XIII Congresso Nazionale AIRIPA I disturbi dell’apprendimento 15-16 Ottobre 2004 - Urbino COMUNICAZIONE E.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Territorio: provincia di Pordenone
Advertisements

U.O.A. di NPI Un progetto per i disturbi di apprendimento
TAV.1 Foto n.1 Foto n.2 SCALINATA DI ACCESSO ALL’EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO DALLA CORTE DELLE CASCINE DEL QUIQUIO Foto n.3 Foto n.4.
II° Circolo Orta Nova (FG)
II° Circolo Orta Nova (FG)
1 DECRETO LEGISLATIVO 626/94 19 SETTEMBRE 1994 MODIFICHE ED INTEGRAZIONI DECRETO LEGISLATIVO 242/96 19 MARZO 1996 CORSO DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE IN.
A cura dellUfficio Statistica e Tempi della Città Indagine sul grado di soddisfazione del servizio: Estate ragazzi/Estate bambini Presentazione dei risultati.
Frontespizio Economia Monetaria Anno Accademico
1 la competenza alfabetica della popolazione italiana CEDE distribuzione percentuale per livelli.
XIII Congresso Nazionale AIRIPA I disturbi dell’apprendimento Ottobre Urbino LINGUAGGIO E PROCESSI.
NTD - Modulo 3 Ritardo mentale
Percezione della psicologia nelle scuole Prof. Carlo Trombetta
S.B.Capitanio Risultati Questionario Qualità Genitori Medie a.s Risultato Questionari Genitori medie
Scuola S.B. Capitanio Risultati rilevazione Questionario della Qualità Primaria Genitori Risultati generali rilevazione Certificazione Qualità
AIMC La complessità della valutazione Bruno Losito Università Roma Tre AIMC, Convegno nazionale Firma dAutore Roma, 29 Novembre 2008.
Lez. 3 - Gli Indici di VARIABILITA’
1 Valutazione degli apprendimenti e portfolio delle competenze 1. Le pratiche di valutazione tra pensieri e saperi 3 marzo marzo 2007.
L’ATTIVITA’ DIDATTICA
L’esperienza dei gruppi di post-adozione nella Provincia di Parma
I quindicenni italiani e le prove PISA Presentazione generale dei risultati e lettura dei dati sulla base delle variabili di contesto INVALSI
Il fumo di sigaretta in Provincia di Trento
GIOCHIAMO A PARLARE. PREMESSA la tutela della salute in ambito materno- infantile costituisce un impegno di valenza strategica dei sistemi socio-sanitari.
La partita è molto combattuta perché le due squadre tentano di vincere fino all'ultimo minuto. Era l'ultima giornata del campionato e il risultato era.
LINEE GUIDA PER LINSERIMENTO DI ALUNNI STRANIERI CIRCOLO DIDATTICO DI SPOLTORE.
XIV Convegno Organizzativo AVIS Provinciale Guiglia, Sabato 4 Dicembre 2010 Le prospettive della raccolta del sangue in Provincia di Modena Esiti dei questionari.
RESTITUZIONE delle esercitazioni a distanza sui dati Grottaferrata, 27 Febbraio 09.
Questionari sulla didattica: le risposte di studenti & docenti.
19 Lezione 21/5/04 Composizione dell'immagine 1 COMPOSIZIONE DELLIMMAGINE.
Progetto Qua.ser Indagine di customer satisfaction: URP Firenze, 30 Giugno 2011.
Index Questionari orientamento Questionario genitorigenitori Questionario alunnialunni Il questionario è stato proposto.
Psicologia delle emozioni e della comunicazione
1ROL - Richieste On Line Ente pubblico 5ROL - Richieste On Line.
Tappe dello sviluppo nel bambino con Sindrome di Down
Materiali relativi alle esperienze realizzate nei
