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ORGANIZZAZIONE ORIENTATA ALLA QUALITA’

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Presentazione sul tema: "ORGANIZZAZIONE ORIENTATA ALLA QUALITA’"— Transcript della presentazione:

1 ORGANIZZAZIONE ORIENTATA ALLA QUALITA’
ORGANIZZAZIONE CHE SI CONOSCE, SA DOVE VA E LO DICHIARA, HA CHIARO PERCHE’ ESISTE (MISSION, POLITICA DELLA QUALITA’), PER CHI (UTENTI), DOVE (CONTESTO)

2 COSTRUZIONE DEL SISTEMA QUALITA’
DEVE ESSERE UN SISTEMA DI GESTIONE DELL’AZIENDA, FONTE DI MIGLIORAMENTO E NON ELEMENTO “COSMETICO”

3 PERCHE’ SISTEMA QUALITA’
OCCORRE VEDERE L’ORGANIZZAZIONE NEL SUO INSIEME, NEL SUO COMPLESSO LA SOMMA DI TANTI SEGMENTI NON SFOCIA SPONTANEAMENTE IN QUALCHE COSA DI ORGANIZZATO

4 COSTRUZIONE DEL SISTEMA QUALITA’ DI UN’AZIENDA
PERCHE’ ESSA ESISTE: (MISSION) PER CHI/CHE COSA COME CON QUALI RISORSE CON QUALI LIVELLI DI QUALITA’ CON QUALI MECCANISMI DI CONTROLLO

5 IL SISTEMA QUALITA’ E’ IL MODO PER SEGUIRE LA ROTTA STABILITA
AVERE UNA “BUSSOLA”: MISSION, CLIENTI, CONTESTO DEFINIRE LA META: PRODOTTI E SERVIZI, LIVELLI DI QUALITA’ ACCETTABILI STABILIRE I PERCORSI: PROCESSI DI LAVORO, RELAZIONI ORGANIZZATIVE, METODI, MEZZI, PERSONE

6 INOLTRE: INIZIARE IL PERCORSO DEFINENDO STRUMENTI E SUPPORTI
CONTROLLARE IL PERCORSO: MISURARE E DOCUMENTARE MIGLIORARE PROGRESSIVAMENTE E MIRARE ALL’ECCELLENZA

7 5P POLITICA PRODOTTO PIANIFICAZIONE PROCESSO PROCEDURA

8 RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
PUNTI FONDAMENTALI DEL SUO IMPEGNO: IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEGLI UTENTI/ CLIENTI POLITICA DELLA QUALITA’ STANDARD DI PRODOTTO, OBIETTIVI DELLA QUALITA’ E PIANIFICAZIONE SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’ RIESAME DELLA DIREZIONE MIGLIORAMENTO

9 POLITICA DELLA QUALITA’
PARTE DELLA POLITICA AZIENDALE CHE FORNISCE OBIETTIVI ED INDIRIZZI PER LA QUALITA’, ESPRESSA IN MODO FORMALE DALL’ALTA DIREZIONE. I CONTENUTI DEVONO ESSERE CONOSCIUTI E CONDIVISI DA TUTTI GLI OPERATORI ATTUATI E SOSTENUTI FATTIVAMENTE DALLA DIREZIONE

10 POLITICA OBIETTIVI E INDIRIZZI GENERALI DI UN’ORGANIZZAZIONE ESPRESSI IN MODO FORMALE DALLA DIREZIONE COMPRENDE MISSION (RAGION D’ESSERE DI UN’AZIENDA) E VISION (SFIDE DI MEDIO LUNGO TERMINE DELL’AZIENDA)

11 MISSION MOTIVO PER CUI UN’ORGANIZZAZIONE O AZIENDA ESISTE (RAGION D’ESSERE) CIO’ CHE ESSA SCEGLIE DI FARE PER SODDISFARE RICHIESTE E BISOGNI COSA VERREBBE A MANCARE SE L’AZIENDA SPARISSE

12 VISION ORIZZONTI SFIDANTI CHE UN’ORGANIZZAZIONE SI PROPONE ESPLICITAMENTE DI RAGGIUNGERE IMMAGINE DEL FUTURO CHE SI VUOLE CREARE “I HAVE A DREAM….”

13 PIANIFICAZIONE Organigramma Funzionigramma
Piano delle attività (con documento annuale di pianificazione) Obiettivi specifici Piani organizzativi Standard di Prodotto, catalogo dei prodotti

14 ORGANIGRAMMA DESCRIZIONE DEL CAPITALE UMANO DI UNA STRUTTURA ORGANIZZATIVA IN MODO SINTETICO ILLUSTRA I RAPPORTI GERARCHICI ESISTENTI NELL’ORGANIZZAZIONE

15 INDICAZIONE ATTIVITA’ E CONSEGUENTI RESPONSABILITA’ DELEGATE
FUNZIONIGRAMMA INDICAZIONE ATTIVITA’ E CONSEGUENTI RESPONSABILITA’ DELEGATE PER LA SUA DEFINIZIONE DEVONO ESSERE INDICATE MACROATTIVITA’ DI UO E DEVONO ESSERE DEFINITE LE INTERFACCE

