Comprendere e Comunicare l’Antico

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Comprendere e Comunicare l’Antico Verona, 12 ottobre 2005 - Liceo Classico S. Maffei La licealità classica come paradigma della complessità di Stefano Quaglia

In Limine In questa fase storica stiamo vivendo … «… il passaggio dalla fase “solida” a quella “liquida” della modernità, in cui tutte le forme sociali si fondono in modo più veloce di quanto se ne potrebbero forgiare di nuove; non viene concesso loro abbastanza tempo per solidificarsi, e non possono fungere da struttura di riferimento per le azioni umane e per le strategie di vita a lunga durata a causa della loro aspettativa di vita che si presume sia breve: più corta di quanto è necessario per sviluppare una strategia, e comun-que più breve anche di quanto richiederebbe l’adempimento coerente di un “progetto di vita” ». Zygmunt Bauman

Premessa Legge 53/2003 Ripensare il Liceo Riorganizzare l’Istruzione e la Formazione professionale. di esclusiva competenza regionale

Compito arduo: definire bene e senza equivoci quale configurazione debbano avere i due paralleli segmenti del ciclo secondario, per poter offrire proposte educative valide e coerenti con i bisogni formativi della società civile.

Che cosa intendiamo per licealità? il Liceo Classico come modello di licealità: poi il Liceo Scientifico e più recentemente il Linguistico e quello delle Scienze Sociali.

Il Liceo Classico quadro delle discipline studiate tempo dedicato a ciascuna di esse, rigore epistemologico dell’insegnamento esigenza di un apprendimento approfondito - in relazione all’articolazione critica dei contenuti - sul piano dell’organizzazione dei saperi, preparazione ampia, non necessariamente esaustiva, ma completa sul piano dell’esemplarità metodologica apprendere ad apprendere frontiera dell’esperienza cognitiva e del gusto estetico.

Un percorso scolastico organico, articolato, coerente, approfondito Il Liceo Classico Un percorso scolastico organico, articolato, coerente, approfondito condiviso e riconosciuto apicale

Qualche definizione Complessità quando sono inseparabili «C’è complessità quando sono inseparabili le differenti componenti che costituiscono un tutto.» E. Morin, La testa ben fatta, Milano 2000

Qualche definizione Licealità Interpretazione educativa Sintesi di un’educazione fondata sulla complessità dei saperi scientifici nel senso più ampio del termine. Interpretazione educativa della dimensione scientifica.

Un sapere non finalizzato al fare, inteso come poiei%n, Qualche definizione Licealità Un sapere non finalizzato al fare, inteso come poiei%n, fondato sulla teécnh, ma all’agire, inteso come praéttein, fondato sull’h&qov

Le Simplegadi Enciclopedismo Il moltiplicarsi dei saperi sembra aver confinato la formazione classica nel retrobottega dell’erudizione inutile. Selezione Necessità di individuare un mix di saperi fra loro coerenti in grado di generare competenze avanzate (da “esperti” ).

Può (ancora) il Liceo Classico configurarsi come paradigma della complessità? Ovvero può ancora il Liceo classico sostenere la sfida della complessità contemporanea? O la formazione classica è esposta al cosiddetto rischio riduzionistico?

«L’approccio riduzionista, che consiste nel far riferimento a una sola serie di fattori per definire la totalità dei problemi posti dalla crisi multiforme che attualmente stiamo attraversando, più che una soluzione è il problema stesso». A. Peccei - D. Ikeda, Campanello d’allarme per il XXI secolo, Milano 1985.

Il cuore della formazione classica «Di fronte a un problema gli esperti impiegano buona parte del tempo nel cercare di inquadrarlo in uno schema risolutivo più generale, per poi passare, spesso per analogia, alla considerazione del caso particolare. I principianti vengono invece assorbiti subito da operazioni e aspetti esecutivi». Lerida Cisotto, Psicopedagogia e Didattica, Roma 2005, p. 168

«Aristotele e i suoi seguaci assunsero, e i “grammatici speculativi” medioevali lo enunciarono esplicitamente, che la struttura linguistica riflette la struttura del mondo: che le parole significano le cose e il loro modo di “essere”, come “sostanze” o come “accidenti”. E' a causa di questa corrispondenza fra i modi di “essere” e quelli di “significare” che è possibile la conoscenza del mondo. Le categorie di “essere”, “significare” e “capire” erano conformi l'una all'altra; e si riteneva che la conformità dei tre gruppi di categorie giustificasse l'intima e indissolubile connessione della filosofia, della grammatica e della logica.» John Lyons, Introduzione alla linguistica teorica. II La grammatica, Roma-Bari 19812, pp. 354 sg.

La sfida alla scuola contemporanea Oggi è in crisi non solo il concetto di corrispondenza, ma quello stesso di adeguatezza del modello interpretativo Che cosa ci aiuta a comprendere il mondo? Nella società “liquida” (Bauman) quali sono i fattori di stabilizzazione cognitiva? Che cosa offre la formazione classica alla società della conoscenza?

