I MODI DELLA POLITICA ECONOMICA: MERCATI, DISOCCUPAZIONE E INFLAZIONE PARTE IV I MODI DELLA POLITICA ECONOMICA: MERCATI, DISOCCUPAZIONE E INFLAZIONE
LA DISOCCUPAZIONE E LE POLITICHE PER L’OCCUPAZIONE CAPITOLO 10 LA DISOCCUPAZIONE E LE POLITICHE PER L’OCCUPAZIONE
Popolazione residente Popolazione attiva (15-65 anni) Forze lavoro Non forze lavoro Occupati Disoccupati
10. 3 LA CURVA DI PHILIPS E LA POLITICA ECONOMICA 10. 3 10.3 LA CURVA DI PHILIPS E LA POLITICA ECONOMICA 10.3.1 La formulazione originaria Tasso di inflazione Phillips (1958): relazione negativa stabile tra disoccupazione e inflazione t = - b ut t: inflazione anno t ut: disoccupazione anno t 2 1 u2 u1 Tasso di disoccupazione u Politica della domanda
10. 3 LA CURVA DI PHILIPS E LA POLITICA ECONOMICA 10. 3 10.3 LA CURVA DI PHILIPS E LA POLITICA ECONOMICA 10.3.1 La formulazione originaria Tasso di inflazione Phillips (1958): relazione negativa stabile tra disoccupazione e inflazione t = - b ut t: inflazione anno t ut: disoccupazione anno t Tasso di disoccupazione u Politica della domanda
10. 3 LA CURVA DI PHILIPS E LA POLITICA ECONOMICA 10. 3 10.3 LA CURVA DI PHILIPS E LA POLITICA ECONOMICA 10.3.2 La curva di Phillips nella versione di Friedman e della nuova macroeconomia classica Tasso di inflazione t = - b (ut - uN) + te Se te = t (aspettative realizzate) ne segue che: 0 = - b(ut - uN) quindi ut = uN uN = tasso naturale di disoccupazione (NUR) uN Tasso di disoccupazione u Politica della domanda
Il programma di una politica economica con obiettivo di ridurre la disoccupazione, attraverso l’aumento della spesa pubblica (G) Il modello di politica economica è il seguente: ut = ut* t = - b (ut - uN) + te ut - uN = f(G) te = t-1 t-1= 0 e uN è dato Tasso di inflazione uN 3 2 Il programma prevede una spesa pubblica pari a G* = f -1(ut* - uN) che comporta un effetto inflazionistico pari a 1 = - b (ut* - uN) > 0 1 u* Tasso di disoccupazione u
Il programma di una politica economica con obiettivo di fermare il tasso di inflazione al livello 3* Tasso di inflazione Il modello di politica economica è il seguente: t = t-1 = 3* t = - b (ut - uN) + te ut - uN = f(G) te = t-1 uN è dato uN 3* Ne deriva che ut* = uN, quindi G* = 0 aumento del livello di disoccupazione, che torna a livello uN Tasso di disoccupazione u NB: volendo controllare u & è necessario: 1) cercare un secondo strumento; 2) passare a obiettivi flessibili, definendo una funzione di preferenza o di perdita U(u , )
Si crea in questo modo una spirale salari-prezzi 10.3 LA CURVA DI PHILIPS E LA POLITICA ECONOMICA 10.3.3 Tasso naturale di disoccupazione e politica economica NAIRU Non-Accelerating Inflation Rate of Unemployement Tasso i disoccupazione che non provoca un aumento del tasso di inflazione Emerge da un’economia in concorrenza imperfetta, in cui gli operatori hanno potere di mercato Se la disoccupazione si trova al di sotto del NAIRU, il livello di salario richiesto dai lavoratori è superiore al livello che le imprese sono disposte a pagare. In questa situazione i lavoratori aumentano le loro richieste che, se soddisfatte, provocano un aumento dei prezzi dovuto al fatto che le imprese a loro volta compensano in questo modo la riduzione dei profitti. Si crea in questo modo una spirale salari-prezzi L’equilibrio stabile si raggiunge soltanto quando la disoccupazione è pari al NAIRU, cioè in quella situazione nella quale le richieste dei lavoratori sono compatibili con le esigenze delle imprese. In altre parole, il Nairu esprime in termini di variazione del tasso di inflazione, lo squilibrio presente nel mercato del lavoro, la cui misura empirica è rappresentata dal tasso di disoccupazione
