AL FINE DI ANALIZZARE LA TEMATICA, SI E PENSATO DI PORRE UNA SERIE DI DOMANDE AD ESSA CORRELATE AI COLLEGHI REFERENTI. LA DISAMINA DELLE LORO RISPOSTE PERMETTERA UNA VALUTAZIONE PIU ADEGUATA DEL PROBLEMA ED EVENTUALMENTE LA POSSIBILITA DI PROPORRE AZIONI MIGLIORATIVE.
La creazione di linee guida comuni a tutte le sezioni/laboratori può favorire: Dal lato del referente: Dal lato dellutente: Condivisione dei processi di programmazione; Supporto reciproco alla programmazione; Individuare esigenze formative specifiche legate al profilo professionale; Rilevare una formazione inespressa che non giunge al referente. Migliorare il grado di soddisfazione ; Aumentare la disponibilità delle informazioni per renderle maggiormente aderenti alle aspettative; Migliorare la capacità di interazione con i referenti.
Ottenere degli indicatori operativi per: : migliorare la diffusione delle comunicazioni della formazione presso le strutture dellINFN; migliorare la qualità dellofferta formativa generale; Rafforzare la performance del referente; Produrre azioni di cambiamento; proporre soluzioni ad hoc,
LE DOMANDE SONO STATE INDIVIDUATE NELLAMBITO DI 4 TIPOLOGIE DI ARGOMENTI: COMPRENSIONE DEI BISOGNI FORMATIVI MODALITA DI PROGRAMMAZIONE FORMATIVA RISPETTO DEI TEMPI DICHIARATI EFFICACIA DELLA COMUNICAZIONE
CAMPIONE ANALIZZATO Domande inviate a tutti i referenti Hanno risposto 17 strutture su 27 (63 %) Le percentuali indicate nei grafici sono arrotondate e calcolate tenendo conto solo del numero di strutture che hanno risposto alla specifica domanda del questionario Alcune strutture hanno dato risposte multiple, altre non hanno risposto ad alcune domande Nel caso di risposta multipla la risposta è stata equidistribuita con un peso normalizzato ad 1.
1. Nella vostra struttura chi propone i corsi formativi: A. Ciascun dipendente B. Solo i responsabili dei servizi C. Solo i coordinatori dei gruppi D. Solo il direttore E. Altro ………………………………… 2. Le proposte dei corsi formativi sono fatte: A. Autonomamente dai dipendenti/responsabili B. Su sollecitazione del referente C. Altro ………………………………….
La propositività formativa viene generalmente da ciascun dipendente o Responsabile di servizio, ma spesso va sollecitata.
1. Le richieste di corsi di formazione vengono inserite: A. Dal proponente stesso B. Dal referente C. Altro ………………………… 2. Prima di essere approvate dal Referente/Direttore ed inserite nel piano formativo, le proposte vengono vagliate da: A. Solo Direttore B. Dai responsabili di servizio/Coordinatori C. altro …………………………..
L'inserimento in DB si equidistribuisce tra proponente/referente. Le proposte generalmente vagliate da direttore/referente responsabili/coordinatori
1. Nella vostra struttura le date inserite nel piano formativo riguardanti lo svolgimento dei corsi: A. Vengono rispettate B. Vengono disattese 2. Eventuali cambiamenti sono in genere dovuti: A. Alla ricerca di maggior coinvolgimento del personale B. Al periodo migliore in relazione ad esigenze di servizio C. A disinteresse del responsabile del corso D. Altro ……………………………………
Lo svolgimento rispetto ai tempi dichiarati non appare critico. Se i tempi sono disattesi è perchè spesso le esigenze sono diverse in corso d'anno.
1. La circolazione delle informazioni relative ai corsi di formazione a carattere nazionale, vengono trasmesse: A. Solo agli eventuali interessati B. A tutti i dipendenti C. Altro …………………...…… 2. Nella vostra struttura in percentuale quanti sono i dipendenti che partecipano ai corsi di formazione locali e nazionali?: A. Dirigenti di ricerca/ricercatori10-40% 40-70% % B. Tecnologi 10-40% 40-70% % C. Tecnici 10-40% 40-70% % D. Amministrativi 10-40% 40-70% % 3. Nella vostra struttura in percentuale quanti sono i dipendenti che presentano richieste di corsi di formazione locali e nazionali?: A. Dirigenti di ricerca/ricercatori10-40% 40-70% % B. Tecnologi 10-40% 40-70% % C. Tecnici 10-40% 40-70%70-100% D. Amministrativi 10-40% 40-70% % 4. Il piano formativo locale e quello nazionale una volta approvato dalla CNF, viene pubblicizzato: A. Nel consiglio di sezione della struttura /laboratorio B. Comunicato a tutti tramite e- mail C. Solo ai diretti interessati tramite mail D. Solo ai diretti interessati personalmente E. Altro ……………………………………
L'Informazione relativa a corsi a carattere Nazionale/Locale è prevalentemente indirizzata a tutti. La presentazione dei piani locali/nazionali viene diffusa, e l' interesse viene stimolato.
