Geografia dell’Unione Europea Martedì 13 dicembre 2011 Dott. Pierluigi Magistri.

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Geografia dell’Unione Europea Martedì 13 dicembre 2011 Dott. Pierluigi Magistri

25 marzo 1957 Trattato di Roma nasce la Comunità economica europea (CEE) o ‘Mercato comune’ Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi 7 febbraio 1992 Trattato di Maastricht nasce l’Unione europea 12 stati membri 1° gennaio paesi membri superficie km² abitanti (al 2009)

La CEE/Ue in oltre 50 anni di vita comunitaria Allargamento dei confini Relativo aumento della popolazione Accoglienza di popoli e culture eterogenei Fattori positivi p.e. nuove opportunità per i mercati Fattori negativi p.e. marcati squilibri regionali

Tra le sfide Rimuovere i divari di opportunità regioni economicamente avvantaggiate/regioni svantaggiate Costruire un senso di appartenenza ad una comune cittadinanza Attuazione di politiche ben precise p.e. legate allo sviluppo turistico e alla valorizzazione del patrimonio culturale/naturalistico Iniziative comunitarie

Erano interventi di durata pluriennale proposti dalla Commissione europea agli Stati membri per risolvere problemi del territorio dell'Unione al fine di promuovere azioni e concretizzare obiettivi strategici per la Comunità Urban programma che si occupava del recupero e dello sviluppo delle aree urbane in crisi; Equal programma con lo scopo di promuovere le pari opportunità e la lotta alle discriminazioni sociali; Interreg programma incentrato sulla cooperazione transfrontaliera; Leader programma con lo scopo di favorire lo sviluppo rurale.

Programmazione dei Fondi Strutturali Urban Obiettivo Competitività regionale e occupazione Equal Interreg Obiettivo Cooperazione territoriale europea LeaderAsse metodologico

Fasi di Interreg Interreg Iperiodo di programmazione Interreg IIperiodo di programmazione Interreg IIIperiodo di programmazione Interreg IVperiodo di programmazione

Interreg I strumento finanziario e giuridico per la cooperazione transfrontaliera Obiettivo: evitare che i confini nazionali siano di ostacolo allo sviluppo equilibrato e all’integrazione del territorio comunitario Interreg II

misura A cooperazione transfrontaliera misura B completamento delle reti energetiche misura C cooperazione nel settore della pianificazione regionale, in particolare la gestione dell’acqua

Interreg III cooperazione Transfrontaliera Transnazionale Interregionale settore A settore B settore C al fine di promuovere uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio europeo

Interreg III A – cooperazione transfrontaliera promozione di uno sviluppo regionale integrato tra le regioni di frontiera Interreg III B – cooperazione transnazionale integrazione territoriale armoniosa nella Comunità Interreg III C – cooperazione interregionale rafforzamento della cooperazione internazionale e miglioramento delle politiche e delle tecniche per lo sviluppo economico interregionale

Cooperazione transfrontaliera Regioni ammissibili INTERREG III - SETTORE A

Interreg III Settore B Aree di cooperazione transnazionale Sono ammissibili alla cooperazione transnazionale tutto il territorio dell'Unione nonché le regioni vicine

Interreg III Settore C La cooperazione interregionale è intesa a migliorare l'efficacia delle politiche e degli strumenti di sviluppo regionale tramite un ampio scambio di informazioni e lo scambio di esperienze (creazione di reti). La sezione C riguarda in particolare le regioni in ritardo di sviluppo e in corso di riconversione. Programme areas: South Zone North-West Zone East Zone North-East Zone

Nell’ambito di Interreg III B sono stati realizzati diversi programmi fra i quali uno dedicato allo Spazio alpino Le aree interessate sono: Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia nell'Unione europea, nonché Principato di Monaco Svizzera e Liechtenstein.

Priorità d’azione 1) Promozione dello spazio alpino in quanto spazio competitivo sotto il profilo economico ed attrattivo per vivervi, nell'ambito di uno sviluppo territoriale policentrico dell'UE. Le iniziative chiave riguardano la messa a punto di strategie di sviluppo territoriale, la creazione di reti e la cooperazione tra zone metropolitane, città, paesi e regioni rurali. 2) Sviluppo di sistemi di trasporto sostenibili imperniati sui criteri di efficienza, intermodalità e migliore accessibilità. Le iniziative chiave vertono sulla valutazione di impatto territoriale e ambientale delle nuove infrastrutture e sulla promozione della mobilità sostenibile, migliorando in particolare l'intermodalità e le norme di sicurezza. 3) Gestione oculata della natura, dei paesaggi e del patrimonio culturale; promozione dell'ambiente e prevenzione delle catastrofi naturali. 4) Assistenza tecnica.

SPAZIO ALPINO 450 mila kmq - quasi 14 milioni di abitanti Aree più interne: - ambiente naturale di rilevante interesse - alto rischio ambientale (dissesto territoriale) - spopolamento - difficoltà negli spostamenti interni - urbanizzazione delle valli  inquinamento e degrado ambientale Aree più esterne: - notevole concentrazione di città (Milano, Monaco Vienna, Zurigo, Ginevra e Lione

SPAZIO ALPINO Offerta turistica: - stazioni sciistiche - parchi naturali - laghi - centri termali - città d’arte e d’affari

Una rete di 5 itinerari escursionistici (rosso, blu, giallo, viola e verde) che si spingono anche fino a m s.l.m. attraverso gli otto Paesi dell’arco alpino, più di 5000 km e 342 tappe giornaliere

Parola “ patrimonio ” Françoise Choay storico francese delle teorie e delle forme urbane e architettoniche «era, all’origine, legata alle strutture familiari, economiche e giuridiche di una società stabile, radicata nello spazio e nel tempo»