LE BUONE PRASSI disabilità ed integrazione scolastica
POLITICHE URBANE E MOBILITÀ SOSTENIBILE: LE PROSPETTIVE PER ROMA CAPITALE Qualità dei servizi pubblici a Roma: focus sul trasporto locale Roma, 20 settembre.
OBIETTIVI E SOMMINISTRAZIONE DEL QUESTIONARIO MACARTHUR
Scheda Ente Ente Privato Ente Pubblico. 2ROL - Richieste On Line.
1 SOSTEGNO PSICOLOGICO SCUOLE DELLAQUILA. 2 Aiuto ai docenti in qualità di persone. L obiettivo è quello di sostenere e contenere lo stato emotivo personale.
1 Guida per linsegnamento nei corsi per il conseguimento del CERTIFICATO DI IDONEITÀ ALLA GUIDA DEL CICLOMOTORE.
ISTITUTO COMPRENSIVO “G. BATTAGLINI” MARTINA FRANCA (TA)
Percorsi per alunni con bisogni educativi speciali
Bando Arti Sceniche. Per poter procedere è indispensabile aprire il testo del Bando 2ROL - Richieste On Line.
AUTOVALUTAZIONE DISTITUTO Anno Scolastico 2012/13 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE TORTORA Via Provinciale, T O R T O R A (Cs) - Fax 0985/764043Codice.
LE SAI LE TABELLINE? Mettiti alla prova!.
1 Questionario di soddisfazione del servizio scolastico Anno scolastico 2011/2012 Istogramma- risposte famiglie.
23/ 23 Novembre Scaletta 1. Lavvento del Web marketing: rompere le routine consolidate, creare nuove routine 2. Cosa chiedere al Web marketing?
"Questionario MacArthur"
DESCRIZIONE E PRESENTAZIONE DEL QUESTIONARIO MACARTHUR
La presa in carico rende il bambino e la famiglia più coinvolti attivamente in un percorso terapeutico condiviso; dalla stretta collaborazione con la scuola.
Luca Bonini Dipartimento ricerca e sviluppo IUFFP Lugano
RITUALITÀ LA COMUNICAZIONE È DETERMINATA DA REGOLE SOCIALMENTE STABILITE PER OGNI PARTICOLARE SITUAZIONE. IN CERTE.
IL PUPAZZO JONATHAN UN PERCORSO DI LAVORO Insegnante specializzata
Economia delle Aziende, Pubbliche e Non Profit Sistema di misurazione e valutazione e Programma triennale per la trasparenza e l’integrità: alcuni esempi.
Metodi Obiettivi Risultati Conclusioni
FUNZIONI ESECUTIVE E PRATICA CLINICA
DDAI = Deficit di Attenzione e Iperattività
Il sostegno al familiare
1 Comunicazione e percezione dell’opinione pubblica Roma – 14 luglio 2003 Ciclo di seminari Governare la Rivoluzione Biotech in agricoltura. Politiche.
In età prescolare il bambino impara a
IL GIOCO DEL PORTIERE CASISTICA. Caso n. 1 Il portiere nella seguente azione NON commette infrazioni.
Le ricerche più recenti lungi dal considerare l’insegnante come il responsabile unico e diretto dei cambiamenti […] negli alunni, si sono focalizzate sulla.
Disturbo dello sviluppo della coordinazione motoria (DCD)
Riabilitazione “Non esistono dati per sostenere che un metodo riabilitativo sia migliore di altri. Ciò che è certo è che il b. con s. di Down ha bisogno.
COMPETENZE E DISABILITÁ
prof.ssa Giovanna Mirra
Il Progetto Cicogna Comunità Sperimentale con Famiglie Accoglienti in Rete Caterina Pozzi.
COMUNE di ROMA MUNICIPIO ROMA 1 CENTRO STORICO Progetto GENITORI SI DIVENTA Il sostegno precoce alla genitorialità Francesca Pezzali.
Sviluppo dei bambini ciechi (linguistico) 4
L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia
Transcript della presentazione:

