Limiti e possibilità delle competenze psicologiche nella consulenza di patologia ereditaria Giovanni Guerra Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche Università di Firenze
Miseria e nobiltà della psicologia “Siamo tutti un po’ psicologi”: la inutile psicologia del buon senso La psicologia onnisciente e impotente Teorie psicologiche Teoria della tecnica: questo è il più realistico terreno di incontro
La situazione di consulenza Percezione dell’attivazione di processi psichici complessi negli utenti Attivazione simmetrica/analoga nei consulenti: difese primitive ed evolute
Frequenti fonti di disagio Capacità diagnostica e predittiva vs possibilità di intervento Limiti deontologici: evitare di intromettersi con consigli … e tuttavia si è anche counselor
Il setting della consulenza Setting condizioni materiali posizione degli attori sociali campo di osservazione e di intervento
La posizione degli attori Il modello “medico” della consulenza: consapevolezza del problema non indispensabile titolarità del problema affidata al medico irrilevanza della relazione ai fini diagnostici e terapeutici Sostanziale passività dell’utente
La posizione degli attori nella consulenza relativa a patologie ereditarie C’è una specificità differente della consulenza a rilevanza genetica? La necessità della consapevolezza da parte dell’utente a causa delle decisioni che (molto probabilmente) dovrà prendere L’utente non può essere passivo
Prima ipotesi sulla competenza “psicologica” del consulente analisi della domanda esplicitazione dei possibili scenari di fronte ai quali si troverà l’utente nodi decisionali che potrà incontrare... rilevazione di possibili fattori intervenienti nella presa di decisioni dell’utente
Le emozioni nel contesto della consulenza Colpa, angoscia, protesta … È possibile utilizzarle? Solo se utili ai fini della consulenza Suggerimento deludente ma inevitabile da un punto di vista tecnico: manca il tempo sposta il campo d’osservazione piuttosto: occasione per invio
La risposta positiva La risposta positiva come trauma Le funzioni del consulente informazione contenimento
La risposta positiva: l’informazione Codici differenti tra consulente e utente Ogni informazione cade su un terreno non neutro Quali sono le “vere” domande? Cos’è un consenso informato? una consapevolezza? L’analisi della domanda può essere di aiuto
Il contenimento dell’utente seconda ipotesi sulla competenza psicologica del consulente Operazione costosa che richiede due tipi di “ammortizzatori”: soggettivi soggettivi: particolarmente utile il gruppo di lavoro istituzionali istituzionali: costruzione di una rete di consulenti ai quali inviare l’utente