La prevenzione del burnout

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Transcript della presentazione:

La prevenzione del burnout Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Psicologia La prevenzione del burnout C. Polizzi Working Team : G. Perricone, C. Polizzi, M.R. Morales

L'accoglienza e il rischio per l'operatore Rischio come equilibrio disfunzionale: polarizzazione “tecnico” “caregiver” BURNOUT Accoglienza

Squilibrio tra richieste Equilibrio disfunzionale: ... VERSO IL BURNOUT Squilibrio tra richieste e risorse Agenti stressor Burnout Equilibrio disfunzionale: polarizzazione

NELL'ISTRUZIONE DOMICILIARE/ACCOGLIENZA AGENTI STRESSOR NELL'ISTRUZIONE DOMICILIARE/ACCOGLIENZA Barriera protettiva labile in quanto relazionale Assenza di confini/ “contagio” emotivo Identità “diffusa” Contestualizzazione dell’intervento educativo didattico in uno spazio non istituzionale Disorientamento Senza reti di protezione

NELL'ISTRUZIONE DOMICILIARE/ACCOGLIENZA AGENTI STRESSOR NELL'ISTRUZIONE DOMICILIARE/ACCOGLIENZA Sostenere un carico pesante: la sofferenza Sentirsi pervaso dalla sofferenza altrui Soffocamento/asfissia L’Operatore è l’ospite “desiderato”: Da chi ? Da tutti?….. Ansia: Piacerò a tutti? Non disinvoltura nell’approccio con l’altro

NELL'ISTRUZIONE DOMICILIARE/ACCOGLIENZA AGENTI STRESSOR NELL'ISTRUZIONE DOMICILIARE/ACCOGLIENZA Mediare tra mandato istituzionale e aspettative Confusione sul posto che l’istruzione domiciliare ha nella propria vita “Scissione” dell’operatore Identità del bambino non ben definita “Scissione” del bambino

NELL'ISTRUZIONE DOMICILIARE/ACCOGLIENZA AGENTI STRESSOR NELL'ISTRUZIONE DOMICILIARE/ACCOGLIENZA Impossibilità di previsione e carenza del controllo personale Improvvisazione dell’intervento Rigidità, fissità di modelli, piani d’azione Vuoto di significato Necessità di ridefinire il significato dell’istruzione Solitudine, isolamento

NELL'ISTRUZIONE DOMICILIARE/ACCOGLIENZA AGENTI STRESSOR NELL'ISTRUZIONE DOMICILIARE/ACCOGLIENZA Richiesta di competenze variegate ed elevate Ansia da prestazione Lettura distorta dell’esperienza Senso di estraneità L’operatore come terzo elemento Difficoltà a riconoscere la gratificazione

nella realizzazione personale Esaurimento emotivo Frustrazione nella realizzazione personale Depersonalizzazione Burnout Sindrome multidimensionale

Gestire gli stressor per prevenire il burnout.... La formazione Modello I.R.F (G. Perricone) Risorse di coping individuali: Capacità di problem solving Acquisizione di nuovi modelli di lettura e strategie Percezione di controllo Risorse organizzative e di comunità Empowerment sociale Competenza della comunità Benessere relazionale

una formazione per la trasformazione Il modello I.R.F. una formazione per la trasformazione dell'operatore I.R.F. intervento-ricerca-formazione R.A. ricerca-azione Focalizza sull’operatore punteggiando sull’alunno e,dunque, viene presa in carico la totalità soggettiva dell’operatore che diventa il “parametro” a cui si riferisce la gestione della relazione con l’alunno. Focalizza sull’alunno punteggiando sull’operatore e dunque, viene presa in carico la complessa realtà evolutiva dell’alunno che costituisce il nucleo di riferimento.

