Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali

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Transcript della presentazione:

Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali AUTISMO DIAGNOSI DSM-IV-TR Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali redatto da American Psychiatric Association APA - 2002

AUTISMO DIAGNOSI DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO SINDROME AUTISTICA SINDROME di ASPERGER SINDROME di RETT DISTURBO DISINTEGRATIVO DELLA FANCIULLEZZA DISTURBO PERVASIVO DELLO SVILUPPO NON ALTRIMENTI SPECIFICATO

AUTISMO DIAGNOSI CRITERI DIAGNOSTICI CRITERIO A.1 COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELL’INTERAZIONE SOCIALE CRITERIO A.2 COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA COMUNICAZIONE CRITERIO A.3 MODALITA’ DI COMPORTAMENTO, INTERESSI E ATTIVITA’ RISTRETTI RIPETITIVI E STEREOTIPATI CRITERIO B ETA’ DI ESORDIO CRITERIO C DIAGNOSI DIFFERENZIALE CON ALTRI DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO

Mancanza di reciprocità sociale o emotiva AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO A.1 COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELL’INTERAZIONE SOCIALE (almeno 2 dei seguenti) Marcata compromissione nell’uso di svariati comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto, l’espressione mimica, le posture corporee e i gesti, che regolano l’interazione sociale Incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello di sviluppo Mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone (per es., non mostrare, portare, né richiamare l’attenzione su oggetti di proprio interesse) Mancanza di reciprocità sociale o emotiva

assenza sorriso sociale AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO A.1 COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELL’INTERAZIONE SOCIALE Nel primo anno di vita comportamenti osservabili: sguardo sfuggente assenza sorriso sociale mancanza atteggiamenti anticipatori quando si cerca di prenderlo in braccio atipie dialogo tonico inadeguatezza attenzione congiunta

“si aggira” fra gli altri come se non esistessero tende ad isolarsi AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO A.1 COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELL’INTERAZIONE SOCIALE Fra il secondo e il quinto anno di vita comportamenti osservabili Il bambino: “si aggira” fra gli altri come se non esistessero tende ad isolarsi non risponde, se chiamato non richiede la partecipazione dell’altro alle sue attività non rende partecipe l’altro delle sue attività utilizza l’altro in maniera strumentale per soddisfare bisogni contingenti

IL RAPPORTO INTERPERSONALE = = SI NO richiesta condivisione AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO A.1 COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELL’INTERAZIONE SOCIALE FRA IL SECONDO / QUINTO ANNO DI VITA IL RAPPORTO INTERPERSONALE = = SI NO richiesta condivisione (di qualcosa o di una azione) (interessi, bisogni, emozioni)

una conferma dei comportamenti espressi negli anni precedenti AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO A.1 COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELL’INTERAZIONE SOCIALE Dal sesto anno di vita possono essere osservati: una conferma dei comportamenti espressi negli anni precedenti un apparente adeguamento alle regole sociali il permanere di uno scarso investimento relazionale

bambini inaccessibili bambini passivi bambini attivi-ma-bizzarri AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO A.1 COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELL’INTERAZIONE SOCIALE TRE PROFILI (Lorna WING – 1979) bambini inaccessibili bambini passivi bambini attivi-ma-bizzarri

uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico AUTISMO DIAGNOSI / Criterio A.2 COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA COMUNICAZIONE (almeno 1 dei seguenti) ritardo o totale mancanza di sviluppo del linguaggio parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o mimica) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo

AUTISMO DIAGNOSI / Criterio A AUTISMO DIAGNOSI / Criterio A.2 COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA COMUNICAZIONE Il criterio A.2 fa riferimento a due distinte aree funzionali a/ Capacità di capire ed utilizzare codici comunicativi che permettono l’interscambio con l’altro (componenti: verbale - non verbale - posturo-cinetica) b/ Capacità di accedere a giochi di finzione, riproponendo in chiave ludica situazioni sociali vissute e mentalmente rielaborate

