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PubblicatoDonata Gagliardi Modificato 5 anni fa
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Journal Club, Maggio 2019 dr.ssa Elena Ponzo Tutor: dr.ssa Silvia Gaia
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BACKGROUND 1 - Lesioni pancreatiche premaligne
L’incidenza di diagnosi di lesioni pancreatiche premaligne, spesso incidentali in pazienti asintomatici, è in aumento grazie alle sempre migliori prestazioni delle metodiche di imaging (ECT, TC ed RM). La maggior parte degli incidentalomi pancreatici è rappresentata da neoplasie cistiche (PCN) e neuroendocrine (PNET), per lo più in stadio precoce. Sachs T et al, The incidental asynptomatic pancreatic lesion: nuisance or threat?, J Gastrointest Surg 2009 Le PCN premaligne più frequenti sono IPMN branch duct e cistoadenomi mucinosi (MCA). La maggior parte delle PCN ha comportamento benigno solo follow-up tramite imaging; in presenza di «caratteristiche di rischio» per degenerazione maligna durante follow-up indicazione chirurgica. European evidence-based guidelines on pancreatic cystic neoplasms, Gut 2018 PNET non funzionanti hanno potenziale maligno accertato per diametri >2 cm, probabile per diametri >1 cm. PNET non funzionanti/asintomatici >2 cm e PNET funzionanti e/o sintomatici hanno indicazione ad intervento chirurgico secondo le attuali linee guida.
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Background ii - Chirurgia pancreatica
PEI= Pancreatic Exocrine Insufficiency
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Mortalità complessiva 6.7%
Mortalità degli interventi resettivi per Ca pancreas in ITALIA: 6570 resezioni ( ) Mortalità complessiva 6.7% Balzano G et al, Overuse of surgery in patients with pancreatic cancer. A nationwide analysis in Italy, HPB (Oxford) 2016
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Background iIi - Ablazione con radiofrequenza (RFA)
Flusso di corrente elettrica alternata ad alta densità nel target danno termico localizzato necrosi coagulativa. Impiegata da anni in alternativa alla chirurgia per il trattamento di tumori solidi epatici, polmonari e renali, per lo più per via percutanea sotto guida radiologica metodica ben studiata, sicura e maneggevole, ben tollerata dal paziente. Le caratteristiche biologiche ed anatomiche del pancreas hanno inizialmente scoraggiato l’applicazione della RFA ai tumori pancreatici: Alta sensibilità del tessuto pancreatico agli insulti esterni, compreso il calore rischio di pancreatiti o fistole Vicinanza di grandi vasi rischio di emorragia o trombosi venose Vicinanza di vie biliari rischio di stenosi o fistole e piccolo intestino rischio di perforazione o sanguinamento
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RFA pancreatica EUS-guidata
Negli ultimi anni lo sviluppo dell’EUS operativa ha reso disponibile un approccio mini-invasivo ottimale alle lesioni pancreatiche: Migliore accessibilità Migliori accuratezza e sicurezza: imaging ad alta risoluzione di lesione e strutture adiacenti, con possibilità di monitoraggio in real time delle conseguenze della procedura Possibilità di ablazioni ripetute La RFA EUS-guidata di tessuto pancreatico si è dimostrata fattibile e sicura su modelli animali. Kim HJ et al, EUS-guided radiofrequency ablation of the porcine pancreas, Gastrointest Endosc 2012 Gli studi sull'uomo sono ancora numericamente limitati, ma confermano fattibilità e sicurezza della metodica. Molti di questi sono stati condotti su adenocarcinomi localmente avanzati (LAPC), a scopo palliativo in combinazione con chemio e radioterapia.
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Device per RFA EUS-guidata
Lakhtakia S et al, Endoscopic ultrasonografy-guided tumor ablation, Dig Endosc 2017
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Pubblicazioni su procedure di RFA EUS-guidata di tumori pancreatici
Lakhtakia S et al, Endoscopic ultrasonografy-guided tumor ablation, Dig Endosc 2017
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42 pz (in 7 pubblicazioni):
28 K pancreas non resecabili 7 PNET 4 MCN se resecabili, pz unfit o rifiuto della chirurgia 2 IPMN 1 adenoma micro-cistico Successo tecnico in 36 pz (86%) 6 fallimenti nello studio di Arcidiacono et al su LAPC con Cryo-therm probe 14G Potenza utilizzata 5-50 W, per sec (secondo le dimensioni della lesione) Nessuna mortalità né necessità di chirurgia a causa della procedura Complicanze precoci giudicate lievi in 9 pz (25%) 7 pz con dolore addominale lieve, della durata di 24 h e responsivo ai comuni analgesici 1 pz con pancreatite acuta lieve 1 pz con sanguinamento duodenale trattato endoscopicamente senza necessità di trasfusioni 1 pz con esordio tardivo di una raccolta peripancreatica asintomatica, risoltasi spontaneamente. Le altre complicanze tardive sono state giudicate dipendenti dalla progressione di malattia tumorale.
