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Analisi MultiCriteriale nella pianificazione territoriale

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Presentazione sul tema: "Analisi MultiCriteriale nella pianificazione territoriale"— Transcript della presentazione:

1 Analisi MultiCriteriale nella pianificazione territoriale
Iacopo Bernetti

2 La valutazione dei progetti
L'aumento dell'importanza delle risorse naturali e ambientali hanno portato alla necessità di metodi per la valutazione dell'efficacia di progetti ed interventi che implichino l'uso di risorse naturali. Le direzioni di ricerca sono due: Metodi monetari: basati sui principi dell’economia del benessere: Analisi Costi Benefici Metodi non monetari, basati sulla teoria delle decisioni e su modelli specifici di molte discipline: Analisi MultiCriteriale

3 Campo di applicazione (cfr. Nijkamp e Voogd, 1989)
Le due linee metodologiche presentano pregi e limiti che ne rendono complementare il campo di applicazione. l'Acb viene prevelentemente applicata alla valutazione di progetti finalizzati al miglioramento di un preciso servizio ambientale. I metodi di Amc trovano le due princiapli linee operative nella Valutazione di Impatto Ambientale e nella pianificazione territoriale.

4 Perché pianificare il territorio?
La pianificazione diviene necessaria quando in una società organizzata le risorse (naturali) divengono limitate In società statiche o a lenta evoluzione, si instaurano processi adattativi naturali di evoluzione del paesaggio e dell’uso del suolo (p.e. medioevo) In società strutturate ed in rapido cambiamento non è più possibile procedere per tentativi ed errori, i tempi non sono sufficienti per un adattamento degli equilibri. La principale ragione della pianificazione è l’esplosione della crescita economica con il conseguente rischio di esaurimento delle risorse.

5 Fasi dell’AMC 1 Fase informativa
Individuazione dei criteri di pianificazione Individuazione delle azioni (alternative) di pianificazione Individuazione degli indici di valutazione Valutazione delle potenzialità attuali e dei possibili mutamenti indotti dalle alternative di pianificazione

6 Fasi dell’AMC 2 Fase decisionale
Individuazione del decisore o dei gruppi decisionali interessati Valutazione, per ogni gruppo decisionale, delle aspettative (preferenze rispetto a ciascun obbiettivo, vincoli irrinunciabili, ecc.) Ricerca del compromesso ottimale Tecnicamente: Costruzione del modello di AMC Individuazione del metodo di soluzione più appropriato

7 Fase informativa Individuazione dei criteri
Il criterio generale a cui generalmente si ispira la pianificazione territoriale è rappresentato dallo sviluppo sostenibile e multifunzionale del sistema ambientale. Risulta evidente perciò come, per identificare le diverse funzioni, e conseguentemente i diversi obbiettivi, sia necessario definire l'ambito generale in cui tali funzioni si esplicano: il concetto di ambiente

8 Il concetto di ambiente 1
Può essere analizzato secondo diversi punti di vista: Ecosistemico: evidenzia gli scambi di energia e di materia fra le varie componenti fisiche, chimiche e biologiche, nonché le condizioni di equilibrio e/o di evoluzione del sistema stesso. Accanto a tali aspetti (o in modo predominante rispetto ad essi) possono essere presi in considerazione le variabili sociali, economiche e culturali delle comunità umane in relazione all'ambiente in cui esse sono inserite.

9 Il concetto di ambiente 2
Malcevschi individua 5 definizioni di ambiente: Ambiente come habitat fisico dell'uomo. Secondo questa accezione vengono prese in considerazione le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, in relazione al ruolo che esse hanno per le popolazioni umane che con esse interagiscono in uno spazio fisico determinato. Secondo tale approccio le variabili determinanti sono individuate in base agli effetti attuali e potenziali dell'ambiente naturale e antropizzato sulle attività umane.

10 Il concetto di ambiente 3
Ambiente come quadro complessivo di vita. Si considerano, oltre alle variabili sopracitate, anche quelle che riguardano le relazioni sociali e culturali e gli aspetti demografici. Ambiente come ecosistema. In questo caso il punto di riferimento è costituito dalle relazioni di scambio di materia ed energia fra i sottosistemi fisici chimici e biologici del sistema ambientale. I sistemi umani sono solo un elemento dell'analisi nel quadro delle interrelazioni con gli altri fattori.

