Elementi di contabilità di Stato

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Elementi di contabilità di Stato I parte Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Principi di bilancio Annualità: Il bilancio e gli altri documenti contabili devono essere predisposti tenendo conto che l’unità temporale di riferimento è l’anno finanziario. Esso corrisponde all’anno solare ed ha inizio il 1° gennaio. Tale principio è contenuto nell’art. 81, 1° comma della Costituzione, e ad esso fa inoltre riferimento la legislazione ordinaria nell’art. 1 della 468/78. Veridicità: si dovrebbe parlare di coerenza delle ipotesi e delle stime Chiarezza Specializzazione: opportuna classificazione alle entrate e alle spese che garantisca, al contempo, analiticità e sinteticità Pubblicità: con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il bilancio viene portato a conoscenza dei cittadini i quali potranno così esprimere delle valutazioni sull’operato dell’amministrazione. Per questo motivo ogni anno la Ragioneria generale dello Stato pubblica una nota illustrativa al bilancio di previsione (recentemente, ha iniziato ad elaborarne una forma sintetica) Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Pareggio: rispetto delle condizioni di equilibrio tra entrate e uscite Universalità: necessità di considerare nel bilancio tutte le spese e tutte le entrate, al fine di fornire un quadro fedele ed esauriente del complesso dell’attività. Vengono vietate le gestioni “fuori bilancio” (salvo nei casi autorizzati da leggi speciali il cui elenco deve però essere allegato allo Stato di previsione del Ministero del Tesoro) Integrità: vieta che in bilancio vengano iscritte delle entrate al netto delle relative spese sostenute per la riscossione e, viceversa, che siano iscritte in bilancio delle spese ridotte delle correlative entrate Unità: il bilancio deve essere unico e quindi non può essere frazionato in maniera tale da destinare determinate entrate alla copertura di specifiche spese. le fonti di finanziamento fanno fronte indistintamente agli impieghi Elasticità: è volto a trovare all’interno del bilancio la possibilità di affrontare gli effetti derivanti da circostanze straordinarie o imprevedibili che possono modificare i valori iscritti nei capitoli del bilancio approvato Pareggio: rispetto delle condizioni di equilibrio tra entrate e uscite Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

