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Le politiche della crescita I concetti fondamentali Teorie Politiche.

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Presentazione sul tema: "Le politiche della crescita I concetti fondamentali Teorie Politiche."— Transcript della presentazione:

1 Le politiche della crescita I concetti fondamentali Teorie Politiche

2 I «fatti stilizzati» della crescita e le misure 1. La crescita rapida del PIL/POP è un fenomeno recente 2. PIL/POP e produttività presentano discontinuità non sincronizzate tra i paesi ad uno stesso stadio di sviluppo 3. Convergenza di solo alcuni paesi arretrati verso i più avanzati 4. Le disuguaglianze di reddito, all’interno e tra paesi Sono diminuite nel corso degli anni 90 (<= Cina e India) Sono ri-aumentate negli anni della «Grande recessione 2008-2014» La relazione tra crescita e disuguaglianza non è stabile nel tempo e nello spazio 5. Il progresso tecnologico può acuire le disuguaglianze di reddito aumentando il tasso di disoccupazione e riducendo il salario relativo dei lavoratori meno qualificati

3 Come misurare la crescita e lo sviluppo Benthamiani => PIL/POP Rawlsiani => giustizia distributiva il reddito del meno abbiente: il contrasto della povertà welfaristi  crescita macroeconomica del PIL/POP e dispersione del reddito pro-capite Indice disviluppo umano Sviluppo sostenibile e Indice di sviluppo umano di Amartja Sen Produttività del lavoro Produttività del lavoro (PIL prodotto dagli occupati) output per ore lavorate => efficienza della produzione => output per ore lavorate

4 DA PIL/POP a produttività del lavoro: Y PIL e P popolazione tasso di partecipazione y= quota di P in età lavorativa; 1-y = quota di P non in età lavorativa; x= tasso di partecipazione al lavoro di y tasso di disoccupazione Popolazione attiva: L=x y P; u=tasso di disoccupazione => Popolazione attiva impiegata: N=(1-u) x y P d = n. ore lavorate per anno da un lavoratore attivo occupato Totale ore lavorate Produttività oraria Produttività oraria Scomposizione

5 Disuguaglianza di reddito tra paesi e la convergenza Crescita  disuguaglianza Lucas La posizione di Lucas => il benessere e le migliorate condizioni di vita derivano dall’incremento della produzione, meno dalla redistribuzione L’esclusione dell’Africa => i 5 paesi più poveri al mondo sono nell’Africa subsahariana Una certa convergenza si è realizzata in Europa e in Asia Kuznets La curva di Kuznets => una relazione a campana tra lo sviluppo e la variabilità del redditi individuali (le disuguaglianze sono poco rilevanti nei paesi poveri e ricchi, rilevanti nei paesi intermedi) Il ruolo dell’innovazione tecnologica => Disuguaglianze e distruzione creatrice le innovazioni creano rendite provvisorie che non sono distribuite in modo uniformeCONVERGENZA  -convergenza  -convergenza: relativa ai tassi di crescita (la convergenza si ha quando i paesi poveri crescono di più di quelli ricchi)  -convergenza  -convergenza: relativa alla dispersione del reddito tra gruppi di paesi (la convergenza si ha quando la varianza della distribuzione del PIL/POP diminuisce)

6 I club della convergenza (β-convergenza all’interno di un gruppo ristretto) Equazione base stimata per la crescita del PIL pro-capite: c’è β-convergenza quando si stabilisce una correlazione negativa tra tasso di crescita e PIL pro-capite iniziale

7 Le variabili esplicative Z della crescita (Barro e Sala-i-Martin, 1995) qualità del capitale umano La qualità del capitale umano Livello di istruzione e speranza di vita buon funzionamento dei mercati Il buon funzionamento dei mercati Grado di concorrenza, distorsioni introdotte dallo stato, corruzione stabilità economica La stabilità economica Macroeconomica e dei prezzi stabilità politica La stabilità politica Assenza di guerre, colpi di stato, alternanza tra i partiti convergenza condizionale La convergenza condizionale => si verifica tra due paesi con simili valori di Z Ciò implica che il Malawi => Lussemburgo quando potrà avere lo stesso ambiente economico e politico Ma la capacità di riformare le istituzioni è indipendente dalla ricchezza? Sembrerebbe di no!

8 growth accounting La contabilità della crescita (growth accounting): PIL e accumulazione del K PT neutrale in termini di Hicks (aumenta sia la PK che la PN, attraverso A) Tasso di crescita del PIL come somma ponderata di: Tasso di crescita di K Tasso di crescita di N g=TPF, residuo di Solow metodi di calcolo di g I metodi di calcolo di g economia competitiva e RCS metodo econometrico TPF distribuito secondo le remunerazioni Il Y/N cresce in proporzione a TPF e alla crescita dell’intensità capitalistica K/N (capital deepening)

9 Metodo n.3 per il residuo di Solow Dalla 6.4 alla 6.5 con r.c.s.

10 Il modello Harrod-Domar: il «filo del rasoio» N=L pieno impiego o disoccupazione strutturale Funzione della produzione a fattori complementari (isoquanti ad L) La crescita della POP e del K sono indipendenti: Il pieno impiego dei fattori è una coincidenza! Al di sotto di una certa soglia del K/L un aumento del risparmio aumenta il Tasso di crescita

