Donne Politica Istituzioni Messina 21 giugno 2013 Famiglie di ieri famiglie, di oggi tra nuova legislazione e orientamentogiurisprudenziale Donne Politica Istituzioni Messina 21 giugno 2013
Il senso del percorso Le gioie non si accampano in luoghi ravvicinati. Quando abbandoni la dimora di una gioia, sai che dovrai camminare molto prima di raggiungere la dimora di un’altra. (proverbio africano)
Noi apparteniamo ai legami… …non esistiamo senza i legami…ma se ai legami, ed in particolare a quello coniugale, abbiamo affidato la nostra salvezza, la nostra riuscita, dovremo forse stupirci che proprio lì ci sarà il luogo più difficile, la situazione più dolorosa? (V. Cigoli)
Report ISTAT 7 luglio 2011 nel 2009 si sono chiuse in forma consensuale l’85%, delle separazioni e il 72,1% dei divorzi Fino al 2005, l’affidamento esclusivo dei figli minori alla madre è stata la tipologia ampiamente prevalente Nel 2009 le separazioni con figli in affido condiviso sono state l’86,2% contro il 12,2% di quelle con figli affidati esclusivamente alla madre.
Le risposte rendono saggi, ma le domande rendono umani nonostante certe “evidenze”, perché si fa fatica a ricorrere alla mediazione familiare? perché si preferisce “psicanalizzare” i bambini e le bambine e caricarli/le di pesi al limite della loro sostenibilità? perché non “agire” sul versante del “potenziamento” della genitorialità ? a chi “serve” (o non serve) la mediazione familiare ? perché c’è bisogno di mediazione?
IL CONFLITTO sostenibile Uno stato della relazione: una forma evoluta di relazione finalizzata all’apprendimento di “competenze sociali” Processo che struttura e ri-struttura relazioni perché il conflitto è una relazione trattabile, gestibile. Momento di apprendimento e di trasformazione (valenza maieutica-educativa del conflitto).
La risorsa della mediazione familiare Strumento di educazione alla percezione (rectius, riconoscimento) del conflitto come opportunità di crescita e al cambiamento: valore “trasformativo”del percorso mediativo Il patto : strategia di gestione del conflitto - l’effetto di un reciproco riconoscimento di bisogni e interessi So-stare nel mezzo : processo mirato a fare evolvere dinamicamente una situazione di conflitto, aprendo canali di comunicazione che si erano bloccati
Approccio "funzionalista" alla mediazione la mediazione è utile per abbassare i costi connessi ad azioni legali e al ricorso al giudice, ma le persone coinvolte non hanno modo di individuare una soluzione da sole; Il mediatore quindi gestisce il rapporto e il conflitto, indica soluzioni in modo strategico, conduce alla soluzione del problema.
Approccio trasformativo alla mediazione Lo scopo dell'approccio trasformativo non è strumentale, non è cioé in primo luogo trovare (e al più presto) una soluzione al conflitto; ma aiutare le controparti a comprendere davvero il punto di vista dell'altro; solo come conseguenza di ciò si avrà la soluzione del conflitto; l’esito auspicato è quindi la ri-attivazione della comunicazione e l’apprendimento di una nuova modalità di stare nella relazione
Presupposti antropologici dell’approccio trasformativo Gli essere umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce, ma la vita li costringe ancora molte volte a partorirsi da sé. (G. G. Marquez) ogni essere umano ha in sé le risorse per risolvere problemi e conflitti, anche se a volte pur aver bisogno dell'aiuto di un terzo per svilupparle e individuarle; ogni essere umano desidera vivere in pace con gli altri e con la propria idea di se stesso; ogni essere umano desidera venir preso sul serio e rispettato dagli altri, e non venir svalutato.
L’entropia delle relazioni Le relazioni d’amore si trasformano, perché nulla nel tempo rimane uguale a se stesso
Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene. Si cerca la strada più breve: la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c’è stato: ci vuole amore per chiudere una storia. [Massimo Troisi]
Dare parola alla sofferenza per trasformarla e ri-generare la relazione L’elemento fondamentale per i bambini e per i genitori è permettersi di soffrire, poiché solo in questo modo è possibile superare il dolore della separazione. Scoprire che non si smette di essere genitori in termini di affettività, responsabilità e collaborazione tra ex coniugi.
COMUNICARE …non significa solo inviare informazioni all’indirizzo di un’altra persona. Significa creare negli altri un’esperienza, coinvolgerli fin nelle viscere e questa è un’abilità emotiva” Daniel Goleman
La mediazione è un’esperienza inclusiva di scoperta della “comune umanità” è un fatto comunitario/sociale
La mediazione è un fatto sociale La danza di Matisse La mediazione è un fatto sociale J. Morineau, Lo spirito della Mediazione
Il valore preventivo della mediazione familiare La lettura dei casi concreti di conflitto ad oltranza da parte dei genitori, agiti senza "esclusione di colpi" e delle devastanti conseguenze sui minori, suggerisce come sia sempre più importante cercare di agire prima (ex ante e non ex post). La "cura preventiva" è rappresentata da un nuovo e concreto rapporto/valore relazionale dei genitori. Essi, in forza di una nuova consapevolezza comprendono come la loro collaborazione nella genitorialità e la necessaria circolarità della relazione con i figli, sia indispensabile per attenuare il malessere sofferto e derivante dalla separazione dei genitori.
La mediazione familiare come strumento di “riduzione del danno” Non ci sono studi che dimostrino che la mediazione familiare (di per sé) produca effetti positivi in termini di riduzione dei rischi e di diminuzione delle conseguenze negative connesse a separazioni e divorzi altamente conflittuali (valenza preventiva della mf), tuttavia allo stato attuale, considerata la “relativamente bassa” diffusione della mf e le finalità “benefiche” che la sostengono vi è da pensare che alla fine non sarebbe il male maggiore…
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