16 PERCHE’ DEFINIRE LO STANDARD DI PRODOTTO?
PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA PROPRIA ATTIVITA’ OCCORRE DEFINIRE COME LA SI MISURA; L’ ACCREDITAMENTO E’ FINALIZZATO ALLA GARANZIA DELLA QUALITA’ DEI PRODOTTI FORNITI AI CITTADINI DALL’AZIENDA

17 STANDARD DI PRODOTTO CONNOTAZIONE DI UN PRODOTTO/SERVIZIO ATTRAVERSO LA DEFINIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLE RELATIVE MISURE E DEI LIVELLI DI ACCETTABILITA’

18 STANDARD DI PRODOTTO VALORE ATTESO
LIVELLO ACCETTABILE ( DATE DETERMINATE CONDIZIONI ORGANIZZATIVE ) DEI PRODOTTI/SERVIZI CHE VENGONO OFFERTI PREMESSA PER OPERAZIONI DI MIGLIORAMENTO CONTINUO

19 COSA DEVE ESSERCI ELENCO DEI PRODOTTI CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI
INDICATORE RELATIVO AD OGNI CARATTERISTICA STANDARD PER OGNI INDICATORE MISURAZIONE E MONITORAGGIO DI OGNI STANDARD

20 COME DESCRIVERE I PRODOTTI
DEVONO ESSERE DEFINITI REQUISITI OSSERVABILI E VALUTABILI PER OGNI REQUISITO DOVRANNO ESSERE INDIVIDUATI INDICATORI PER LA VALUTAZIONE

21 CHI E’ IL REFERENTE PER LO STANDARD DI PRODOTTO?
LA DIREZIONE DELLA STRUTTURA

22 PRIMO PASSO PER COSTRUZIONE STANDARD DI PRODOTTO
INDIVIDUAZIONE PRODOTTI

23 PRODOTTO ESITO DI TUTTI I PROCESSI DELL’ORGANIZZAZIONE CHE PRODUCONO VALORE PER IL CITTADINO/UTENTE O PER IL CLIENTE INTERNO

24 QUANTI E QUALI PRODOTTI?
TUTTI I PRODOTTI EROGATI DALLA STRUTTURA

25 UN POSSIBILE MODELLO: TUTTA L’ ATTIVITA’ DEVE ESSERE “TENUTA SOTTO CONTROLLO” MEDIANTE LA DEFINIZIONE DELLO STANDARD DI PRODOTTO E LA MISURAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI SI PUO’ DECIDERE DI TENERE SOTTO CONTROLLO L’ ATTIVITA’ IGIENICO-ORGANIZZATIVA A LIVELLO DIPARTIMENTALE (LISTE DI ATTESA, ATTIVITA’ DI DEGENZA, ATTIVITA’ AMBULATORIALE) E’ UTILE E PIU’ AGEVOLE TENERE SOTTO CONTROLLO L’ ATTIVITA’ CLINICA E SPECIALISTICA A LIVELLO DI UNITA’ OPERATIVA

26 CATALOGO DEI PRODOTTI PRODOTTI CARATTERISTICHE O FATTORI DI QUALITA’
DIMENSIONI: QUALITA’ PERCEPITA, QUALITA’ PROFESSIONALE, QUALITA’ ORGANIZZATIVA

27 INDICATORI OGNI CARATTERISTICA (REQUISITO) DEVE ESSERE MISURABILE ATTRAVERSO ALMENO UN INDICATORE 2) DEVE ESSERE ESPLICITATA LA FONTE DEI DATI 3) DEVE ESSERE DEFINITO E DOCUMENTATO IL PROCESSO DI DI MISURAZIONE, MONITORAGGIO PERIODICO E L’ AVVIO DELL’ EVENTUALE PERCORSO DI MIGLIORAMENTO

28 PARAMETRO CHE REGISTRA UN FENOMENO INDICATIVO DI QUALITA’
INDICATORE PARAMETRO CHE REGISTRA UN FENOMENO INDICATIVO DI QUALITA’ ( LINGUAGGIO COMUNE: STRUMENTO UTILIZZATO PER MISURARE L’OGGETTO DELL’OSSERVAZIONE)

29 INDICATORI VENGONO SELEZIONATI, FRA I TANTI POSSIBILI, SULLA BASE DI IPOTESI, VALORI, OBIETTIVI DEI SOGGETTI CHE INTENDONO USARLI A SCOPO DESCRITTIVO, VALUTATIVO O PREDITTIVO

30 CARATTERISTICHE CHE L’INDICATORE DEVE POSSEDERE
1) PERTINENZA 2) SPECIFICITA’ 3) SENSIBILITA’ 4) FACILITA’ DI RILEVAZIONE 5) UTILITA’ DECISIONALE 6) RIPRODUCIBILITA’

31 METODO PER INDIVIDUAZIONE
1) RICERCA BIBLIOGRAFICA E LEGISLATIVA 2) SELEZIONE MATERIALE SIGNIFICATIVO 3) MONITORAGGIO DINAMICO VALORE DI RIFERIMENTO 4) ASSEGNAZIONE OBIETTIVO

32 Modalità di controllo e responsabilità:
ESEMPIO PRODOTTO : CONSULENZA Requisito del Prodotto\caratteristica\ fattore di qualità Indicatore Standard (valore soglia) Modalità di controllo e responsabilità: EFFICIENZA Nr di consulenze urgenti con attesa> 48 ore / totale consulenze urgenti </= 5% Rilevazione semestrale a cura del RQUO da moduli consulenza/ sistema informatico


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