Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Luca Ercoli- Bruna Peraboni
Advertisements

D.T.P. PSICOLOGO della Polizia di Stato PAGLIAROSI Dr.ssa Cristina
Il bullismo Elena Buccoliero Nuoro Lanusei Dicembre 2008.
PROGETTO BULLISMO ESPERIENZE A CONFRONTO
UNITA’ OPERATIVA NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
INTERCETTARE/OSSERVARE: TRA CASA E SCUOLA BAGHERIA: 24 MARZO 2009
Questura di Enna Polizia di Quartiere.
PROGETTO “A scuola con la dislessia”
Isolamento sociale costrutto multidimensionale
Seminario di presentazione del progetto Frascati, 26/03/2001.
Violenza «coniugale» e il ciclo della violenza LEXOP, 13 febbraio 2012 Raffaella Sette, Professore associato, Università di Bologna.
Psicopatologia dello sviluppo
Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti
RIABILITAZIONE PSICONUTRIZIONALE
Chieti 24 novembre e 1 dicembre 2006
PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE Felice Carugati e Patrizia Selleri
Bullismo e…oltre I dati del Piemonte
Dipartimento Nazionale Formazione 1 Il problema della comunicazione.
SOCIALIZZAZIONE LA SOCIALIZZAZIONE E’ UN PROCESSO
IL BULLISMO.
L’ATTIVITA’ DIDATTICA
QUALITA’ DELL’ATTACCAMENTO MADRE-BAMBINO NEL CASO DI
La diffusione del Cyberbullismo tra gli studenti delle scuole di Asti
Biennio Presidente Nazionale Dott
La violenza alle donne che cos’è
Associazione Artemides Progetto Polo Provinciale di contrasto alla violenza sulle donne e minori Vicenza 2010/2012 Coordinamento tecnico-scientifico: Dott.ssa.
Realizzato da Fierro Erica, La Ferrara Alessandra e
“L’assertività è la capacità del soggetto
La formazione degli insegnanti Giuliana Rocca, Dario Signorelli Torino, 23 maggio 2008.
I bulli: sapere per capire e per agire
PRINCIPESSE E CAVALIERI Consultorio Ce.A.F. Desio
QUANDO IL BULLISMO ENTRA IN CLASSE
Conoscere il fenomeno per prevenirlo e contrastarlo
Psicologia e scuola: esperienze in corso e prospettive future
Come interpretare il linguaggio dei bulli Presentazione fatta da
L’autostima. Tezze, 15 ottobre 2011.
Istituto professionale L. Einaudi Lodi
Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività
IL BULLISMO Comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta
il bullismo! Istituto Professionale “Luigi Einaudi” Lodi
INTERVISTA AL DIRIGENTE
Il Bullismo.
“Prevenzione del disagio scolastico: il Bullismo”
Il gruppo classe risorsa nella prevenzione del bullismo Dott
Non più morti sul lavoro - 11 dicembre Intervento dott
Istituto Comprensivo “Giorgio PERLASCA Associazione “CRESCERE INSIEME”
RITUALITÀ LA COMUNICAZIONE È DETERMINATA DA REGOLE SOCIALMENTE STABILITE PER OGNI PARTICOLARE SITUAZIONE. IN CERTE.
I Kill Ignorance With Information
I BAMBINI DI FRONTE ALLA VIOLENZA
Obiettivi Tutte le disciplineItaliano-StoriaScienzeScienze motorie Educare alla conoscenza E all’accettazione di sé Atteggiamento di ascolto.
dalle abilità alle competenze
MONITORAGGIO POF a.a. 2013/14 ALUNNI SECONDARIA I°
PROGETTO D’INTERVENTO SUL BULLISMO E I COMPORTAMENTI AGGRESSIVI
Sportello di ascolto C. I. C
Il Bullismo a scuola.
Studio di psicogia Liberamente - Dott.ssa Monica Vivona
LA SCUOLA SI CONFRONTA CON IL BULLISMO
Come si presenta dal punto di vista dei sintomi e segni Ipermotricità.iper-reattività.impulsività Iperattività.disattenzione.
DAL GIORNALE AL PROGETTO
 INDICATORI PRIMARI: Alunni oggetto di derisione pesante, ingiuriati, denigrati, umiliati, sottomessi, aggrediti fisicamente poiché privi di strategie.
1° Circolo Didattico «E. De Amicis» (CONFEDERAZIONE SINDACALE
L’idea progettuale nasce dall’esigenza di fronteggiare e contrastare i fenomeni di disagio emergenti nella scuola. In effetti, sempre più, in questi.
Il bullismo.
INTRODUZIONE Il quinto liceo della scuola Maria Immacolata promuove il progetto “BOLLIAMO IL BULLO” rivolto alla scuola media e famiglie per porre l’attenzione.
IL BULLO UN UGUALE CHE SI COMPORTA IN MODO DIVERSO Antonio De Salvia.
STOP AL BULLISMO ! Il progetto di “Prevenzione al bullismo” è finalizzato a fare in modo che i processi di inserimento nel gruppo e l’intreccio.
I.C. Oreste Giorgi Monitoraggio studenti Collegio 29 giugno2015 -FS Area2 - Prof.ssa Alessia Riccardi.
1. A SUO PARERE, QUAL E’ LA PROBLEMATICA PIÙ RICORRENTE TRA I RAGAZZI ALL’INTERNO DEL GRUPPO CLASSE?
BULLISMO Definizione Per bullismo si intende una serie di azioni continuative e persistenti che mirano intenzionalmente a far del male o a danneggiare.
Transcript della presentazione:

Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti Corso di Psicologia Clinica Prof. Salvatore Sasso Il Bullismo a cura del prof. Salvatore Sasso e della Dott.ssa in Psicologia Monica Granato

Bullismo Bullismo che fare .Le continue sollecitazioni che giungono dai mezzi di comunicazione di massa, riportano sempre più frequentemente episodi di aggressività, di violenza,di cinismo o, di converso, di depressione, di smarrimento, di disperazione, della gioventù odierna. Bullismo che fare

Introduzione Prima di affrontare il problema del bullismo bisogna sapere bene qual è la natura di questo fenomeno. Che cosa si intende per bullismo?

Argomenti della discussione Le idee principali che si desidera trattare sono: Identificazione del problema . Prevenzione nelle scuole. Interventi a livello individuale e di gruppo-classe.

Che cosa è il bullismo? Un comportamento da <<bullo>> è un tipo di azione che mira volontariamente a danneggiare o far male, a volte dura per settimane, mesi e persino anni.

Che cos’è il bullismo? Il termine italiano bullismo è la traduzione letterale della parola “bullying”, termine inglese usato nella letteratura internazionale per connotare il fenomeno della prepotenza tra pari in un contesto di gruppo. È stato Olweus (1978), ad utilizzare una definizione più ampia, assumendo l’idea che il bullismo fosse riferito sia al gruppo, sia all’individuo.

Che cos’ è il bullismo? Il bullismo assume forme differenti:

Che cos’è il bullismo? Fisiche : colpire con pugni o calci, appropriarsi di, o rovinare, gli effetti di qualcuno.

Che cos’è il bullismo? Verbali: deridere, insultare, prendere in giro ripetutamente, fare affermazioni razziste.

Che cos’è il bullismo? Indirette: diffondere pettegolezzi fastidiosi, escludere qualcuno da gruppi di aggregazione.

Quali sono gli effetti del bullismo? Un comportamento prepotente può influenzare negativamente gli alunni in parecchi modi. Possono provare il desiderio di non andare a scuola. Perdita di autostima. Sintomi di stress: (mal di stomaco,mal di testa, incubi o attacchi d’ansia).

Qual’ è l’entità di questo fenomeno nelle scuole? Nel Regno Unito l’indagine più completa, tutt’oggi, circa i comportamenti bullistici è stata realizzata nel 1990 da Peter Smith e Irene Whitney. Somministrazione di un questionario. Intervista a 2.623 alunni di scuola elementare e 4.135 alunni di scuola secondaria inferiore e superiore indagando sulle loro esperienze di bullismo durante quel quadrimestre.

