La valutazione delle competenze

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La valutazione delle competenze http://valutazione.unige.it La valutazione delle competenze

Competenze e valutazione Già nel 1997 nei provvedimenti riguardo l’esame di stato si introduce il concetto di competenza. Legge n. 53/03 “la valutazione, periodica ed annuale degli apprendimenti e del comportamento degli studenti, sono affidate ai docenti delle istituzioni…” (ruoli)

C.M. n 85/2004 “la valutazione deve scaturire dalla collegialità dei componenti dell’equipe pedagocica”. (condivisione) D. lgs. 59/04 “sulla base degli esiti della valutazione periodica le istituzioni scolastiche predispongono gli interventi educativi e didattici, ritenuti necessari al recupero e allo sviluppo degli apprendimenti”. (utilità)

C.M. 84/2005 “Linee guida per l’elaborazione del portfolio delle competenze della scuola dell’infanzia e del primo ciclo” (certificazione) Importanza dunque dell’atto valutativo dell’apprendimento e della certificazione delle competenze condiviso dai docenti.

Il concetto di competenza.. Varia nel tempo e nelle società (es: contadina, post-industriale). Molte definizioni non univoche legate anche al concetto di sviluppo cognitivo cui fanno riferimento (comportamentista, costruttivista, teorie della mente, teorie dell’intelligenza multipla).

Definizione nella C.M. 84/2005 Risultato di percorsi in cui gli alunni imparano conoscenze (saperi) e abilità (saper fare), in contesti di apprendimento in cui interagiscono portando se stessi come persone, al fine di saper riutilizzare tali sapere ed abilità in modo personale (saper essere)

Visione articolata. Valutare la complessità delle risorse attivate dal soggetto. Ci sono dimensioni interne da non sottovalutare ( motivazione, immagine di sé, stili di attribuzione di successi o insuccessi). Devono essere sempre contestualizzate nel concreto.

..dunque la certificazione Scaturisce dalla somma qualitativa e quantitativa delle rilevazioni e degli accertamenti effettuati durante il percorso Non definiti a livello nazionale i criteri e di valutazione e i quadri di riferimento

Alcuni step da seguire (Castoldi, Cattaneo, 2006) Costruire un quadro teorico di riferimento nei singoli istituti. Costruire quadri di riferimento di competenze disciplinari secondo i livelli di certificazione previsti (elementare, maturo, esperto) Costruire quadri di riferimento relativi alle competenze delle Convivenza Civile. Prevedere esempi di percorsi personalizzati con riferimento alle unità di apprendimento.

a) Tre diverse dimensioni da considerare per una valutazione dell’elaborazione attiva del sapere: Soggettiva (i significati personali , stimabili attraverso descrizioni, diari di bordo) Oggettivo (prove di verifica, compiti di prestazione) Intersoggettivo (osservazioni)

Esempi di competenze trasversali legate all’identità: Conoscenza di sé (affermazione della propria identità, risoluzione dei problemi in modo autonomo) Relazioni con gli altri (collaborazione, ascolto) Orientamento (valutazioni esperienze scolastiche)

Esempi di competenze trasversali legate alla Convivenza Civile: Responsabilità personale Rispetto degli altri e della diversità Rispetto dell’ambiente e delle cose Consapevolezza delle regole democratiche Sicurezza propria ed altrui

Esempi di competenze matematiche: Lettura della realtà e risoluzione di problemi concreti Raccolta, interpretazione e rappresentazione dati Padronanza dei concetti Uso del linguaggio e dei simboli

b) Es: definire i livelli di certificazione in risoluzione dei problemi (matematica, fine primo ciclo) Livello elementare: comprende il testo, individua i dati utili, rappresenta graficamente la situazione, risolve il problema seguendo il percorso guidato. Livello maturo: (comprende il testo e individua dati significativi e dati mancanti,utilizza procedimenti diversi, individua eventuali errori)

(ES. PISA studenti a 15 anni) Livello esperto: analizza e risolve il problema, sa risolvere problemi di logica, individua analogie in percorsi risolutivi, formula soluzioni utilizzando le equazioni. Per ogni competenza, trasversale o meno, possono essere definiti i livelli. (ES. PISA studenti a 15 anni)

Misurare l’oggettivo: i compiti di prestazione I compiti devono essere “problemi complessi, aperti, posti agli studenti come mezzo per dimostrare la padronanza di qualcosa” (Glatthorn, 1999) Recuperare il sapere, sollecitare l’uso cognitivo, contestualizzare le prove

Esempi di compiti (Comoglio, 2004): Scienze (lezioni sul cuore): “Perché è importante compiere esercizio fisico? Perchè è importante riposarsi? Perchè il cuore batte in modo diverso a seconda che ci si muova o meno?” (autenticità, concretizzazione, stimolazione) Prove MT di lettura e MAT-2 (in vivo)

Bibliografia consigliata: Boscolo P., Psicologia dell’apprendimento scolastico, UTET, Torino, 1997 Cacciamani S., Psicologia per l'insegnamento, Carocci, Roma, 2005. Castoldi, M., Valutare le competenze. Percorsi e strumenti, Brossura Editore, 2009 Comoglio, M., Corso online sul portfolio, Garamond, Milano, 2002 Perez-Tello S., Antonietti A., Liverta Sempio O., Marchetti A., Che cos’è l’apprendimento?Le concezioni degli studenti, Carocci, Roma, 2005.

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