Preghiera di un monaco
"Padre La terra ha bisogno di Te l'uomo, ogni uomo ha bisogno di Te; l'aria pesante e inquinata, ha bisogno di Te; Ti prego, Padre. torna a camminare per le strade del mondo: torna a vivere in mezzo ai tuoi figli: torna a governare le nazioni; torna a portare la pace e con essa la giustizia; torna a far brillare il fuoco dell'amore perchè - redenti dal dolore - possiamo divenire nuove creature."
Vita di un monaco
“In lui (Cristo) – scrive sant’Agostino – puoi vedere la tua fatica e la tua ricompensa: la tua fatica nella passione, la tua ricompensa nella risurrezione. Così egli è divenuto la nostra speranza. Noi infatti abbiamo due vite: una nella quale siamo attualmente, e l’altra che speriamo. Quella nella quale siamo ci è nota; quella che speriamo ci è sconosciuta.
Se vuoi mantenere pace e concordia con gli altri, devi imparare a vincere decisamente te stesso in molte cose. Non è cosa facile stare in un monastero o in un gruppo, e viverci senza lamento alcuno, mantenendosi fedele sino alla morte. Beato colui che vi avrà vissuto santamente e vi avrà felicemente compiuta la vita. Se vuoi stare saldo al tuo dovere e avanzare nel bene, devi considerarti esule pellegrino su questa terra. Per condurre una vita di pietà, devi farti stolto per amore di Cristo.
Fu eletto abate della Madonna della Scala in Noci nel 1972 e il 15 agosto ricevette la benedizione abbaziale da mons. Carlo Ferrari, suo ex professore nel Seminario di Tortona, allora vescovo di Mantova e già vescovo di Monopoli (Ba).
Il 17 dicembre 1977 fu consacrato arcivescovo di Bari dal Card. Baggio Il 17 dicembre 1977 fu consacrato arcivescovo di Bari dal Card. Baggio. E’ stato vescovo e ha retto la diocesi di Bari, a cui dopo è stato aggiunta anche Bitonto, per ben 22 anni. Difficile ricordare quanto ha fatto in quegli anni. Tutto quello che ha scritto di anno in anno è stato quasi tuttopubblicato dalle EDIZIONI LA SCALA. Alcuni di questi libri sono stati tradotti in spagnolo,portoghese, croato e polacco.
Poco contano l’abito e la tonsura; sono la trasformazione della vita e la completa mortificazione delle passioni, che fanno il monaco. Chi tende ad altro che non sia soltanto Dio e la salute dell’anima, non troverà che tribolazione e dolore. Ancora, non avrà pace duratura chi non si sforza di essere il più piccolo, sottoposto a tutti.
Negli ultimi anni di episcopato iniziò la malattia (Altzheimer) che lo costrinse, nel 1999, a rinunziare alla cura pastorale dell’arcidiocesi e si ritirò nel suo monastero di Noci
Qui si provano gli uomini, come si prova l’oro nel fuoco (cfr Qui si provano gli uomini, come si prova l’oro nel fuoco (cfr. Sir 27,6). Qui nessuno potrà durevolmente stare, se non si sarà fatto umile dal profondo del cuore, per amore di Dio.
P. Mariano Magrassi si è addormentato nel Signore all’aurora del 15 aprile 2004.
Grazie