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Perché è così difficile imparare?

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Presentazione sul tema: "Perché è così difficile imparare?"— Transcript della presentazione:

1 Perché è così difficile imparare?
Roberto Medeghini – pedagogista Docente di Pedagogia Speciale, Università degli Studi di Bergamo – Scienze della formazione.

2 Roberto Medeghini – ctrh Salò 2009
L’inclusione Non assume l’idea di adattamento / normalizzazione in un insieme di norme e codici stabiliti a priori, ma sposta l’attenzione sulle barriere alla partecipazione e all’apprendimento di tutti, disabili e non. Se nell’integrazione il riferimento è la disabilità e i bisogni speciali, cioè situazioni deficitarie, nell’inclusione il riferimento è l’insieme delle abilità differenti attraverso le quali gli alunni si propongono ai loro insegnanti Roberto Medeghini – ctrh Salò 2009

3 Roberto Medeghini – ctrh Salò 2009
L’educazione inclusiva propone di modificare sistemi e pratiche di insegnamento in modo da farle corrispondere alle differenze di tutti gli studenti. dall’adattamento degli alunni all’adattamento richiesto all’istituzione e agli insegnanti. Per questo l’inclusione non è il risultato di una operazione lessicale: non corrisponde né all’integrazione né ai bisogni educativi speciali. Roberto Medeghini – ctrh Salò 2009

4 Roberto Medeghini –ctrh Salò 2009
LA DISLESSIA È DI MODA? Come mai alunni ritenuti adeguati non apprendono abilità così semplici? La demotivazione, la pigrizia, la difficoltà a gestire la frustrazione si sono rivelate interpretazioni che non aiutavano a comprendere adeguatamente il problema. Ricerche iniziate nel campo dei disturbi dell’adulto si sono orientate all’analisi dei disturbi in fase evolutiva. Si stima la presenza di 3%, 4% di alunni dislessici: si è in presenza quindi di riconoscimenti tardivi che sembrano far aumentare il numero. La “novità” e l’esposizione al problema può indurre un aumento dell’attenzione. Roberto Medeghini –ctrh Salò 2009

5 Difficoltà di apprendimento
LESSICO MINIMO Difficoltà di apprendimento a.  Specifiche: non sono associate a disturbi cognitivi, neurologici… b. Non specifiche: sono causate e/o associate a problemi cognitivi, neurologici… Disturbo specifico nella lettura Correttezza e velocità (Dislessia) Disturbo specifico nella scrittura Disturbo relativo alla correttezza ortografica ( disortografia) e/o relativo alla leggibilità della scrittura con calligrafia deficitaria (disgrafia). In questo ultimo caso la relazione è soprattutto con la coordinazione motoria e non con problemi fonologici o metafonologici. Disturbo specifico nel campo aritmetico Disturbo nel sistema dei numeri e del calcolo (discalculia) Disturbo nella seconda lingua Questo disturbo coinvolge soprattutto la lingua inglese e si manifesta soprattutto nell’area dello scritto. Roberto Medeghini – ctrh Salò 2009

6 QUALE PROBLEMA ? Ipotesi visuo-motoria e visiva Ipotesi uditiva
Ipotesi linguistica:integrazione dei sistemi fonologici, sintattici e semantici Ipotesi del recupero lessicale Ipotesi dell’integrazione e automatizzazione delle funzioni Ipotesi neurobiologica Ipotesi genetica e familiarità Roberto Medeghini –ctrh Salò 2009

7 DEFINIZIONE DI DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO
Condizione neurobiologica complessa di origine costituzionale. Disturbo settoriale (letto-scrittura e calcolo) che si manifesta in assenza di disturbi neurologici, cognitivi, sensoriali e relazionali importanti e primari, nonostante il bambino abbia ricevuto normali opportunità scolastiche. Roberto Medeghini –ctrh Salò 2009

8 Parole chiave per l’intervento
Deficit/Potenziale Autonomia/Relazione di aiuto Adattamento/Co-evoluzione Roberto Medeghini – ctrh Salò 2009

9 Roberto Medeghini –ctrh Salò 2009
Gli aiuti Contestuale: organizzazione tempi e spazi, attività cooperative, tutoraggio, presenza di strumenti (registratore, schede di sintesi, ). Didattico operativo: concettuale, sequenziale, procedurale, metacognitivo, organizzativo con canale verbale , visivo, verbale/visivo, concreto operativo. Socio-relazionale: emotività e tentativi di riuscita, percezione di competenza, responsabilità, autovalutazione, ruolo nel gruppo classe. Roberto Medeghini –ctrh Salò 2009

10 Aspetto emotivo e autoefficacia
Percezione di competenza, autovalutazione, ruolo nel gruppo classe. Positive Attenzione orientata verso strategie alternative con le quali si fa fronte all’insuccesso Esperienze Negative Attenzione orientata alla passività L’insuccesso viene attribuito a proprietà negative interne come la mancanza di ABILITÁ GENERALI ( non capisco, non sono intelligente): si definisce il processo di percdezione di scarsa efficacia e di autosvalutazione che conducono verso aspettative di nuovi insuccessi, al blocco motivazionale e alla passività. Roberto Medeghini –ctrh Salò 2009

