REGIONE ABRUZZO ASSESSORATO AGRICOLTURA PI ABR 1
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La Regione Abruzzo La Regione Abruzzo si estende su circa 10,794 km quadrati con una popolazione di 1.367.000 abitanti. Circa il 62% del territorio è utilizzato per usi agricoli, di cui il 26% destinato a boschi; ed il 28% è classificato come superficie protetta, la più elevata percentuale tra le regioni italiane (10% la media nazionale). A conferma del grado di ruralità elevato del territorio abruzzese si evidenzia come la designazione delle zone rurali secondo il metodo OCSE indica una percentuale del territorio pari al 46,8% come “rurale predominante”, il 53,2% come “rurale intermedia” e nessuna parte del territorio è stata classificata come rurale in area urbana.
Le città principali L’Aquila Teramo Chieti Pescara
La zootecnia in Abruzzo La zootecnia è abbastanza diffusa in Abruzzo: in quasi tutti i comuni abruzzesi esistono aziende che hanno allevamenti. In particolare nei comuni della provincia di Teramo le quote di tali aziende sul totale sono comprese tra il 34% e il 99%; nelle altre tre province la situazione è più variegata, essendo presenti comuni con basse percentuali dall'1% al 33%, e comuni dove tali percentuali arrivano al 99%, fino al 100% dei comuni di Campotosto e di Ocre, che rappresentano il massimo regionale. Gli allevamenti di bovini sono meno diffusi sulla fascia litoranea (20%), rispetto alle zone interne, dove esistono alcuni comuni in cui tali aziende rappresentano fino al 99%. Al contrario, gli allevamenti di ovini si distribuiscono in vaste zone, quelle coincidenti con le zone agrarie di Teramo, dell'Aquila, di Atri e di Penne. La zootecnia abruzzese è fondamentalmente orientata alla produzione di carne: su una produzione lorda in valore di circa 261 miliardi di euro costanti, il 74% è rappresentato dal comparto delle carni. In particolare, gli allevamenti bovini forniscono una produzione di quasi 900 mila quintali, pari all’1% del totale nazionale.
Gli allevamenti bovini in Abruzzo L’allevamento bovino è praticato da oltre 4.700 aziende con una consistenza complessiva di capi pari a circa 81.000 (compresi gli animali da latte): la dimensione media degli allevamenti è quindi piuttosto modesta, con circa 17 capi ad azienda. La produzione specializzata di carne è ottenuta presso allevamenti da ristallo o a ciclo chiuso, nel primo caso la dimensione aziendale è medio piccola (difficilmente superiore ai 100 capi/anno), e l’ingrasso si basa sull’importazione di vitelli dall’estero. Gli allevamenti a ciclo chiuso, di dimensione ancora più ridotta, sono invece caratterizzati dalla presenza di fattrici di razza Marchigiana o meticce. Complessivamente in Regione vengono annualmente macellati poco più di 30.000 capi pari a circa 8.000 tonnellate di carne. Gli impianti utilizzati sono meno di 40 e di questi solo 6 hanno ottenuto il “bollo CEE” mentre per gli altri si tratta di piccole strutture di ridotta capacità.
Il riconoscimento IGP L’unico riconoscimento IGP è quello del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, riconoscimento comune alle aree interne di tutte le regioni che si affacciano sull’Appennino, dalla Campania all’Emilia Romagna passando appunto per l’Abruzzo. Per quanto riguarda l’Abruzzo, tutto il territorio regionale è stato compreso nella delimitazione geografica è ciò ha permesso nello scorso anno l’iscrizione di 123 produttori e la certificazione a circa 570 capi. Delle tre razze permesse, in regione vi è la totalità di produzione per la Marchigiana ed i capi vengono macellati nei sei mattatoi convenzionati mentre la commercializzazione avviene tutta sul mercato locale grazie ai 18 punti vendita.