Corso di Sociologia urbana – terza parte

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Corso di Sociologia urbana – terza parte Docente: Maurizio Ambrosini 1

Il territorio urbano e l’ambiente (cap.7) Scuola di Chicago: problema del rapporto tra la forma fisica della città e i suoi caratteri sociali Applicazione di schemi di impronta positivistica e di derivazione biologica: “relazioni ecologiche” tra le popolazioni dell’ambiente urbano Oggi l’approccio “ecologico” richiama piuttosto il rapporto tra l’urbanesimo e il contesto naturale e biologico

Deurbanizzazione e riurbanizzazione Fino alla fine degli anni ’60 le grandi aree urbanizzate dell Nord del mondo sono state interessate da una crescita centripeta (anche nel caso di conurbazioni e aree metropolitane) Poi la tendenza si inverte: la popolazione ristagna, crescono solo le cinture più esterne. E’ il fenomeno della deurbanizzazione Berry, negli USA: “controurbanizzazione” Dagli anni ’80: riqualificazione, nuova attrattività, lieve ripresa demografica: riurbanizzazione, con cui coesiste la diffusione urbana e la redistribuzione spaziale dei gruppi sociali

La suburbanizzazione Espansione urbana in forme diffuse attorno alla città compatta: fascia periurbana sempre più ampia, che ingloba i centri preesistenti Già in precedenza, fenomeno della suburbanizzazione: espansione del tessuto urbano al di là dei confini amministrativi della città, con il mantenimento di una forma relativamente compatta In Italia, fenomeno dovuto all’iniziativa privata; in altri paesi politiche pubbliche per la creazione di nuove città satelliti

La diffusione urbana La diffusione urbana ( o sprawl) comprende i processi di suburbanizzazione, ma abbraccia un ambito territoriale più ampio e meno denso; genera poi flussi di mobilità in varie direzioni Lo spazio ad insediamento diffuso non è omogeneo. Si distnguono: aree di frangia; aree rurbane; edge cities (città ai margini); gated communities Caso dei distretti industriali italiani: forma non compatta preesistente alla fase attuale e funzionale ad uno sviluppo economico basato sulle PMI e la specializzazione flessibile

La gentrification I protagonisti della diffusione urbana sono soprattutto i ceti medi Tendenza dei gruppi agiati a ritornare in città (USA) o a consolidare una consolidata opzione centripeta (Europa) Gentrification (nobilitazione): in origine invasione dei quartieri operai da parte della media borghesia Richiede la coincidenza di quattro processi: riorganizzazione della morfologia sociale; raggruppamento spaziale di soggetti con stili di vita simili; riqualificazione residenziale; innalzamento dei valori fondiari

Gentrification (cont.) Gentrifiers sono in buona parte single, 25-40 anni, istruiti, con redditi medio-alti (Yuppies) Vari meccanismi: riuso di aree industriali dismesse (caso Bicocca); operazioni pubbliche di riqualificazione (centro storico di Genova) Problema: espulsione della popolazione preesistente e relativi conflitti

Immigrazione e città L’immigrazione si concentra nelle grandi aree urbane: negli Stati Uniti, su 39 milioni di persone nate all’estero, oltre la metà si addensa in cinque regioni metropolitane: Los Angeles (7,5 milioni), New York (6,7), San Francisco (2,2), Chicago (1,6), Miami (2,2). Nelle città americane, gli immigrati recenti popolano di solito le parti non ancora rinnovate della città centrale I diversi “quartieri etnici” rappresentano spesso delle unità sociali relativamente separate Possono essere dei ghetti, ma anche delle enclave apprezzate (caso canadese) per la diversità e l’esotismo che immettono nel tessuto urbano Il caso italiano finora fa almeno in parte eccezione: i “ghetti” sono pochi e di piccole dimensioni, l’immigrazione è diffusa anche nelle province economicamente più dinamiche del Centro-Nord