11 Y=1 L K 1/B 1/A Y = min (AK, BL); con poco K è Y=AK; con poco L è Y=BL A = produttività di K; B= produttività di L A/B Mappa di isoquanti alla Leontief K e L complementari Posso ottenere Y=1 con A unità di K con meno costi: Y=AK

12 Il modello Solow-Swan (con Cobb-Douglas a rcs) La redditività del capitale è il vero motore dell’investimento e quindi della crescita I fattori sono sostituibili e il rendimento marginale del capitale è decrescente Stato stazionario Stato stazionario: rendimento marginale del capitale = costo di utilizzo

13 Formula 6.5.5

14 k k s ( n+δ ) k t k* k* stock di capitale per man in equilibrio di stato stazionario In equilibrio di stato stazionario, il risparmio di ciascun periodo copre esattamente l’investimento necessario per sostituire il capitale deprezzato e per fornire macchinari ai nuovi lavoratori. Il capitale pro-capite rimane costante.

15 Interpretazione: Il modello è deludente, non spiega la crescita del PIL pro-capite: la descrive! Al crescere del capitale il suo rendimento al margine decresce (dato n) per cui a un certo punto Y/L non cresce più L’unico modo è supporre un progresso tecnologico (attribuito al fattore lavoro) in crescita esogena => Vedi procedimento per la 6.5.5 => Y/L e K/L crescono al saggio g e l’output Y al saggio n+g Un aumento di 1% del tasso di risparmio σ determina un aumento del [α/(1- α)]%, del PIL pro-capite, ovvero dello 0,4% se α=0,3.

16 La regola aurea La TFP cresce ad un tasso esogeno e costante g Il PIL pro-capite aggiustato per la TFP è costante Stock di capitale e PIL crescono al saggio n+g Il tasso di crescita dell’economia è indipendente dal tasso di risparmio Frank Ramsey (1928) => Max consumo pro-capite => r = n+g (GOLDEN RULE) r > n+g, il capitale è insufficiente => occorre aumentare il tasso di risparmio per aumentare il consumo pro-capite nello stato stazionario r spostare il reddito verso il consumo

17 Le teorie della crescita endogena: la TFP è determinata da fattori economici accumulazione di know-how L’efficienza della produzione dipende dall’integrazione delle imprese: accumulazione di know-how, i benefici dell’agglomerazione => capacità di attrarre lavoratori e fornitori specializzati incentivi in R&D Il progresso tecnologico deriva dalla grande scoperte e invenzioni, dalle innovazioni al margine dovute al contesto sociale, culturale e storico <= incentivi in R&D I modelli di crescita endogena depotenziano l’ipotesi di rendimenti decrescenti del capitale al livello macroeconomico Esternalità collegate alla crescita Esternalità collegate alla crescita: il rendimento sociale del capitale è superiore al suo rendimento privato (esternalità di rete)

18 Learning by doing e crescita, il modello Romer (1986) Il rendimento marginale del capitale non decresce all’aumentare di K: la crescita è endogena in quanto si sostiene anche in assenza di PT esogeno La TFP è esogena rispetto alla singola impresa, ma endogena a livello Macroeconomico (es. reti di telecomunicazione e concentrazioni di imprese, capitale umano) La forza lavoro è costante L’accumulazione del capitale è quella standard

19 Il ruolo delle infrastrutture pubbliche, istruzione e servizi Sono un fattore della produzione aggiuntivo capace di bloccare la diminuzione dei rendimenti marginali del capitale privato Capitale privato e infrastruttura pubblica accumulati hanno insieme rendimenti non decrescenti => le politiche infrastrutturali e gli aiuti allo sviluppo sono opportuni Tuttavia, l’esternalità non gratuita  le spese pubbliche sono finanziate da imposte che riducono la redditività degli investimenti e frenano l’accumulazione del capitale  Trade-off

20 Intervento pubblico e crescita, il modello Barro-Sala-i-Martin (1995) Le imprese max Profitto (il costo di utilizzo è pari al tasso di rendimento al netto di imposta) e il consumatori max la sua utilità intertemporale In stato stazionario è Deriva una relazione non lineare tra g e τ

21 g τ τ*=1-α Con τ< τ* la spesa pubblica aumenta la crescita Con τ> τ*, le distorsioni del fisco riducono la crescita Pressione fiscale ottimale

22 Le politiche per la crescita istituzioni Migliorare le istituzioni Ordinamento giuridico e democrazia parlamentare istruzione e nell’innovazione Investire nell’istruzione e nell’innovazione Istruzione e formazione Ricerca e innovazione Infrastrutture pubbliche offerta di lavoro Aumentare l’offerta di lavoro mercati dei beni e servizi Migliorare il funzionamento dei mercati dei beni e servizi mercati finanziari Sviluppare e regolamentare i mercati finanziari Diminuire il costo del capitale Stimolare il tasso di risparmio Orientare l’allocazione del capitale Y=A F(L, K) Istruzione Ricerca Innovazione Demografia Offerta di lavoro Concorrenza Mercati dei capitali Politica del risparmio


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