Storia della Tecnologia Università Cattaneo Castellanza LIUC – a.a. 2003-2004 Storia della Tecnologia L’organizzazione del lavoro
Il lavoro prima dell’industria Autoproduzione Artigianato Figure miste mercanti/imprenditori/lavoratori Caratteristico di città Rigide gerarchie e statuti Manifatture preindustriali Cantieri, miniere e arsenali Manifatture reali Organizzazione fattori produzione Proprietà dei mezzi di produzione Ruolo del mercato Artigianato: distinzione produttore/consumatore, importanza mercato materie prime e prodotti Prevalere mercante in forme lavoro domicilio urbano (es. tessile XIV sec). Mercante è ad esempio proprietario macchine follatura
Il lavoro a domicilio De-urbanizzazione della produzione “Crisi” XVII secolo Nuovi prodotti (new drappery) Elusione regolamenti corporativi Putting house system Mercanti imprenditori Pluriattività contadina Frammentazione produzione / difficoltà controllo e coordinamento Città più insicure, costi più alti (es. case, alimentari…) Sistema corporativo non permette significative riduzioni prezzo Putting house system è diverso da autoproduzione > legame con mercato (anche internazionali)
La rivoluzione industriale La “creazione della classe operaia” Engels/Marx (1845) “Esercito di riserva”, lavoro alienato Polanyi (1944) Lavoro diventa merce, Speenhamland system Thompson (1969) Proletarizzazione classe lavoratrice premessa industr. Non esiste un mercato lavoro prima di industrializzazione Deformazione indotta da fonti Mercati locali, segmentati 1845: Engels, Situazione della classe operaia in Inghilterra: lavoro dequalificato, subordinato macchine, donne e bambini, condizioni pauperistiche Grande trasformazione: moneta, lavoro, terra diventano merce, forme di autodifesa società fino 800: sussidi Speenhamland, aboliti 1834, filosofia utilitaristica Bentham, working house The making of the English Working Class: Thompson parla di proletarizzazione artigiani: meccanizzazione tessitura è fine civiltà lavoro Rifkin: ultimo esponente teorie tecnologia come espropriazione lavoro Importanza lavoro specializzato anche in prima fase meccanizzazione Difficile definire esattamente andamento salari reali Sono industrie a creare proprio mercato lavoro, non esistono masse di proletari da trasformare in operai
Sistema di fabbrica “vittoriano” Non esiste abbondanza lavoro Imprese devono adattarsi a caratteristiche mercati locali Persistenza elementi tradizionali Forme di controllo familiare (subappalto) Rigida divisione di mestiere Qualifiche “artigianali” sopravvivono a industrializzazione Forme di limitazione offerta di lavoro Aristocrazie operaie NB non necessariamente elemento conservatore di fronte a tecnologia Mobilità limitata forza lavoro Disciplina esercitata autorità patriarcale maschile: forme di controllo del lavoro tipiche anche in agricoltura e artigianato Livellamento competenze (semplice controllo macchine automatiche) NON corrisponde riduzione differenziali retributivi NB: il tessile non è unico settore, in altre industrie competenza di mestiere rimane fondamentale e è in grado anche di adattarsi innovazione (vedi industria meccanica, motore a scoppio) Prime forme unions (anni 40-50 dell’800) spiccatamente di mestiere, closed shop Mestiere è strumento controllo sociale fabbrica: apprendistato, regole fissate, divisione compiti direzione
Taylor e lo scientific managment Importanza sapere e controllo operaio a livello officina Soldiering, Strapotere capi-officina Produrre nell’one best way Estrazione sapere operaio Selezione lavoratori Formazione scientifica (NB: no dequalificazione) Divisione compiti direzione/esecuzione Visione utopistica volontaristica Identità interesse lavoratori/direzione Convincimento razionale Sapere operaio codificabile Frederick Taylor (Filadelfia 1856-1915): operaio, si laurea ingegneria, studio metalli speciali x utensili (circa 40 brevetti) 1911 Principles of Scientific Managment Controllo collettivo operaio porta a forme non ottimali utilizzazione sapere accumulato nel lavoro NB: bersaglio da combattere è la discrezionalità delle modalità di esecuzione del lavoro, non la professionalità operaia Esempio fuorviante dell’operaio Schmidt > anche una bestia può diventare operaio di prima categoria (manovale, spostamento ghisa) Postulato individualistico e antropologia economica semplificata
Ford e la produzione di massa Elementi indipendenti Taylorismo Produzione parti intercambiabili Jig System Catena di montaggio Ford Ritmo e modalità di lavoro imposte macchina Manodopera non qualificata Sistema alti salari per garantire possibilità consumo American System of Manufectoring: es. Ely Whitney, inizio 800 > applicazione a armi durante guerra secessione, a Cadillac in 1903 1908 jig system introdotto alla Ford: possibile usare anche manodopera non qualificata. NB legato a standardizzazione Fabbrica sincronizzata come un unico flusso, attorno al quale sono disposte fasi di lavorazione (non più per gruppi di macchine) (NB: duplicazioni, necessarie economie di scala e di flusso) Esiste un unico tempo 1908: nasce Ford T > da 728 minuti a 93, da 950 $ a 270 a metà anni ’20. Rendere operai compartecipi obiettivi aziendali: alti salari e cottimo (possono comprarsi macchina con 60 giornate di lavoro)
Limiti del modello fordista in Italia O.S. e fascismo Mancanza mercato di massa Versione autoritaria O.S. (Bedeaux) Il Miracolo Americanizzazione parziale Solo alcuni settori Particolarità nazionali Produzione di massa e conflitto sociale Fordismo ha inevitabili sprechi e duplicazioni: può funzionare solo con mercato di massa (che implica anche una società con valori consumistici, + moderna e democratica) 1926 Quota 90 > O.S. introdotta come sistema controllo operaio e riduzione costi Francesco Mauro > ENIOS Valletta e Ford Consumi di massa possibili solo in settori che vengono modernizzati > distorsione dei consumi Industria italiana fatica a raggiungere standardizzazione > es. uso dei convogliatori aerei a Mirafiori Possibile usare operai non qualificati > immigrazione dal sud > “operaio massa” Dipendenza fordismo da “flusso” rende più facile mandare in crisi sitema (1968-69)
La produzione flessibile Instabilità economia anni 70 Mercati saturi Costo lavoro Costo materie prime Sistema Toyota Ragionare al contrario (pull invece che push) Autoattivazione e qualità La fabbrica integrata Produzione su reti locali Riattualizzazione putting out system Big business, Big government big labour Toyota: domanda trascina tutto processo produttivo a monte (just in time) Arricchimento lavoro operaio: auto-attivazione (= fermare le macchine quando c’è pezzo sbagliato. Era vero? O giustificazione supersfruttamento?) Melfi: UTE, nuovo rapporto con fornitori, sparizione distinzione lavoro operaio/tecnico Zeitlin e Sabel: sistemi produttivi locali (ottocenteschi) possono reggere confronto con grande fabbrica > specializzazione flessibile battuta non per ragioni economiche ma politico-istituzionali
Storia della Tecnologia Università Cattaneo Castellanza LIUC – a.a. 2003-2004 Storia della Tecnologia L’organizzazione del lavoro