ALCOLISMO e PSICOPATOLOGIA dell’ANZIANO Prof.ssa C. Calandra
La Prevalenza dei problemi attinenti l’abuso di Alcool in soggetti di oltre 60 anni è compresa tra il 2 ed il 3% Elevato è pertanto l’impatto sociale che un tale fenomeno produce.
Invecchiamento e Corpo Nell’anziano esistono condizioni capaci di modificare la concentrazione di alcool nel sangue: Riduzione della superficie corporea Riduzione del contenuto complessivo di acqua e del liquido extracorporeo Carenze vitaminiche e Malnutrizione Presenza di patologie croniche Uso di politerapie farmacologiche
Queste condizioni possono rendere nocive anche quantità modiche di alcool, accelerando ed amplificando gli effetti dell’invecchiamento sulla funzione neuropsichica.
ALCOLISMO Precoce e Tardivo Si possono distinguere due gruppi di anziani alcoldipendenti: Alcolisti Precoci con una lunga storia di etilismo alle spalle Alcolisti Tardivi che diventano forti bevitori in età avanzata.
Circa il 66% degli alcolisti anziani appartengono alla prima classe Circa il 66% degli alcolisti anziani appartengono alla prima classe. Il restante 33% invece cede alla “consolazione alcolica” solo in età avanzata.
Due sono le fasce d’età critiche per lo sviluppo dell’Alcolismo nell’Anziano: Tra i 40 e i 55 anni (early onset) Tra i 65 e i 74 anni (late onset)
EARLYONSET DRINKER Sono coloro che hanno iniziato l’abuso alcolico in età giovanile-adulta e sono comunque riusciti a raggiungere un’età avanzata, evitando il rischio di una mortalità prematura alcool-correlata.
LATEONSET DRINKER Sono coloro che non provengono da precedenti abusi ed iniziano la loro dipendenza in età già avanzata, spesso come fenomeno reattivo a fattori disturbanti legati alla loro condizione esistenziale.
Depressione ed Alcolismo Esiste una correlazione statistica significativa fra la sintomatologia depressiva e l’alcolismo. Contro lo sperimentare quotidiano della problematica condizione dell’anziano si ricerca spesso l’effetto ansiolitico, antidepressivo e disinibente dell’Alcool
Depressione ed Alcolismo Morte del coniuge Diminuzione del vigore fisico Mancanza di salute Carenza del supporto familiare Privazione e/o Negazione del ruolo sociale e produttivo Sindrome del “Nido Vuoto” (distanza dei figli)
Depressione ed Alcolismo Il trascorrere del tempo costringe l’anziano ad affrontare sensazioni: perdita rifiuto solitudine morte
Forte è il rischio d’abuso alcolico nel periodo del post-pensionamento L’anziano avverte smarrimento di fronte al dilatarsi delle giornate e alla perdità di un ruolo sociale, spesso determinante e non commutabile dell’esistenza
Pensionamento Altri fattori correlati alla perdita del lavoro sono: Trasferimento dell’ambiente di vita, con perdita dei punti di riferimento abituali Istituzionalizzazione in case di ricovero Solitudine affettiva
Alcolismo Tardivo Questi individui non presentano alterazioni significative della personalità. Soffrono il disagio psicosociale, riconoscendo uno o più fattori esistenziali che hanno preceduto e scatenato l’abuso alcolico. Non sono grandi etilisti, ma bevono in modo continuo secondo uno schema regolare e routinario.
Alcolismo Tardivo Nella maggior parte dei casi si sviluppa una dipendenza psicologica più che fisica. La prognosi risulta migliore rispetto ad altri alcolisti (earyonset). È frequente un contemporaneo uso di medicinali (maggiore nelle donne).
Questi individui nel loro passato spesso mostrano un buon adattamento alla vita. L’abuso nasce infatti come reazione ad un invecchiamento fallimentare. Riconosciute le loro esigenze, spesso non espresse, questi pazienti rispondono bene a semplici tecniche di psicoattivazione e di socializzazione. Generalmente la loro adesione al trattamento è ottima.
Alcolismo Femminile Una percentuale non indifferente è rappresentata dal sesso femminile. La vecchiaia priva in parte la donna del fascino seduttivo La solleva dalle responsabilità materne La costringe alla perdita degli affetti (vita media più lunga degli uomini)
Complicazioni Caratteristiche aree di rischio comprendono: Pericolo di cadute, con successive fratture Insorgere di deficit cognitivi Malnutrizione Interazione tra Alcool e Farmaci
Le cadute di una certa gravità riguardano circa un terzo di tutti i soggetti in età geriatrica. Soprattutto le donne corrono i rischi maggiori, considerando l’alta percentuale di osteoporosi legata al sopraggiungere della menopausa.
L’intossicazione da etanolo favorisce una osteopenia progressiva correlata a: alterazione del ciclo metabolico della Vit. D inibito assorbimento intestinale del Calcio decremento del Testosterone e della sintesi proteica disturbo maturativo del collageno osseo
In questi soggetti alcolisti la predisposizione alla frattura invalidante (soprattutto femore ed anca) è aggravata dalla riduzione del riflesso di protezione, una alterazione della psicomotricità caratteristica degli ultrasettantenni, accentuata dall’abuso alcolico.
Deficit Cognitivi Non è del tutto chiaro il ruolo dell’alcool nell’invecchiamento cerebrale. Sia esso il responsabile primario o un cofattore favorente, la presenza di decadimento cognitivo in questi individui è tuttavia caratteristica comune.
Deficit Cognitivi L’abuso di alcool può provocare un certo grado di atrofia cerebrale con conseguente deficit: Percezione visiva Pensiero astratto Apprendimento Memoria a breve termine L’abuso alcolico è pertanto da considerare un fattore d’invecchiamento prematuro
Malnutrizione Altra area di rischio importante per l’alcolista tardivo è la Malnutrizione. Spesso questi individui sono dispeptici, gastropatici o inappetenti. Vivono spesso in ristrettezze economiche, candidandosi alla ipoalimentazione.
Alcool e Farmaci Gli anziani sono grandi consumatori di medicinali - (in media 4 diverse specialità/die). L’alcool è in grado di accelerare o rallentare la clearance di un farmaco, intervenendo soprattutto sull’azione epatica. L’alterazione può far emergere un insieme di effetti indesiderati e imprevisti, tanto più pericolosi quanto più coinvolgono il S.N.C. aumentando il rischio di incidenti e cadute.
Conclusioni Programmi educazionali per una migliore preparazione al pensionamento ed all’uso creativo del tempo libero possono incidere positivamente già a livello di prevenzione primaria, mentre semplici interventi di socializzazione e psicogeriatria risultano efficaci nell’aiutare l’anziano late-onset drinker ad affrontare con successo le cause che hanno provocato l’inizio dell’abuso.