Web2.0 Corso di Formazione Piano Nazionale Scuola Digitale

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Web2.0 Corso di Formazione Piano Nazionale Scuola Digitale Didattica con le TIC -Area Scientifica Marzo 2015-L.S. “A. Volta” Foggia Docente: Mariagrazia di Tullio

I ll Web 1.0 Nasce convenzionalmente nel 1994,  con l'introduzione di Mosaic, il primo browser grafico La comunicazione è one-way: dal produttore al fruitore La didattica ai tempi del Web 1.0

Il Web 2.0 La nascita del Web 2.0 E’ caratterizzato dalla comunicazione bidirezionale Nasce la figura di lettore/contributore/autore Nasce il Cloud Computing

Applicazioni Cloud e la condivisione delle risorse Dropbox Google Drive Sono utili strumenti di produttività individuale e soprattutto di gruppo, in attività come: Raccolta di materiale eseguita da allievi singoli o in gruppo; Attività comuni svolte da gruppi di allievi e insegnanti Condivisione di documenti tra docenti appartenenti a consigli di classe o dipartimenti; Documenti condivisi tra docenti e dirigenza; Area di scambio e condivisione documenti con i genitori.

I social network più diffusi Facebook Twitter Google + Pinterest LinkedIn

Servizi di messaging Skype WhatsApp Viber

Tutto questo può rappresentare: Conseguenze… Si hanno nuovi significati dei termini “amico”, “contatto”, “comunità” La condivisione diventa interazione privilegiata tra i membri di un social network Nascono vere e proprie comunità tematiche, in grado di allargarsi progressivamente in maniera davvero impressionante. Tutto questo può rappresentare: La possibilità per ciascun utente di rintracciare vecchi amici, parenti lontani e di fare nuove conoscenze; ma anche Una fonte di business potenzialmente enorme per aziende e imprese intenzionate a farsi conoscere all’interno di comunità virtuali estremamente numerose e molto spesso assai attive;

Rischi “Modello di business” cioè la fonte di guadagno dei proprietari dei social network, che consiste di tre attività principali: Fornitura a terzi delle informazioni degli utenti, alimentate e accresciute continuamente dall’uso quotidiano da parte degli utenti stessi; Pubblicità mirata che le aziende indirizzano agli utenti in base al contenuto dei profili di ciascun utente; Iscrizione (con pagamento di una tariffa spesso molto esigua) degli utenti che desiderano utilizzare tutte le funzionalità di alcuni siti, in particolare quelli di incontri e “dating” (appuntamenti) Pubblicazione di informazioni personali che potrebbero essere usati da malintenzionati (soprattutto per gli adolescenti ed i bambini)

Web 2.0 e la didattica Nascono nuovi modelli di interazione insegnante – alunno. Si ha il superamento del concetto “aula” a favore degli ambienti di apprendimento. Il ruolo dei social media negli ambienti di apprendimento diventa sempre più rilevante.

Esempi di condivisione della conoscenza Wikipedia Sito web il quadro di Mondrian Artgallerystalloneitaly Chiacchieretramiche (Blog) ISSUU (documento finale legge di Boyle ) Piattaforma MOODLE Google drive DROPBOX I monomi (LezI) (tutorial realizzato con Jing)

La comunicazione one-way: dal produttore al fruitore il Web 1.0 consente la visualizzazione di documenti multimediali e ipertestuali, creati con l'uso del linguaggio HTML. Offre la possibilità di fruire di contenuti senza poter in alcun modo intervenire su di essi. Il messaggio da comunicare viaggia in un’unica direzione, dall’emittente al fruitore.

La didattica ai tempi del Web 1.0: Si poteva usare la rete per: Raccolte di contenuti didattici da stampare/consultare a video; Materiali/giochi/quiz didattici da scaricare; Grandi portali di divulgazione (scientifica, letteraria, tecnologica…); Enciclopedie consultabili (il più delle volte) a pagamento; Siti informativi per alunni (ricerche, temi e tesine…) e docenti (sindacati, organizzazioni varie…); Semplici servizi e marginali di creazione di pagine Web, quiz e verifiche, learning object e simulazioni didattiche; Forum di discussione, spesso tematici; Motori di ricerca e indici.

La nascita del Web 2.0 Si fa risalire al 2004 durante una sessione di brainstorming in occasione di una conferenza tra O'Reilly e MediaLive International. Il concetto di partecipazione dell’utente segna il confine ed è considerato il vero spartiacque tra Web 1.0 e Web 2.0.

Dropbox Dropbox è uno dei servizi cloud più utilizzati, Si tratta di un software Web di “cloud storage” (immagazzinamento dati su cloud), che offre un servizio di “file hosting” (archiviazione di file) con sincronizzazione automatica dei dati via Web. Disponibile per tutti i più diffusi sistemi operativi desktop e mobile, dopo il download del programma, permette la creazione sul disco del computer dell’utente di una cartella (MyDropbox), nella quale salvare file di qualsiasi genere. La particolarità del servizio risiede nel fatto che la cartella in questione non si trova SOLO sul computer dell’utente, ma anche sul Web; quindi i file che essa andrà via via contenendo risulteranno accessibili (apribili, editabili e nuovamente salvabili) da qualsiasi dispositivo in grado di connettersi al Web sul quale sia stato scaricato il software.

Google Drive Google Drive è un servizio gratuito di “cloud storage”, che offre “file hosting”, “file sharing” (condivisione di file) e “editing collaborativo” di documenti fino a 15 GB di spazio Web. Google Drive incorpora Google Doc, per la gestione in team di documenti online; si tratta della possibilità, estremamente utile per i gruppi di lavoro, non solo di creare documenti, fogli di calcolo e presentazioni direttamente online, ma soprattutto di condividere il file con altri utenti, invitati dal primo proprietario del file con privilegi differenziati (sola lettura, accesso in scrittura). Il servizio può essere usato tramite il browser Web, oppure scaricando l’omonima l'applicazione sul computer dell’utente, che si occupa di sincronizzare automaticamente una cartella locale con quella condivisa