Ferite difficili lesioni vascolari arteriose/venose/miste

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LE ULCERE FLEBOSTATICHE E LE LESIONI DEVITALIZZATE
Advertisements

PATOLOGIE DA AGENTI FISICI
Gestione delle Lesioni Complesse
Maria Grazia, Diana Barile
Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena
Il Bendaggio funzionale e la preparazione alla protesi Brunella Brighi, Fisioterapista Riccione maggio 2012.
La Traumatologia E’ una branca dell’Ortopedia
Ossigenoterapia in normobarismo
ASSISTENZA POST-OPERATORIA CONTROLLI NEL TEMPO
DAL REPERTORIO ALL’OSSERVATORIO DEI CONSUMI: SCENARI DI UTILIZZO
IL RICONOSCIMENTO DELLA “PATOLOGIA”
Schemi di Primo Soccorso in Ambiente di Lavoro
Dott.ssa Elisabetta Muccioli
Misericordia di Roma Appio - Tuscolano
Sebastiano De Maria La Rosa
…..., l’Assessore regionale alla Sanità e Servizi Sociali, con propria nota del 26/3/1998, prot. n /1997, ha istituito presso il Servizio Igiene.
MEDICAZIONI AVANZATE Edi Mattera.
Dr.ssa Desirè Caselli Dr.ssa Flaviana Tondi
CENTRO USTIONI PEDIATRICHE LA MEDICAZIONE IN EMICELLULOSA
Il nursing del paziente anziano con frattura di femore
LS.P.D.C. nel nuovo Piano Sanitario Regionale Galileo Guidi Responsabile Commissione Regionale Governo Clinico in Salute Mentale Arezzo 16 ottobre 2008.
I DISPOSITIVI INTRAVASCOLARI
Ciao a tutti Buona lezione.
SCHEDA di VALUTAZIONE del MEDICO di MEDICINA GENERALE
LO STATO DI SHOCK.
Ferrara, 16 febbraio 2013 CENTRO SOCIALE ACQUEDOTTO
Gestione integrata delle ulcere cutanee
… LA POSTURA SUPINA … Posizione di mantenimento del riposo che trova indicazioni in diverse condizioni cliniche. È una postura obbligata per i pazienti.
Dott. Pier Luigi Lodi Divisione di Dermatologia
LE LESIONI DA PRESSIONE: BUONE PRATICHE
Dott.ssa Emiliana Gelisio UOC Vigilanza, Accreditamento e Controllo
CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA DIPARTIMENTO CARDIOLOGICO VASCOLARE UNITA’ OPERATIVA COMPLESSA di CHIRURGIA VASCOLARE direttore Prof. G. Paroni Coordinatore.
a cura di Andrea Bellingeri
Eziopatogenesi e terapia
L’IMPORTANZA DEL “RIPOSO”NELLA SIDROME EHLERS DANLOS
L.Ditri - OTI Medicale Vicenza
Patologie della pelle Le ustioni
ASP AZALEA Progetti 2010 Tecnologia che cura. ASP AZALEA AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA DEL DISTRETTO DI PONENTE Dalla fusione di Istituto Andreoli.
Ausili e presidi per stomie addominali: materiali, caratteristiche, peculiarità d’utilizzo e personalizzazione.
DERMATITE ATOPICA Definizione benigna, complessa e eterogenea
Dipartimento di Chirurgia Direttore: Pof. G
LEZIONE 8 LE FERITE.
LA MOBILIZZAZIONE DEL PAZIENTE A LETTO
“Monitoraggio post-operatorio in T. I
Camici Chirurgici in TNT idrorepellente - Sterili
IGIENE DEL NEONATO.
La sicurezza elettrica: prendiamo le giuste distanze
PATOLOGIE TRAUMATICHE
L’ organizzazione di una rete assistenziale per il piede diabetico
a cura della Commissione Centrale Medica
Oggi il Signor Rossi è in 3° giornata post- operatoria, si presenta orientato t-s-p, collaborante e si sono risolti i suoi problemi clinici del post-operatorio.
Maschera con rèservoir non rebreathing
MEDICAZIONI AVANZATE Edi Mattera.
ULCERE DEGLI ARTI INFERIORI
La prevenzione e il trattamento delle lesioni cutanee
ORDINE OSPEDALIERO DI SAN GIOVANNI DI DIO FATEBENEFRATELLI OSPEDALE SAN PIETRO (ROMA) AMBULATORIO DI IDROZONO TERAPIA PER LA CURA: DEL PIEDE DIABETICO,
Vascular Diseases Center University of Ferrara, ITALY Director: Paolo Zamboni, MD Vascular Diseases Center University of Ferrara, ITALY Director: Paolo.
PIANO DI ASSISTENZA ALLA PERSONA CON INSUFFICIENZA VENOSA PERIFERICA: Trombosi venosa Trombosi venosa Ulcere vascolari Ulcere vascolari Menici Riccardo.
LA GESTIONE DELLE FERITE DIFFICILI Corso di aggiornamento Prima edizione - Bologna 17 Maggio 2006 IDENTIFICAZIONE DELLE FERITE INFETTE Rossana Berta Ospedale.
Neuropatia autonomica Piede neuropatico: neuropatia autonomica E’ molto meno conosciuta e meno rilevante rispetto alla neuropatia sensitiva e motoria.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO: D.M. 27 AGO 1999 N. 332 NOMENCLATORE TARIFFARIO ALLEGATO 2 (ausili di serie forniti tramite gara d’asta art. 3) Lesioni cutanee.
INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA
Negative Pressure Wound Therapy e Riparazioni Tessutali
Transcript della presentazione:

