I CAPOLAVORI DELL’AGRICOLTURA NELL’ARTE

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Transcript della presentazione:

I CAPOLAVORI DELL’AGRICOLTURA NELL’ARTE Di Palo Giorgia II anno scienze dell’alimentazione e nutrizione umana

Ho scelto per l’elaborato questo titolo perchè tutti i dipinti rappresentano cibi semplici,cibi poveri che sono presenti in tutte le tavole. I capolavori li troviamo anche nelle campagne, frutto della stessa storia, della stessa cultura, della stessa geografia. La cultura, l’intelligenza, l’amore, la determinazione dei nostri contadini hanno creato, nei campi e dai campi, capolavori che sono all’altezza di quelli dei nostri artisti.

Canestro di frutta È questo un dipinto molto importante nella storia dell’arte e del gusto italiano; pur non essendo la prima natura morta della pittura italiana, era però il primo soggetto umile e modesto ( un paniere di pomi, uva e foglie di vite) che veniva considerato degno di essere dipinto solo per se stesso. I frutti sono legati alla simbologia cristologica a presagire la Passione di Cristo. Le nature morte erano due: una legata al culto mariano, una legata a Cristo; è rimasta solo questa. Michelangelo Merisi da Caravaggio, 1594-1597 olio su tela, conservato a Milano nella Pinacoteca Ambrosiana

Il pranzo di nozze (1568) Di Pieter Bruegel il Vecchio (opera conservata al Kunsthistorisches Museum, Vienna) Il menu del banchetto dispone d’un solo piatto unico: ma nutriente e appetitoso. I filologi del gusto dicono trattarsi d’una focaccia di farina di mais, uova ed acqua. Infornata e indorata, veniva servita calda; ricoperta di quella crema di formaggio bianco che si nota nelle ciotole d’accompagnamento. Per descriverci le bevande, Bruegel compone invece questa splendida natura morta - tutta giocata sui toni dell’ocra - di caraffe di varie fogge e dimensioni. Il colore trasparente del liquido ci fa certi che si tratti di sidro: la gustosa bevanda di mele fermentate; che era tanta in voga nelle Fiandre.

"L'autunno" (1573) Giuseppe Arcimboldo Musée du Louvre , Parigi L’arte di Arcimboldi si trova a cavallo di un momento storico molto particolare: la crisi e la conseguente fine dell’umanesimo quindi le sue opere possono essere interpretate secondo due strade differenti. Una prima nella quale l’uomo non è più centro razionale dell’universo ma è ridotto a cosa; o viceversa è l’ultima esaltazione dell’uomo, sintesi di ogni oggetto creato dalla natura. In questo quadro Arcimboldo usa frutti e ortaggi per comporre il profilo di un uomo. Reinterpreta in questo modo la 'natura morta', che veniva sempre rappresentata all'interno di un ambiente domestico.

Cena in Emmaus (1596-98) Michelangelo Merisi da Caravaggio, 1594-1597 olio su tela, conservato a Londra nel National Gallery Caravaggio unisce simbolismo e realismo in un unico linguaggio. Il pollo con le gambe stecchite è stato interpretato come simbolo della morte, la canestra di frutta, che perde pericolosamente sul bordo del tavolo contiene diversi frutti dipinti magistralmente con le loro imperfezioni. Nella frutta si posso trovare significati teologi: L’uva nera indica la morte, l’uva bianca la resurrezione, le melagrane sono simboli di Cristo. I pomi possono essere intesi come frutti di Grazia o riportare al significato del peccato, infine l'ombra della canestra crea sul tavolo l'immagine del pesce, altro segno cristologico.

I mangiatori di patate (1885) Questo dipinto mostra, all'interno di una povera stanza, alcuni contadini che consumano il pasto serale servendosi da un unico piatto di patate, mentre una di loro sta versando il caffè. Van gogh è molto legato a questo soggetto in quanto si sente come "uno di loro", anche i contadini come lui soffrono ed egli trova ingiusto il fatto che nonostante tutti i loro sforzi ed i loro sacrifici debbano vivere in modo così misero; viene sottolineata la continua fatica fisica di chi ha consumato, giorno dopo giorno, la propria vita nel lavoro dei campi. L'artista è come se volesse esaltare il cibo dei poveri., il quadro, dunque, evoca il lavoro manuale e lascia intendere che quei contadini hanno onestamente meritato di mangiare ciò che mangiano. Vincent Van Gogh conservato al museo Van Gogh di Amsterdam

Natura morta di frutta e vaso di fiori (1630) Questo quadro è un esempio della natura morta barocca genovese: la presenza di figure, concepite in diretto rapporto con gli oggetti inanimati come cacciagione, fiori, frutti, pesci, recipienti. In queste pitture si cerca di affermare la presenza di una vita interiore alle cose, e per questo i frutti vengono spesso sezionati per poterne mostrare l’interno. Bernardo Strozzi , New York collezione privata

Natura morta con pere e uva (1880) Illustrare l’aspetto visivo di oggetti privi di vita spinge l’artista ad approfondire l’indagine della loro essenza interiore: il pittore scopre così una vitalità immobile ma pregnante che ne giustifica, anzi ne esige, la presenza nel mondo degli uomini. Nonostante i suoi quadri di frutta e fiori trovino molti ammiratori, Monet ne ha dipinto soltanto un numero limitato Monet

Semplicità (1990) I dipinti di Andrea Bazzu raffigurano immagini semplici, dolci, del nostro vivere quotidiano, ma sono anche cariche di intensità. Anche le nature morte, ci appaiono piene di sentimento, ci danno delle emozioni, si lasciano osservare a lungo e con tranquillità, per assaporarne tutta la poesia che ne viene fuori, riempiendoci di purezza e freschezza il cuore. Questo quadro rientra pienamente nei canoni dettati dal titolo dell’elaborato in quanto nel dipinto si notano il pane e il vino che sono considerati due capolavori dell’agricoltura. Andrea Bazzu collezione privata

Bibliografia http://www.galassiaarte.it/Andrea_bazzu_dipinti.html http://it.wikipedia.org/wiki/Claude_Monet#Opere http://www.legnaia.it/coltivare/pdf_coltivare19/col-20.pdf Heinrich C., Monet, allegato a "L’espresso", 2001, Gruppo Editoriale L'Espresso. 2000 Tutti i siti sono stati verificati in data 05/03/2010.