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Analisi della funzione docente

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Presentazione sul tema: "Analisi della funzione docente"— Transcript della presentazione:

1 Analisi della funzione docente
Cianca – Corvino - Pietra Università Cattolica di Milano Corso: Matematiche Elementari da un punto di vista superiore avanzato. Anno

2 Intervista alla maestra
Paola Ceschia Maestra nella scuola primaria “don Milani” a Cernusco sul Naviglio, Milano. Socia fondatrice dell'AIRMT Associazione Italiana Ricerche Metodo Terzi

3 Da bambina Perche insegnante di matematica?
Ho sempre amato la matematica, fin da quando andavo alle elementari. Forse perché mi risultava facile, intuitiva, non mi richiedeva eccessiva fatica...

4 “Io vengo da una realtà contadina del Friuli Venezia Giulia dove si parlava in dialetto. Ricordo la fatica che facevo quando a scuola dovevo parlare in italiano in quanto era necessario che facessi una "traduzione"dal dialetto all'italiano....Ciò non succedeva per la matematica.”

5 Crescendo Crescendo, non capivo come mai molti ragazzi non capissero la matematica, e mi è nato il desiderio di insegnarla, in modo da rendere piacevole una materia considera ostica, incomprensibile.

6 La matematica nella scuola
Infatti ritengo che la matematica non può risolversi in una serie di numeri, formule imparate a memoria. Quei numeri, quelle formule altro non sono che spiegazioni simboliche di applicazioni pratiche, che si capiscono facendo, vivendo.. e purtroppo la matematica della scuola diventa un insieme di numeri, segni e regole astratte.

7 In rete Fai parte di una rete con altri docenti, ricercatori?
Sono socio fondatore dell'AIRMT, Associazione Italiana Ricerche Metodo Terzi, nata nel 1995 per volere di Ida Terzi, ideatrice del metodo.

8 Sono membro a vita del Comitato dei Garanti che ha "il compito di aggiornare il metodo, proteggendone l'originalità, garantendo che gli sviluppi applicativi, i contenuti dell’attività formativa ed editoriale rimangano consoni e coerenti con l’impianto concettuale della Fondatrice, rispettandone le caratteristiche sostanziali", come indicato nell' articolo 24 dello statuto.

9 La geometria nella vita
È importante la geometria nella vita delle persone, di bambini delle insegnanti, perché? Certo! Come diceva Ida Terzi "è affascinante pensare che ci volesse il cammino dell'uomo perché la mente potesse dare dei limiti razionali allo spazio"

10 Ragionare con i piedi “Fin da bambini ci siamo sentiti dire che non si ragiona con i piedi…..E il Metodo Terzi, per prima cosa, induce proprio a ragionare con i piedi…

11 Per un equilibrio psichico
(...) E poiché non vi è equilibrio psichico senza la chiara consapevolezza del succedersi ordinato degli avvenimenti nel tempo e nello spazio, si può affermare che nel nostro continuo andare e venire nel mondo esterno, noi non facciamo altro tutto il giorno che ragionare, e bene, con i piedi.”

12 Infatti “Non è soltanto la vista a celare in sé il segreto dell'organizzazione aritmetico-geometrica del mondo esterno, ma tutta l'attività del corpo in particolare l'attività degli arti inferiori che oltre ad essere dei mezzi di trasporto sono dei naturali organi di senso in grado di darci la percezione prima e il concetto poi delle distanze e delle direzioni "

13 Metodo di insegnamento
Mi puoi descrivere sinteticamente il metodo applicato in classe per l’insegnamento della matematica e della geometria? Io applico per lo più il Metodo Terzi, che ha come finalità lo sviluppo del pensiero spaziale.

14 Metodo terzi “È un sistema di intervento, una tecnica cognitivo-motoria che utilizza un insieme di esercizi in grado di sviluppare la capacità di integrare ed elaborare le informazioni spazio temporali percettivo-motorie provenienti dal mondo esterno.”

15 Costruzione della conoscenza
La nostra conoscenza infatti, oltre ad essere formata da un aspetto puramente concettuale, è formata da un aspetto costruito concretamente dall’esperienza del movimento e dei sensi.

16 Apprendimento umano E Ida Terzi afferma che la radice del nostro sentire e della nostra consapevolezza di vivere nel mondo sta nell’atto motorio volontario; quindi che l’apprendimento umano ha stretta relazione con la costruzione mentale dello spazio e del tempo.

17 Validità del metodo Sai dirmi qualcosa sulla validità del metodo?
La validità la constato ancora oggi, a scuola, con i miei bambini, dopo più di 20 anni di insegnamento. Il metodo trova conferme nei recenti studi sulla embodied cognition che definisce il binomio corpo – mente come imprescindibile ai fini di tutti gli apprendimenti.

18 L’ ATTO MOTORIO VOLONTARIO
Materiali usati Utilizzi dei materiali strutturati, quali? Non strutturati? Primariamente viene utilizzato L’ ATTO MOTORIO VOLONTARIO

19 percezione azione cognizione

20 Esercizi e materiali Vengono inoltre proposti esercizi ritmici corporei e si utilizza del materiale di facile consumo, costruito dagli alunni come per esempio “le striscioline”

21 Infatti…. In ambito aritmetico ampio spazio acquista il counting (n+1 e n -1) sperimentato costantemente con IL PASSO che, come dice Ida Terzi, “è l’unità naturale che ci consente di misurare le distanze” e che quotidianamente utilizziamo per costruire “la linea dei numeri”.