XIII Congresso Nazionale AIRIPA I disturbi dell’apprendimento 15-16 Ottobre 2004 - Urbino COMUNICAZIONE E LINGUAGGIO IN BAMBINI CON SVILUPPO TIPICO E IN BAMBINI CON DISABILITA’ INSERITI IN ASILO NIDO Albanese Ottavia, Antoniotti Carla Università degli Studi di Milano Bicocca

Integrazione dei bambini portatori di handicap negli asili nido. Proposta del responsabile del Servizio Asili Nido - Settore Servizi Educativi - Comune di Milano Progetto : Integrazione dei bambini portatori di handicap negli asili nido. Intervento rivolto alla formazione delle educatrici di nidi con presenza di bambini disabili. Obiettivo: fornire un supporto all’attività delle educatrici e rilevare gli aspetti problematici legati alla presenza di bambini con percorsi di sviluppo non standard.

PREMESSA Il bisogno di supportare i processi di integrazione attraverso una formazione adeguata è stato largamente provato in oltre 30 anni di formazione all’integrazione a tutti i livelli scolastici. Ciò è ancora più vero nel caso degli Asili Nido, dove la frequenza dei bambini con disabilità coinvolge la presa di coscienza di bisogni e richieste di cura specifici.

XIII Congresso Nazionale AIRIPA I disturbi dell’apprendimento 15-16 Ottobre 2004 - Urbino Introduzione Nel lavoro delle educatrici, e in particolare quando si ha a che fare con situazioni di disabilità, la capacità di osservare lo sviluppo é unanimemente riconosciuta come una delle competenze di base della professionalità. Gli strumenti a disposizione delle educatrici non sono molto numerosi, oppure richiedono un impegno che va aldilà delle disponibilità concrete nel lavoro quotidiano . Riteniamo importante individuare degli strumenti di osservazione di facile utilizzo, da proporre alle educatrici che lavorano con bambini disabili.

Su queste basi teoriche è stato messo in atto un progetto pilota per la formazione nei nidi con queste finalità: Aiutare le educatrici a riflettere sulle proprie rappresentazioni del bambino, sulle proprie emozioni nel lavoro col bambino disabile e sulle relazioni nel gruppo dei pari. Accompagnare le educatrici a conoscere ed utilizzare specifici strumenti in particolare per l’osservazione e l’analisi dello sviluppo della competenza linguistico-comunicativa. Aiutare le educatrici a riflettere criticamente sui risultati derivanti dall’utilizzo di tali strumenti per un più consapevole intervento educativo, in particolare con bambini disabili.

Il questionario MacArthur nella forma breve (Caselli, Capirci, 2002) Obiettivo: Accompagnare le educatrici a conoscere ed utilizzare specifici strumenti per l’osservazione e la raccolta dei dati. Abbiamo individuato due strumenti che riteniamo possano essere proposti per l’osservazione e la valutazione dello sviluppo linguistico e comunicativo . Il questionario MacArthur nella forma breve (Caselli, Capirci, 2002) Il questionario, tratto dalla scala SCSP (Guidetti, Tourrette, 1993 ; Molina, Ongari, Schadee, 1998),

Strumenti utilizzati Il questionario MacArthur nella forma breve - (Caselli, Capirci, 2002), riferito al Primo Vocabolario del Bambino (PVB): parole e Frasi, valuta il livello di sviluppo linguistico dei bambini, in particolare la produzione verbale, la capacità di formulare frasi, la complessità frasale, la produzione gestuale, le abilità simboliche, la decontestualizzazione, l’imitazione e infine la pronuncia. Il questionario tratto dalla Scala della Comunicazione Sociale Precoce (SCSP di Guidetti, Tourrette, 1993, trad.it.di Molina, Ongari, Schadee, 1998), valuta lo sviluppo comunicativo del bambino nel contesto interattivo e sociale che lo origina (in particolare viene analizzata l’interazione sociale, l’attenzione congiunta e la regolazione del comportamento). Presentiamo in questa sede la parte di ricerca relativa alla rilevazione della comunicazione linguistica dei bambini, attraverso la forma breve del PVB

XIII Congresso Nazionale AIRIPA I disturbi dell’apprendimento 15-16 Ottobre 2004 - Urbino Campione I dati sono stati raccolti dalle educatrici in 13 asili nido milanesi, nei quali sono stati integrati bambini con disabilità di diversa origine e gravità. In totale le educatrici hanno compilato il questionario per 90 bambini, di cui 15 disabili e 64 con sviluppo tipico.