11 Il concetto di ambiente 4
Ambiente come territorio governato. Questo approccio tende a mettere l'accento sull'uomo come fattore di trasformazione dei sistemi ambientali. Vengono quindi prese in esame le attività umane, le norme che le regolano e gli strumenti progettuali volti a pianificare l'uso delle risorse esistenti. Ambiente percepito. Si privilegia la percezione soggettiva dell'ambiente in rapporto al significato che esso assume per la psicologia umana. Vengono quindi presi in considerazione l'insieme di ordinamenti soggettivi delle sue varie componenti dell'ambiente.

12 (… una definizione di sistema ambientale funzionale alla nostra trattazione …)
sistema di interscambio fra attività umane e risorse dell’ambiente naturale in un ambito territoriale dato definito dall'esistenza di soggetti economici e sociali pubblici o privati percorso da strategie riguardanti l'uso delle risorse, da conflitti originatesi dalla finitezza delle risorse stesse strutturato da norme che regolano i rapporti intersoggettivi (Bresso Russo e Zeppetella, 1985)

13 Risorse per la produzione Produzione Inquinamento
TERRITORIO Sistema sociale e economico Sistema Ambientale Risorse per la produzione Produzione Inquinamento Funzione ricreativa Biodiversità Funzione paesaggistica Benessere Risorse Funzione storica culturale e educativa sociale Funzione didattica e sperimentale ecc. Riduzione rischi ambientali - Difesa esondazioni - Difesa da frane e dissesto - Protezione attività agricole - ecc.

14 Le azioni di pianificazione possono essere di tre tipi:
Fase informativa Individuazione delle (azioni) alternative di pianificazione Le azioni di pianificazione possono essere di tre tipi: Proscrittive (vincolistiche) Indirettamente prescrittive Direttamente prescrittive

15 Azioni prescrittive: la zonizzazione
Tali azioni si hanno quando la normativa dà al “decisore pubblico” il potere di prevenire e regolamentare ma non di impiegare risorse finanziarie se non quelle necessarie per far conoscere e rispettare la zonizzazione. Esempi: Piani Territoriali di Coordinamento Zonizzazione dei parchi

16 Azioni indirettamente prescrittive: gli incentivi
La normativa da al decisore il potere di mettere in atto azioni che impiegano fondi pubblici con lo scopo di promuovere certi usi del suolo considerati come desiderabili. Esempi Reg. Cee 2078 Reg. Cee 2080

17 Azioni direttamente prescrittive
La normativa da al decisore pubblico il potere di porre in atto direttamente interventi che cambiano l’uso del suolo. Esempi: Interventi su territori pubblici destinati a parco o a riserva Interventi su terreni a rischio di dissesto idrogeologico

18 Fase informativa Individuazione degli indici di valutazione
Il carattere comune di tutti i metodi di Analisi Multicriteriale è l'abbandono del metro monetario unico, sostituito dall'impiego di indicatori specifici nella misurazione degli effetti fisici, ecologici, sociali ed economici di un dato indirizzo gestionale nell'uso del territorio.

19 Costruzione di un indice
Individuazione sintetico-intuitiva del criterio di pianificazione da sottoporre ad analisi; Univocamente accettata: p.e. capacità di produrre reddito, erosione, capacità di produrre occupazione: Indici Tecnici Vaga, equivoca: p.e. valore paesaggistico, valore naturalistico di un territorio: Indici complessi, logici, a punteggio, sfocati, sistemi esperti, neuronali, ecc.

20 Alcuni esempi: Il programma CORINE land resources dell’unione europea
Il progetto CORINE  dell'UE aveva lo scopo di raccogliere e coordinare le informazioni sullo stato dell'ambiente e delle risorse naturali negli stati dell'Unione. Nell'ambito di tale programma sono state prodotte tre cartografie relative al territorio: La carta del rischio di erosione potenziale La carta del rischio di erosione attuale La carta della qualità dei suoli

21 Erosività: è stata stimata sulla base di due indici climatici:
Segue Corine Lo studio del rischio di erosione potenziale è stato analizzato sulla base dei seguenti fattori: Tessitura del suolo Classe 1 - poco erodibile Classe 2 - moderatamente erodibile Classe 3 - molto erodibile. Erosività: è stata stimata sulla base di due indici climatici: L'indice di Fournier, che indica la variabilità delle precipitazioni L'indice di aridità di Bagnoulis-Gaussen Pendenza