AUTISMO DIAGNOSI / Criterio A AUTISMO DIAGNOSI / Criterio A.2 COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA COMUNICAZIONE a/ Capacità di capire ed utilizzare codici comunicativi che permettono l’interscambio con l’altro nei primi anni di vita: - mancato uso linguaggio verbale - “disattenzione” al linguaggio verbale altrui - mancata ricerca di modalità comunicative alternative - atipie espressive: ecolalia, inversione pronominale, stereotipie verbali dal sesto anno di vita: -50% dei soggetti accede a linguaggio verbale qualitativamente inadeguato In generale si evidenzia un mancato riconoscimento dell’altro come partner conversazionale

ipostrutturato rispetto alla normalità AUTISMO DIAGNOSI / Criterio A.2 COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA COMUNICAZIONE b/Capacità di accedere a giochi di finzione, riproponendo in chiave ludica situazioni sociali vissute e mentalmente rielaborate Il gioco di finzione, se presente, permane atipico: ipostrutturato rispetto alla normalità limitato ad alcune azioni riprodotte in modo meccanico/ripetitivo senza reale piacere di condivisione con l’altro

Persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti AUTISMO DIAGNOSI / Criterio A.3 MODALITA’ DI COMPORTAMENTO, INTERESSI ED ATTIVITA’ RISTRETTI, RIPETITIVI E STEREOTIPATI (almeno 1 dei seguenti) Dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti, ripetitivi e stereotipati anomali o per intensità o per focalizzazione Sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici Manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il corpo) Persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti

AUTISMO DIAGNOSI / Criterio A AUTISMO DIAGNOSI / Criterio A.3 MODALITA’ DI COMPORTAMENTO, INTERESSI ED ATTIVITA’ RISTRETTI, RIPETITIVI E STEREOTIPATI Funzionamento mentale autistico = povertà contenuti ideativi + ripetitività contenuti presenti + scarsa flessibilità schemi mentali

AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO B ETA’ DI ESORDIO Ritardi o funzionamento anomalo in almeno una delle seguenti aree, con esordio prima dei 3 anni di età: Interazione sociale Linguaggio usato nella comunicazione sociale Gioco simbolico o di immaginazione

AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO C Diagnosi differenziale con altri disturbi appartenenti al più ampio gruppo dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

DISTURBO DISINTEGRATIVO DELLA FANCIULLEZZA AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO C Diagnosi differenziale con altri disturbi appartenenti al più ampio gruppo dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO: SINDROME AUTISTICA SINDROME di ASPERGER SINDROME di RETT DISTURBO DISINTEGRATIVO DELLA FANCIULLEZZA DISTURBO PERVASIVO DELLO SVILUPPO NON ALTRIMENTI SPECIFICATO

Linguaggio sviluppato AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO C Diagnosi differenziale con altri disturbi appartenenti al più ampio gruppo dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo SINDROME DI ASPERGER Si differenzia dal Disturbo Autistico per: Linguaggio sviluppato (ma insolito per contenuti o verbosità) Livello cognitivo nella norma (ma disomogeneo con prevalenza Quoziente Intellettivo Verbale rispetto a quello di Performance) Motivazione a rivolgersi all’altro (anche se in modo eccentrico, unilaterale, verboso, insensibile) Dedizione assorbente ad un argomento

Si differenzia dal Disturbo Autistico per: AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO C Diagnosi differenziale con altri disturbi appartenenti al più ampio gruppo dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo SINDROME DI RETT Si differenzia dal Disturbo Autistico per: MANI INTERESSATE DA TIPICHE STEREOTIPIE MANIPOLAZIONE FINALISTICA OGGETTI QUASI ASSENTE DISTURBI INTERAZIONE SOCIALE GENERALMENTE TRANSITORI

sviluppo apparentemente normale nei primi 2 anni di vita AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO C Diagnosi differenziale con altri disturbi appartenenti al più ampio gruppo dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo DISTURBO DISINTEGRATIVO DELLA FANCIULLEZZA Si differenzia dall’Autismo per le modalità di esordio: sviluppo apparentemente normale nei primi 2 anni di vita successiva perdita di competenze socio-comunicative ed adattive precedentemente acquisite -

Categoria utilizzata quando il quadro AUTISMO DIAGNOSI / CRITERIO C Diagnosi differenziale con altri disturbi appartenenti al più ampio gruppo dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo DISTURBO PERVASIVO DELLO SVILUPPO NON ALTRIMENTI SPECIFICATO Categoria utilizzata quando il quadro clinico non assume caratteristiche sufficientemente definite per qualità/quantità per una diagnosi di Autismo o altri Disturbi Pervasivi dello Sviluppo

ALTRI SINTOMI CARATTERISTICI NON INCLUSI NEL DSM-IV-TR abnorme risposta agli stimoli sensoriali condotte autolesive presenza di particolari abilità ritardo mentale epilessia