Bambini con sviluppo tipico (N = 64, Età media = 27,5 mesi) Fascia d’età in mesi Numero bambini 18-19 8 20-21 3 22-23 5 24-25 7 26-27 6 28-29 11 30-31 32-33 34-35 9 36 4 Tot. 64

Bambini disabili integrati (N = 15, Età media = 35 mesi) Range età: dai 20 ai 42 mesi Diagnosi: 5 casi di sindrome di Down 3 casi di sindrome malformativa 2 casi di ipoacusia grave 2 casi di paralisi cerebrale infantile 1 caso di sindrome di West 1 caso di deficit visuo-attentivo e cognitivo 1 caso di ritardo psicomotorio

IL PRIMO VOCABOLARIO DEL BAMBINO: Parole e Frasi (Forma breve del questionario MacArthur) La forma breve del Questionario PVB (Caselli, Capirci, 2002) è uno strumento che permette una registrazione semplice e rapida del livello di sviluppo linguistico dei bambini, e quindi può essere utilizzato proficuamente anche in un contesto educativo come quello del nido.

Lo strumento

XIII Congresso Nazionale AIRIPA I disturbi dell’apprendimento 15-16 Ottobre 2004 - Urbino Procedura Le educatrici hanno compilato il questionario per i bambini disabili e per il gruppo di bambini in cui essi erano inseriti. La compilazione é avvenuta quasi sempre da parte dell’educatrice di riferimento del gruppo o di più educatrici insieme: questo in relazione agli obiettivi educativi del progetto d’intervento del Comune, che non attribuisce solo all’insegnante di sostegno ma anche al collettivo delle educatrici della sezione la responsabilità della gestione dei bambini disabili. Le educatrici non hanno segnalato particolari problemi nel compilare il questionario, sia per i bambini disabili che per il gruppo nel suo insieme.

Analisi dei dati I dati sono stati analizzati relativamente alle singole sezioni del questionario (produzione verbale, capacità di formulare frasi, complessità frasale, produzione gestuale, abilità simboliche, decontestualizzazione e imitazione, pronuncia). E’ stato effettuato: Un confronto fra i nostri dati riferiti ai 64 bambini con sviluppo tipico e quelli rilevati dagli autori della forma breve del questionario MacAtrhur (cfr Caselli, Capirci, 2002) su un gruppo di bambini considerati campione normativo (per quanto riguarda la produzione verbale). Una descrizione dell’andamento del nostro campione con sviluppo tipico rispetto alle differenti sezioni del questionario. Una descrizione di ogni singolo caso per quanto riguarda i bambini disabili.

Risultati confronto campione Milano-campione normativo Per quanto riguarda la produzione verbale, (numero di parole prodotte dal bambino su una lista di 100 presenti nel questionario), nel grafico si può osservare la media di parole prodotte dai bambini del campione considerato, confrontata con quella del campione normativo. I due andamenti sono in gran parte sovrapponibili, e la piccola differenza nelle prime fasce d’età è anche da imputarsi allo scarso numero di bambini in quelle fasce.

Risultati bambini Milano con sviluppo tipico (1) Per quanto riguarda la capacità di formulare frasi, il campione considerato conferma l’andamento atteso: nelle fasce d’età più basse i bambini non sono ancora in grado di formulare frasi, capacità che aumenta col progredire dell’età.

Risultati bambini Milano con sviluppo tipico (2) Per quanto riguarda la complessità frasale, il campione considerato conferma quanto atteso: nelle fasce d’età più basse la struttura della frase è molto semplice, mentre a partire dai 24 mesi le strutture frasali aumentano di complessità (frasi nucleari, binucleari).