Tensione polare fra Specializzazione e approfondimento Esigenza di sintesi e visione d’insieme

Una nuova frontiera «Il nostro sguardo sul passato è realmente molto cambiato (…) La tradizione viene concepita come una delle innumerevoli realtà virtuali con cui noi interagiamo». Lambert Schneider, Il classico nella cultura postmoderna, Torino 1996

gli ufiziali degli antichi Romani? Gente che andava alla buona, «Che hanno a far con noi gli ufiziali degli antichi Romani? Gente che andava alla buona, che, in queste cose, era indietro, indietro.» Conte Attilio

La licealità classica come sintesi complessa Fondamentale presenza del mondo classico nella licealità classica Irriducibilità della licealità classica alla sola dimensione filologico – linguistico -letteraria Risintonizzare la formazione classica con la contemporaneità

La forza del classico “nella memoria”. Lo sguardo verso ciò che ci ha preceduto come principio di riconoscibilità del presente. come possibilità di raccontarsi senza irrealtà

(citato da François Hartog, Il confronto con gli antichi, Torino 1996) “Coloro che noi chiamiamo antichi erano in realtà giovani in tutto e costituivano propriamente l’infanzia dell’umanità; e poiché noi abbiamo aggiunto alle loro conoscenze l’esperienza dei secoli seguenti, è in noi che si trova quell’antichità che noi veneriamo in altri” Blaise Pascal (citato da François Hartog, Il confronto con gli antichi, Torino 1996)

Il rapporto con il classico come continuità semantica, più che come prossimità valoriale Il valore paradigmatico di un’esperienza conclusa: Lingua e Civiltà

Le frontiere della pedagogia La formazione classica è percorsa e animata in profondità dai due fondamentali dispositivi trasversali dei saperi contemporanei: Narratività e Complessità

Narrare la Complessità Raccontare Le lingue Le strutture politiche e sociali Le forme e le dialettiche del pensiero Le caratteristiche materiali Significa Narrare la Complessità

Licealità classica come sistema soggetto a una molteplicità di Ricaduta educativa Licealità classica come sistema soggetto a una molteplicità di Focalizzazioni L’analisi dei dettagli è possibile ed ha senso se non si smarrisce lo sguardo d’insieme

Spazio privilegiato della riflessione sull’apprendimento La grammatica Licealità classica come Spazio privilegiato della riflessione sull’apprendimento La grammatica metalinguaggio

Trans-inter-pluridisciplinarità Licealità classica come Spazio della Trans-inter-pluridisciplinarità Non come erudizione o polumaqiéa Ma come significatività dei saperi

Territorio della contemporaneità tridimensionale Licealità classica come Territorio della contemporaneità tridimensionale Estensione della memoria Campo della progettazione consapevole Spazio dell’emozione

espressione complessa Licealità classica come Ambito della espressione complessa I sistemi linguistici come Strutture di complessità logica

urgenza di significato posta dalle scienze Licealità classica come Matrice della urgenza di significato posta dalle scienze e dalle tecnologie contemporanee

fra la continuità semantica della memoria e Licealità classica Come sintesi fra la continuità semantica della memoria e la significatività del presente Intreccio di narrazione e complessità

«Non conoscono Adamo ed Eva, non conoscono Romeo e Giulietta, non conoscono Napoleone, non conoscono Nerone, non conoscono Cesare, né la nostra Grande guerra civile americana ignorano anche i dieci comandamenti. Intendo dire che nessuno dei ragazzi presenti in aula ha un punto di riferimento comune. Nemmeno le storie della Bibbia: perdute. Nemmeno Gesù Cristo, che pure è la figura divina più familiare alle diverse culture. Le sue parole, le sue parabole, la sua vita: sconosciute. La Madonna? Forse. » James Hillman, L’anima del mondo, Milano 1999.

Lingue vive non parlate Il mondo classico come: Sistema di Lingue vive non parlate e Strutture molteplici fra loro correlate La scuola come fattore di sintesi contro la frammentazione filologica

L’immaginario collettivo Licealità classica come modello concluso, ma non perfetto Paradigma di ordinatività e di creatività

che consegue alla licealità classica non è un modello di La Forma mentis che consegue alla licealità classica non è un modello di correttezza ed esclusività interpretativa Ma un paradigma aperto di inesauribile capacità ermeneutica e principio di auto-modificabilità

fondata sulla conoscenza dell’antico, dell’irriducibilità del presente Licealità classica Come consapevolezza, fondata sulla conoscenza dell’antico, dell’irriducibilità del presente agli schemi imposti da visioni semplificatorie dei problemi posti dal mondo contemporaneo

k£llÒj te kaˆ ºnoršhn ™ratein¾n /êpasan Licealità Classica Irrisione beffarda e disincantata all’ingenua fiducia in/di una tecnologia senza anima. Dall’era di Achille all’età di Bellerofonte tù d qeoˆ k£llÒj te kaˆ ºnoršhn ™ratein¾n /êpasan e di Odisseo polÚtlaj, polÚtropoj, polum»canoj, polÚmhtij

a una imitazione scimmiesca, «Questo studio, che non doveva far capo a una imitazione scimmiesca, ma a risvegliare in se stessi la propria originale personalità, scivolava facilmente in mera erudizione e in pedanteria; invece che a una vita più alta e più piena, non pochi, per la via dei classici, si avviarono a un distacco e a un impoverimento. Al libro della natura, come lamenterà Campanella, si tendeva a sostituire ancora una volta la pagina morta di uno scrittore antico.» Eugenio Garin, L'educazione in Europa 1400/1600 Roma-Bari 1976; p. 187

come paradigma della complessità La licealità classica come paradigma della complessità Liceo Classico “S. Maffei” - Verona, 12 ottobre 2005 Stefano Quaglia © USR Veneto 2005 stefano.quaglia@istruzioneveneto.it