Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
1
“Harvard Business School”
Un modello di gestione diventato un “case”
2
Il modello organizzativo (1)
Il modello Asset Focus di Humanitas presenta 4 caratteristiche distintive I° Gestione Operativa II° Gestione del Personale Medico Pianificazione e Reporting in real time III° Flessibilità nell’utilizzo della Capacità Produttiva IV° Building Design Funzioni a supporto Funzioni centralizzate Area Clinica: Laboratorio , Audit Clinico, Ricerca Staff: Amministrazione e Finanza, Sistemi IT , Building Management, Audit Amministrativo, HR, Acquisti, Sviluppo
3
Il modello organizzativo (2)
I° Gestione operativa Lo scopo è massimizzare l’utilizzo degli assets mediante: Pianificazione delle ammissioni giornaliere, per eliminare “colli di bottiglia” Prericovero per anticipare i tests pre-operatori Reporting dei processi in real-time II° Gestione del Personale Medico I medici hanno gli stessi obiettivi dell’Ospedale Gestiscono al meglio le strutture loro affidate Si occupano dell’aspetto clinico e non della gestione del reparto La loro attività privata è esercitata in Humanitas III° Flessibilità nell’utilizzo della Capacità Produttiva Per massimizzare il tasso di occupazione, i reparti e i letti non sono assegnati, ma sono utilizzati secondo le richieste giornaliere I pazienti con differenti patologie (omogenee) sono ricoverati nella stesso reparto multispecialistico L’attività ambulatoriale è svolta generalmente in spazi standard Le sale operatorie sono assegnate a slots La struttura degli spazi è un fattore-chiave nel modello Grazie all’integrazione di architetti, ingegneri, medici e infermieri Humanitas ha disegnato e costruito gli spazi, partendo da un’analisi dei flussi dei pazienti , del personale, dei visitatori, delle merci IV° Building Design
4
Area di degenza Area di degenza
5
IL SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO (EAS)
6
Analisi della domanda Percorso Al fine di giungere a identificare:
i flussi complessivi di Humanitas la composizione la distribuzione di frequenza il case mix-outpatient il case mix-inpatient è stata svolta un’analisi di Benchmarking a livello macro-economico (Regione Lombardia, ASL) e microeconomico (S.Raffaele, Poliambulanza, S. Matteo, ecc.) sui seguenti indicatori: % accessi su bacino di utenza bacino di utenza % accessi al PS da 118-Milano
7
Centro Specializzato per il Trattamento dell’Emergenza
8
Analisi della domanda 2 1 3 Analisi della domanda
Humanitas (60.000) S. Matteo (60.107) S. Paolo (91.083) S. Donato (20.880) S. Carlo (94.016) Cernusco (44.756) Melzo (34.629) Considerando il 21% degli accessi da 118 sul totale accessi, la % degli accessi su popolazione per le aree individuate è del 37%. Melegnano (51.901) S. Raffaele (55.103) Fonte: ViaMichelin Regione Lombardia, Flussi 2000 ISTAT
9
Analisi della domanda Analisi della domanda
Le strutture di ricovero della Regione Lombardia sono Gli ospedali dotati di strutture di emergenza-urgenza rappresentano il 53%. L’emergenza-urgenza in Lombardia 2 BS, 1 PV 1 BG, 1 VA 7 MI I ricoveri totali della Regione Lombardia sono il 1760/00 della pop. (contro il teorico 1600/00) di cui circa il 39% avviene attraverso le strutture di emergenza-urgenza. Fonte: Regione Lombardia, Flussi 2000. ISTAT per popolazione. Note: Non sono considerati i dati relativi ai “Punti di primo intervento” perché non disponibili. Gli EAS sono 10: 9 EAS, 1 EAS Inter Ospedaliero (insieme Pini, IACP, Pol. Maggiore)
10
Analisi della domanda Analisi della domanda