Tabella n. 1.1 Indagine sui comportamenti bullistici nelle scuole elementari. Più di una o due volte in un quadrimestre Almeno una volta la settimana Numero di alunni che riferirono di aver subito prepotenze 27% 10% Numero di alunni che riferirono di aver angariato altri. 12% 4%

Tabella n. 1.2 Indagine sui comportamenti bullistici nelle scuole secondarie Scuole medie Più di una due volte in un quadrimestre Almeno una volta alla settimana Numero di alunni che riferirono di aver subito prepotenze 10% 4% Numero di alunni che riferirono di aver angariato altri 6% 1%

Il rischio psicosociale La ricerca in psicologia dello sviluppo negli ultimi decenni ha rivolto attenzione, come detto, alle relazioni fra i pari nel contesto scolastico, riconoscendo che il ruolo che tale opportunità riveste per lo sviluppo sociale, cognitivo ed affettivo del bambino (Menesini,1999). La qualità delle relazioni tra coetanei risulta un segnale frequente in un vasto arco di disturbi psichiatrici e di adattamento.

Dove avvengono i soprusi? A scuola e intorno a essa. Nelle scuole elementari, durante gli intervalli o le pause per il pranzo. Nella scuola media, in tutti gli spazi all’aperto della scuola, nei corridoi e nelle classi.

Chi viene coinvolto? Possono essere coinvolti tutti come: Agenti o Vittime Il bullismo nasce tra i diversi componenti di un gruppo. Il gruppo è strutturato intorno al problema e quindi si stabiliscono delle relazioni bullistiche. I “protagonisti” se così li vogliamo identificare sono: Bullo Vittima Gregario Difensore della vittima Esterni Spettatori

Quali sono le caratteristiche psicologiche dei Bulli. Il Bullo dominante: è un ragazzo per lo più maschio, più forte fisicamente o psicologicamente rispetto ai compagni. Presenta un’elevata autostima ed è caratterizzato da un atteggiamento verso la violenza.Si caratterizza per comportamenti aggressivi sia verso i compagni che verso gli adulti. Il Bullo gregario: è un ragazzo più ansioso del precedente, spesso con difficoltà a livello di rendimento scolastico, poco popolare nel gruppo e insicuro. In genere tende a farsi trascinare nel ruolo di aiutante o sostenitore del bullo poiché questo comportamento può dargli un’identità all’interno del gruppo. Il Bullo-vittima: è definito anche vittima aggressiva o provocatrice; pur subendo le prepotenze dei compagni, mostra uno stile di interazione di tipo reattivo e aggressivo (Olweus, 1993). Spesso è un bambino emotivo, irritabile e con difficoltà di controllo delle emozioni; ha atteggiamenti provocatori e iperattivi di fronte agli attacchi dei compagni.

A chi lo raccontano gli alunni? Ad un amico o a qualcuno a casa. Una parte degli alunni di scuola media non dice a nessuno di essere vittima dei bulli. Gli insegnanti, spesso hanno una percezione poco in linea con gli alunni, rilevando solo le situazioni più gravi di natura fisica e sottostimando gli effetti dei comportamenti di comportamenti verbali e indiretti.

Che cosa ne pensano gli alunni La maggior parte degli alunni non ama i soprusi e vorrebbe essere in grado di aiutare i compagni. Il bullismo fa parte della cultura degli alunni e per ottenere un cambiamento significativo bisogna lavorare in stretta collaborazione con essi.

Livelli di intervento sul fenomeno: Bullismo Per capire il fenomeno è progettare modalità d’intervento si considerano: Il gruppo dei pari La relazione educativa tra insegnanti e alunni. La cultura della scuola. Il rapporto con le famiglie. Il sistema complessivo di valori della comunità.

Una politica antibullistica Preside, collegio dei docenti, e amministrazione Famiglia Insegnanti Bidelli Assistenti ausiliari. Singoli Alunni Gruppi Ai cancelli della scuola Momenti di incontri collettivi Attività didattica in aula Intervalli, pause pranzo, cortile,toilette,dintorni della scuola