La segregazione etnica a) spiegazione socio-economica (scuola di Chicago): gli immigrati segregati finché sono poveri. Tesi della successione ecologica b) spiegazione culturale: la segregazione è anche voluta, per conservare identità e sviluppare istituzioni autonome (scuole, chiese, commerci…) Schema di Boal, basato sulla diffeernza culturale: a) dispersione; b) concentrazione temporanea (colonia); c) concentrazione stabile (ghetto involontario contro enclave volontaria)

La misurazione della segregazione Concetto di segregazione inteso in senso descrittivo, come concentrazione Indice di segregazione: scala continua, che va da un minimo (0), quando un gruppo è equidistribuito in città, a un massimo (100), quando è isolato in una sola parte; Indice di dissimilarità residenziale: valuta la compatibilità o incompatibilità tra la localizzaizone residenziale di due gruppi. Anch’esso varia da 0 (massima compatibilità) a 100 (massima incompatibilità)

Andamento della segregazione La segregazione può anche essere calcolata sui gruppi socioprofessionali (dirigenti, operai, ecc.) I dati mostrano che i gruppi collocati agli estremi della scala sociale sono più segregati, e il fenomeno tende ad aumentare (volontario per i privilegiati, involontario per i marginali)

Generazioni e popolazioni metropolitane (Martinotti) Metropoli di prima, seconda, terza generazione Tipologia delle popolazioni metropolitane: Popolazioni Abitare Lavorare Consumare Abitanti Sì (Sì/No) Pendolari No (Sì) City users Metrop. Businessm. Manca nello schema la popolazione immigrata (VH)

Altre popolazioni metropolitane Pendolari alla rovescia (lavorano fuori e vivono in città) Ring users: vivono e lavorano in città, frequentano il ring (= fascia perimetrale) per consumo e tempo libero Urbani non radicati: vivono in città, lavorano e consumano nel ring

Atteggiamenti verso la fruizione del territorio Di cura Estetico Cognitivo Funzionale Di consumo immediato Si introducono nell’analisi elementi di tipo culturale, relativi agli stili di vita Si può determinare un conflitto tra popolazioni che mostrano atteggiamenti diversi

Schemi ecologici della città contemporanea I principali fattori di differenziazione dello spazio residenziale della città: Status sociale (gruppi socioprofessionali, articolazione in settori) Status familiare (cerchi concentrici) Status etnico (struttura a macchie di leopardo)

Potenziali evoluzioni della forma urbana White: città americana del XXI secolo: il core; la zona di stagnazione; le sacche della povertà e delle minoranze; le enclave di élite; le zone della classe media; le aree delle sedi istituzionali; gli epicentri e i corridoi

L’ecologia della paura (Davis, rif. a Los Angeles): compaiono zone di contenimento, zone della vigilanza di quartiere, i “simulatori urbani” (nuovi quartieri che riproducono l’ambiente urbano in zone più sicure), le frange tossiche Il tentativo di contenere fenomeni pericolosi in zone specifiche è già in atto, anche in Europa

La città come sistema auto-organizzato Applicazione della teoria sistemica, secondo un paradigma biologico ed evolutivo: A) la città è un sistema complesso B) relativa autonomia e interdipendenza tra livello locale e livello globale del sistema urbano C) auto-organizzazione D) Evoluzione da una condizione di instabilità a un’altra

La città e il suo ambiente Le scienze sociali si sono formate e consolidate in un periodo di ottimismo positivistico nei confronti del progresso e della scienza Sottovalutati, fino ad un’epoca recente, i problemi del rapporto tra città e ambiente naturale Critica di esasperato antropocentrismo Attenzione crescente verso l’ambiente e la qualità della vita urbana (misurata con appositi indicatori

I condizionamnti ambientali Questione del determinismo architettonico: la forma e l’organizzazione funzionale degli edifici possono influire sul comportamento sociale, e fino a che punto? Varie forme di condizionamento: barriere architettoniche, limitazioni emdiate da norme culturali Sennett: significato ed effetti dell’impianto urbanistico a griglia (città americane): mancanza di un centro, ambiente circostante come elemento estraneo da dominare Spazi iperregolati (per es., istituzioni totali) e spazi sottoregolati (edifici abbandonati, ecc.)