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MULTICULTURALITÀ E APPRENDIMENTO LINGUISTICO (M-Z)

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Presentazione sul tema: "MULTICULTURALITÀ E APPRENDIMENTO LINGUISTICO (M-Z)"— Transcript della presentazione:

1 MULTICULTURALITÀ E APPRENDIMENTO LINGUISTICO (M-Z)
Luisa Salvati

2 Parlare Apprendimento del lessico vs apprendimento della grammatica

3 Le formule La prima produzione del parlato spontaneo è costituita di solito da formule fisse, e da alcune parole organizzate secondo principi semantici e pragmatici piuttosto che sintattici Le FORMULE sono pezzi di lingua memorizzati tali e quali senza che vengano scomposti nelle parti che li compongono (salutare, attirare l’attenzione, chiedere, ecc.)

4 Le formule non sono produttive, poiché nessuna delle singole parole che le compongono viene usata in altre combinazioni, ma può esserci evoluzione (Ellis, 1984: 87): I don’t know That one I don’t know I don’t know what’s this I don’t understand I don’t like I know this You don’t know where it is

5 I lessemi La produzione iniziale è caratterizzata anche da BREVI PEZZI ANALIZZATI (lessemi): Non sono sempre facilmente assegnabili a una classe morfologica Presentano minima o nulla flessione morfologica Sono prevalentemente di contenuto, piuttosto che di funzione Seguono un ordine pragmatico-discorsivo più che sintattico

6 Non hai lavora (= non ha lavoro)
Bicicletta su montagne (=andavo in bicicletta sulle montagne)

7 La forma basica La forma basica è, tra le diverse forme flesse di un lessema presenti nell’input, quella scelta dall’apprendente come neutra, o meglio come rappresentante di tutte le altre: La frequenza con cui una forma ricorre nell’input (chilometri, e non chilometro) La facilità articolatoria (la, e non gli) La lunghezza (mangia, e non mangiavate) La specificità

8 Il lessico Anche a livelli più avanzati, gli errori lessicali, rispetto a quelli grammaticali, sono di gran lunga: I più comuni Quelli che i parlanti nativi notano di più Quelli che recano più danno ai fini comunicativi

9 Il lessico dal punto di vista quantitativo
Quante parole conosce un parlante nativo? La variazione fra parlante e parlante è ampia. In generale il vocabolario di una persona adulta colta si aggira sulle famiglie di parole. Di queste, il bambino che inizia la scuola ne conosce da a e ne aggiunge poi circa all’anno durante il periodo scolastico

10 Quante parole deve imparare l’apprendente di una L2?
Un primo obiettivo è costituito dal vocabolario di base , cioè dalle 3000 parole circa più frequenti della L2 di arrivo

11 Il lessico dal punto di vista qualitativo
Le proprietà di una parola (Laufer 1997:141): Una forma Una struttura morfologica Un pattern sintattico Un significato Delle relazioni lessicali Delle collocazioni privilegiate

12 Che cosa vuol dire conoscere una parola?
Conoscenza potenziale vs conoscenza reale del lessico Lessico attivo vs lessico passivo Conoscenza e controllo

13 Le sequenze di apprendimento del lessico in L2
Criteri esterni vs criteri interni Criteri esterni Utilità Disponibilità Preferenza personale

14 Criteri interni Criteri formali Criteri semantici Pronunciabilità
Similarità sonora con altre parole Corrispondenza fra suono e grafia Lunghezza delle parole Morfologia Criteri semantici Polisemia Omonimia Chiarezza semantica Specificità Idiomaticità

15 Contrastività con la L1 Appel (1996) enciclopedia mentale concetto
parola lessico mentale significato forma

16 Potter et al. (1984) Kroll & de Groot (1997)
Modello dell’Associazione Lessicale Le parole in L2 accedono ai concetti indirettamente attraverso le parole in L1 Modello della Mediazione Concettuale Le parole in L2 accedono direttamente ai concetti, come fanno le parole in L1 Modello dell’Associazione Lessicale e Mediazione Concettuale I legami lessicali e concettuali sono sempre attivi, ma la loro forza si manifesta diversamente in base alla competenza linguistica

17 La grammatica Con il tempo e con più input, il lessico viene grammaticalizzato ed emerge la grammatica Attraverso quali stadi si verifica il processo di apprendimento della grammatica?

18 Il genere in italiano L2 Criteri fonologici Criteri semantici
Criteri morfologici

19 Criteri fonologici Le desinenze nominali non vengono riconosciute come indizi per risalire al genere dei sostantivi, ma contribuiscono solo a stabilire la tipica forma della parola italiana, a finale vocalica.

20 Criteri semantici Fanno capo alla relazione genere-sesso del referente, e si basano su precise desinenze.

21 Criteri morfologici Quando si sviluppano i suffissi della derivazione
ACCORDO SINTATTICO: Anaforico di 3° singolare (per vedere lei) Con l’articolo determinativo (la casa) Con l’articolo indeterminativo (una donna) Con l’aggettivo attributivo (tutta la sera; una barba bianca) Con l’aggettivo predicativo (la casa è piccola, sembrano brave) Con il participio passato (Maria è partita)

22 Variabilità dell’interlingua (Ellis, 1994)
Variazione diacronica vs variazione sincronica Variazione intersoggettiva vs variazione intrasoggettiva Variazione sistematica (contesto sociale, psicologico o linguistico ) vs variazione libera

23 No look my card. […] Don’t look my card
Yeah me piaso, mi vo a Sydney Tech, mi studia notte, mi piaso cosita, studiare notte e lavoro giorno, il giorno sé lungo però mi piaso e sé new friends, amichi, mi ho fatto su Tech, e sé very good, me piase tanto

24 Punto di apprendimento
Quando possiamo dichiarare imparato un nuovo elemento? Quando compare per la prima volta? Quando compare un certo numero di volte? Quale? Quando ricorre più spesso rispetto ad altri elementi alternativi? Quando compare sempre?

25 Emergenza Apprendimento Padronanza L’elemento ricorre una prima volta
L’elemento compare un certo numero di volte Padronanza L’elemento compare ogni volta che è necessario

26 Modello psicolinguistico di Levelt Produzione del parlato
L’elaborazione del parlato usa una gerarchia universale di conoscenze procedurali che operano sulle conoscenze dichiarative del parlante Conoscenze dichiarative: Conoscenze generali: c. enciclopediche del mondo, c. particolari della situazione, modelli del discorso, ecc.) Conoscenze lessicali (forme morfologiche e fonologiche)

27 Concettualizzatore Viene selezionata, ordinata e preparata per essere convertita in lingua tutta l’informazione del magazzino delle conoscenze generali che serve per comunicare le intenzioni del parlante

28 Formulatore Viene selezionata, grammaticalizzata e fonologizzata l’informazione lessicale pertinente al messaggio concettuale in arrivo (prima semanticamente, poi formalmente)

29 Articolatore Viene eseguito il piano fonico come una serie di istruzioni neuromuscolari

30 Decodificatore Dove la produzione linguistica viene auto- monitorata (prima o dopo il messaggio)

31 Osservazioni sul parlato
Lo sviluppo della grammatica nell’interlingua è un fatto autoregolatore Rispetto alla grammatica, il lessico presenta minore regolarità di sviluppo La formulazione grammaticale è determinata lessicalmente: Dopo la concettualizzazione sono selezionate le parole, che portano con sé conseguenze grammaticali

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