PROGETTO I CARE DIDATTICA LABORATORIALE DEL SOGGETTO DISABILE NELL’ATTIVITA’ MOTORIA E’ doveroso da parte mia ringraziare il Preside Prof. Rino Mininno che ha voluto la mia presenza in questo corso che si inserisce in un contesto educativo e rieducativo scolastico. Viviamo una stagione di grandi riforme: sia sotto il profilo amministrativo che scolastico. La scuola italiana sta vivendo un momento di grande CAMBIAMENTO in tutti i suoi settori, si vive nell’incertezza e nei continui cambiamenti pedagogico-didattici. La scuola pubblica nel nostro paese nonostante tutto riesce ancora a garantire qualità, inclusività, successo scolastico grazie all’impegno dei docenti. L’integrazione e l’inserimento degli alunni disabili nelle scuole comuni è da tempo un fatto culturalmente e normativamente acquisito, è un’esperienza consolidata nella pratica educativa, vedi legge 517-104. Da più trent’anni di integrazione costruita faticosamente attraverso l’impegno quotidiano di docenti, di dirigenti con sperimentazioni, leggi e continue circolari ci troviamo oggi tra luci ed ombre. Fra molte splendide esperienze e diritti ancora negati ma con una forte volontà di continuare a migliorare la realtà dell’integrazione. Basta con le parole! Basta con le circolari, i decreti ministeriali ed i continui contenziosi. Oggi dobbiamo augurarci che la nuova classe politica si faccia carico della problematica degli alunni disabili, che eviti l’etichettamento e affidi la responsabilità di un contenuto educativo unicamente ai docenti ed alla scuola. Oggi si richiede maggiore competenza ed una rinnovata progettualità utilizzando varie forme di flessibilità previste dall’autonomia scolastica ma non sempre attuate. Credo di non avere nessun titolo superiore a voi nel trovarmi qui a relazionare su questa problematica laboratoriale di attività motoria del disabile. A questa mia relazione ho voluto dare un taglio operativo, offrendo “in primis” alla parte pratica operativa la preminenza di come affrontare la didattica motoria del ragazzo disabile in un laboratorio di psicomotricità o in palestra. L’ educazione motoria ha un ruolo fondamentale per la maturazione complessiva del bambino: l’esperienza del movimento, l’acquisizione del linguaggio motorio e la presa di coscienza delle valenze comunicative, relazionali, espressive ed operative del corpo contribuiscono infatti alla crescita integrale della personalità. Cercherò di analizzare quelle tipologie nosografiche che nella nostra realtà scolastica incontriamo più frequentemente.
LA SCUOLA INCLUSIVA E’ LA SCUOLA PUBBLICA CHE SI IMPEGNA VERSO IL SUCCESSO SCOLASTICO DI TUTTI GLI ALUNNI E’ LA SCUOLA DELLA NORMALITA’ DIVENUTA SPECIALE
LA SCUOLA INCLUSIVA LE INDICAZIONI DEL CURRICOLO CI RICORDANO CHE L’ALUNNO DEVE SENTIRSI: RICONOSCIUTO SOSTENUTO VALORIZZATO
LA SCUOLA INCLUSIVA ISTITUZIONI INCLUSIVE: PRIORITA’ AL BILANCIO DI ISTITUTO RIMOZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE O DELLA COMUNICAZIONE PRIORITA’ AI REALI BISOGNI DELL’ALUNNO DISABILE NELL’ASSEGNAZIONE DEL PERSONALE NELLA FORMAZIONE DELLE CLASSI IN UN ORGANICO PIU’ SNELLO
LA SCUOLA INCLUSIVA ISTITUZIONI INCLUSIVE: COMUNITA’ EDUCANTE E ACCOGLIENTE FARE SCUOLA CON FATTORI TECNICI, PEDAGOGICI, DIDATTICI,PSICOLOGICI CHE RENDONO LA NORMALITA’ RISPONDENTE AI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI DEGLI ALUNNI
LA SCUOLA INCLUSIVA C’E’ INTEGRAZIONE – INCLUSIONE SE: IL DOCENTE TITOLARE CREDE NEL SUCCESSO DELL’INTEGRAZIONE I DOCENTI LAVORANO IN TEAM IL DIRIGENTE SCOLASTICO COMPRENDE LE PROBLEMATICHE ED I BISOGNI DEGLI ALUNNI DIFFICILI ED OFFRE IL SUO APPOGGIO
LA SCUOLA INCLUSIVA C’E’ INTEGRAZIONE – INCLUSIONE SE: LA PROGETTAZIONE CURRICULARE SI INTEGRA CON L’INDIVIDUALIZZAZIONE DEI PERCORSI I DOCENTI SONO COMPETENTI NELL’AFFRONTARE LE PROBLEMATICHE SPECIALI LA PROGETTAZIONE CURRICULARE SI INTEGRA CON L’INDIVIDUALIZZAZIONE DEI PERCORSI
LA SCUOLA INCLUSIVA I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI, RIFERITI IN PARTICOLAR MODO ALLA MOTRICITA’, DEVONO FAR RIFERIMENTO AL MODELLO ANTROPOLOGICO DELL’I.C.F. (2002)
OCCORRE TENER PRESENTE: LA SCUOLA INCLUSIVA OCCORRE TENER PRESENTE: SITUAZIONE DELLA PERSONA CONDIZIONI FISICHE STRUTTURA CORPOREA FUNZIONI CORPOREE ATTIVITA’ PERSONALI FATTORI CONTESTUALI AMBIENTALI FATTORI CONTESTUALI PERSONALI
ESSENZIALI OBIETTIVI DI QUALITA’ Incapacità della percezione e del controllo del corpo Incapacità più o meno grave di controllo respiratorio Disturbi dell’equilibrio Disturbi dell’orientamento spazio -temporale
Psicomotricità Psicomotricità educativa Psicomotricità riabilitativa Psicomotricità terapeutica
LABORATORIO DI PSICOMOTRICITA’ LUOGO DI PIACERE SENSO-MOTORIO LUOGO DI ESPRESSIVITA’ PSICOMOTORIA LUOGO DI COMUNICAZIONE LUOGO DI DESIDERIO
Padroneggiare abilità motorie di base OBIETTIVI GENERALI Padroneggiare abilità motorie di base Conoscenza del proprio corpo Esplorare la possibilità del linguaggio corporeo e gestuale
Rilassamento corporeo OBIETTIVI GENERALI Valorizzare il rapporto tra movimento e musica e acquisire abilità relative alla drammatizzazione Rilassamento corporeo
Ruolo e Posizione dei fattori della Motricità SISTEMA SENSO MOTORIO SCHEMI MOTORI E POSTURALI CAPACITA’ COORDINATIVE CAPACITA’ CONDIZIONALI ABILITA’ MOTORIE PRESTAZIONE SPORTIVA
UNITA’ BASICHE DEL MOVIMENTO SCHEMI MOTORI (dinamici): Camminare,Correre, Saltare, Afferrare Lanciare Rotolare...
UNITA’ BASICHE DEL MOVIMENTO SCHEMI POSTURALI (statici): Piegare, Flettere Circondurre Ruotare Abdurre.....
CAP.COORDINATIVE GENERALI Apprendimento motorio Controllo motorio Adattamento e trasformazione dei movimenti
CAP. COORDINATIVE SPECIALI Equilibrio Combinazione motoria Orientamento Differenziazione spaziotemporale Differenziazione motoria Anticipazione motoria Fantasia motoria