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Endpoint primario: SICUREZZA
Studio non randomizzato di fase I su pazienti inoperabili o che rifiutavano l’intervento chirurgico Endpoint primario: SICUREZZA Complicanze maggiori: pancreatite acuta, sanguinamento, perforazione, danno a strutture adiacenti Complicanze minori: dolore, febbre Endpoint secondario: EFFICACIA a 1 anno Risoluzione completa: scomparsa della lesione o sua completa necrosi Risposta significativa: riduzione diametro >50% o risoluzione completa Fallimento: riduzione diametro <50% o nessun effetto
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METODI I Criteri di inclusione: PNET <2 cm o
PCN: IPMN branch duct con caratteristiche di rischio o MCA Indicazioni a trattamento medico o chirurgico discusse in incontri multidisciplinari. 30 pazienti consecutivi in 2 anni: 16 M, 14 F Età media 54.4 anni (range 49-84) 12 pz con 14 NET, 17 pz con PCN (1 pz con diagnosi finale di mts pancreatica da Ca renale escluso). Follow-up: Clinico e biochimico a 1 mese, 6 mesi e 1 anno (Cromogranina A per i NET a 6 mesi e 1 anno) Imaging (RM per PCN, TC per NET) a 6 mesi e 1 anno; EUS a 1 anno.
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METODI II Ago dedicato da 18G (Starmed, Taewoong, South Korea) con sistema di raffreddamento interno; distanza ≥2 mm quando possibile tra punta dell’ago e strutture nobili (es: vie biliari, dotto di Wirsung). RFA diretta sui NET. Aspirazione liquido cistico con ago da FNA 22G e successiva RFA in PCN (dal III pz). 50W con setting Continuence Mode; stop dopo completa ablazione o se impedenza >100 Ohm. Profilassi delle complicanze (dal III pz): Diclofenac rettale Profilassi antibiotica (amoxicillina/clavulanato 2 g ev) Aspirazione del contenuto fluido prima di RFA su PCN.
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Risultati I Successo tecnico (targeting della lesione): 100%
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Risultati II - sicurezza
Complicanze maggiori in 3 pazienti (10%), 2 nei primi 2 pazienti: 1 PA con iniziale necrosi infetta (degenza 10 giorni) in pz MEN 1 ed RFA diretta di due NET della coda, uno solido 8 mm ed uno cistico 15 mm. 1 perforazione digiunale chirurgia (degenza 21 giorni) in RFA diretta di IPMN con HGD 18 mm dell’uncinato. Dopo introduzione delle profilassi pre-procedura, 1 sola complicanza ulteriore/28 pazienti rimasti (3.5%): 1 fistolizzazione di NET nel Wirsung stent pancreatico per 6 mesi (esordio clinico a 7 giorni dalla dimissione) in RFA di NET 12 mm dell’istmo a 1 mm dal Wirsung. Complicanze minori in 6 pazienti (20%): Dolore addominale lieve al giorno 1 post-procedura, trattato con paracetamolo per 2 giorni Durata media di ospedalizzazione 4 giorni (range 2-21 giorni).
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Risultati III – EFFICACIA sui net
Fallimenti: NET 20 mm della coda NET 16 mm del corpo
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Choi Jh et al, Endoscopic ultrasound-guided radiofrequency ablation for management of benign solid pancreatic tumors, Endoscopy 2018.
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Risultati IV – EFFICACIA su pcn
Ma scomparsa nodi murali ad un anno 100%
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Discussione Prima serie prospettica e di medie dimensioni (n massimo in studi precedenti = 8 pz). Completa FATTIBILITA’ Ago EUSRA disponibile anche con diametro 19G (come alcuni aghi da FNA). Buon profilo di SICUREZZA, in linea con i dati precedenti. Nessuno dei 3 pazienti con complicanze maggiori aveva reliquati ad 1 anno. Buon profilo di EFFICACIA, in linea con i pochi dati precedenti. L’incremento spontaneo di efficacia dai 6 ai 12 mesi potrebbe essere attribuito all’effetto di immunomodulazione sistemica della RFA, dimostrato su modelli animali (rilascio di Ag dalle cellule tumorali necrotiche stimolo della risposta immunitaria antitumorale). Slovak R et al, Immuno-thermal ablations-boosting the anticancer immune response. J Immunother Cancer 2017 LIMITI DELLO STUDIO: numero di pazienti limitato, assenza di controllo istologico dell’efficacia di ablazione, follow-up limitato ad 1 anno.
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conclusioni La RFA EUS-guidata di NET e neoplasie cistiche del pancreas è risultata fattibile e sicura, con tasso di mortalità nullo e di complicanze del 10%, riducibile con l’adozione di misure profilattiche. Dato il buon profilo di efficacia, si presenta come un’interessante alternativa mini-invasiva e tissue-sparing alla chirurgia, specialmente in pazienti ad alto rischio operatorio per età o comorbilità o che rifiutano l’intervento chirurgico. Disponibili solo studi di fase I-II, di piccole dimensioni e con impiego di protocolli variabili (lunghezza della parte attiva dell’ago, wattaggio e durata di applicazione della RFA). Necessari ulteriori studi prospettici di maggiori dimensioni e con follow-up più esteso: miglior definizione di sicurezza ed efficacia della RFA ottimizzazione e standardizzazione della procedura in base a tipo e dimensioni della lesione.
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Grazie per l’attenzione!
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