Ferite difficili lesioni vascolari arteriose/venose/miste piede diabetico traumatiche con gravi perdite di sostanza ustioni ulcere da compressione deiscenze di ferite chirurgiche ferite che non presentano segni di miglioramento entro 9 settimane

Infermiera Professionale Antonella Roveri Le ferite difficili Il trattamento Bibbiena 12 marzo 2011 Infermiera Professionale Antonella Roveri

Territorio: attività infermieristica dedicata

Classificazione secondo l’aspetto Colore: il colore della lesione va documentato per permettere la distinzione tra tessuto morto e tessuto vivo. È anche in grado di aiutare l’operatore per il trattamento della lesione Cute perilesionale: è fondamentale esaminare la cute intorno alle lesioni, osservare il colore, sentire la temperatura, osservare se è integra, lesa, umida, particolarmente secca o trasudante. Quando vi è un alone rosso intorno alla lesione vi è la possibilità di una infezione sottostante (zone sottominate). Occorre monitorare l’eventualità di una infezione conclamata: rossore cutaneo, gonfiore, calore, dolore, essudato, cattivo odore.

Classificazione dell’essudato L’essudato delle ferite croniche rallenta e blocca le cellule endoteliali rendendole inutilizzabili ai fini dell’angiogenesi e quindi della cicatrizzazione. In base alla quantità la ferita può essere: Asciutta Umida Iperessudante

Stadio Medicazione I° pellicola semipermeabile trasparente di poliuretano idrocolloide extrasottile II° schiuma di poliuretano Flittene forare, con manovra antisettica, senza rimuovere il tetto e ricoprire con schiume in poliuretano per il tallone stessa manovra, con impacco di betadine Escara pomate enzimatiche (rimozione ogni 12/24 ore) e ricoprire con garze idrogeli e ricoprire con pellicola semipermeabile trasparente di poliuretano o idrocolloide rimozione chirurgica graduale o totale III°-IV° lesione emorragica alginato e garze sterili ATTENZIONE! Evitare la rimozione traumatica III°-IV° lesione essudativa, necrotica e con fibrina idrogeli e ricoprire con medicazioni a base di schiuma di poliuretano fibra idrocolloidale ricoperta con placca idrocolloidale III°-IV° lesione granuleggiante con essudato fibra idrocolloidale o alginato, ricoperto con placca idrocolloidale o placca di schiuma di poliuretano III°-IV° lesione cavitaria con abbondante essudato tampone in schiuma di poliuretano ricoperta con placca di schiuma in poliuretano fibra idrocolloidale o alginato ricoperta con garze ATTENZIONE! No garze iodoformiche III°-IV° lesione granuleggiante placca idrocolloidale III°-IV° lesione infetta fibra idrocolloidale o in schiuma di poliuretano con ioni argento