Composizione Esito e tipo di dimissione Distribuzione degli accessi per esito I casi di Ostetricia rappresentano il 17/20% dei ricoveri totali Distribuzione degli accessi per tipo di dimissione Fonte: CED Poliambulanza di Brescia Regione Lombardia, Flussi 2000
11
Analisi della domanda Analisi della domanda
Accessi e distribuzione giorno Accessi e distribuzione per giorno
12
Analisi della domanda Analisi della domanda
Distribuzione di frequenza per mese Distribuzione di frequenza per mese Elaborazione: dati CED Poliambulanza di Brescia per i mesi giu, lug, ago, sett 2002
13
Analisi della domanda Analisi della domanda
Distribuzione di frequenza per giorno Distribuzione di frequenza per giorno della settimana Elaborazione: dati CED Poliambulanza di Brescia per i mesi giu, lug, ago, sett 2002
14
Analisi della domanda Analisi della domanda
Distribuzione di frequenza per ora Distribuzione di frequenza per ora del giorno Elaborazione: dati CED Poliambulanza di Brescia per i mesi giu, lug, ago, sett e ospedale di Desio per i mesi da gennnaio ad agosto 2001
15
PRONTO SOCCORSO AREA DI DIAGNOSI E CURA
PRONTO SOCCORSO AREE DI DIAGNOSI E CURA
16
ACCREDITAMENTO JOINT COMMISSION
17
Struttura e organizzazione della qualità
Accreditamento JCI: Le tappe Partecipazione alla sperimentazione regionale: Accreditamento: dicembre 2002 Ri-accreditamento: febbraio 2006 Ri-accreditamento: febbraio 2009
18
JOINT COMMISSION: Le caratteristiche E’ il più importante sistema di accreditamento all’eccellenza negli Stati Uniti (più di strutture accreditate) Tiene in considerazione non solo l’aderenza a determinati standard, ma l’intero processo di cura del paziente
19
JOINT COMMISSION: Valori dominanti Centralità del paziente Interfunzionalità Omogeneità di trattamento Verificabilità Comunicazione Customer satisfaction
20
JOINT COMMISSION: Le aree (1) Area Clinica Accesso e Continuità delle cure (ACC) Diritti del Paziente e dei familiari (PFR) Valutazione del paziente (AOP) Cura del Paziente (COP) Educazione del paziente e dei familiari (PFE)
21
JOINT COMMISSION: Le aree (2)
Area Tecnica Gestione e miglioramento della qualità (QMI) Prevenzione e controllo delle infezioni (PCI) Governo leadership e direzione (GLD) Gestione e sicurezza della struttura (FMS) Qualificazione ed educazione del personale (SQE) Gestione delle informazioni (MOI)
22
JOINT COMMISSION: Gli obiettivi minimizzare il rischio di errori a danno del paziente garantire una maggiore informazione e soddisfazione del paziente minimizzare i rischi per i medici e la struttura in caso di denunce e dispute legali ridurre i costi delle polizze assicurative ottimizzare l’organizzazione del lavoro
23
RISK MANAGEMENT
24
Risk management (1) Organizzazione PS e Medicina D’Urgenza
Gestione cartelle cliniche e loro controllo Foglio inizio di terapia Gestione del “consenso informato” Controllo e monitoraggio delle infezioni ospedaliere Monitoraggio e segnalazione degli eventi sentinella (errori di terapia, ecc.)
25
Risk management (2) Personale addetto per attività anti-incendio
Gestione dell’emergenza Preparazione anti-incendio Gestione apparecchiature elettromedicali Progetti di risk management Gestione del contenzioso
26
MODELLO ORGANIZZATIVO
27
Il modello organizzativo - Premesse
I motivi che richiedono un adeguamento continuo: evoluzione delle conoscenze evoluzione del “modo” di fare medicina evoluzione delle tecnologie sinergia con il mondo della ricerca applicazione dei risultati della ricerca l’uso ottimale delle risorse
28
GRAZIE
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.