La contabilità pubblica nazionale e regionale Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Il bilancio dello Stato È il documento contabile attraverso il quale il Parlamento autorizza il governo ad erogare le spese e ad incassare le entrate Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF): indica gli obiettivi generali di finanza pubblica Relazione Previsionale e Programmatica (RPP): riporta il consuntivo dell’andamento economico e le previsioni per il futuro Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Le regole di formazione del bilancio: art.81 Costituzione 1. Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo 2. L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi 3. Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese 4. Ogni altra legge che importi nuove e maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Le fonti della disciplina di formazione del bilancio L. 468/78: introduce la legge finanziaria L. 94/97: modifica la struttura del bilancio introducendo le U.P.B. e le funzioni-obiettivo Regolamenti contabili Regolamenti parlamentari Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Il bilancio preventivo Il Bilancio a legislazione vigente (tendenziale) mostra l’evoluzione delle spese e delle entrate come da normativa in vigore Il Bilancio programmatico recepisce gli interventi del governo e mostra quindi l’evoluzione desiderata delle spese e delle entrate (la legge finanziaria è il principale strumento per effettuare la manovra di intervento sul bilancio a legislazione vigente in vista del conseguimento degli obiettivi programmati D.P.E.F.) Annuale (analitico) o pluriennale (sintetico) Di competenza e di cassa (misto) Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Fasi dell’entrata Accertamento: l’amministrazione determina la ragione del credito e la persona del debitore Sorge il diritto a riscuotere Versamento: le somme pagate dal debitore vengono versate in tesoreria Riscossione: le somme versate in tesoreria vengono da questa girate all’ente Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Fasi della spesa Impegno: matura l’obbligo a pagare una somma ad un creditore Liquidazione: avviene sulla base di documentazione idonea, entro i limiti degli impegni assunti, individuando il creditore e precisando l’importo del debito. Gli uffici che danno esecuzione al provvedimento di spesa sono responsabili della liquidazione apponendo il proprio visto sui documenti giustificativi, dopo aver verificato: l’adempimento delle condizioni stabilite nel provvedimento d’impegno la rispondenza tecnica delle note di spesa alle suddette condizioni e, ove occorra, anche la positività del collaudo o la registrazione nell’inventario. Ordinazione: delle spese già liquidate viene ordinato il pagamento a favore dei creditori, mediante mandati tratti sull’istituto incaricato della tesoreria. Pagamento: al creditore viene pagata la somma dalla tesoreria. Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Economie di spesa: somme stanziate e non impegnate Residui passivi: somme impegnate e non pagate Minori entrate: entrate previste ma non accertate Residui attivi: entrate accertate, ma non incassate Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Il bilancio preventivo di competenza e di cassa Bilancio di cassa: accoglie le entrate versate e le spese pagate nel corso dell’esercizio, indipendentemente dal momento in cui è sorto l’impegno e l’accertamento Bilancio di competenza: entrate accertate e uscite impegnate nel corso dell’esercizio, indipendentemente dal loro versamento e pagamento (si generano residui attivi e passivi). Il bilancio di competenza accoglie: Spese stanziate: limite massimo degli impegni che possono essere assunti nell’esercizio Entrate stanziate: costituiscono previsioni di entrate Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Esempio Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Prof. Domenico Nicolò - domenico. nicolo@unirc. it - Univ Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Esempio di manovra finanziaria Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Esempio di manovra finanziaria Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Il processo di formazione del bilancio dello Stato Entro il 31/3: circolare del Tesoro ai ministeri sui criteri generali, gli obiettivi ed i vincoli che devono rispettare nella predisposizione delle bozze degli Stati Generali di previsione della spesa a legislazione vigente Entro il 30/6: DPEF contenente gli obiettivi aggregati della manovra di finanza pubblica. Seguono delle risoluzioni parlamentari che vincolano il governo a rispettarle. Entro il 30/9: disegno di bilancio preventivo programmatico a l.v. annuale e pluriennale, disegno di legge finanziaria e del bilancio, approvati dal C. dei Ministri Discussione parlamentare (sessione di bilancio) e nelle commissioni Entro il 15/11: i Ddl collegati alla finanziaria (fuori dalla sessione del bilancio). Legislazione di riforme settoriali Entro il 31/12: approvazione della finanziaria e successivamente del bilancio Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

La struttura del bilancio dello Stato Classificazione entrate TITOLO I. Entrate Tributarie (es. imposte e tasse) TITOLO II. Entrate Extra Tributarie (es. utili aziende autonome) TITOLO III. Alienazione ed Ammortamento di Beni Patrimoniali e Riscossione di Crediti (es. vendita di beni) TITOLO IV. Accensione di Prestiti Classificazione spese TITOLO I. Spese Correnti (es. stipendi, trasferimenti, interessi passivi) TITOLO II. Spese in Conto Capitale (es. investimenti) TITOLO III. Rimborso di Prestiti Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Classificazione funzionale spese Servizi generali delle PP.AA. Difesa Ordine pubblico e sicurezza Affari economici Protezione dell’ambiente Abitazioni e assetto territoriale Sanità Attività ricreative, culturali e di culto Istruzione Protezione sociale Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Classificazione funzionale per funzioni-obiettivo Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Il sistema unico di contabilità economica D.L.vo n. 279 del 1997 introduzione di un Sistema unico di contabilità economica analitica per Centri di costo, da affiancare alla tradizionale contabilità finanziaria dello Stato coinvolgimento della dirigenza nel processo di realizzazione degli obiettivi Nel sistema di contabilità economica pubblica, i costi vengono rilevati con riferimento: a) alla responsabilità organizzativa (piano dei Centri di costo) b) alla natura, ossia alle caratteristiche fisico-economiche delle risorse utilizzate mediante il Piano dei conti; c) alla finalità o destinazione in relazione agli scopi perseguiti dalle Amministrazioni – Missioni Istituzionali (o funzioni obiettivo). Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

