I CRITERI ECONOMICI PER LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE

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I CRITERI ECONOMICI PER LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE Donatella Porrini Università di Lecce I CRITERI ECONOMICI PER LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE Convegno “La nuova disciplina del danno all’ambiente” Milano – 27 febbraio 2007

SCHEMA DELLA PRESENTAZIONE I. Il valore economico dell’ambiente: per quali motivi e secondo quali principi II. La misurazione del valore economico totale del danno ambientale: i metodi economici ed i loro limiti III. La valutazione economica del danno ambientale: collegamento con le previsioni legislative IV. Considerazioni conclusive: il ruolo delle assicurazioni; verso la definizione di standard di riferimento…

IL VALORE ECONOMICO DELL’AMBIENTE Danno ambientale come esternalità, cioè come perdita di benessere di alcuni individui dovuta all’azione di altri individui. La quantificazione serve per internalizzare tale perdita di benessere, cioè riportarla nei conti economici di chi l’ha causata (altrimenti c’è un fallimento del mercato).

IL DANNO ECONOMICO COME ESTERNALITA’ DANNEGGIANTE (individuo o impresa) DANNEGGIATO (individuo o società) DANNO INTERNALIZZAZIONE

IL VALORE ECONOMICO DELL’AMBIENTE PER QUALE MOTIVO ATTRIBUIRE UN VALORE ECONOMICO ALL’AMBIENTE? MOTIVO RISARCITORIO-COMPENSATIVO punto di vista della teoria economica MOTIVO SANZIONATORIO-PUNITIVO punto di vista del diritto (civile e soprattutto penale) MOTIVO ECOLOGICO-AMBIENTALE punto di vista della tutela ambientale

IL VALORE ECONOMICO DELL’AMBIENTE SECONDO QUALI PRINCIPI ATTRIBUIRE UN VALORE ECONOMICO ALL’AMBIENTE? PRINCIPIO DEL “CHI INQUINA PAGA” Il danno deve gravare su chi lo ha causato PRINCIPIO DEL COSTO DEL RIPRISTINO Il danno corrisponde ai costi necessari per ritornare alla situazione precedente l’azione dannosa. PRINCIPIO DEL VALORE ECONOMICO TOTALE Il danno deve comprendere tutti i costi per la società

IL VALORE ECONOMICO TOTALE DELL’AMBIENTE Il danno non dipende esclusivamente da prezzi e valori di mercato (effetti su beni materiali, sull’occupazione, perdite patrimoniali, riduzioni nel reddito e nei consumi), ma anche da variabili di altra natura (fruizione di beni collettivi, consapevolezza del degrado ambientale, ridotto uso di una risorsa ambientale). C’è una disponibilità ampia e differenziata di metodi economici per stimare il valore economico del danno a risorse ambientali ma si è ancora lontani dall’individuazione di un approccio unico e condiviso per individuare con precisione un valore monetario effettivo.

LA VALUTAZIONE ECONOMICA E LE PREVISIONI LEGISLATIVE Come vengono applicati metodi di valutazione economici in ambito giuridico? 1. I giudici seguono quanto previsto dalle norme 2. I metodi di valutazione economica devono essere coerenti e compatibili con i criteri specificatamente indicati dalla legge

RUOLO DEI METODI ECONOMICI NELLE PREVISONI LEGISLATIVE NAZIONALI Art. 18 legge 349/86 Se non è possibile una precisa quantificazione del danno il giudice deve dare una valutazione equitativa sulla base del suo apprezzamento che deve tener conto della colpa individuale, del costo necessario per il ripristino, del profitto conseguito dal trasgressore per il comportamento lesivo dell’ambiente.

Direttiva 35/2004/CE Nella Direttiva ci sono indicazioni generali senza alcuna indicazione specifica per attribuire un valore monetario ad un danno ad una risorsa ambientale. Viene affermato il principio del “chi inquina paga” ma non quanto si paga! I problemi di valutazione economica vengono affrontati sono negli allegati dove vengono definite le misure di riparazione complementare o compensativa nel caso non siano applicabili metodi di equivalenza risorsa-risorsa.

Testo Unico Ambientale D.Lgs. n. 152/2006 L’art 311 prevede che quando venga individuato il responsabile di un danno ambientale che non abbia provveduto a proprie spese al ripristino, il Ministero dell’Ambiente può agire in via giudiziaria o in via amministrativa utilizzando i seguenti criteri: Valutazione in forma specifica Valutazione per equivalente monetario 2a. metodo del costo del ripristino 2b. Pagamento di una somma pari al valore economico del danno 2c. Non meno del triplo della sanzione amministrativa in concreto applicata.

IL METODO DEL COSTO DI RIPRISTINO Si basa sulla valutazione dei costi per tornare alla situazione precedente il danno attraverso un recupero del bene danneggiato o del servizio da esso fornito. Si basa su parametri di prezzo di interventi di decontaminazione, mediante l’individuazione delle tecniche di recupero più idonee alla specifica contaminazione. Corrisponde al valore che la collettività attribuisce al bene, alla sua perdita o alla sua alterazione. LIMITI: impossibilità di ripristino; valutazione eccessiva; difficile ripartizione dei danni nello spazio e nel tempo.

ALTRI METODI DI VALUTAZIONE ECONOMICA Metodi del COSTO di SOSTITUZIONE, rilocazione o progetto ombra: sono poco applicabili nel casi di danni a beni di scarso valore o non movibili. Metodi delle PREFERENZE RILEVATE, prezzi edonici, costo del viaggio, spese difensive: poco applicabili a casi concreti. Metodi basati sulla PRODUTTIVITA’ delle risorse naturali, sulla capacità di generare reddito: c’è un riferimento nel TUA ma non coglie il danno collettivo. Metodi di VALUTAZIONE CONTINGENTE: occorre fare interviste sulla disponibilità a pagare o accettare che risultano poco fattibili, costose e lunghe.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Applicazione di metodi economici di valutazione del danno risulta difficoltosa in campo giuridico. Il metodo più applicato è quello del costo di ripristino. Il TUA non ha apportato grosse novità. Nel futuro si auspica lo sviluppo di tecniche di valutazione del danno ambientale che portino verso la definizione di schemi standard condivisi di facile applicazione da parte del giudice (come le tabelle nell’infortunistica). Questo favorirà anche un crescente ruolo delle compagnie di assicurazione…