I.R.F. R.A. la formazione si attiva all’interno e attraverso l’azione educativo-didattica, l’attivazione dei processi metacognitivi, lo sviluppo della motivazione intrinseca e della dinamica motivazionale consente di agire la propria formazione attraverso un percorso evolutivo caratterizzato da tre fasi in successione. la formazione si sviluppa attraverso le informazioni e le simulazioni, il ricordo delle diverse azioni, l’orientamento allo sviluppo della motivazione dell’alunno si sviluppa per sequenze differenti, naturali e costruite che prendono in carico il lavoro con l’alunno non considerando il rapporto privilegiato tra la strategia, l’applicazione e il docente stesso.

L’INTERVENTO I.R.F. LA RICERCA LA FORMAZIONE E’ la fase al cui interno si lavora sul “potere” attivato nell’operatore dai modelli di riferimento consolidati, un potere che come quello del leone veicola nell’operatore certezze ma anche limiti. L’INTERVENTO Il laboratorio naturale di scoperta E’ la fase che mette il soggetto in formazione nella condizione di scoprire modelli, strategie, ipotesi di intervento…attraverso un lento percorso come quello della tartaruga I.R.F. LA RICERCA Il laboratorio naturale di ricerca E’ la fase che consente attraverso l’applicazione di nuovi modelli di ritornare sull’agire professionale, come il gabbiano che ritorna sempre allo storno, ponendosi di fronte ai vissuti e alla percezione di sé in termini di difficoltà e nuclei critici LA FORMAZIONE Il laboratorio naturale di verifica

L'INTERVENTO Nel laboratorio naturale di scoperta l’operatore dell’istruzione domiciliare riporta un’esperienza attivata con il minore e/o la famiglia L’esperienza viene analizzata e ripensata attraverso: Diario self-report orientato Quaderno di metacognizione L’analisi della domanda della famiglia e del minore Un segmento dell’intervento educativo-didattico L’incontro con l’”altro” I.R.F.

Trasformare la domanda formativa: Definizione Domanda formativa Aree problematiche Tipologia di esperienza Modello di riferimento Eventuali problematiche Possibili ostacoli Il Quaderno di metacognizione Modello Aspetti metacognitivi Risorse Deterrenti del cambiamento Il Focus Group La Trasformare la domanda formativa: Dai bisogni espliciti a quelli impliciti Il Diario Self Report

Operazionalizzazione LA RICERCA Nel laboratorio naturale della ricerca l’operatore “vive” un reticolo di spazi formativi diversi e progetta…interventi… Operazionalizzazione dei modelli Metodiche Laboratoriali (LA.E. – Labor) di assessment di valutazione di prodotto e di processo Costruzione di modelli e progetti Definizione di dispositivi, piani di azione Definizione di correttivi I.R.F.

Così l’operatore………può….. E allora, si attiva un lento percorso a funzione conoscitiva ed esplorativa che, per un verso consente la costruzione di nuove rappresentazioni dell’agire professionale “protetti” da un contenimento che la metodologia della formazione assicura e, per altro consente di mettere in moto una centralità della dimensione esperienziale. Così l’operatore………può….. Progettare specifiche esperienze e/o specifici strumenti

LA FORMAZIONE Nel laboratorio naturale di verifica l’operatore dell’istruzione domiciliare esperisce e valuta nuovi modelli , così come valuta i cambiamenti nel proprio profilo formativo. Supervisione Gestione dell’esperienza educativo didattica progettata Con il supporto di monitoraggio realizzato attraverso strumenti di self report: nuclei critici punti forti emozioni persone scambi/relazioni Attivazione di segmenti di microverifica per valutare punti forti e punti deboli e ridefinire i propri modelli Attivazione di un Setting della Consulenza Dalla verifica dell’azione del soggetto in formazione, che ha costituito una forma narrativa, alla possibilità di una narrazione del soggetto “altra” I.R.F.

Il Focus Group E’ lo spazio-tempo privilegiato della formazione come trans-formazione e dunque, come percorso che, attraverso l’integrazione e la ridefinizione dell’esperire, consente il processo di individuazione del sé. E allora, nell’approccio transformativo che caratterizza il modello I.R.F., l’operatore scrive e riscrive la propria storia cognitiva e affettivo-relazionale