dall’esercizio finanziario 2000, lo Stato e le amministrazioni centrali hanno avviato la sperimentazione del budget come strumento di raccordo tra i piani, i programmi ed il bilancio preventivo Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Il processo di formazione del budget dello Stato È frutto della mediazione fra obiettivi ed esigenze delle singole Amministrazioni e gli obiettivi e i vincoli posti dalla politica economica e finanziaria di bilancio “budget proposto”: obiettivi posti dalle singole Amministrazioni, nell’ambito del processo di programmazione, e le connesse esigenze in termini di risorse finanziarie, umane e strumentali. “budget presentato”: che contiene le previsioni economiche aggiornate con le previsioni finanziarie, a legislazione vigente, presentate dal Governo al Parlamento entro il 30 settembre 2006. “budget definito” prevede la riconsiderazione degli obiettivi e, ove necessario, la rimodulazione dei costi generati dalle attività e dai processi connessi, in coerenza con le risorse finanziare assegnate in via definitiva con l’approvazione della Legge di Bilancio. Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

L’ordinamento contabile delle regioni Legge quadro n. 335 del 1976 D. Lgs. 76 del 2000: Ha modificato profondamente la struttura del bilancio e il ruolo di questo fondamentale documento contabile nell’ambito del processo di programmazione e di controllo. La struttura del bilancio delle regioni è stata resa coerente con quella del bilancio dello Stato, già innovata qualche anno prima (legge 3 aprile 1997, n. 94 e decreto legislativo n. 279/97) È stato introdotto il metodo della programmazione “finanziaria”. L’art. 3 dello schema di decreto legislativo predisposto ai sensi dell’art. 1, comma 4 della L. 5 giugno 2003, n. 131, recante “Principi per l’armonizzazione dei bilanci pubblici”, prevede che “le impostazioni delle previsioni di entrata e di spesa e dei costi e proventi dei bilanci delle regioni si ispirano al metodo della programmazione economico-finanziaria” e che, “… a tal fine, ciascuna regione adotta, ogni anno, insieme al bilancio finanziario e al budget economico annuali un bilancio pluriennale, le cui previsioni assumono come termini di riferimento quelli della programmazione regionale …”. Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Prima della riforma, la struttura del bilancio si articolava in numerosissimi capitoli per l’entrata e per la spesa, alcuni dei quali risultavano ulteriormente suddivisi in articoli (e poi in sub-articoli), che non presentavano alcun legame funzionale con gli obiettivi e con le politiche. Il bilancio non consentiva alcuna valutazione ex ante sulla congruità degli stanziamenti di risorse finanziarie e delle previsioni di acquisizione delle entrate rispetto agli obiettivi ed ai programmi da realizzare. Non era possibile neanche formulare giudizi sull’andamento della gestione ponendo a confronto, a consuntivo, gli obiettivi realizzati con i programmi. Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

La struttura del bilancio “amministrativo” delle regioni Il bilancio “amministrativo” costituisce un allegato al cosiddetto bilancio “politico”, sottoposto all’approvazione del Consiglio regionale, ed ha invece nelle unità previsionali il livello minimo di articolazione Esso è articolato secondo un grado di aggregazione decrescente in: Entrate, classificate in: sei Titoli, in relazione alla provenienza delle risorse; Categorie, articolazione dei Titoli, a seconda della natura dei cespiti; Unità Previsionali di Base; Capitoli, distinti in relazione all’oggetto dell’entrata; Spese, ripartite in: Funzioni-obiettivo, “individuate con riferimento alla definizione delle politiche regionali …”; Unità Previsionali di Base, distinte per le spese correnti, per le spese in conto capitale e per il rimborso di prestiti; Capitoli, distinti in relazione all’oggetto della spesa. Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