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23 Rischio di erosione potenziale Uso del suolo in atto
Segue Corine Lo studio del rischio di erosione attuale si basa sui seguenti sub-indici: Rischio di erosione potenziale Uso del suolo in atto

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25 Qualità dei suoli: L’indice è composto dai seguenti elementi:
Segue Corine Qualità dei suoli: L’indice è composto dai seguenti elementi: Tessitura del suolo Profondità del suolo Drenaggio Clima Aridità Rischio gelate primaverili Pendenza Sistemazioni idrauliche

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27 Alcuni esempi: Il metodo del Soil Coservation services
La capacità di ritenuta idrica dei suoli Dal momento che una delle principali cause del dissesto idrogeologico è rappresentata dalla carente regimazione dei deflussi idrici, come indicatore del rischio per tale fenomeno è stata impiegata la capacità di ritenzione idrica del suolo.

28 Segue SCS La metodologia è detta SCS Curve Number Procedure consente la stima della capacità di deflusso superficiale di un suolo sulla base dell'afflusso (precipitazioni) e di un parametro, Chiamato CN compreso fra 1 e 100, determinato in base a: uso del suolo lavorazioni tipo di suolo: struttura, tessitura e permeabilità

29 Valore naturalistico Alcuni approcci: Rarità:
Indice Helliwell: R = SI x A0,36 Punteggio Gehlbach: 1 specie alla periferia dell’areale 2 specie endemiche 3 specie minacciate

30 Segue Valore Naturalistico
(Bio)diversità Indici di biodiversità (Shannon, ecc.) Approcci fitosociologici Curve specie area Gap Analysis Ecologia del paesaggio Sensibilità Aree oggetto di riqualificazione ecologica Aree con specie di elevata importanza Aree importanti per lo spostamento della fauna Aree ad alta diversità ecologica e specifica Aree sottoposte a specifici provvedimenti di tutela

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32 Il paesaggio Metodi basati su approcci “storico-tipologici”
Metodi di valutazione della qualità visiva Aggregazione componenti paesistiche East Hampshire Piano West Midlands Metodo preferenze visive East Sussex Somma ponderata preferenze visive Intervisibilità e tecniche di determinazione dell’area di influenza visiva

33 Criteri generali per la costruzione di un indice (Lazarsfeld, 1969)
Individuazione sintetico-intuitiva dell'insieme o del concetto da sottoporre ad analisi; specificazione dell'insieme attraverso l'individuazione dei suoi aspetti o dimensioni; scelta degli indicatori significativi rispetto alle dimensioni individuate e loro valutazione empirica; costruzione di indici sintetici che rappresentino l'aggregazione degli indicatori significativi in relazione alle dimensioni scelte come costitutive dell'insieme.

34 Valutazione delle potenzialità attuali e dei possibili mutamenti indotti dalle alternative di pianificazione Nel processo di pianificazione, teoricamente, non basta valutare tramite indici lo stato attuale del territorio in relazione agli obbiettivi di pianificazione, ma è anche necessario stimare l’effetto delle diverse azioni di piano per ogni obbiettivo. P.e. come si modificherà il rischio di erosione in relazione alla destinazione dei pascoli ad un dato uso regolamentato del suolo, oppure come varierà il paesaggio incentivando l’arboricoltura da legno, … ecc. ecc. ecc.

35 Segue valutazione effetti
Spesso, esistono difficoltà notevoli a valutare l’effetto di ogni azione per ogni obbiettivo. Un possibile metodo per risolvere (aggirare, superare in qualche modo …) il problema è quello di ricorrere a giudizi qualitativi linguistici dati da esperti. Esistono tecniche in grado di convertire tali giudizi in indici in grado di essere inseriti in un modello di analisi multicriteriale I metodi più avanzati in tale settore si basano sui principi della logica sfocata (fuzzy logic)

36 I quantificatori linguistici
Sono giudizi verbali più o meno articolati… per esempio … L’impatto sul valore naturalistico di un uso non regolamentato per le formazioni riparie è molto alto La protezione delle zone agricole con muretti a secco ha un effetto positivo sulla conservazione del paesaggio

37 La logica sfocata Obbiettivo: Principio generale:
Convertire il termine linguistico in un indice di valutazione Principio generale: Fornire una rappresentazione matematica di un termine linguistico, conservando l'incertezza propria del termine Si procede tramite scale di valutazione