Partecipazione
Proposte
CONCLUSIONI COMPRENSIONE dei BISOGNI FORMATIVI Scartare degli utenti (proposte formative) prima ancora che arrivino non è esattamente un colpo di genio come strategia. Le proposte finali sono spesso stimolate. Esiste nell'Ente una forza lavoro conscia di bisogni formativi che potrebbero restare inespressi Occorre lavorare su esigenze che non vengono incanalate verso la richiesta finale di formazione MODALITA' di PROGRAMMAZIONE Nella metà dei casi analizzati il referente affianca/sostituisce il proponente nell'inserimento nel DB. Le proposte sono vagliate da Direttore/Referente Responsabili/Coordinatori. L'inserimento nel DB viene talvolta fatto dal referente (ma e' meglio affiancare o sostituire?) La mancanza di inserimento nel DB dal proponente stesso viene vissuto come difficoltà di approccio del db. La semplificazione del DB risulta essere un importante strumento di comunicazione più efficace.
CONCLUSIONI RISPETTO dei TEMPI Il rispetto dei tempi dichiarati non appare critico. Se i tempi sono disattesi è spesso legato a esigenze lavorative sorte in corso d'anno. La necessità di una programmazione temporale antecedente di molti mesi rispetto al verificarsi degli eventi incide sul rispetto dei tempi. Il disinteresse di alcuni colleghi appare comunque un campo degno di nota. EFFICACIA della COMUNICAZIONE Informazione diffusa e specificamente stimolata. Personale Tecnico e Amministrativo più propenso a partecipare forse perché cè un offerta formativa più consona. Anche qui, come nella fase propositiva, appare utilizzata la pratica di richiamare l'attenzione da parte del referente.
CONCLUSIONI VS OBIETTIVI -MIGLIORARE LA DIFFUSIONE DELLA COMUNICAZIONE Le risposte vanno nella direzione della più ampia diffusione delle informazioni: lutilizzo del mail viene preferito ma anche perché in un ambiente come il nostro, le persone non sono sempre presenti. Il DB è pubblicizzato e utilizzato come strumento a disposizione delle informazioni ma non sempre di semplice lettura. Ad esso si potrebbe affiancare un blog anche ad uso degli utenti finali in cui inserire i possibili commenti o bisogni. Nei consigli di sezione si potrebbero diffondere notizie sullo stato dellarte e sulle richieste per lanno successivo (come avviene già in alcune sezioni) ma qui si entra nellottimizzazione del lavoro e nellautonomia date alle singole sezioni /laboratori e molto dipende dai direttori. -MIGLIORARE LA QUALITA DELLOFFERTA FORMATIVA GENERALE Lutilizzo di strumenti metodologici comuni rileva le necessità prioritarie del momento nonché quella parte di fabbisogno latente che non viene espressa o rilevata.
CONCLUSIONI VS OBIETTIVI -RAFFORZARE LA PERFORMANCE DEL REFERENTE Il referente sconta la diversità della qualifica professionale e molto spesso viene sentito come passa carte e non come un punto di riferimento. Lattività formativa svolta come residuale non permette un coinvolgimento performante. Lo stimolo della capacità di unanalisi critica del referente consente un miglioramento della qualità della formazione. -PRODURRE SOLUZIONI AD HOC La difficoltà di comunicazione risente di fattori esterni quali linteresse del personale coinvolto. Maggior coinvolgimento del Direttore, schede conoscitive uniche per tutti, riunioni tra responsabili servizi-coordinatori dei gruppi-Direttore – refente potrebbe ottimizzare la comunicazione e progettazione dei corsi formativi. - PRODURRE AZIONI DI CAMBIAMENTO Lefficacia della comunicazione appare coerente : gli stessi colleghi (ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi) che sentono la necessità di maggiore formazione sono coloro che partecipano attivamente alle attività proposte. Coinvolgere il restante personale comporta la necessità di cambiamento di percorso con lintroduzione di attività online o di autoapprendimento che meglio rispondano alle specifiche necessità di apprendimento. E prioritaria la necessità di una maggiore interazione tra ricerca e formazione.