10. 3 LA CURVA DI PHILIPS E LA POLITICA ECONOMICA 10. 3 10.3 LA CURVA DI PHILIPS E LA POLITICA ECONOMICA 10.3.3 Tasso naturale di disoccupazione e politica economica In realtà le stime del NAIRU, per i diversi Paesi risultano piuttosto variabili nel tempo Elementi di instabilità: modificazioni demografiche; potere delle organizzazioni sindacali e le rigidità ..istituzionali del mercato del lavoro
10. 4 LE CAUSE DELLE RIGIDITA’ SINDACALE 10. 4 10.4 LE CAUSE DELLE RIGIDITA’ SINDACALE 10.4.1 I modelli di matching e di job search I modelli di matching e di job search => mostrano come le scelte dei lavoratori e delle imprese nelle moderne economie, dominate dall’eterogeneità e caratterizzate da un accesso costoso alle informazioni possono condurre a fallimenti del mercato. Il processo di raccordo tra posti e lavoratori richiede un’attività di ricerca continua e dispendiosa. Teoria della ricerca: spiega i periodi di disoccupazione come risultato del mancato incontro tra posti di lavoro vacanti e lavoratori disoccupati. Questa teoria poggia su 2 ipotesi fondamentali: 1) coesistono salari diversi per lo stesso tipo di lavoro; 2) l’informazione degli agenti è imperfetta.
10. 4 LE CAUSE DELLE RIGIDITA’ SINDACALE 10. 4 10.4 LE CAUSE DELLE RIGIDITA’ SINDACALE 10.4.1 I modelli di matching e di job search Modello: lavoratore disoccupato trova un posto di lavoro e deve decidere se accettarlo o meno, dove: c: costi ricerca w: salario offerto dall’impresa we : salario che il lavoratore si aspetta da una successiva offerta Egli continua la ricerca finchè il guadagno atteso da una nuova ricerca è maggiore del costo Politiche attive sul mercato del lavoro (sistema di collocamento), politiche dell’offerta
10. 4 LE CAUSE DELLE RIGIDITA’ SINDACALE 10. 4 10.4 LE CAUSE DELLE RIGIDITA’ SINDACALE 10.4.3 Le politiche dell’offerta Flessibilità: del contratto del salario dell’occupazione Sistema di protezione sociale Precarietà Ad esempio: 1) politiche attive per l’occupazione (collocamento, riqualificazione); politiche di addestramento; modalità di contrattazione salariale; servizi pubblici per la mobilità; ecc. 2) incentivazione all’occupazione; contratti a tempo determinato; part-time; apprendistato; contratti formazione-lavoro; telelavoro; stage e tirocini; borse lavoro; lavoro interinale; programmazione negoziata (contratti d’area, patti territoriali) Aumento dell’occupazione
10. 4 LE CAUSE DELLE RIGIDITA’ SINDACALE 10. 4 10.4 LE CAUSE DELLE RIGIDITA’ SINDACALE 10.4.4 I modelli di contrattazione implicita Assicurazione fornita da imprese neutrali al rischio, a lavoratori avversi al rischio e senza possibilità di assicurarsi. L’impresa (assicuratore) paga al lavoratore (assicurato) un salario che gli permette di stabilizzare i consumi. Sono contratti che raggiungono l’efficienza paretiana salario (w*) & occupazione (L*) Una rigidità e aciclicità del salario per cui il ciclo si ripercuote tutto sull’occupazione Poiché questo contratto comporta un’allocazione efficiente del rischio tra lavoratore e datore di lavoro, non vi è ragione di intervento del governo quindi la strategia migliore è l’inazione.
10.4 LE CAUSE DELLE RIGIDITA’ SINDACALE 10.4.6 Eurosclerosis Fenomeno verificatesi negli anni 1980, ossia al ristagno dell’occupazione in Europa, corrisponde la creazione di circa 20 milioni di nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti 1. Diversa capacità di aggiustamento di far fronte a SHOCK Welfare leggero, moderato livello di sindacalizzazione e limitati vincoli a garanzia dell’impiego Stati Uniti Sistemi articolati di sicurezza sociale, maggiori garanzie a tutela del posto e sindacalizzazione elevata => posto “quasi fisso” Europa 2. Diversa la politica macroeconomica Stati Uniti: espansiva Europa: restrittiva