38 Quantificatori sfocati
Molto Bassa Mediamente bassa Mediamente alta Molto alta Abbastanza alta 1 1 appartenenza Grado di 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 Altezza di una persona

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40 Un esempio: La destinazione ad uso regolamentato (secondo uno specifico regolamento) delle aree cespugliate ha un effetto mediamente positivo sulla conservazione dell’ambiente 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 negativo mediamente neutrale positivo O,75 Lato avverso al rischio propenso

41 Le scale di valutazione ed il valore dell’indice

42 La fase decisionale I modelli di Analisi MultiCriteriale
Una volta individuati: Criteri Azioni (alternative di piano) Effetti di ogni azione su ogni obbiettivo per ciascuna componente territoriale E’ possibile costruire un modello di analisi Multicriteriale

43 Modelli di analisi MultiCriteriale
Gli approcci seguiti sono riconducibili a tre filoni di ricerca: Individuazione di un insieme finito di Piani ed individuazione della alternativa più soddisfacente applicando metodi di analisi multiattributo; Applicazione di tecniche MC tramite Sistemi Informativi Territoriali (Modelli multicriteriali geografici) Costruzione di un modello matematico rappresentativo del territorio applicando nella soluzione metodi di analisi multiobbiettivi.

44 I metodi Multiattributo: un po’ di terminologia
Alternativa di pianificazione o alternativa progettuale: costituita da una combinazione data di possibili alternative tecniche, per esempio, una combinazione di possibili interventi selvicolturali, di dotazione di infrastrutture e di regolamentazioni. Criteri: per criteri si intendono le regole che guidano il processo decisionale. Obbiettivi: rappresentano la direzione (massimizazre o minimizzare) desiderabile per ogni criterio. Attributo: il livello raggiunto da una data alternativa progettuale per un dato criterio.

45 Metodi multiattributo Un esempio (quasi reale)
Problema: Indirizzi di gestione di una proprietà forestale pubblica Superficie ettari

46 Alternative di piano Alternative di piano
A1 Parco turistico naturalistico Superficie forestale gestita con criteri che tengano conto sia della protezione naturalistica che turistica Costruzione di 7 aree di sosta attrezzate 3 fabbricati destinati a museo o esposizioni tematiche Costruzione di 4 itinerari tematici naturalistici Costo (1992) 1,2 miliardi Occupazione 15 UL

47 … segue alternative di piano
A2 Riserva naturale e faunistica Interventi sul bosco a carattere strettamente naturalistico Fruizione turistica su parte della proprietà a numero chiuso e su itinerari obbligati Fabbricati (3) destinati a foresteria per ricerca e didattica e a laboratorio Punti permanenti di avvistamento e studio della fauna 4 itinerari tematici Costo 1 miliardo Occupazione 10 UL

48 … segue alternative di piano
A3 Azienda pilota per la valorizzazione della produzione forestale Interventi sui boschi finalizzati alla produzione legnosa sostenibile con l’ambiente Attrezzature per la realizzazione dei tagli con tecniche a basso impatto ambientale Laboratori e impianti specializzati per la valorizzazione di qualità del materiale di provenienza locale Formazione professionale nell’artigianato del legno Costo 1,5 miliardi Occupazione 23 UL

49 … segue alternative di piano
A4 Azienda multifunzionale a prevalente produzione legnosa Simile all’alternativa di azienda produttiva pilota, ma parte dell’azienda (boschi e fabbricati) viene destinata all’uso turistico ricreativo Gli investimenti in attrezzature d’avanguardia sono minori Costo 0,7 miliardi Occupazione 12 UL

50 … segue alternative di piano
A5 Parco multifunzionale a prevalente funzione turistica Simile al parco turistico, ma con parte dei boschi lasciati alla utilizzazione produttiva e parte della proprietà alla protezione naturalistica Costo 0,810 miliardi Occupazione 12 UL

51 … segue alternative di piano
A6 Parco multifunzionale Rappresenta il minimo comune denominatore fra tutte le alternative. Parte dell’azienda a protezione, parte a produzione e parte a valorizzazione turistica Costo 0,4 miliardi Occupazione 8 UL