22 Il passo

23 La manipolazione delle striscioline, inoltre, favorisce la costruzione di immagini visive, e permette di giungere alla rappresentazione mentale della quantità. Scatolina delle striscioline, chiamata “banca” Le striscioline: decina e unità Le striscioline

24 Lezione di calcolo Dopo le elaborazioni si raggiungono le conclusioni. Ora i bambini possono scrivere sul proprio quaderno.

25 Quaderni riposti

26 Si susseguono domande e risposte
Si susseguono domande e risposte. Le risposte vengono cercate dai bambini attraverso discussioni ed interventi. I bambini usano le striscioline per i calcoli, raggruppandole sia secondo il segreto di daca daca (decina) sia secondo il “segreto delle manine”. Prima di scrivere il bambino manipola e calcola Insieme alla maestra i bambini trovano le soluzioni e intervengono

27 maturazione del pensiero
Ambito geometrico In ambito geometrico il metodo propone un percorso metodologico e didattico che conduce l’alunno ad elaborare i concetti geometrici primariamente attraverso la maturazione del pensiero analogico-spaziale

28 pensiero analogico spaziale
l'alunno è il punto mobile euclideo che "costruisce lo spazio esterno“. Solo successivamente i concetti così elaborati vengono ripresi ed analizzati con la modalità logica, cioè definiti, classificati e ripresi attraverso lo studio delle regole applicative.

29 QUADERNI GLI ANGOLI

30 ANGOLO RETTO - OTTUSO - ACUTO

31 Sistemi di valutazione
Quali sistemi di valutazione utilizzi? Utilizzo sia prove oggettive standardizzate (AC-MT per la conoscenza numerica e l'abilità di calcolo), sia valutazioni in itinere, proposte alla fine di ogni unità didattica.

32 Per la metacognizione La metodologia mi permette di fare delle valutazioni precise rispetto allo stile cognitivo dell’alunno (logica dell’errore). In che modo? Per fare ciò dispongo delle schede del test del protocollo di valutazione del Metodo e di schede predisposte per valutare le esperienze dei vissuti eseguiti in palestra.

33 Logica dell’errore Come era solita dire Ida Terzi: “un errore non nasce mai a caso” e diventa fondamentale comprenderne ed interpretarne “la logica”.

34 Scuola – famiglia - genitori
I rapporti con i genitori in che misura risultano indispensabili? Per me il rapporto con i genitori è fondamentale, in quanto " educatori primari" La scuola, struttura secondaria, si inserisce successivamente. Genitori e insegnanti hanno un unico obiettivo: il bene del bambino.

35 Disponibilità a collaborare
come vengono coltivati i rapporti? Esiste collaborazione? Sì, chiedo, offro ed ottengo collaborazione.

36 Disponibilità ad ascoltare
Da sempre ascolto i genitori. So bene che l'insegnante è un "leader imposto“ e che si possono creare delle incomprensioni nella relazione insegnante-alunno, per cui chiedo sempre di esternarmi perplessità, dubbi, preoccupazioni.....

37 Fuori scuola incontro anche fuori orario i genitori dei bambini "in difficoltà" (siano DSA, diversamente abili o semplicemente "borderline") per spiegare come intervenire e cosa far fare con i loro figli... Sì, chiedo, do ed ottengo collaborazione.

38 Disturbi specifici di apprendimento
Quando hai in classe bambini con disturbi specifici dell’apprendimento, come ti comporti? La continua valutazione delle competenze raggiunte da ciascun alunno permette al docente di ricalibrare i suoi interventi, prevedendo strategie e facilitazioni atte a favorire l’apprendimento degli alunni con difficoltà e diversamente abili.

39 Precocità di intervento
Le valutazioni terzi insieme alle MT e AC-MT mi permettono di individuare precocemente eventuali disturbi/difficolta' per poter quindi inviare i bambini ai servizi preposti per una eventuale diagnosi.

40 Territorio C’è una rete di servizi territoriali con cui ti trovi a collaborare? Per esempio il Variopinto, un laboratorio extrascolastico per bambini, le cui attività sono particolarmente indicate per i bambini stranieri.

41 Libri di testo Consulti testi particolari per insegnare?
Leggo molto libri teorici e articoli.

42 Guide ed eserciziari Non leggo guide in quanto le considero incomplete e spesso prive di uno studio approfondito sulle tematiche proposte; sfoglio gli eserciziari, dai quali prendo alcune schede utili per la generalizzazione

43 Schede Mentre la maggior parte di schede, quelle più "significative" le preparo io sulla base di esperienze precedentemente vissute dai bambini stessi.

44 Formazione professionale
Puoi citare alcuni libri per te importanti? Butterworth B. Intelligenza matematica. vincere la paura dei numeri scoprendo le doti innate dei numeri; Dehaene , Il pallino della matematica; Girelli, Noi e i numeri. Lucangeli D., Iannitti A., Vettore M., Lo sviluppo dell’intelligenza numerica; Bickel J., L’educazione formativa. Guida alla formazione creativa del pensiero e del linguaggio; Bickel J., Conto e ragiono senza problemi. Castelnuovo E., didattica della matematica; Castelnuovo E., la matematica/la geometria; D’amore B. , Geometria. Di Santo M., Landi L.,Lo spazio intorno a noi. Rizzolatti G., Sinigaglia C.So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio


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