Città e reti di città in Europa
Che cos'è una città? “Si può tentare di definire la città in modo assai diverso. Tutte le città hanno in comune questo soltanto: che ciascuna è sempre un insediamento circoscritto, almeno relativamente: è una «borgata», non una o più abitazioni isolate (...)” (Weber M., 1979)
“Oggetto essenzialmente geografico, la città si caratterizza per una complessità spaziale legata alla congiunzione della densità e della diversità.” (Lévy J., 1999)
Le varie statistiche nazionali non adottano criteri uniformi nell'indicare la soglia al di sopra della quale si può cominciare a parlare di “città”.
La crescita della popolazione mondiale ha, tra le altre conseguenze, quella dell'urbanizzazione Nel 1800, il 2% della popolazione mondiale era urbana Nel 1950, il 30% Nel 2000, il 47% Nel 2005, il 50%
Quando facciamo riferimento all'urbanizzazione, parliamo semplicemente di un aumento della concentrazione della popolazione nelle città?
Con il termine “urbanizzazione” si indica soprattutto... “il recente diffondersi del modo di vita urbano anche a quelle parti del territorio che non presentano i caratteri fisici dell'urbano (concentrazione, alta densità). Si ha urbanizzazione in questo senso quando certe caratteristiche culturali, sociali ed economiche che un tempo erano esclusive o comunque tipiche della città (...) si banalizzano.” (Dematteis G., 1993)
In Europa... Antichità di popolamento Tradizioni di civiltà urbana Un continente “urbanizzato”
Sette caratteri comuni alle città europee: Il “peso della storia” Compattezza e continuità territoriale dell'incasato Un profilo altimetrico uniforme “Promiscuità sociale” della popolazione Una fitta rete di infrastrutture per il trasporto Rilevanza dell'intervento pubblico Tendenza all' “americanizzazione” dell'ambiente urbano (Cori B., 1993)
Il 70% della popolazione europea vive in città. Il 20% in conurbazioni con più di 250.000 abitanti Il 20% in città da 50.000 a 250.000 abitanti Il 40% in città da 10.000 a 50.000 abitanti
Caratteristiche del sistema urbano europeo: Prevalenza di città medie e medio-grandi Elevata densità territoriale e delle città Presenza di un nucleo centrale ben definito (Belgio, Paesi bassi, Germania)
Il “Pentagono europeo” (al 2004): Rappresentava il 18% del territorio dell'Europa a 15 Racchiudeva il 41% della popolazione Produceva il 49% del PIL
Il pentagono europeo
Sulle funzioni urbane Quattro tipi di funzioni urbane: Culturale (centri di informazione, arte, sede di media, centri religiosi, attività di ricerca) Direzionale (attività di governo, amministrazione pubblica, presenza di servizi finanziari, direzione e gestione delle imprese) Produttiva (presenza di attività industriale, piccole e medie imprese, artigianato) Distributiva (trasporti, telecomunicazioni, commercio, servizi turistici per il tempo libero) (Dematteis G., 1993)
Attraverso le sue funzioni direzionali, distributive e culturali la città ha un ruolo chiave nell'organizzazione territoriale. La distribuzione e il “raggio” di queste funzioni differenziano le città, creando tra di esse una gerarchia Al vertice della gerarchia troviamo le città globali, come New York, Parigi, Tokyo, Londra
Sulle città globali... Sono quelle poche città a presentare un ventaglio completo di funzioni e a esercitarle a scala planetaria Sono specializzate nel settore “quaternario”
In particolare, presentano i seguenti caratteri: Elevata specializzazione Grande differenziazione culturale, etnica e sociale Poli di immigrazione interna e internazionale Grandi nodi di infrastrutture di trasporto e di comunicazione Elevata qualità dell'ambiente urbano (culturale, fisica, architettonica) Forte immagine simbolica Forte polarizzazione sociale (King A. D., 1990)
La globalizzazione e lo sviluppo delle tecnologie nel campo dell'informazione e della comunicazione hanno portato cambiamenti rilevanti nel ruolo delle città e nell'organizzazione territoriale Al modello areale (città – hinterland) si è affiancato il modello della città in rete (collegamenti potenzialmente globali)
La “rete” globale: Favorisce le grandi metropoli, riaffermandone il peso e l'importanza Accentua la competizione tra le città che esercitano le loro funzioni a scala nazionale o regionale
“Protagonismo” delle città nella società contemporanea “Nello spazio mobile dei flussi, solo le città si presentano come attrattori relativamente stabili, nodi di interconnessioni di reti, generatrici di ordine spaziali”. “Le città devono riaffermare i propri ruoli di direzione e di governo dei processi economici e territoriali entro spazi non più circoscrivibili alle vecchie zone di gravitazione e di influenza, ma aperti a reti di rapporti orizzontali con altre città”. (Dematteis G., 2006)
Diffusione di studi volti alla “classificazione” delle città europee Classificazioni secondo un criterio gerarchico – dimensionale (“dotazione complessiva di componenti demografiche, economiche e funzionali”) Classificazioni secondo un criterio funzionale (distribuzione delle funzioni)
Due esempi: Lo studio del 2002 della Conferenza delle Regioni periferiche marittime europee I risultati di un'indagine di ESPON (2003) sulla classificazione dei sistemi urbani europei per importanza funzionale Nei due studi è significativo il ruolo attribuito al rilancio di sistemi urbani “periferici”, come alternativa al continuo accentramento di funzioni di rango elevato nel “Pentagono”.
