Teoria ecologica delle organizzazioni

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Transcript della presentazione:

Teoria ecologica delle organizzazioni L’innovazione avviene soprattutto grazie ad un processo di selezione: scompaiono gli assetti organizzativi inadeguati e sopravvivono quelli più adatti alle caratteristiche ambientali. L’attenzione si sposta sulle modalità del processo di selezione.

Teoria ecologica delle organizzazioni Le organizzazioni sono caratterizzate da un’inerzia strutturale. Fattori di inerzia interni: - specializzazione - cultura aziendale - orientamenti preconcetti - conflittualità sindacale - scarsità di informazioni

Teoria ecologica delle organizzazioni Fattori di inerzia esterni: - barriere all’entrata in nuovi mercati - costi di monitoraggio dell’ambiente - diffusione di processi imitativi da parte di altre organizzazioni

Teoria ecologica delle organizzazioni Stadi del processo di cambiamento: - variazioni di comportamento - selezione naturale - processo di mantenimento Tutto il processo ha caratteristiche cicliche

Teoria ecologica delle organizzazioni Limiti del modello: - eccessivo determinismo ambientale - inadeguatezza del modello per le imprese più piccole (?)

Teoria della dipendenza dalle risorse conoscenze e impianti (settore scientifico-tecnico) capitali (investitori) materie prime (fornitori) output (clienti) organizzazione imprese concorrenti agenzie regolative forza-lavoro

Teoria della dipendenza dalle risorse Teoria della dipendenza dalle risorse (resource-based view): l’organizzazione dipende dall’ambiente per l’ottenimento delle risorse necessarie alla sua sopravvivenza. L’adattamento però non è l’unica risposta possibile: si può cercare, in qualche misura, di controllare l’ambiente, per ridurre la dipendenza dalle risorse (Pfeffer e Salancik).

Modalita’ di gestione delle dipendenze Identificazione delle risorse cruciali e scarse Identificazione dei soggetti che controllano tali risorse Pianificazione di strategie per controbilanciare la dipendenza

Modalita’ di gestione delle dipendenze Alcuni esempi: Fornitori: allargare il numero di fornitori, integrazione verticale, joint ventures Clienti: marketing, campagne pubblicitarie Agenzie regolative e imprese concorrenti: attivita’ di lobbying, associazioni commerciali, cartelli Assetti proprietari dell’impresa: cambiamenti per ricondurre nell’impresa le interdipendenze con terze organizzazioni, alleanze (come forma di coordinamento organizzativo)

Modalita’ di gestione delle dipendenze

Modalita’ di gestione delle dipendenze Modello ad U capovolta: - per basse concentrazioni: poco bisogno di relazioni (al massimo cartelli o associazioni) - per elevate concentrazioni: forme di coordinamento tacite - per medie concentrazioni: forme di coordinamento incisive