52 Individuazione Criteri/obbiettivi
Sviluppo economico/Massimizzare la produzione legnosa Habitat per la fauna selvatica/Massimizzare la produzione alimentare asportabile Servizi sociali/Massimizzare il numero annuo di visite previsto Funzione occupazionale/Massimizzare le giornate di lavoro annue

53 Individuazione degli attributi

54 Metodi di soluzione dei modelli di analisi multiattributo
Sono moltissimi Uno dei più semplici (e più usati) è quello della distanza dall’ideale

55 Distanza dall’ideale La misurazione della distanza dall’ideale è un metodo di normalizzazione Si definisce alternativa ideale quell’alternativa fittizia che ha il valore massimo per tutti i criteri alternativa Antiideale quell’alternativa fittizia che ha il valore minimo per tutti i criteri

56 Alternativa ideale e antiideale

57 La distanza dall’ideale e dall’antiideale
x1 x2 y1 y2 Geometricamente la distanza fra due punti è data in un sistema cartesiano (a due dimensioni) dal teorema di pitagora.

58 La distanza dall’ideale per due obbiettivi del caso di studio

59 Per più di due criteri… Per più di due criteri la distanza non è più rappresentabile graficamente in quanto è multidimensionale. E’ però possibile calcolarla…

60 Praticamente… prima fase: calcolo della matrice normalizzata

61 Seconda fase: calcolo della distanza

62 La distanza in città… La distanza euclidea non è sempre corretta… y2
x1 x2

63 La distanza “in città” per due obbiettivi del caso di studio

64 Per più di due criteri…

65 Calcolo della distanza “in città”

66 Infinite distanze…

67 Calcolo della distanza con metrica infinito

68 Confrontando le soluzioni

69 Che senso hanno le diverse metriche…
Distanza euclidea o “in città” Sono compensatorie, cioè un basso livello in un obbiettivo può essere compensato da un alto livello in un altro obbiettivo Distanza con metrica infinito È non compensatoria, cioè vale il “fattore limitante”

70 Altro esempio per capire le metriche
Impianto produzione energia: Alternative: Carbone Eolico Biomassa Criteri Costo Efficienza energetica Impatto ambientale

71 Matrice valutazione

72 Il ruolo dei pesi I pesi rappresentano l’indice di importanza dato ai diversi obbiettivi Sono piuttosto “delicati” da calcolare e sono state proposte molte tecniche per la loro individuazione.

73 I metodi discreti multidecisore
Nella pianificazione territoriale si riscontra sempre la presenza di gruppi di pressione in grado di condizionare la scelta degli indirizzi di piano In molti casi l’esistenza di diversi grupp di interesse e il loro coinvolgimento, in vario grado, nel processo di valutazione è esplicitamente prevista dalla normativa Legge quadro sui parchi Valutazione impatto … ecc. … ecc.

74 Procedure Potere decisionale del pubblico Vantaggi Svantaggi Informazione pubblica: presentazioni pubbliche, convegni, distribuzione postale di materiale informativo, media, ecc. nullo Rapidità e capillarità Non rallenta il processo decisionale Assenza di scambio di informazioni fra pianificatori e pubblico Consultazione: Consultazione rappresentanti, difensori civici, questionari, incontri bilaterali, ecc. basso Consente di recepire istanze e aspettative Non coinvolge il pubblico nel processo decisionale, consenso molto mediato: rischio di non riuscire a trasferire aspettative astratte entro azioni concrete - costi Pianificazione congiunta Da medio a alto Consente un coinvolgimento e una responsabilizzazione nel processo decisionale Rischio di tempi lunghi e di veti incrociati

75 Un esempio (quasi reale)
Problema: Indirizzi di gestione di una proprietà forestale pubblica Superficie ettari Gruppi sociali interessati: G1 Cooperative di operai forestali G2 Imprenditori settore turistico G3 Amministrazione pubblica G4 Associazioni ambientaliste

76 Alternative di piano Alternative di piano
A1 Parco turistico naturalistico Superficie forestale gestita con criteri che tengano conto sia della protezione naturalistica che turistica Costruzione di 7 aree di sosta attrezzate 3 fabbricati destinati a museo o esposizioni tematiche Costruzione di 4 itinerari tematici naturalistici Costo (1992) 1,2 miliardi Occupazione 15 UL

