ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
7 luglio 2006 I D E E P E R I L F U T U R O D I A L G H E R O A L G H E R O Primo incontro di lancio del processo di pianificazione strategica QUALE VISIONE.
Advertisements

1 Quali spazi per le isc in Trentino? Alcune risposte tratte da: –Unindagine su I limiti del welfare trentino; un confronto tra le rappresentazioni di.
Il diagramma di Gantt Se il CPM/PERT rappresenta la relazione logica (interdipendenza) tra le attività (il “come” del progetto), il diagramma di Gantt.
Business plan Argomenti da sviluppare:
La rete tra imprese è una forma organizzativa basata su due principi :
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
Strategie di business Capitolo 17. Le strategie di business vanno definite, implementate e mantenute relativamente a tre elementi che vanno tra loro collegati:
Gestione dei mercati business-to-business
PICCOLE IMPRESE E SVILUPPO LOCALE
III Convegno Annuale Della Societa' Italiana Marketing "Il Marketing Delle Medie Imprese Leader Di Mercato Parma, Novembre 2006 Differenziazione.
Il caso De Cecco: crescere con profitto in un mercato maturo massimizzando la crescita sostenibile 24 Novembre 2006 Agenda La Sustainable Sales Maximization.
Capitolo 1. I mercati business-to-business 1. I tratti caratterizzanti 2. I rapporti fornitore-clienti 3. Le interdipendenze e la forma reticolare dei.
1 RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E ALTA FORMAZIONE I PUNTI DI FORZA 1. Presenza capillare delle università e degli enti pubblici di ricerca 2.
1 © Paolo Ferrario: riproduzione riservata solo ai partecipanti ai corsi di formazione Prof. Paolo Ferrario Università
Capitolo 19 Spesa e produzione nel breve periodo
Firenze, 13 gennaio
Capitolo 1: Introduzione alla macroeconomia
Lutilizzo del Quadro di riferimento per valutare la qualità dellofferta formativa in Provincia di Pistoia Sviluppare la valutazione a livello locale Roma,
Università LUISS Guido Carli
DE P. Gazzola PMI, GI e territorio Una proposta per linnovazione.
STRATEGIA E FINANZA: QUALI SFIDE PER LE IMPRESE ITALIANE ENRICO COTTA RAMUSINO.
LE FIGURE DELLE ATTIVITA AZIENDALI Lezione del 23/25 marzo 2011.
Gestione degli eventi culturali (2) (1)Aspetti generali
La pianificazione di business nella nuova economiaLezione 7: Il piano operativo1 IL PIANO OPERATIVO.
Giovedì 7 Giugno Obiettivo generale 1. analisi del sistema produttivo locale e del mercato fieristico nazionale e internazionale 2. individuazione.
15° lezione 23 ottobre 2009 Anno Accademico 2009/2010 Struttura e organizzazione di un Ente Locale.
Il Sistema Turistico Lago di Como: Dal progetto alla fase di sviluppo
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 03 Il lungo termine è una guida fallace per gli affari correnti: nel lungo termine saremo tutti morti. J. M. Keynes 1.
Cap. 7 - Mercati e strategie di mercato
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 05 «Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa, ma non impara, è in pericolo». Confucio, V secolo A. C. 1.
IL TERRITORIO COME “PRODOTTO”
Il ruolo territoriale degli Osservatori del Paesaggio nellattuazione della Convenzione Europea Corso di Formazione Parchi naturali, aree protette e reti.
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 05 «Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa, ma non impara, è in pericolo». Confucio, V secolo A. C. 1.
1 AUTOMATIZZAIAUTOMATIZZAIAUTOMATIZZAIAUTOMATIZZAI S.I. SISTEMASISTEMA INFORMATIVO INFORMATIVO PROCESSOPROCESSO DECISIONALE DECISIONALE DECISIONEDECISIONE.
I SISTEMI OPERATIVI Per meccanismi operativi (o meccanismi organizzativi) s’intende l’insieme dei processi che fanno funzionare il sistema.
1 LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI ha la finalità dassicurare la disponibilità e lefficienza di basi e di flussi informativi e di metodologie dutilizzazione.
1 I SISTEMI OPERATIVI Per meccanismi operativi (o meccanismi organizzativi) sintende linsieme dei processi che fanno funzionare il sistema organizzativo,
SEMINARIO DI DIREZIONE Verona novembre 2010 Verona Fiere – Palaexpo Viale del lavoro 8 Sessione Welfare: Comunicazioni di Fabio Bastianelli e Roberto.
Tavolo «organizzazione» 12 dicembre Agenda dei lavori I.I risultati dellultima sessione II.Il lavoro svolto nel frattempo III.I risultati ad oggi.
Mkt urbano e tecniche di sviluppo locale A.A.2005/06 Prof.R.De Donno 1 IL CONCETTO DI POSIZIONAMENTO TERRITORIALE.
Corso di Marketing Territoriale A.A.2005/06 Prof. R. De Donno
LE ATTESE DEL CLIENTE NOI IL CLIENTE B D A
Confesercenti Nazionale | Imprese ed Associazioni: Come Vincere le Sfide di Mercato Approfondimenti, Considerazioni e Scenari Possibili: Come vincere la.
Presentazione Percorso di formazione per Imprenditori Settembre 2006.
Cap. 2 LA MISSIONE DELLE IMPRESE COMMERCIALI NEI DIVERSI CONTESTI SETTORIALI CLAM Corso di Marketing Distributivo.
Progetto per la promozione integrata delle risorse naturali e dei beni artistici e culturali del comprensorio della Baia di Napoli.
Il marketing del territorio
Corso di Economia Aziendale
Composizione grafica dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo Lezione n. 10 II SEMESTRE A.A
Cometa Comunicazioni 1 Massimo Pintore Progetto sviluppo organizzativo di Cometa Comunicazioni Srl.
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 08 C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano tali per tutti. Henry Ford 1.
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
LEZIONE N. 17 Solo perché una cosa non fa ciò che tu ti aspetti, non significa che sia inutile. Thomas A. Edison Anno Accademico 2009 –
Concetto di servizio A differenza di un prodotto, un servizio non può essere specificato facilmente o mostrato prima dell’acquisto (le demo !) Buona regola.
Lo sviluppo “dal basso”
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 04 «La strategia senza tattica è la strada più lenta alla vittoria. La tattica senza strategia è il rumore che precede la.
Matrice del Boston Consulting Group (Matrice BCG)
1 Tendenze strumentali del mercato turistico 03 settembre 2015 dott. Giuseppe Bax.
Profilo TURISMO. Turismo Competenze specifiche nel comparto delle imprese del settore turistico Competenze generali nel campo dei macrofenomeni economici.
Marketing territoriale
Corso di Gestione e controllo imprese di servizi- prof. Bronzetti Giovanni 1 Lezione N ° 5 L’Impresa.
Luiss Business School - ricerca e consulenza1. STRUTTURA E DIMENSIONI DELL’AGRONETWORK Luiss Business School - ricerca e consulenza... IN GRADO DI ATTIVARE.
1 Le Banche Popolari italiane Maggio Banche Popolari: consolidamento progressivo N° di Banche - di cui: Controllate 1994 : :7753 Oggi.
Toscana & Turismo Competitività e Sostenibilità 28 novembre 2013 – Terrefiorenti.
1 Corso di Marketing del Turismo Segmentazione Individuazione di segmenti di domanda all’interno dei quali sia massima l’omogeneità e la diversità Marketing:
. Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale Autodiagnosi del processo di predisposizione del piano 2° parte: Processo di predisposizione del piano.
IL DOCUMENTO STRATEGICO PRELIMINARE DELLA VALLE D’AOSTA Nadia Savoini - Luigi Malfa Aosta, 20 marzo 2006.
Elaborare una strategia di sviluppo locale con il Metodo Leader Regione Toscana Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale 30 giugno (Firenze Fiera - Piazza.
Transcript della presentazione:

ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico 2009-2010 APPUNTI DELLE LEZIONI LEZIONE 06 Il lungo termine è una guida fallace per gli affari correnti: nel lungo termine saremo tutti morti. John Maynard Keynes

IL MERCATO INTERNO Soggetti economici e persone fisiche stabili sul territorio “ “ “ provenienti da altre aree l’eterogeneità delle componenti della domanda è equilibrata dall’azione del MT. I SOGGETTI DEL MERCATO INTERNO HANNO DUE RUOLI: rappresentano la domanda ; costituiscono una risorsa COMPITO DEL MT E’ MIGLIORARE L’ATTRATTIVITÀ DEL TERRITORIO VERSO L’ESTERNO E CREARE LE CONDIZIONI DI CONVENIENZA ALLA PERMANENZA DELLE IMPRESE LOCALI

IL MERCATO ESTERNO COSTITUITO DA ORGANIZZAZIONI ESTERNE ALLA RICERCA D’ OPPORTUNITÀ D’INSEDIAMENTO Anche in questo caso si riscontra eterogeneità della domanda I soggetti possono classificarsi per provenienza Commuters /city users persone con esigenze di lavoro(forte concentrazione temporale)

INTERDIPENDENZA ED EQUILIBRIO TRA MERCATO INTERNO ED ESTERNO

ANALISI DELL’OFFERTA Il forte legame del marketing con il territorio determina un maggior peso dei fattori interni rispetto agli stimoli esterni

LE RISORSE DEL SISTEMA TERRITORIALE ----r LE RISORSE DEL SISTEMA TERRITORIALE ----r. materiali derivanti da offerta identificata , - - -- - r.materiali, …… r. immateriali

UNA LETTURA DEL TERRITORIO La mappa delle risorse materiali e immateriali permette la seguente lettura del territorio in tre sotto-sistemi. Sistema naturale: aspetti morfologici e paesaggistici Sistema antropico: insieme delle attività umane Sistema immateriale: valori intangibili sedimentati, flussi informativi, sistema di relazioni tra attori LA CONFIGURAZIONE DEL TERRITORIO DIPENDE DALL’INTEGRAZIONE DI QUESTI SOTTOSITEMI IN UNA VISIONE UNITARIA. TALE SINTESI SI REALIZZA NEL PIANO URBANISTICO INTESO COME PROGETTO STRATEGICO DEL TERRITORIO

LE RISORSE TERRITORIALI COME PATRIMONIO L’insieme delle risorse mostra una chiara dimensione orizzontale e il suo valore, occorre evidenziare, non è la semplice sommatoria delle risorse materiali e immateriali in quanto è definito soprattutto dalle connessioni che si realizzano tra le varie componenti.

INTERRELAZIONI TRA LE RISORSE

LA DIMENSIONE VERTICALE DEL SISTEMA TERRITORIALE Accanto la dimensione orizzontale del territorio che ne definisce il valore ve n’è una, non meno importante, che assume le caratteristiche di verticalità in quanto concerne le relazioni che il territorio in questione ha con livelli territoriali superiori o inferiori. Territori limitrofi Dimensione internazionale LE CONSIDERAZIONI CIRCA LA DIMENSIONE VERTICALE PERMETTONO A VOLTE DI EVITARE IL RISCHIO DELL’AUTOREFERENZIALITÀ DI UN’AREA