POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA

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POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA Laurea magistrale in Turismo, territorio e sviluppo locale Corso: Politiche per lo sviluppo rurale Lezioni del 9,10,11 febbraio 2010

Gli anni ’80: la crisi del FEOGA- Garanzia 1982 - Insostenibilità della spesa agricola (FEOGA- Garanzia) crisi di bilancio 1984 – Introduzione delle quote latte e ri-duzione dei prezzi di sostegno (intervento) 1985 – Libro verde modifica della PAC. Si delinea il sistema del decouplig introducendo misure che tengano conto degli aspetti territoriali, sociali e ambientali 1986/87 – Atto Unico Riforma dei Fondi Strutturali 1986 – Inizio Uruguay Round. 1988- Stabilizzatori di bilancio e introduzione dei Quantitativi massimi garantiti

Gli anni ’80: le nuove politiche strutturali Reg. n. 2088/85 - Programmi Integrati Mediterranei- PIM vanno a rafforzare le misure già previste dalla dir. n. 268/75, Francia Paese leader. Obiettivofavorire l’ammodernamento strutturale delle zone mediterranee in previsione dell’ingresso di Spagna e Portogallo (1982- CE a 12) . Strumenti Piani di sviluppo integrato.

PRIMA DEI PIM Dir. 268/75 (zone svantaggiate e montagna) + Pacchetto mediterraneo 1978-’79  voluto da F e I per riequilibrare una politica dei prezzi troppo a favore dei prodotti agricoli continentali. Prevedevano una serie di interventi strutturali (irrigazione, viabilità, elettrificazione, divulgazione agricola) inseriti in un PROGRAMMA QUADRO NAZIONALE Poco finanziati dal FEOGA –O, falliscono per la mancanza di una visione complessiva dello sviluppo.

PIM - 1 I PIM possono essere considerati come il primo progetto complessivo europeo di intervento strutturale integrato a livello territoriale, che interviene su tutti i settori economici suscettibili di sviluppo a livello locale. Innovazioni: superamento della logica degli interventi settoriali in agricoltura e ricerca di coinvolgimento e coordinamento dei Fondi strutturali europei.

Fondi Strutturali Europei FEOGA – Orientamento: Fondo europeo di orientamento e garanzia agricola. FES - FONDO EUROPEO SOCIALE. FESR - FONDO EUROPEO SVILUPPO REGIONALE. Contributi della BEI – Banca europea degli investimenti.

PIM - 2 NB: definizione dei PIM a livello regionale, sub-regionale con il coinvolgimento degli Enti locali nella definizione dei programmi. GRANDE AFFERMAZIONE DELLA POLITICA REGIONALE. 1987 – già approvati dalla Commissione i PIM di Grecia e Francia. 1998 – Inizio delle approvazioni per i PIM italiani ritardo nelle capacità progettuali e difficoltà strutturali nell’utilizzazione dei finanziamenti.

PIM - 3 La piena attuazione dei PIM e la loro conclusione hanno coinciso con il concreto avvio della riforma dei Fondi strutturali determinata da numerosi fattori che, comunque, possono essere ricondotti alla necessità di affrontare il problema delle forti disparità regionali, reso via via più evidente dall’allargamento della UE. Inoltre, i nuovi sviluppi dell’integrazione europea, come il Mercato unico, rendevano ancora più necessarie le politiche regionali

Reg. 2052/88 - RIFORMA DEI FONDI STRUTTURALI LINEE GUIDA: a) Coordinamento degli interventi dei tre Fondi strutturali; b) Concentrazione degli interventi a livello territoriale; c) Compartecipazione e concertazione degli interventi tra Comunità, Stati e Regioni.

Reg. 2052/88 - RIFORMA DEI FONDI STRUTTURALI - 2 I 5 OBIETTIVI: 1) Regioni in ritardo di sviluppo; 2) Zone colpite da declino industriale; 3) Lotta contro la disoccupazione di lunga durata. 4) inserimento dei giovani; 5a) Adeguamento ed ammodernamento delle strutture agrarie; 5b) Sviluppo delle zone rurali.

Il ruolo dell’agricoltura nello sviluppo rurale Fonte: Mantino F. (2008), “Lo sviluppo rurale in Europa”, ed. Agricole, Milano.