La gestione del bilancio Art. 16, comma 2, D. Lgs. 76/2000: compete al Consiglio regionale disporre o autorizzare con legge soltanto quelle variazioni di bilancio che comportano spostamenti di risorse tra capitoli appartenenti a U.P.B. differenti. Per le variazioni nell’ambito di una medesima U.P.B che si compensano reciprocamente, invece, non è previsto l’intervento dell’organo assembleare. E’ la Giunta regionale che, “… con provvedimento amministrativo, può effettuare variazioni compensative fra capitoli della medesima unità previsionale …”. Il Consiglio regionale ha la funzione d’indirizzo politico dell’ente, che si realizza attraverso l’esercizio del diritto di voto sulle U.P.B. All’esecutivo compete direttamente, ovvero attraverso gli atti della dirigenza, l’attuazione dei programmi e la c.d. “gestione” del bilancio, che si realizza: ex ante, attraverso la definizione delle previsioni relative alle diverse tipologie di entrate, ovvero a quelle di impiego di risorse finanziarie, che sono indicate nei distinti capitoli di ciascuna U.P.B.; in corso d’esercizio, attraverso le variazioni compensative fra i capitoli di una medesima unità previsionale di base Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

La struttura del bilancio delle regioni: le Funzioni-obiettivo Funzioni-obiettivo: costituiscono gli aggregati contabili del massimo ordine di grandezza corrispondenti ai programmi elaborati dagli organi di governo con riferimento alle diverse aree di intervento dell’ente La classificazione funzionale mira a recepire nel bilancio preventivo i programmi proprio attraverso le funzioni-obiettivo. La realizzazione di un legame tra i programmi e questi aggregati contabili è indispensabile anche per valutare a consuntivo il loro grado di realizzazione, per esprimere un giudizio sull’efficacia e sull’efficienza della gestione e per definire gli eventuali interventi correttivi Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Le U.P.B. Le U.P.B. “… sono determinate con riferimento ad aree omogenee di attività, anche a carattere strumentale, in cui si articolano le competenze delle regioni” [art. 4, 2° comma, D. Lgs. 76/2000] Nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali, devono individuare aree omogenee di attività ed aggregare i capitoli che si riferiscono ad ognuna di esse in distinte U.P.B. L’aggregazione in UPB non può essere corrispondente all’articolazione delle competenze regionali perché in tal modo si assegnerebbe loro un oggetto così ampio da fornire un output informativo scarsamente utile ai fini del controllo di gestione e da svilire il contenuto informativo del bilancio c.d. “politico” Ad esempio, per il Servizio Sanitario Regionale non avrebbe alcun senso aggregare questi capitoli soltanto in due U.P.B.: una per quelli dell’entrata e una per quelli della spesa. Nell’ambito di ciascuna delle proprie competenze, infatti, le regioni potrebbero aggregare i capitoli per natura delle spese o delle entrate riportate nei capitoli. Avremmo così, per ciascuna delle competenze istituzionali delle regioni, tante U.P.B. per quante sono le tipologie di spese e di entrate cui si riferiscono i capitoli. Ciò, tuttavia, impedirebbe ogni collegamento con i programmi da realizzare e comporterebbe una frammentazione delle responsabilità, degli obiettivi e delle attività, tali da compromettere l’efficacia del controllo di gestione Inoltre, si snaturerebbe questo aggregato contabile, la cui funzione principale è di fornire agli organi d’indirizzo politico le informazioni necessarie per assumere le decisioni allocative e quelle di acquisizione delle risorse finanziarie. Infine, si sposterebbe troppo verso il “basso” la sfera decisionale di questi organi che si sovrapporrebbe inutilmente alle funzioni della dirigenza. oppure per affinità di oggetto Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Principi di definizione della struttura del bilancio dello Stato e delle regioni La legge n. 94 del 3 aprile del 1997 di riforma della contabilità di Stato prevede che le U.P.B. siano “… stabilite in modo che a ciascuna unità corrisponda un unico centro di responsabilità amministrativa, cui è affidata la gestione” La corretta definizione dell’articolazione della struttura del bilancio in U.P.B. costituisce il presupposto essenziale per realizzare un sistema informativo-contabile adeguato, da un lato, a supportare i processi di programmazione e controllo di gestione, e dall’altro, a soddisfare il fabbisogno informativo degli organi d’indirizzo politico e della dirigenza; Le funzioni-obiettivo e le U.P.B. in cui esse si articolano devono essere definite avuto riguardo ai programmi ed agli obiettivi da realizzare, in materia di acquisizione delle entrate e di allocazione delle risorse finanziarie; La struttura organizzativa deve essere adattata alla mappa dei centri di responsabilità posta a base dei sistemi di programmazione e controllo e non viceversa; Le U.P.B. devono essere correttamente collegate “a monte” con le funzioni-obiettivo (e, quindi, con i programmi cui queste si riferiscono) e “a valle” con gli obiettivi e i sotto-programmi in cui è possibile scomporre i programmi relativi alle funzioni obiettivo; Nella definizione delle U.P.B. è necessario aggregare i capitoli assumendo come riferimento i sotto-programmi (di acquisizione dell’entrata o di stanziamento della spesa) cui ciascuna di esse si riferisce rispettando, da un lato, il criterio della significatività ai fini del voto consiliare dell’aggregato di entrata o di spesa così ottenuto, dall’altro, la loro riferibilità a centri di responsabilità. Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