77 … segue alternative di piano
A2 Riserva naturale e faunistica Interventi sul bosco a carattere strettamente naturalistico Fruizione turistica su parte della proprietà a numero chiuso e su itinerari obbligati Fabbricati (3) destinati a foresteria per ricerca e didattica e a laboratorio Punti permanenti di avvistamento e studio della fauna 4 itinerari tematici Costo 1 miliardo Occupazione 10 UL

78 … segue alternative di piano
A3 Azienda pilota per la valorizzazione della produzione forestale Interventi sui boschi finalizzati alla produzione legnosa sostenibile con l’ambiente Attrezzature per la realizzazione dei tagli con tecniche a basso impatto ambientale Laboratori e impianti specializzati per la valorizzazione di qualità del materiale di provenienza locale Formazione professionale nell’artigianato del legno Costo 1,5 miliardi Occupazione 23 UL

79 … segue alternative di piano
A4 Azienda multifunzionale a prevalente produzione legnosa Simile all’alternativa di azienda produttiva pilota, ma parte dell’azienda (boschi e fabbricati) viene destinata all’uso turistico ricreativo Gli investimenti in attrezzature d’avanguardia sono minori Costo 0,7 miliardi Occupazione 12 UL

80 … segue alternative di piano
A5 Parco multifunzionale a prevalente funzione turistica Simile al parco turistico, ma con parte dei boschi lasciati alla utilizzazione produttiva e parte della proprietà alla protezione naturalistica Costo 0,810 miliardi Occupazione 12 UL

81 … segue alternative di piano
A6 Parco multifunzionale Rappresenta il minimo comune denominatore fra tutte le alternative. Parte dell’azienda a protezione, parte a produzione e parte a valorizzazione turistica Costo 0,4 miliardi Occupazione 8 UL

82 Il metodo del “bastian contrario e della pietra dello scandalo”
Si tratta di un metodo che valuta la preferenza verso una alternativa di piano Il consenso raggiunto da ciascuna alternativa di piano nella valutazione delle preferenze Il consenso complessivo nell’intero processo di pianificazione e l’eventuale modo di aumentare il consenso

83 1. Valutazione delle alternative

84 2. Valutazione dell’importanza dei decisori
Attribuzione di un coefficiente di equità sociale relativo a ciascun decisore coinvolto. Tale coefficiente è stato individuato sulla base di due criteri (cfr BRESSO et al, 1985): generalità o settorialità degli interessi rappresentati; genericità o specificità dell'interesse per la risorsa in esame. Lo schema a punteggi è riportato nella tabella seguente.

85 1 2 4 … segue … Gruppo di pressione Interessi diffusi
Interesse generico 1 2 Interesse specifico popolazione locale 4

86 Pesi: … segue … G1 peso 2: Cooperative di operai forestali
G2 peso 2: Imprenditori settore turistico G3 peso 4: Amministrazione pubblica G4 peso 1: Associazioni ambientaliste

87 Valutazione alternative Metodo: media ponderata

88 Valutazione consenso delle alternative: la “pietra dello scandalo”
Si valuta se ciascuna alternativa è stata valutata in modo sostanzialmente uguale dai diversi decisori. Il metodo adottato è quello della “radice quadrata della media dgli scarti quadratici

89 Esempio

90 Valutazione e contrasto

91 Valutazione contrasto fra i decisori: Il “bastian contrario”
La valutazione è analoga al caso precedente, solo che la radice quadrata della media degli scarti quadratici si calcola sulle differenze fra i decisori

92 Caso applicativo

93 Concludendo Lo scopo delle lezioni tenute era di illustrare con semplici esempi alcuni strumenti di supporto alle decisioni nella pianificazione territoriale. L’evoluzione in questo settore è comunque estremamente vivace, in relazione al diffondersi di: Tecniche di supporto alle decisioni Sistemi Informativi Territoriali Intelligenza artificiale, sistemi esperti, fuzzy logic, reti neurali Strumenti di telerilevamento (Immagini da satellite ad alta risoluzione, reti informatiche ecc.)

94 Conculendo … davvero Tutti questi strumenti debbono però essere intesi … … in un ambito interdisciplinare, sia come scambio di esperienze fra tecnici provenienti da ambiti diversi, sia come capacità del singolo tecnico di recepire i punti di vista di diverse discipline … come supporto informativo alle decisioni, non come un metodo “automatico” di gestire il territorio.

95 “… grazie …” “… per ulteriori scambi di idee, esperienze, riflessioni … Tel … “


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