La mente modulare di Jerry A. Fodor Presentato da Maria P. Caforio e Antonio Calò
Jerry Alan Fodor (1935) Studioso delle scienze cognitive e della filosofia della mente Allievo di Chomsky, attualmente insegna alla City University di New York Con “The Modularity of Mind” (1983), prospetta il modularismo: Una struttura cognitiva della mente disposta in moduli (adibiti all’analisi dell’input) e sistemi centrali per le elaborazioni più complesse.
Il modularismo Nello specifico, il modularismo propone: un’architettura cognitiva (struttura della mente) disposta in strutture verticali specializzate (moduli) adibite all’analisi dell’input, trasformando questi ultimi in rappresentazioni (la codificazione dell’informazione sul mondo) che vengono offerte ai sistemi centrali per le elaborazioni più complesse.
LE QUATTRO SPIEGAZIONI DELLA STRUTTURA MENTALE ALLE QUALI FODOR SI ISPIRA Il neocartesianesimo: la struttura della mente concepita come struttura della conoscenza La struttura mentale come architettura funzionale: le facoltà orizzontali La struttura mentale come architettura funzionale: le facoltà verticali L'associazionismo
Il neocartesianesimo Noam Chomsky, descrive la mente come strutturata, geneticamente ed intrinsecamente, in facoltà psicologiche o organi mentali. La sua concezione deriva dalla dottrina sulle idee innate di Cartesio, che egli applica alla teoria della mente: L’uomo ha in sé uno schema generale entro cui inserisce l’esperienza: una struttura cognitiva innata (delle “idee innate” che possono spiegare la nostra competenza linguistica). Questa struttura psicologica intrinseca sarebbe ricca e differenziata sin dalla nascita dell'organismo.
Il neocartesianesimo Ciò che è rappresentato in modo innato può costituire oggetto di atteggiamenti proposizionali, quindi i principi linguistici universali sono anche conosciuti (non solo posseduti) in modo innato. ”La terra è fatta di cioccolato” A.P. disposizione mentale verso una proposizione.
Il neocartesianesimo Analogie tra sviluppo delle facoltà psicologiche e sviluppo delle strutture anatomiche: sia per il linguaggio che per il cuore, o qualsiasi altro organo, lo sviluppo è lo svolgimento di un “processo determinato intrinsecamente”. Distinzione tra strutture psicologiche ed anatomiche: lo sviluppo di organi non richiede l’accesso a dei contenuti proposizionali dati per via innata (cosa che richiede lo sviluppo del linguaggio).
Il neocartesianesimo Chomsky ritiene sia innato: un corpo di informazioni (dei contenuti proposizionali) che si sviluppa inconsciamente. Tali strutture proposizionali vengono invocate dall‘uomo in ogni momento e, attraverso la prestazione, si strutturano nel comportamento. La prestazione ha la funzione di “ghiandola pineale” di Chomsky, il meccanismo grazie al quale, davanti a: 3 + 5 = ? io riesco a raccogliere immediatamente ciò che so sui numeri e rispondere: “3 + 5 fa 8”. Quindi, il mio comportamento corrisponde alle mie strutture proposizionali.
Il neocartesianesimo Questa concezione si oppone a tutte le forme di empirismo per le quali : lo sviluppo è uniforme lungo tutti i domini cognitivi; le proprietà intrinseche dello stato iniziale della mente sono omogenee e indifferenziate. Questi aspetti dell’empirismo sono condivisi da una gamma di autori che va da Skinner a Piaget.
Il neocartesianesimo Per Fodor la sua teoria si accorda con quella di Chomsky a patto che le informazioni innate costituiscano conoscenza di tipo proposizionale: Il motivo di ciò è dato dall'assunto che l'interazione che avrà luogo fra questi dati innati e l'esperienza sia di tipo computazionale.
La struttura mentale come architettura funzionale: le facoltà orizzontali La psicologia delle facoltà ha 2 varianti Il funzionalismo orizzontale e il funzionalismo verticale. Funzionalismo orizzontale dice: una facoltà psicologica non è un insieme di idee, ma è un meccanismo che viene individuato in riferimento ai suoi effetti tipici, alla sua funzione. Esempio: Se esiste una facoltà del linguaggio, essa consiste nelle funzioni del meccanismo neurologico che media l’assimilazione e l’impiego delle capacità verbali (Locke?). f.o. vede i processi cognitivi come interazione tra più facoltà mentali (memoria, giudizio, immaginazione, percezione ecc.), dalla cui mescolanza particolare risulta caratterizzato il processo.
