APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 04 «La strategia senza tattica è la strada più lenta alla vittoria. La tattica senza strategia è il rumore che precede la.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Venezia, 12 dicembre 2003.
Advertisements

Obiettivi generali 4Migliorare le esternalità che incidono sui fattori di sviluppo del sistema delle imprese 4Favorire lattrazione sul territorio di imprese.
La rete tra imprese è una forma organizzativa basata su due principi :
Prodotto, innovazione e binomio prodotto-cliente
Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca 13 settembre 2004
Un esempio di comunicazione: Il “Marketing Territoriale”
LA MICROSEGMENTAZIONE DEL MERCATO
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
Le strategie per lo sviluppo locale della provincia di Firenze A cura di: Mirko Dormentoni 14 dicembre 2007 Provincia di Firenze Direzione Generale Sviluppo.
GESTIONE STRATEGICA DEL DISTRETTO TURISTICO
Welfare State “Sistema sociale basato sull’assunzione da parte di uno stato politico di responsabilità primarie per il benessere sociale e individuale.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
Il marketing mix nei mercati internazionali
Lapproccio condiviso per lo sviluppo delle competenze della P.A. C. Penati Roma – 13 dicembre 2007.
La reputazione dellimpresa pubblica: il caso della Provincia di Pordenone Gorizia, 24 ottobre 2003.
I nuovi modelli di governance locale: I Sistemi turistici locali
Politiche di promozione turistica pubblica Processo di regolazione della politica di promozione turistica pubblica: ASSENZA DI UNA LOGICA PROGRAMMATORIA.
Sistema turistico L’esigenza di posizionarsi in un mercato turistico sempre più complesso (nuove modalità di produzione di beni e servizi, nuovi modelli.
Economia e gestione delle imprese Le funzioni di direzione in generale.
Economia e direzione delle imprese
Dott. Gianluigi Spagnuolo - Sister - Roma, 14-15/10/ Lo Sportello Unico come strumento di governance dei distretti industriali: il contesto.
1 © Paolo Ferrario: riproduzione riservata solo ai partecipanti ai corsi di formazione Paolo Ferrario Università degli.
Lo sportello unico per le attività produttive (SUAP) Daniele Rimini Professore di Marketing presso lUniversità di Bologna Limpresa e lEnte Locale: una.
Il bilancio di sostenibilità della Camera di Commercio di Milano
Un altro welfare: esperienze generative I risultati dellanalisi valutativa: Valori generati e meccanismi generativi Giuseppe Silvestris.
2 PAROLE CHIAVE 1) Sistema di accreditamento Valida e credibile attestazione della capacità delloggetto della valutazione di soddisfare i bisogni dei.
RegioneLombardia Reti e Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile LA GOVERNANCE DEL SOTTOSUOLO IL PROGETTO LABORATORIO di Marco Raffaldi Arese,
Capacity building e sviluppo locale – Milano, 9 marzo 2006 I RISULTATI DELLA PRIMA ANNUALITÀ DELLA RICERCA I RISULTATI DELLA PRIMA ANNUALITÀ DELLA RICERCA.
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
Marco Livia, ACLI1 Spunti di riflessione sullo sviluppo locale Progetto Policoro ROMA, 28/11/2007.
Controllo di Gestione negli Enti Pubblici
Corso di Marketing – Maria De Luca
Il Marketing: un’introduzione Maria De Luca
Il controllo di gestione: obiettivi, attori e strumenti
Il Nord-Ovest uscirà della stallo?
Olbia 2 Dicembre 2011 PRESENTAZIONE PIANO STRATEGICO PROVINCIALE.
