Responsabile: dott. Paolo De Cristofaro

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Responsabile: dott. Paolo De Cristofaro Centro Regionale di Fisiopatologia della Nutrizione ASL Teramo Responsabile: dott. Paolo De Cristofaro TRATTAMENTO MULTIDISCIPLINARE INTEGRATO DELLE PROBLEMATICHE NUTRIZIONALI Dietista M. Teresa Di Bonifacio

Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti Corso di Psicologia Clinica Prof. Salvatore Sasso TRATTAMENTO MULTIDISCIPLINARE INTEGRATO DELLE PROBLEMATICHE NUTRIZIONALI A cura della dietista M.Teresa Di Bonifacio Centro Regionale di Fisiopatologia della Nutrizione Giulianova (TE)

TRATTAMENTO MULTIDISCIPLINARE DEI D. C. A TRATTAMENTO MULTIDISCIPLINARE DEI D.C.A. (Medico – nutrizionista – psicologo) ASPETTI ORGANICI E METABOLICO –NUTRIZIONALI ASPETTI INTRAPSICHICI – RELAZIONALI E SOCIOCULTURALI ASPETTI METODOLOGICI

FINALITÀ DEL TRATTAMENTO MULTIDISCIPLINARE RIPRISTINO FEED–BACK MENTE–CORPO ACQUISIZIONE DI ABILITÀ DI AUTOCONTROLLO E DI PROBLEM–SOLVING DA PARTE DEL PAZIENTE/CLIENTE

Modello alimentare associato a follow-up antropoplicometrico dinamico RETE CONCETTUALE Anamnesi alimentare e Psicodiagnosi Sviluppo alimentazione attiva, gusto personale ed autogestione alimentare Modello alimentare associato a follow-up antropoplicometrico dinamico

IL PRIVILEGIO DEL NUTRIZIONISTA E’ quello di riaccendere nel cliente la comunicazione con il corpo e di valorizzare la comunicazione non verbale e le caratteristiche comunicative complessive del corpo. Espressione del volto, conformazione fisica, portamento, muscolarità, distribuzione del grasso corporeo, etc..

ABILITÀ IN CAMPO TECNICO –SCIENTIFICO RUOLO DEL DIETISTA ABILITÀ IN CAMPO TECNICO –SCIENTIFICO VALUTAZIONE STATO NUTRIZIONALE; VALUTAZIONE E CRONOBIOLOGIA DEL DISPENDIO ENERGETICO; CORRELAZIONE TRA MODALITÀ DI CONSUMO/ COMPOSIZIONE DEI PASTI E RICONOSCIMEN- TO DEI SEGNALI BIOLOGICI DI FAME E SAZIE- TÀ.

ABILITA’ IN CAMPO PSICOEDUCAZIONALE RUOLO DEL DIETISTA ABILITA’ IN CAMPO PSICOEDUCAZIONALE SAPER INSTAURARE UN CLIMA DI FIDUCIA E ALLEANZA SAPER STIMOLARE IL COINVOLGIMENTO ATTIVO GUIDARE ALLA CORRELAZIONE TRA EMOZIONI E CONSUMO DI CIBO

STRUMENTI D’INTERVENTO ANAMNESI ALIMENTARE (COLLOQUIO ANAMNESTICO) STORIA DEL PESO VALUTAZIONE ANTROPOMETRICA CALORIMETRIA INDIRETTA HOLTER METABOLICO DIARIO ALIMENTARE

COLLOQUIO ANAMNESTICO Strumento operativo di relazione e diagnosi Nella patologia nutrizionale l’area relazionale della persona è disturbata, ha subito una frattura e parla attraverso il comportamento alimentare ed il corpo.