Ambulatorio ferite difficili USL8 Arezzo Richiesta MMG Appuntamento CUP punto erogante 1647 Telefono 0575 255451 chirurgia Arezzo Dr. Amato tommaso.amato@usl8.toscana.it allegando foto

Delibera Regione Toscana 568/2010 Indicazioni alle aziende sanitarie da parte del gruppo di lavoro regionale “osservatorio lesioni cutanee” per l’utilizzo della TPN (terapia a pressione negativa)

Ai sensi della Delibera GRT n 399 del 26/05/2008 per i dispositivi protesici di serie, che non prevedono specifici adattamenti (presidi di assorbenza, letto ortopedico, materasso antidecubito, sedia comoda, carrozzina standard….) è sufficiente la prescrizione del MMG, il quale dovrà attenersi a quelle che sono le modalità stabilite dal Decreto Ministeriale 332/99 (patologia ed esatta descrizione dei codici ausili)

AUSILI ANTIDECUBITO ISO 03.33 - tempi min. di rinnovo: 5 ANNI PRODOTTO CODICE ISO   Materasso ventilato in espanso 03.33.06.003 ….. Materasso ventilato in espanso composito, realizzato con materiali di diversa densità per garantire lo scarico differenziato delle pressioni a livello delle specifiche zone corporee. 03.33.06.006 Materasso in fibra cava siliconata 03.33.06.009 Materasso in fibra cava siliconata ad inserti asportabili 03.33.06.012 Materasso ad acqua con bordo laterale di irrigidimento 03.33.06.015 Materasso ad aria con camera a gonfiaggio alternato, con compressore 03.33.06.018 Materasso ad elementi interscambiabili con compressore 03.33.06.021 Traversa in vello naturale 03.33.06.024 Traversa in materiale sintetico 03.33.06.027 Traversa in fibra cava siliconata 03.33.06.030 Traversa a bolle d’aria microinterscambio 03.33.06.033 AUSILI ANTIDECUBITO ISO 03.33 - tempi min. di rinnovo: 3 ANNI Cuscini in fibra cava siliconata 03.33.03.003 Cuscino in gel fluido 03.33.03.006 Cuscino in materiale viscoelastico compatto 03.33.03.009 Cuscino composito con base anatomica preformata o base con formazione personalizzata, integrata con fluidi automodellanti 03.33.03.012 Cuscino a bolle d’aria a micro interscambio 03.33.03.015 Cuscino a bolle d’aria a micro interscambio o a celle con fluidi automodellanti a settori differenziati 03.33.03.018 ATTREZZATURE SPECIALI ANTIDECUBITO ISO 03.33.09 - max 4 pz anno Protezione per tallone in materiale sintetico 03.33.09.003 Protezione per tallone in fibra cava siliconata 03.33.09.006 Protezione per gomito in materiale sintetico 03.33.09.009 Protezione per gomito in fibra cava siliconata 03.33.09.012 Protezione per ginocchio in materiale sintetico 03.33.09.015 Protezione per ginocchio in fibra cava siliconata 03.33.09.018

AUSILI PER LA PREVENZIONE E TRATTAMENTO LESIONI CUTANEE - ISO 09.21 PRODOTTO CODICE ISO   Bendaggio flessibile autoadesivo idroattivo o gelificante, in confezione singola sterile 9.21.12 ___ - Formato con una superficie totale flessibile idroattiva di cm. 10x10 (10 pz/mese) 09.21.12.003 - Formato con una superficie totale flessibile idroattiva di cm. 20x20 (6 pz/mese) 09.21.12.006 - Formato sagomato con una totale superficie flessibile idroattiva non inferiore a 60 cm2 (10 pz/mese) 09.21.12.009 - Formato sagomato con una totale superficie flessibile idroattiva non inferiore a 120 cm2 (6 pz/mese) 09.21.12.012 Pasta, gel o idrogel atta ad assorbire l’essudato (prescrivibile esclusivamente in associazione con gli ausili di cui al codice 09.21.12) (1 fl di pasta da 100 gr o 1 fl di gel da 50 gr/mese) 09.21.18.003 N.B.: i quantitativi massimi dei bendaggi prescrivibili mensilmente, di cui ai codici 09.21.12/003/006/009/012, sono da intendersi previsti per ogni zona sottoposta al decubito ed in relazione alla estensione.