Lazio 2020 Piano integrato di politiche, strumenti e metodologie di intervento.
Provincia di Padova Pianificazione Territoriale - Urbanistica
La Pubblica Amministrazione e lo sviluppo delle reti locali. Nuovi modelli organizzativi Fabio Campetti Linnovazione delle politiche pubbliche: lesperienza.
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 05 «Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa, ma non impara, è in pericolo». Confucio, V secolo A. C. 1.
L’AZIENDA Appunti a cura di.
1 Corso di formazione sul monitoraggio e la valutazione dei Piani di zona avviati in Provincia di Torino Secondo Modulo: La valutazione del livello di.
IL TERRITORIO COME “PRODOTTO”
1 secondo forum pubblico con la cittadinanza F a b r i a n o 30 _settembre_ 2006 _Ambito Ricerca sul Contesto L E I D E E.
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA COMUNITARIA
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 05 «Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa, ma non impara, è in pericolo». Confucio, V secolo A. C. 1.
1 LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI ha la finalità dassicurare la disponibilità e lefficienza di basi e di flussi informativi e di metodologie dutilizzazione.
Territorio, Sistema, Destinazione, Nuovi Mercati 3 aprile 2014 Umberto Martini.
Il Piano di Zona: strumento di programmazione del sociale
Il concetto di Accountability in ambiente pubblico
Sfide 2004 Buone prassi e trasferibilità nelle politiche di sviluppo del territorio Maurizio Sorcioni Responsabile comunicazione di Italia Lavoro s.p.a.
Il Sistema Paese a supporto dei rapporti economici italo-cinesi Macerata, 14 febbraio 2014 Elisabetta Muscolo.
Il marketing del territorio
Psicologia della comunicazione organizzativa
ALESSANDRO ALFIERI RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI E POLITICHE EUROPEE DELLA PROVINCIA DI MILANO Il progetto di dialogo tra cittadini e Comuni del.
Laboratorio Intercomunale di Serracapriola e Chieuti Per la pianificazione partecipata del processo di rigenerazione territoriale e di rivitalizzazione.
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 08 C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano tali per tutti. Henry Ford 1.
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
2005 la riforma della Politica di sviluppo rurale per il Regolamento (CE) 1290/05 Introduzione di due strumenti finanziari Fondo Europeo Agricolo.
Sviluppo locale e sociologia del Welfare. Livelli di governo Regioni (20) Province (109) Comuni (8101) Squilibri popolazione tra comuni e Regioni (10.
Lezione N° 1 L’AZIENDA: Nozioni Introduttive
Territorio e Urbanistica
Marketing territoriale
Consorzio Poliedra – Politecnico di Milano C O M U N E DI U R B I N O C O M U N E DI U R B I N O SERVIZIO SEGRETERIA ED ATTIVITA’ PRODUTTIVE Indagine spostamenti.
Psicologia del sistema turistico Il turismo compatibile, oggi e domani, con il benessere delle persone Marina Mura Dipartimento di Scienze sociali e delle.
Pianificazione, organizzazione e riqualificazione dei luoghi del commercio Reggio Emilia, 4 settembre 2008 – Commercio & Città.
SEMINARIO DI FORMAZIONE PER I DIRETTORI DI SEZIONE S.N.S. ONLUS- GENOVA ORVIETO 11 NOVEMBRE 2009, PALAZZO DEI SETTE – SALA GOVERNATORE LE OPPORTUNITA’
IL DOCUMENTO STRATEGICO PRELIMINARE DELLA VALLE D’AOSTA Nadia Savoini - Luigi Malfa Aosta, 20 marzo 2006.
Transcript della presentazione:

APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 04 «La strategia senza tattica è la strada più lenta alla vittoria. La tattica senza strategia è il rumore che precede la sconfitta». Sun Zu, “L’arte della guerra”, III secolo A.C. 1

LE FUNZIONI DEL MT 2

3

APPLICAZIONE DEL M. AL TERRITORIO Il M. è uno strumento di direzione strategica E’ fattore di riduzione strategica della complessità Induce una cultura degli stakeholders DEFINIZIONE: metodo che orienta la progettazione e l’attuazione delle politiche di sviluppo economico del territorio. Si compone di attività strategiche e operative IL TERRITORIO PUÒ CONTENERE CONTEMPORANEAMENTE OFFERTA e DOMANDA 4

I NODI CONCETTUALI DEL MARKETING TERRITORIALE 1. Identificazione del mercato e significato di orientamento della domanda; 2. Natura e processo di formazione dell’offerta; 3. Modalità di manifestazione del processo di scambio tra domanda e offerta; 4. Definizione degli obiettivi del M.; 5. Attori coinvolti nell’azione del M.; 5

IDENTIFICAZIONE DEL MERCATO E SIGNIFICATO DI ORIENTAMENTO DELLA DOMANDA Difficoltà a identificare un prodotto territorio Lentezza di reazione dell’offerta alla domanda (il territorio si adegua con difficoltà) Path dependance Difficile segmentazione domanda – elevato numero di utenti con obiettivi eterogenei Attivare le condizioni che permettono al territorio di acquisire e/o rafforzare il valore che è in grado di offrire a determinate tipologie di utenti 6

NATURA E PROCESSO DI FORMAZIONE DELL’OFFERTA Natura estremamente eterogenea a causa nel numero degli elementi che la compongono Processo molto lento essendo la risultanza di spinte contrastanti Presenta difficoltà nella valutazione delle componenti rilevanti dal punto di vista della domanda 7

MODALITA’DI MANIFESTAZIONE DEL PROCESSO DI SCAMBIO D/O Nei normali rapporti economici la manifestazione è la transazione commerciale,scambio di informazioni, relazioni etc… Il territorio rappresenta lo spazio in cui operano i soggetti e dove sono collocati i fattori tangibili e intangibili che essi si mettono reciprocamente a disposizione Difficoltà a praticare un costo a causa di (costi impliciti) Possibilità della domanda di beneficiare di condizioni che le permettono di limitare i costi imputabili 8

DEFINIZIONE OBIETTIVI DEL MT E’ compito difficile non sono utilizzabili i normali metodi del M. aziendale e richiede specifica interpretazione data l’eterogeneità degli obiettivi: 1. Sviluppo economia locale 2. Sostegno all’occupazione 3. Mantenimento entrate fiscali 4. Promozione nuove iniziative imprenditoriali 5. Attrazione di imprese dall’estero 6. Miglioramento qualità della vita 7. Rilancio aree brownfield 9

ATTORI COINVOLTI NELL’AZIONE DI MT Numerosi ed eterogenei per: mission,strategia, risorse, piani d’azione Debolezza e difficoltà per mancanza legame gerarchico CRITERI CLASSIFICAZIONE 1. Livello geografico (comune, provincia, regione, stato, etc…) 2. Natura proprietaria (pubblica, privata, mista) 3. Funzioni svolte: - pianificazione strategica sviluppo ecc. del territorio - attrazione investimenti - rafforzamento competitività internaz.le - sviluppo turistico 10

MARKETING TERRITORIALE COME METODO 11

LE QUATTRO (C )DEL MT 12

MT E PIANO URBANISTICO « « L'URBANISTICA è definita come lo studio generale delle condizioni, delle manifestazioni e delle necessità di vita e di sviluppo delle città, il cui fine pratico è quello di dettare norme per il funzionamento della vita urbana che sia allo stesso tempo sana, bella, comoda ed economica (Luigi Piccinato) 13

Segue: MT E PIANO URBANISTICO La funzione di MT deve tener conto dei contenuti del piano urbanistico in quanto esso inquadra il campo in cui possono essere definite le linee di azione del MT A sua volta il piano urbanistico beneficia della metodologia del MT Pertanto è necessario che si realizzi un solido raccordo tra i due processi 14

Principi tratti dalla Relazione preliminare al PUP della provincia di Trento affermazione del principio di sussidiarietà che, non disgiunta dal complementare principio di responsabilità, postula l’individuazione di livelli diversi di collocazione delle scelte di governo del territorio; obiettivo dell’autonomia gestionale degli Enti locali nell’ottica della semplificazione dei procedimenti amministrativi ; 15

Segue:Principi PUP Trento esigenza crescente di cooperazione inter- istituzionale, sia verticale che orizzontale, per la programmazione e gestione delle risorse; crescente complessità dei problemi della governabilità dei processi territoriali con conseguente importanza della concertazione e della partecipazione collettiva nelle sedi decisionali e negli interventi operativi conseguenti; 16

Segue principi PUP Trento importanza progressiva dei programmi di sviluppo locali, nei quali il territorio si pone come fattore di attrattività differenziata e di competitività, quale contesto di mercato per ogni impresa con ricadute territoriali; crescita incessante della mobilità, delle comunicazioni materiali e immateriali e del turismo con il simmetrico aumento della domanda sociale di ambiente e di paesaggio 17