RAPPORTO PUBBLICO-PRIVATO

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Transcript della presentazione:

RAPPORTO PUBBLICO-PRIVATO Prof. Paolo Fusero Abstract della lezione Cosa si intende per rapporto pubblico privato in urbanistica L’evoluzione delle pratiche e dei contesti dalla strategia del convenzionamento negli anni ’50 e ’60 alla concertazione urbanistica degli anni ’70 fino al blocco delle attività edilizie dopo il ciclone Mani Pulite Il rapporto pubblico-privato nel PRG i modelli perequativi l’approccio compartecipativo al processo decisionale

PREMESSA Cosa si intende per rapporto pubblico privato Regole e procedure che regolano le interazioni pubblico-privato nel momento decisionale nella fase della loro attuazione e gestione Critica all’approccio solo pubblicistico nei processi di trasformaz. urbana Si è definitivamente spezzata l’asimmetria che ha caratterizzato il rapporto tra il pubblico e il privato nella lunga stagione del riformismo

PARTE PRIMA: l’evoluzione delle pratiche e dei contesti Il convenzionamento degli anni ’50 e ‘60 La concertazione urbanistica degli anni ‘70 Le partnership degli anni ‘80 La caduta del mito delle partnership negli anni ‘90 Nuove regole comunitarie negli anni 2000

Il convenzionamento come strategia di pianificazione negli anni ‘50 e ’60 Al metodo di pianificazione “comprensivo” definito dal PRG si affianca una “pratica incrementale” basata su obiettivi di breve periodo settoriali e frammentati La ricostruzione dell’apparato produttivo nell’emergenza post bellica Con il boom economico inizia la pressione edificatoria sulle periferie Una vera e propria strategia basata sull’uso delle convenzioni Si adotta un Piano di vincolo (+ spesso un Programma di Fabbricazione) Si pone in essere una contrattazione con il privato Assume rilievo il ruolo del tecnico urbanista delegato dall’amministrazione La legittimazione è data dalla redistribuzione pubblica dei benefici Legge ponte’67 sancisce obbligatorietà e contenuti convenzioni

La concertazione urbanistica degli anni 70 La presenza sul mercato di interessi fortemente strutturati alza il volume delle trattative Non sono più necessarie strategie per la cessione di aree e servizi L’imprenditore ha interesse a realizzare standard elevati È il mercato che richiede insediamenti nuovi di qualità elevata Contropartita pesante: privatizzazione degli interventi realizzati Amministrazione in difficoltà non potendo redistribuire i benefici Si incrina il consenso nei confronti dei grandi interventi residenziali La legge 10/77 introduce onerosità concessione edilizia e PPA

Le partnership degli anni ‘80 Dal principio del reciproco scambio (costruzioni in cambio di prestazioni) al concetto di “joint interest” Oggetto interventi di trasformazione sono aree complesse multifunzionali Il modello di riferimento passa dal reciproco scambio al joint interest Prendono forma le grandi partnership pubblico-privato È il momento della grande contrapposizione Piano Vs Progetto La logica Piano viene visto come elemento di freno al progresso La fattibilità tecnica economica funzionale è l’obiettivo su cui concentrarsi Dal tavolo negoziale rimangono esclusi i fruitori Trascurando gli impatti sociali nascono i fenomeni NIMBY Atteggiamento eccessivamente imprenditoriale dell’operatore pubblico

Tangentopoli e la caduta del mito delle partnership L’atteggiamento imprenditoriale assunto dalla pubblica amministrazione privilegia l’efficienza tecnico-funzionale degli interventi trascurando gli aspetti sociali L’arresto di Mario Chiesa nel 1992 Il ciclone Mani Pulite La istituzionalizzazione del 7% ai partiti La fine della prima repubblica Il conseguente blocco del settore edilizio Necessità rimettere in moto settore costruzioni con regole nuove

Nuove regole e nuovi finanziamenti per gli anni 2000 Il ciclone mani pulite mette in evidenza l’esigenza di regole nuove chiare eque e trasparenti governate e non subite dalla pubblica amministrazione L. 142 sulle autonomie locali apre una nuova stagione del rapporto p-p Viene introdotto l’accordo di programma l’accordo di programma è spesso utilizzato come grimaldello del PRG Programmi complessi (patti territoriali, contratti di quartiere, contratti d’area) Concetti di bottom up, sviluppo locale sostenibile, finanziabilità europea Il PRG innova le tecniche con nuove forme di interazione p-p

I modelli perequativi Principio di indifferenza: a tutti i suoli chiamati ad uso urbano va riconosciuta una edificabilità che non deriva dal PRG, ma dal loro stato di fatto e di diritto Perché perequare? Superamento della concezione a cascata Nuovo modello: ogni soggetto istituzionale si autoapprova gli atti Rischio: vuoto di legittimità Il principio di indifferenza da una risposta ineccepibile Il conflitto pubblico-privato è risolto a monte della fase attuativa È la fine della stagione dell’urbanistica contrattata Con quali criteri perequare? Descrizione della struttura fondiaria Classificazione del suolo in base al suo regime edificatorio Zonizzazione indica come utilizzare il diritto edificatorio Perequare fa bene purchè non si esageri: quali rischi? Farsi prendere la mano dal principio di equità e indifferenza Semplificazione della complessità delle differenziazioni Sottovalutazione dei valori identificativi dei tessuti urbani

L’approccio compartecipativo al processo decisionale Per approccio compartecipativo non intendiamo in questa sede la costruzione sociale del Piano bensì il rapporto interattivo tra l’apparato decisionale pubblico e le proposte private di intervento sul territorio Presupposto: il rapporto p-p viene guidato e non subito dalla P.A. Insieme di regole eque chiare e trasparenti L’approccio è diverso sia dalla dimensione contrattualistica degli anni ’70 che dal modello del joint interest degli anni ‘80 L’urbanistica non è una scienza esatta: scenari diversificati alternativi Stabilire le regole per il confronto con le iniziative proposte dai privati Definire a priori degli elementi modificabili e quelli irrinunciabili Stima di fattibilità economica finanziaria e sociale degli interventi proposti Ricerca del punto di equilibrio e della soglia di innovazione x la realtà locale