Risultati bambini Milano con sviluppo tipico (3) Per quanto riguarda la produzione gestuale, il grafico evidenzia come già dalla prima fascia d’età considerata i bambini utilizzano i gesti in modo comunicativo. Nelle ultime fasce l’uso del gesto tende a decrescere: il bambino, infatti, usa molto di più la modalità verbale che sembra sostituire quella gestuale nella comunicazione con l’esterno.

Risultati bambini Milano con sviluppo tipico (4) Per quanto riguarda le abilità simboliche, la decontestualizzazione e l’imitazione, quest’ultima è già presente nella prima fascia (quasi il 40% dei bambini imita parole sentite dall’adulto). La decontestualizzazione e le abilità simboliche (il gioco del “far finta”…), strettamente legate allo sviluppo cognitivo e del linguaggio, compaiono poco più tardi. Tutte e tre le abilità hanno un andamento crescente.

Risultati bambini Milano con sviluppo tipico (5) Per quanto riguarda la pronuncia, il campione considerato evidenzia come dalle prime parole estremamente semplificate il bambino, con un maggiore sviluppo e controllo delle regole fonologiche, utilizza un linguaggio sempre più intelligibile.

Risultati bambini disabili (1)

Risultati bambini disabili (2) 2 = non ancora 4 = a volte 8 = spesso

Risultati bambini disabili (3)

Risultati bambini disabili (4) 2 = non ancora 4 = a volte 8 = spesso

Risultati bambini disabili (5) 2 = non ancora 4 = a volte 8 = spesso

Risultati bambini disabili (6) 2 = lo capiscono soprattutto i familiari 4 = sostituisce alcuni suoni 8 = parla già da “grande”

Osservazioni sui risultati Il nostro campione di bambini con sviluppo tipico segue l’andamento atteso in base alla letteratura. Analisi dei dati relativi ai bambini disabili: Complessivamente, i bambini disabili presentano uno sviluppo linguistico inferiore rispetto ai bambini delle medesime età senza patologia. Non è riscontrabile alcun effetto dell’età sul livello di sviluppo linguistico in nessuna sezione del questionario. I due casi di paralisi cerebrale ed il caso di sindrome malformativa (35 mesi) ottengono le migliori prestazioni in ogni sezione del questionario. Esiste una distribuzione più omogenea dei dati relativamente alla produzione gestuale, modalità complessivamente più utilizzata dai bambini disabili del campione.

Come aiutare le educatrici a riflettere criticamente sui risultati derivanti dall’utilizzo di tali strumenti per un più consapevole intervento educativo, in particolare con bambini disabili? Non esiste la possibilità di trovare un fattore imputabile alle differenti patologie per spiegare il ritardo complessivamente riscontrato nel linguaggio dei soggetti disabili. I risultati ottenuti con i bambini disabili permettono di riflettere sull’importanza delle differenze individuali. Nonostante si possano trovare delle costanti nelle patologie, occorre non focalizzarsi sulle patologie stesse, ma porre attenzione alle singole persone.

La frequentazione dell’asilo nido può svolgere un effetto positivo per l’integrazione dei bambini disabili se le educatrici interagiscono tenendo conto non solo delle caratteristiche delle varie patologie, ma soprattutto delle caratteristiche individuali di ogni singolo bambino. In tal senso sarebbe interessante allargare il campione e poter confrontare questi dati con quelli di bambini con patologie analoghe ma che non frequentano il nido.