La struttura mentale come architettura funzionale: le facoltà orizzontali Centrale nel funzionalismo orizzontale è il concetto di giudizio che ha la funzione di riconoscere identità e differenze tra più contenuti mentali (idee estetiche, matematiche, ecc), operante in ogni tipo di attività La memoria è il luogo in cui tutti i ricordi-credenze vengono a trattenersi: dove la posizione di un determinato ricordo-credenza nel “contenitore” non dipende dal suo contenuto ma dal tempo che è passato è un’enorme facoltà, è un contenitore orizzontale a cui ogni contenuto mentale può accedere in ogni momento.
Argomentazione di Gall contro le FO: La struttura mentale come architettura funzionale: le facoltà verticali Fodor recupera alcune intuizioni della tradizione verticale della psicologia delle facoltà di Franz Joseph Gall (frenologia ‘700). Per Gall non esistono delle “facoltà”(usa il termine attitudine) orizzontali (giudizio, attenzione, volizione, memoria), ma solo verticali Punto principale della teoria di Gall: ogni attitudine è competente per un certo dominio cognitivo Argomentazione di Gall contro le FO: Se vi è solo una facoltà (es. la memoria), qualcuno che è in grado di ricordare un tipo qualsiasi di cose, dovrebbe ricordare cose di tutti i tipi. Dato che questo non è vero, le varie facoltà devono disporre per lo meno di aree di memoria distinte.
La struttura mentale come architettura funzionale: le facoltà verticali L’apporto maggiore di Gall alla teoria di Fodor sono le quattro caratteristiche delle facoltà verticali che sono: specifiche per dominio, geneticamente determinate (determinate per via innata), associate a strutture neurali distinte (hardwired) computazionalmente autonome.
La struttura mentale come architettura funzionale: le facoltà verticali Questa tassonomia sarà quella che Fodor adotterà per introdurre il concetto di modulo, aggiungendo l’incapsulamento informazionale. Esso limita l’elasticità dei processi periferici rendendoli meno intelligenti ma, dato il carico ridotto delle informazioni che elaborano, molto veloci. Es. I processi percettivi impiegati nel vedere le linee sono incapsulati: refrattari alle conoscenze che il soggetto ha a disposizione per interpretare la figura
L'associazionismo I presupposti per spiegare l’organizzazione degli associazionisti sono: L'esistenza di un insieme di elementi sulla cui base sono costruite le strutture psicologiche; gli elementi possono essere, a seconda del tipo di associazionismo, i riflessi o le idee una relazione associativa che lega gli elementi di base o anche elementi di ordine superiore a loro volta associati le leggi dell'associazione i parametri teoreticamente rilevanti delle strutture psicologiche, come la forza delle associazioni.
L'associazionismo Per Fodor: la tradizione associazionista è riduzionista in quanto ammette solo una facoltà della mente: la capacità di formare associazioni; l'idea di associazionismo è confinata ad un livello neuronale, dove i processi computazionali potrebbero essere svolti utilizzando elementi di base combinati secondo semplici regole; sono da criticare anche le unità TOTE (Test-Operate-Test-Exit) proposte da Miller, Galanter e Pribram, a suo dire un forzato "sposalizio di concetti associazionistici con concetti della matematica dei calcolatori".
CONCLUSIONI Fodor sottolinea come i sistemi modulari siano con ogni probabilità gli unici sistemi che possono realmente essere compresi. In polemica con chi individua nella teoria modulare una visione auto-limititativa dell'intelligenza umana, Fodor dichiara: “Tutte le psicologie dei processi cognitivi che sono state proposte, fossero o meno modulari, implicano l'esistenza di limiti; e alcune delle psicologie meno modulari implicano i limiti epistemici più drastici". La fase di stallo in cui oggi si trovano gli studi sull'Intelligenza Artificiale e le difficoltà di spiegare l'attività dei sistemi cognitivi centrali, sembrano dare ragione alle conclusioni di Fodor.