediante la proposta terapeutica Al contrario di alcuni Paesi (es. Belgio), in Italia il sistema giuridico non prevede il trattamento obbligatorio per gli autori di reati sessuali

Problematiche del trattamento Necessità di sistemare i sex offenders in sezione protetta Demotivazione da parte del sex offender al trattamento per mancato riconoscimento del problema Difficoltà a rapportarsi con i sex offenders da parte degli operatori dell'area penale interna ed esterna L'esigenza di difesa sociale del Tribunale di Sorveglianza

La presa in carico In Italia inizia con la sentenza di condanna Il collocamento in sezioni protette comporta per il condannato l'esclusione dalle usuali attività trattamentali (lavoro, scuola, attività ricreative) con l'attivazione di percorsi specifici Non tutti accedono al trattamento. Per beneficiarne è necessario riconoscere la responsabilità nel reato

Ordinamento Penitenziario (legge 354/1975) Secondo quanto prescritto dall'Ordinamento Penitenziario, il periodo della reclusione deve servire al detenuto per riflettere sul comportamento deviante assunto e deve risultare un'occasione per sviluppare il senso di responsabilità circa i danni provocati, al fine di conseguire un adeguato reinserimento nella società

Per i sex-offenders, vivere in un ambiente isolato e che non approfondisce (e spesso non vuole neanche conoscere) la realtà che si cela dietro i loro crimini, può rafforzare la loro distorta fantasia e autopercezione con la grave conseguenza, sul piano della pericolosità sociale, di sentirsi autorizzati ad autoassolversi una volta usciti, convinti di avere ormai pagato per i propri errori.

L’esperienza italiana Il Progetto In.Tra.For.W.O.L.F. Interventi Trattamentali Formazione Working On Lessening Fear

In.Tra.For.W.O.L.F. Casa Circondariale “La Dogaia” di Prato La 7^ sezione è riservata ai sex offenders Impostazione cognitivo-comportamentale Attività comuni: corsi di alfabetizzazione, di tecniche psicomotorie, di giardinaggio, di autobiografia, di linguaggio espressivo, di letteratura e cineforum) Divisione in gruppi in base all’idoneità psicologica

Profiling dell’ aggressore sessuale in carcere Maschio Italiano Basso livello di istruzione Età media 35 anni Incensurato o con precedenti aspecifici Coniugato Occupato Non segnalato per disturbi psichici, non istituzionalizzato Commette il reato prevalentemente in ambito familiare, a casa Non assume abitualmente alcol o droghe Non usa violenza e minaccia nei confronti della vittima Reitera il reato

Il pedofilo violento: psicopatico, con gravi problemi di impulsività Tipologie Lo sbandato: forte desiderio di contatto con gli altri/paura di essere rifiutato L’educatore: compulsione a ricercare situazioni rimaste irrisolte nell’infanzia Il vecchio bavoso: prigioniero di un vuoto affettivo e della solitudine ricerca godimento personale immediato per dare un senso alla propria vita (talvolta dopo un trauma) Il pedofilo violento: psicopatico, con gravi problemi di impulsività

Confronto con altri paesi In Olanda il criminale sessuale viene inviato in carcere se riconosciuto responsabile del suo reato, oppure in un T.B.S. (Terbeschikkingstelling), istituzione a vocazione terapeutica molto simile all’OPG italiano. Il modello è quello del day-treatment Obiettivi: riuscire a vivere in maniera strutturata ed equilibrata, apprendere la capacità a relazionarsi con gli altri, analizzare il reato e riconoscere i fattori legati al rischio recidiva.

Strategie di trattamento Contributi psicodinamici Approccio cognitivo-comportamentale Terapia farmacologica (inibizione degli ormoni che stimolano la produzione di testosterone. Es. Depo-provera)

Obiettivi della psicoterapia del sex offender Destrutturazione delle 4 negazioni Integrare il proprio dolore infantile per imparare a riconoscere il dolore della vittima

Negazione dei fatti Il soggetto tende a negare o minimizzare i comportamenti abusanti compiuti Il soggetto tende a negare o minimizzare le situazioni di sofferenza, umiliazione e manipolazione subite nell’infanzia

Negazione della consapevolezza Il soggetto nega di aver avuto consapevolezza dell’azione abusante, affermando di aver agito sotto l’influenza di fattori indipendenti dalla propria volontà Il soggetto si difende dalla consapevolezza dei sentimenti di sofferenza, impotenza, umiliazione e solitudine sperimentati nell’infanzia

Negazione della responsabilità Il soggetto nega la responsabilità dell’abuso, attribuendola ad altri, per es. alla vittima Il soggetto nega la responsabilità di aver reagito alle situazioni e alle emozioni penose dell’infanzia strutturando strategie rischiose, strumentali o violente

Negazione dell’impatto Il soggetto nega o minimizza la gravità dell’abuso e le sue conseguenze sulla vittima Il soggetto nega o minimizza la connessione tra il passato infantile e la propria storia criminale

Offence script Tecnica di studio del passaggio all’atto Ricostruzione e analisi dello scenario del crimine (6 ore precedenti) L’analisi riguarda fattori cognitivi, emotivi, comportamentali, ambientali nell’anticipazione mentale dell’autore

Modello Pinel di Montreal 4 Fasi: 1) Valutazione e osservazione del detenuto (4-6 settimane) 2) Primo modulo terapeutico con educazione sessuale (6-8 settimane) 3) Inserimento in programma specifico e relapse prevention lavorando sulla catena “conflitti-emozioni-fantasie devianti” (4-6 mesi) 4) Working through: integrazione delle cognizioni apprese nel trattamento con le possibili situazioni di rischio quotidiano (2-3 mesi)

La vittima E’ come uno specchio rotto: ciò che si osserva nella vittima è ciò che gli abusanti non riescono a rappresentare di se stessi

Valutazione per concessione di misure alternative (art. 47 Lg Natura del reato commesso (modalità e circostanze, entità dell'offesa) Precedenti penali, soprattutto reati della stessa indole Eventuale recidiva post beneficium Condotta serbata dal reo dopo il reato Indagine socio-familiare e psicologica del reo condotta dall'UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna)

Un caso di sex offender in misura alternativa Il 28 aprile 2005 Angelo Izzo, già conosciuto come mostro del Circeo e ergastolano, trucida Maria Carmela Linciano e la figlia Valentina Maiorano, di anni 14 dopo averle violentate. Era in semilibertà.

Trattamento….

O prevenzione primaria?

Grazie per l’attenzione www.silviacalzolari.com