XIII Congresso Nazionale AIRIPA I disturbi dell’apprendimento 15-16 Ottobre 2004 - Urbino Bibliografia Axia, G. (Ed.) (1994), La valutazione dello sviluppo. Manuale di metodi e strumenti, Roma, La Nuova Italia Scientifica Fischer, K.W. (1980), A Theory of Cognitive Development: The Control and Construction of Hierarchies of Skills, Psychological Review, LXXXVII (6), 477-531 Guidetti, M., Tourrette, C. (1993), Évaluation de la Communication Sociale Précoce - Manuel ECSP, Issy-Les-Moulineaux (F), Editions Scientifiques et Psychologiques-EAP Capirci O.,Caselli M.C. (2002), Giochiamo a parlare:osservare e promuovere lo sviluppo comunicativo e linguistico nella prima infanzia, in M.C.Caselli, C.Capirci (Eds.) Indici di rischio nel primo sviluppo del linguaggio, Milano, Angeli Caselli, C. & Capirci, O. (Eds.) (2002), Indici di rischio nel primo sviluppo del linguaggio, Milano, Angeli Molina, P., Ongari, B., Schadee, H.M.A. (1998), Un contributo alla valutazione dello sviluppo: la Scala della Comunicazione Sociale Precoce (SCSP), Età Evolutiva, 61, 64-82 Seibert, J.M. & Hogan, A.E. (1982), Procedures Manual for the Early Social-Communication Scales (ESCS), Miami (Florida), Mailman Center for Child Development-University of Miami, manoscritto non pubblicato Tourrette, C. (2001), L'évaluation psychologique des très jeunes enfants au développement normal et atypique (0-6 anni), Paris, Dunod

Educatrici - Educatrici Educatrici - Famiglie Educatrici - Territorio 1 obiettivo: Aiutare le educatrici a riflettere sulle proprie rappresentazioni del bambino, sulle proprie emozioni nel lavoro col bambino disabile e sulle relazioni nel gruppo dei pari. Incontri mensili con il gruppo di educatrici che lavorano a contatto con il bambino disabile hanno permesso di rilevare delle problematiche, comuni a tutti i Nidi, riguardanti i seguenti rapporti interpersonali: Educatrici - Bambini Educatrici - Educatrici Educatrici - Famiglie Educatrici - Territorio

Educatrici - Bambini Le difficoltà nel rapporto tra le educatrici e i bambini disabili non sono in relazione alla gravità della disabilità, bensì alle modalità relazionali specifiche del bambino: un bambino aggressivo è molto più difficile da gestire (anche nei confronti del gruppo) rispetto ad uno che, pur avendo una patologia più grave, è più tranquillo. Le educatrici si sentono impreparate: non sanno quale programmazione sia più utile rispetto alla patologia, ma soprattutto rispetto allo specifico bambino. Il coinvolgimento emotivo-affettivo delle educatrici nel rapporto con il bambino disabile spesso è “eccessivo” e viene giustificato dalle stesse educatrici così: “Noi sopperiamo affettivamente al senso di inadeguatezza”.

Educarici - Educatrici “Educatrice di sostegno al gruppo” in cui è inserito il bambino disabile. (Non di sostegno al bambino con disabilità) Rapporto con le colleghe è fondamentale: se c’è coesione nel gruppo di lavoro, c’è anche condivisione; se non c’è coesione, l’educatrice diventa “sostegno al bambino” e non più al gruppo e spesso vive un senso di solitudine che rende il lavoro più difficoltoso e pesante.

Educatrici - Famiglie Timori, pregiudizi, aspettative influiscono sulla gestione del rapporto genitori-educatrici. Spesso le madri dei bambini disabili si sentono inadeguate, temono il confronto con le altre madri (di b. sani) e tendono ad isolarsi Quando i genitori non accettano la patologia del figlio, per le educatrici è molto difficile rapportarsi alla famiglia. Quando c’è accettazione, c’è anche disponibilità a collaborare per uno scopo condiviso e i genitori diventano una ricca fonte d’informazioni per la gestione del b.

Educatrici - Territorio Le educatrici sentono forte la mancanza di una struttura che dia loro il supporto necessario nella gestione dei bambini disabili. Quando hanno un colloquio con lo specialista che ha in cura il bambino le educatrici lamentano uno scambio unidirezionale: mentre loro riferiscono tutte le informazioni utili di cui sono a conoscenza, lo specialista – nel nome della privacy - fornisce loro poco aiuto.