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PREPARATO DA: LIPARI GIUSEPPE AMATO FABIO
PARLEREMO DI: RIFIUTI TOSSICI ECOMAFIA INCENERITORI
INCUBO “I RIFIUTI”
Il problema della gestione dei rifiuti è diventato sempre più di rilevanza nazionale e direttamente sotto gli occhi dei cittadini. La crescita dei consumi e l'urbanizzazione degli ultimi decenni hanno da un lato aumentato la produzione dei rifiuti e dall'altro ridotto le zone disabitate in cui trattare o depositare i rifiuti. La società moderna oggi si trova quindi costretta gestire una grande quantità di rifiuti in spazi sempre più limitati. Una situazione in cui si alimenta anche il traffico e lo smaltimento illegale dei rifiuti
L'uso delle discariche rimanda al futuro il problema e non si presta come unica soluzione permanente, inoltre, rischia di creare grandi concentrazioni di rifiuti tossici con inevitabili conseguenze sull'ambiente e la salute pubblica. I termovalorizzatori (inceneritori), invece, basano il loro funzionamento sull'incenerimento dei rifiuti sfruttando la combustione così ottenuta per produrre energia elettrica ma a costi inconvenienti. Le emissioni di diossine, seppure in minime quantità ma sempre nocive, e la gestione delle scorie in depositi permanenti producono, però, forti tensioni sociali con le comunità residenti nei pressi di un termovalorizzatore
COSA C’ ENTRA LA MAFIA CON I RIFIUTI?
Un'organizzazione criminale che ha gestito circa 250 Un'organizzazione criminale che ha gestito circa 250.000 tonnellate di rifiuti speciali, pericolosi e non, per un giro d'affari di 2,5 milioni di euro, è stata smantellata dai militari del Reparto Operativo - Sezione Operativa Centrale del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente. L'operazione è stata chiamata “Giro d'Italia: ultima tappa Viterbo”, per il tortuoso percorso che i rifiuti facevano prima di giungere alla destinazione finale, appunto la città italiana di Viterbo.
Le indagini dei carabinieri hanno consentito di individuare una struttura criminale che ha gestito, nel corso del periodo monitorato, un quantitativo di circa 250.000 tonnellate di rifiuti speciali, pericolosi e non, costituiti da fanghi di cartiera, terre inquinate da Pcb, ceneri di acciaieria e di termodistruttori, contenenti rifiuti farmaceutici, fialette, siringhe, alte concentrazioni di piombo, nichel, zinco e mercurio, particolarmente tossici per l'ambiente e la salute dell'uomo.
STOP AGLI INCENERITORI!!
Gli inceneritori, chiamati termovalorizzatori solo in Italia, l’ennesimo incantesimo delle parole, non servono; che sono un’invenzione di 40 anni fa; che per ogni chilogrammo di materiale bruciato, un terzo dello smaltito diventa cenere, rifiuto tossico nocivo; che non fanno risparmiare energia, ma il contrario e quindi non convengono; che l’Italia è l’unico Paese a finanziare gli inceneritori con i soldi pubblici; che più alto è il calore generato, più le polveri diventano sottili e nocive e tumorali; che la raccolta differenziata li rende inutili; che il riuso dei contenitori come le bottiglie di vetro e di plastica li rende inutili; che va inserita una tassa ecologica sui contenitori usa e getta alla fonte, quindi al produttore; che bisogna ridurre i consumi; che bisogna incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili; che le prime nazioni, come la Germania, che hanno costruito gli inceneritori li stanno dismettendo; che la produzione di energia va delocalizzata.
Una delle disfunsioni più gravi che lo sviluppo socio - economico ha portato, in Italia ed ovunque nel mondo, è certamente quella dei rifiuti solidi urbani. Lo smaltimento dei rifiuti dei rifiuti solidi urbani è sempre stato effettuato con l'ammassamento, in discariche più o meno grandi, poste nelle immediate vicinanze dei centri di cui erano a servizio. Purtroppo l'aumento indiscriminato delle quantità di rifiuti avviati in discariche non che il peggioramento delle loro caratteristiche .
La produzione di rifiuti urbani nel 2001 si attesta a 29,4 milioni di tonnellate con un incremento, rispetto al 2000, pari all’1,6%. Si conferma, pertanto, la tendenza alla riduzione del tasso di crescita della produzione già osservata nel periodo 1999-2000, dopo il significativo incremento pari al 5,7% circa registrato nel biennio 1998-1999 (il più elevato del periodo 1995-2001). Nel complesso la produzione è aumentata, dal 1995 al 2001, del 14% con un tasso di crescita medio annuo pari al 2,2% circa. Per quanto riguarda il 2002, sono disponibili i dati relativi a 93 province che consentono di delineare un quadro esaustivo della produzione
FINE