I criteri di aggregazione dei capitoli nelle U.P.B. della spesa La definizione delle unità previsionali della spesa deve ispirarsi a criteri diversi a seconda che le unità organizzative cui si riferiscono presentano natura di centri di costo, oppure di centri di spesa. Nel primo caso, dopo aver definito il piano dei centri di responsabilità ed attribuito obiettivi e compiti alle unità organizzative impegnate nella realizzazione dei programmi dell’esercizio, attraverso le U.P.B. si assegnano le risorse finanziarie ai responsabili dei centri. Nel bilancio “amministrativo”, inoltre, nell’ambito di ciascuna unità previsionale, devono essere indicati i capitoli opportunamente distinti per natura, ossia in relazione alle tipologie di spese previste. Per quanto attiene invece ai centri di spesa, che possono essere individuati in corrispondenza agli organi dell’apparato burocratico-amministrativo cui competono le funzioni generali ed a quelli istituzionali (Giunta e Consiglio regionale), contrariamente all’impostazione generale proposta, non si ritiene possibile, né utile, ridefinire annualmente le U.P.B. avuto riguardo ai programmi da realizzare in ciascun esercizio. Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Le spese di funzionamento ordinario delle unità organizzative impegnate nello svolgimento delle funzioni generali (o di supporto) e quelle relative agli organi d’indirizzo politico non sono, se non in minima parte, correlabili ai distinti programmi da realizzare in ciascuno degli esercizi amministrativi in cui si articola il piano L’operatività della struttura burocratico-amministrativa e il funzionamento degli organi istituzionali, inoltre, devono essere in ogni caso garantiti, indipendentemente dai singoli programmi che dovranno trovare attuazione nel corso dell’esercizio. Non è corretto, pertanto, sotto il profilo logico e metodologico, attribuire una quota parte di questi costi e spese ai centri impegnati nell’attuazione dei programmi. Nella definizione della struttura del bilancio, pertanto, è opportuno costituire distinte U.P.B. con riferimento a ciascun organo istituzionale (Consiglio regionale, Presidenza della regione, Direzioni generali degli assessorati, ecc.) e a tutte quelle unità organizzative che si configurano come centri di spesa poiché svolgono le funzioni generali. Con riferimento a questi organi, pertanto, nell’impossibilità di cogliere una relazione significativa tra gli obiettivi ed programmi da realizzare e le risorse finanziarie a tal fine necessarie, è utile esercitare il controllo finanziario e non anche quello economico. In particolare, il responsabile del centro deve assicurare l’operatività ordinaria dell’organo, contenendo la spesa entro un predefinito limite. Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