Tre modelli descrittivi dello spazio urbano europeo: Le reti christalleriane Le reti interconnesse a più livelli La gerarchia centro – periferia
Le reti christalleriane Sistema gerarchico con località centrali e aree complementari Struttura gerarchica verticale Importanza della “prossimità spaziale” E' un modello tipico di una società pre-industriale.
Gerarchia centro - periferia Polarizzazione spaziale Tendenza alla formazione di un'area centrale che racchiude i nodi principali e di aree periferiche esterne Tipica della fase “fordista” dell'economia industriale.
Reti interconnesse a più livelli Relazioni tra nodi non dettate dalla “prossimità” Flussi orizzontali e verticali tra poli E' una struttura tipica dell'era della globalizzazione e dell'economia dell'informazione.
Il sistema urbano europeo La città come indice privilegiato dell’ “europeanità” (Lévy J., 1999) “La città occupa un posto eminente nell’identità dell’Europa, e il legame che unisce queste due realtà è, fondamentalmente (…) di natura spaziale.” (Lévy J., 1999)
L’Europa delle città: un corpo con braccia e gambe.
Il “cuore europeo”: centro del sistema urbano continentale Questo “cuore” ha assunto forme e dimensioni molteplici in differenti studi e nei documenti dell’Unione. Il “golden triangle” Il “cuore lotaringico” La “dorsale centrale”
Ancora sul “cuore europeo”… Il rapporto tra il cuore urbano dell’Europa e le fasce periferiche può essere interpretato attraverso un modello “centro-periferia” secondo tre aree concentriche: Un’area centrale di 2.000 km di diametro (i cui confini toccano Londra, Amburgo, Berlino, Monaco, Venezia, Genova, Lione, Parigi) Una prima fascia di 400 km di raggio (accessibilità quotidiana al centro) Una seconda fascia di 1.300 km di raggio
Dal “cuore” al “Pentagono” rimangono delle caratteristiche comuni a tutti i modelli: Una rete urbana policentrica Forti valori di accessibilità e connettività Concentrazione di “città globali”
La “periferia” europea, invece, rimane caratterizzata da: Un sistema urbano di tipo “christalleriano” Scarsa accessibilità Collegamenti indiretti con i centri del “cuore” europeo
Alcune peculiarità delle rete urbana europea Accentuazione dello squilibrio centro – periferia Cooperazione tra le città che formano i sub-sistemi urbani Competizione tra i diversi sistemi urbani Distinzione tra le grandi metropoli (multifunzionali) e le città “specializzate” (Rotterdam, Milano, Zurigo)
L’allargamento dell’Unione porterà nuove “criticità” territoriali: Accentuazione degli squilibri tra i paesi membri Un effetto di “polarizzazione” nelle città capitali dei nuovi membri Un duplice squilibrio: Tra gli Stati membri All’interno di alcuni Stati, tra aree centrali e zone rurali
A fronte dei nuovi “squilibri” le politiche territoriali dell’Unione stanno cercando di rilanciare il policentrismo Una “rete di reti” Un sistema urbano continentale più equilibrato Complementarità tra le città dei sistemi territoriali locali
Il policentrismo “Struttura spaziale basata su relazioni reticolari, che possono assumere schemi di carattere gerarchico oppure equipotenziale” Nel testo vengono segnalate due accezioni: Strutturale Funzionale
… ancora sul policentrismo: “un modello di sviluppo policentrico dovrebbe (…) influenzare decisioni politiche ed investimenti ad incidenza territoriale, nonché la destinazione dei Fondi strutturali, in particolare nelle regioni obiettivo 1. Lo sviluppo delle zone d’integrazione va sostenuto e completato a livello transnazionale, nazionale e regionale da adeguate misure politiche e, in particolare, garantendo infrastrutture altamente funzionali.” (dallo Schema di sviluppo dello spazio europeo)
Lo SSSE sulle città (1999). Obiettivi: Riequilibrio del sistema urbano Policentrismo Cooperazione tra le città Competitività Sviluppo sostenibile Cooperazione tra città e campagna Rilancio delle aree rurali