Deposito di esplosivi Trento, Loc. Brusadi

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Deposito di esplosivi Trento, Loc. Brusadi PRAVISANI SpA Deposito di esplosivi Trento, Loc. Brusadi

Il deposito è costituito da tre locali magazzino: L’attività del deposito consiste nel ricevimento, stoccaggio e distribuzione, principalmente agli utilizzatori finali, di prodotti esplodenti autorizzati confezionati ed imballati, senza manipolazione di sostanze. Il deposito è costituito da tre locali magazzino: Locale esplosivi di 2a e 5a categoria Locale esplosivi di 1a categoria Locale esplosivi di 3a categoria

Sono detenibili: 10.000 kg di prodotti di 1a categoria 34.500 kg di prodotti di 2a categoria 160.000 prodotti di 3a categoria (detonatori), pari a 160 kg di esplosivo 10.000 m di prodotti di 5a categoria (miccia a lenta combustione) 5.000 prodotti di 5a categoria (accenditori), pari a 10 kg di esplosivo La quantità massima detenibile di sostanze e preparati pericolosi è pari a 44.660 kg.

Il deposito è ubicato in zona isolata, collinare, all’interno d’un avvallamento a forma di cratere, circondato a nordest, est, sudest da rilievi naturali di considerevole entità. Risulta perciò defilato, grazie alla particolare conformazione orografica, rispetto ai centri abitati ed alla viabilità principale. Non sono presenti nelle vicinanze attività produttive o depositi che possano dar luogo ad effetto domino. Non sono ipotizzabili scenari incidentali con rilascio, nelle componenti ambientali del territorio, di sostanze tossiche o altrimenti pericolose. L’area è circondata da fitta vegetazione boschiva ed il territorio circostante è costituito principalmente da terreni agricoli. Nei pressi del sito, entro un raggio di 1.000 m non sono presenti insediamenti sensibili quali ospedali, scuole pubbliche o private, edifici pubblici, edifici di culto, locali con affollamento significativo, eccetera.

Scenari incidentali In considerazione della natura dei prodotti depositati, l’evento incidentale da prendere in esame è la detonazione. Lo scenario incidentale ipotizzato (top event) coincide perciò con la detonazione all’interno dell’unità di stoccaggio n° 1, contenente esplosivi di 2a categoria; si prevede il coinvolgimento della massima quantità teoricamente contenuta, ossia 34.500 kg di prodotto. Tenuto conto dei quantitativi di esplosivo e delle distanze intercorrenti tra i fabbricati, è da escludere l’eventualità di effetto domino.

Lesioni irreversibili Distanze di danno Grandezza Direzione Elevata letalità Inizio letalità Lesioni irreversibili Lesioni reversibili Sovrapressione di picco 30 kPa 14 kPa 7 kPa 3kPa NE-E-SE 41 m 139 m 247 m 499 m Altre 277 m 493 m 999 m

Si è tenuto conto dell’effetto di protezione offerto dalla conformazione orografica dell’area, la quale permette di dimezzare le distanze di danno nelle direzioni nordest – est – sudest; in via cautelativa, non è stata considerata l’attenuazione dovuta alla cintura boscata. Per quanto riguarda la probabilità d’accadimento, trattandosi di attività di deposito priva di impianti e processi, si ritiene che essa sia riconducibile al fattore umano, ricadente nella classe di probabilità 10-3.

La zona di elevata letalità ricade completamente all’interno del deposito. Nelle zone di inizio letalità e lesioni irreversibili non esistono edifici o infrastrutture. Nella zona di lesioni reversibili ricadono una costruzione in legno (B), un fabbricato di tipo rurale (C) ed un breve tratto della SS 45 bis Gardesana occidentale e del percorso ciclopedonale Torbole – Cadine.