L’entrata L’art. 6 del d. lgs. 76/2000 classifica le entrate secondo un grado di aggregazione decrescente, nel modo che si indica di seguito: Titoli; Categorie; U.P.B.; Capitoli. I Titoli costituiscono la classe con il massimo grado di aggregazione ed accolgono le entrate secondo la fonte di provenienza. Ad esempio, il versante dell’entrata del bilancio preventivo delle regioni, potrebbe articolarsi nel modo seguente: - Titolo I: Entrate da tributi propri della regione e dal gettito di tributi erariali; - Titolo II: Entrate derivanti da contributi e trasferimenti dello Stato, dell’Unione Europea e di altri enti o istituzioni; - Titolo III: … - … I Titoli si articolano in Categorie, distinte secondo la natura dell’entrata. Ad esempio, il Titolo I: Entrate da tributi propri della regione e dal gettito di tributi erariali, può essere distinto in Categorie, quali: - Categoria 1.1 : Tributi propri delle regione; - Categoria 1.2: Tributi erariali e quote dal gettito di tributi erariali trasferite alla regione; - Categoria 1.3: … Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

I criteri di aggregazione dei capitoli nelle U.P.B. dell’entrata è opportuno impiegare un criterio di classificazione che ponga in luce, oltre alla natura dell’entrata, anche il collegamento con le U.P.B. della spesa, ovviamente quando tale legame sussiste. In tal modo la denominazione e la classificazione delle U.P.B. evidenzia la relazione tra l’entrata prevista e il correlato stanziamento di risorse finanziarie iscritto nella sezione della spesa consentendo, da un lato, di accrescere la chiarezza e l’intelligibilità di questo documento contabile da parte degli organi d’indirizzo politico che sono chiamati a pronunciarsi sull’approvazione e sulla cosiddetta gestione del bilancio, e dall’altro, di verificare agevolmente la sussistenza degli equilibri di bilancio e di presidiarli (equilibrio di competenza e equilibrio di cassa). le U.P.B. dell’entrata devono corrispondere ai differenti programmi di acquisizione di risorse finanziarie accogliendo i capitoli per natura dell’entrata. Per quelle riguardanti le entrate a destinazione vincolata, la loro denominazione deve rendere evidente la relazione quali-quantitativa con le spese previste. Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

Prof. Domenico Nicolò - domenico. nicolo@unirc. it - Univ Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

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L’architettura del sistema informativo-contabile nel suo insieme deve essere nel suo insieme coerente rispetto al piano strategico, ai programmi, ai sistemi di controllo e alla struttura del bilancio; in caso contrario non può fornire un flusso informativo adeguato. L’efficacia del sistema informativo-contabile a supporto della programmazione e del controllo di gestione richiede, infatti, l’armonica integrazione e la massima coerenza possibile tra il Piano Regionale di Sviluppo (P.R.S.), i programmi annuali (budget), la mappa dei centri di responsabilità e l’articolazione strutturale del bilancio in funzioni-obiettivo ed unità previsionali. Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria

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Nel bilancio dello Stato, tuttavia, le U. P. B Nel bilancio dello Stato, tuttavia, le U.P.B. non costituiscono un’articolazione delle funzioni-obiettivo corrispondenti ai programmi bensì replicano, di fatto, la matrice delle responsabilità dirigenziali e, quindi, la struttura organizzativa in essere, in netto contrasto con la normativa vigente e con i corretti principi di progettazione dei sistemi di programmazione e controllo di gestione. Alcune regioni (Piemonte, la Sicilia e la Calabria) hanno individuato questi aggregati contabili attraverso il semplice raggruppamento dei capitoli di entrata e di spesa affidati alla responsabilità amministrativa dei dirigenti e politica degli assessorati, piuttosto che facendo riferimento ad una mappa dei centri di responsabilità definita in vista della realizzazione dei programmi. Altre (Lombardia, Basilicata, Liguria, ecc. ) hanno opportunamente distinto la funzione d’indirizzo politico-strategico, di competenza dell’esecutivo e del Consiglio regionale, dalle funzioni amministrative attribuite alla dirigenza, ed hanno definito le unità previsionali avuto riguardo agli obiettivi ed ai programmi. Prof. Domenico Nicolò - domenico.nicolo@unirc.it - Univ. Mediterranea di Reggio Calabria