MONITORAGGIO ANTROPOMETRICO DINAMICO Attiva una relazione terapeutica che valorizza il corpo Offre una guida attendibile verso la riappropriazione della gestione corporea e del cibo del corpo Offre l’opportunità di valorizzare la capacità di modificare la distribuzione del grasso corporeo, i rapporti tra massa magra e massa grassa e il riequilibrio strutturale

SenseWear Armband Bodymedia Un nuovo concetto di Monitoraggio del consumo calorico totale, in attivita’, del movimento, qualita’ della vita, sonno

Nel grafico dettagliato notare : I frequenti “sonnellini” Soggetto obeso (BMI 45) seguito per 24 ore Notare : l’ alto consumo calorico la bassa attivita’ fisica Il basso numero dei passi Nel grafico dettagliato notare : I frequenti “sonnellini” Anche durante la giornata La ridotta attivita’ fisica

VALUTAZIONE INTROITO ALIMENTARE AUTOMONITORAGGIO: IL DIARIO ALIMENTARE METODO DI VALUTAZIONE DELL’ INTROITO DI CIBO STRUMENTO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO TECNICA BASILARE DELLA TERAPIA COGNITIVO- COMPORTAMENTALE

IL DIARIO ALIMENTARE: STRUMENTO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO GUIDA ALL’AUTOSSERVAZIONE E ALL’AUTOVALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE MEZZO PER STIMOLARE IL COINVOLGIMENTO ATTIVO DEL CLIENTE E PER STABILIRE UN CLIMA DI COLLABORAZIONE FAVORISCE L’AUTOCONSAPEVOLEZZA RISPETTO A CIRCOSTANZE AMBIENTALI INTERPERSONALI EMOZIONI CHE INFLUENZANO IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

DIARIO ALIMENTARE VENGONO REGISTRATI: QUANTITA’ E QUALITA’ DEL CIBO ASSUNTO ORA – LUOGO – CIRCOSTANZE PENSIERI – EMOZIONI- STATI D’ANIMO ANTECEDENTI LA CONSAPEVOLEZZA DELL’INTROITO ALIMENTARE E DELLA CATENA DI COMPORTAMENTI, EMOZIONI E PENSIERI AIUTA IL SOGGETTO A INTERVENIRE CON STRATEGIE PER MODIFICARE COMPORTAMENTI DISADATTIVI

ANALISI FUNZIONALE DEL COMPORTAMENTO ANTECEDENTI Ambientali Emotivi e cognitivi Fisiologici COMPORTAMENTI (BEHAVIOR) Comportamenti alimentari Esercizio fisico CONSEGUENZE A breve termine A lungo termine

A. ANTECEDENTI B. COMPORTAMENTI C. CONSEGUENZE 1. Emozioni e pensieri vado a fare la spesa; sono decisa a continuare la mia dieta: un pasto al giorno, la sera, e a pranzo solo un tè e una mela verde 2. Ambiente sono al supermercato, compro per i miei figli una scatola di cioccolatini al caffè 3. Stato fisiologico Non so se ho fame B. COMPORTAMENTI Appena uscita dal supermercato ne mangio uno; strada facendo li mangio tutti C. CONSEGUENZE 1. A breve termine Ho introdotto l’equivalente di un piatto di pasta; mi abbuffo a cena.. tanto ormai 2. A lungo termine La mattina dopo la bilancia mi punisce

ESEMPI DI STRATEGIE VOLTE A: ALLUNGARE I TEMPI DEL PASTO E RIDURRE LE QUANTITA’ EVITARE SITUAZIONI AMBIENTALI CHE FACILITINO L’ASSUNZIONE DI CIBO INDURRE MAGGIORE ATTENZIONE VERSO L’ATTO DEL MANGIARE MASTICARE A LUNGO PRIMA DI DEGLUTIRE APPOGGIARE SUL TAVOLO LA FORCHETTA DOPO OGNI BOCCONE METTERE SUL TAVOLO UNA PORTATA PER VOLTA NON DISTRARSI CON TELEVISIONE O GIORNALE..

Quale situazione o stato emotivo la conduce a: Mangiare più del solito Non mangiare Noia Tristezza Solitudine Stanchezza Ansia Rabbia Stress Insoddisfazione Frustrazione Senso di vuoto Mancanza di scopi Delusione Vergogna Gioia Tranquillità Approvazione Convivialità