Lo scenario incidentale preso come riferimento per la gravità e per l’impatto sull’esterno (detonazione) ha le seguenti caratteristiche: È scatenato da un evento interno o esterno al deposito Ha un impatto limitato sulle aree infrastrutturate e abitate Ha un impatto rilevante sul personale presente all’interno del deposito Per la natura delle sostanze coinvolte si può affermare che: Non esistono rischi di dispersione di prodotti tossici o infiammabili a seguito del top event Non esistono rischi di inquinamento

Sono possibili due casi: Top event Situazione di pericolo che, se non controllata, potrebbe condurre al verificarsi del top event Il piano di emergenza esterno prende in considerazione i due casi di cui sopra. L’unica situazione di pericolo che potrebbe condurre al verificarsi del top event è un incendio di notevoli dimensioni, originatosi all’interno del deposito oppure proveniente dall’esterno (incendio boschivo). Il piano di emergenza interno del deposito prende in considerazione il caso di incendio, con l’individuazione di emergenze locali ed emergenze generali.

La sala operativa competente per gli scenari incidentali descritti è la Centrale unica di emergenza della Provincia Autonoma di Trento. Il Piano specifica gli adempimenti degli enti coinvolti.

La sala operativa competente per gli scenari incidentali descritti è la Centrale unica di emergenza della Provincia Autonoma di Trento, prevista dalla LP 01/07/2011 n. 9. L’autorità competente all’attivazione del Piano, ai sensi della LP 01/07/2011 n. 9, è il Commissario per l’emergenza.

All’attivazione del piano di emergenza esterno, comunicata dalla Centrale unica di emergenza, sono predisposti i cancelli e le deviazioni come indicato nel Piano e si mettono in atto tutti i provvedimenti necessari per assicurare una rapida circolazione dei mezzi di soccorso in afflusso nell'area operativa, nonché per agevolare il rapido deflusso dei veicoli e delle persone, allo scopo di favorirne l'allontanamento.

Il Comandante del Corpo permanente indica chi svolge le funzioni di Direttore Tecnico dei Soccorsi (DTS). Il Centro Operativo Avanzato è stabilito presso la sede dei vigili del fuoco volontari di Vigolo Baselga, salvo decisione diversa del DTS.

Il Commissario per l’emergenza decide se attivare la Sala operativa della protezione civile, la quale esamina ed approfondisce la situazione e, sulla base delle informazioni aggiornate che sono costantemente fornite circa l'evoluzione dell'incidente da parte degli enti impegnati nelle operazioni di soccorso, verifica le misure già assunte e concorda gli interventi da intraprendere per agevolare le operazioni attuate dalle squadre presenti sul posto.

Il Commissario del Governo, d'intesa con i responsabili delle forze dell'ordine, ed all'occorrenza anche attraverso il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, assume le iniziative necessarie al fine di coordinare le attività svolte dagli organi di polizia intervenuti, ove non contemplate dal Piano.

Secondo le indicazioni fornite dai responsabili dei vigili del fuoco, dell’unità operativa Trentino Emergenza e delle forze di polizia e d'intesa con i Sindaci, il Commissario per l’emergenza dichiara la cessazione dello stato di emergenza, mediante comunicazione telefonica e con successivo fax di conferma a tutte le amministrazioni attivate, impartendo le opportune istruzioni e fornendo le relative informazioni agli organi di governo centrale, alle istituzioni locali ed alla stampa.

La procedura di dichiarazione di cessato allarme è assunta dalla Sala operativa della protezione civile d’intesa con le strutture operative e gli amministratori locali, a seguito della comunicazione del DTS che informa del venir meno del pericolo per la pubblica incolumità e, nel contempo, quando è assicurata la messa in sicurezza del territorio e dell'ambiente da parte degli enti competenti. Cessata la situazione di emergenza i Sindaci concorrono, per quanto di competenza, al ripristino dello stato di normalità. Le forze di polizia rimuovono i blocchi stradali. Si procede alla verifica dell'entità dell'incidente, in termini di effetti sulla salute pubblica e di effetti sull'ambiente mediante ulteriori accertamenti.