11 Abilità automatiche e processi controllati
AUTOMATICI sono inconsci sono preattentivi sono guidati dallo stimolo hanno capacità di funzionamento illimitata comportano un basso consumo di risorse cognitive CONTROLLATI sono consapevoli richiedono attenzione sono guidati dal concetto hanno limitata capacità di funzionamento comportano un alto dispendio di risorse cognitive Roberto Medeghini –ctrh Salò 2009

12 La gestione delle difficoltà trasversali
1. Elaborazione e tenuta attentiva Aiuti didattico – organizzativi. Gestione del tempo Utilizzo di organizzatori anticipati. Riferimento a nuclei concettuali. Tempi adeguati per favorire l’elaborazione Utilizzo di tavole di termini Sovrapposizioni e ridondanze da evitare. Controllo della velocità nella comunicazione di informazioni Tempi di stabilizzazione fra insiemi di informazioni. Sintesi registrate o scritte da utilizzare Roberto Medeghini – ctrh Salò 2009

13 Tenuta attentiva Aiuti contestuali
organizzazione del tempo complessivo in unità di lavoro; controllo della dimensione temporale delle unità di lavoro; controllo della quantità di informazioni; partecipazione attiva all’ascolto tramite utilizzo di mappe associative: da cosa conosco a ciò che apprendo; utilizzo di strumenti facilitatori: mappe, tavole di sintesi, schede guida, tavole di termini e regole. Roberto Medeghini – ctrh Salò 2009

14 c. La sintesi registrata e/o scritta
b. La tavola dei termini Satellite: corpo celeste oscuro orbitante intorno ad un pianeta Pianeta: corpo celeste che descrive orbite ellittiche intorno al Sole, privo di luce propria ma luminoso perché riflette la luce solare. Volume: estensione di un corpo nelle tre dimensioni; altezza, larghezza, lunghezza. Gravità: forza che attira i corpi al centro del pianeta Atmosfera: involucro gassoso che circonda un corpo celeste. L’atmosfera terrestre è costituita da aria. … altri termini del testo, non compresi. c. La sintesi registrata e/o scritta L’insegnante costruisce con la classe la sintesi dell’argomento la quale può essere sia scritta che registrata. Quest’ultima, assieme allo schema completato e alla tavola dei termini, diventerà materiale per lo studio. Roberto Medeghini – ctrh Salò 2009

15 2. Memorizzazione e tempi nel recupero di informazioni lessicali e sequenze
Aiuti didattico – operativi per favorire lo studio Gestione del carico di lavoro relativo allo studio selezione, verifiche / interrogazioni programmate, promozione dell’autovalutazione e della gestione delle difficoltà. Nello studio utilizzo di schede di termini, registrazioni, schede di sintesi con tabelle di algoritmi e sequenze operative. Utilizzo del sintetizzatore vocale con materiale selezionato dalla scuola. Nelle interrogazioni, verifiche/compiti in classe… Gestione dei tempi e della quantità di un compito in classe/verifica , privilegiare forme orali, accordo sulle informazioni da verificare, unità di apprendimento quantitativamente non eccessive, tipologie degli item da controllare (es. definizioni, riconoscimento…), calcolatrice, tavole calcolo. Roberto Medeghini – ctrh Salò 2009

16 Bibliografia AA.VV. (2004), Strumenti compensativi, Ed.Libriliberi, Firenze. Biancardi A., Milano G. (1999), Quando un bambino non sa leggere, Rizzoli, Milano. Fornasa W. e Medeghini R. (2003), Abilità differenti. Processi educativi, co-educa­zione e percorsi delle differenze, Angeli, Milano. Medeghini R, (2001), Percorsi didattici per la comprensione del testo” Vannini Editrice, Brescia. Medeghini R., Fornasa W.(2003), “Verso le didattiche relazionali” in L.Corradini, W.Fornasa, S.Poli (a cura di), Educazione alla convivenza civile, Armando Editore, Roma. Medeghini R, (2004), Percorsi didattici per la soluzione dei problemi aritmetici” Vannini Editrice, Brescia. Medeghini R. ( a cura di ), Perché è così difficile imparare?, Vannini Editrice, Brescia Medeghini R. (2006), Quale disabilità? Culture, modelli e processi di inclusione, Franco Angeli, Milano. Medeghini R. (2006), Dalla qualità dell’integrazione all’inclusione, Vannini Editrice, Brescia Medeghini R. (2009), L’inclusione scolastica. Processi e strumenti di autoanalisi per la qualità inclusiva. Vannini Editrice, Brescia Morin E. (1999), La testa ben fatta, Raffaello Cortina Editore,Milano


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