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Corso di Sociologia del turismo Facoltà SEA - a.a

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Presentazione sul tema: "Corso di Sociologia del turismo Facoltà SEA - a.a"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Sociologia del turismo Facoltà SEA - a.a. 2005 - 2006
Turismo e conoscenza Corso di Sociologia del turismo Facoltà SEA - a.a E. Martini

2 Turismo culturale: Lo spostamento di persone verso luoghi di interesse culturale (sagra paesana? partecipare alla corsa nei sacchi? passeggio nelle vie di una città d’arte? veloci visite nei musei, per vedere quanta più arte è possibile?)

3 Turismo culturale: Movimento turistico finalizzato alla visita e alla fruizione di beni culturali, intesi come monumenti, chiese, musei, castelli, siti storici ed archeologici, ecc. - Nella percezione comune dei turisti, l'attrattiva culturale di un'area dipende dall'insieme degli elementi storico-culturali che la caratterizzano -

4 Turismo culturale: In Italia la legge n. 84 del 1990 allarga il concetto di bene culturale a “rilevante testimonianza della storia della civiltà e della cultura” a “elemento costitutivo della identità culturale della Nazione” In questo modo, si suggerisce una nuova angolatura per l'analisi del fenomeno: oggetto del turismo culturale possono essere considerate tutte le forme nelle quali si esprime la vita di un popolo, dunque non solo opere d'arte e architettoniche, ma anche tradizioni, gastronomia, artigianato, ecc.

5 Turismo culturale: Quale che sia il significato che ne vogliamo dare, il turismo culturale va definito a partire dalla motivazione, direttamente riferibile ad un bisogno estetico e culturale insieme.

6 Turismo culturale: Di recente, si è giunti alla definizione di turismo culturale in questi termini: visite, al di fuori della propria area di residenza, interamente o parzialmente motivate da un interesse negli aspetti legati alla storia, all'arte, alla scienza o alle tradizioni/stili di vita di una località, regione, gruppo o istituzione.

7 Primi dati Il movimento turistico verso le città d'arte e i luoghi culturali è stimolato anche da alcune tendenze generali del mercato turistico, minore propensione verso la vacanza prolungata frazionamento del tempo disponibile in più viaggi di breve durata aumento delle iniziative ed degli eventi culturali di grande richiamo Anche in Italia il turismo culturale risulta in crescita; quasi tutti i musei hanno fatto registrare consistenti incrementi di afflusso (la presenza di visitatori è aumentata dal 20 al 25%)

8 Il turismo culturale in Italia
L'Italia detiene una quota enorme del patrimonio artistico, storico e culturale a livello mondiale: 3.260 musei, oltre fra pinacoteche e gallerie d'arte principali, più di chiese d'interesse storico e artistico. Ciò nonostante, la dinamica del turismo in Italia è complessa, ed occorre distinguere tra il turismo dei nostri connazionali e il movimento degli stranieri. Le attrattive storico-culturali del nostro Paese risultano essere il primo fattore del flusso turistico proveniente dall'estero. La quota di provenienza straniera rappresenta il 42,3% degli arrivi ed il 43,3% delle presenze nelle località di turismo culturale, mentre incide per soltanto 1/3 circa nel complesso delle destinazioni turistiche italiane, culturali e non.

9 Ma il turismo deve essere necessariamente locale?
L’evoluzione dei media e delle ICT ha ridotto l’importanza di essere presente fisicamente per fare esperienza diretta di persone e di fatti

10 Dove si produce la cultura
Ogni città importante, nella società post-industriale e post-fordista, cerca di ridefinire il proprio ruolo specializzandosi in un settore nel quale applica al meglio le opportunità delle nuove tecnologie Le città d’arte e le città con un contesto ambientale di pregio dovranno utilizzare al meglio i due importanti fattori di vantaggio competitivo che posseggono: beni artistici beni ambientali

11 Nuove tecnologie e sviluppo
il valore economico del patrimonio culturale, la qualità dell’esperienza di consumo e di produzione della cultura, l’adeguata fruizione culturale nazionale e internazionale L’applicazione delle ICT migliora :

12 Cosa occorre fare Le condizioni minime per un programma di sviluppo innovativo sono: - la formazione adeguata; - la disponibilità di servizi di qualità; - la disponibilità di risorse finanziarie. Il luogo dove tutto questo può realizzarsi è la politica. Gli attori sociali da coinvolgere sono politici, economici, culturali

13 Trasformazioni della città e sviluppo delle ICT
Le trasformazioni dei ruoli economici, sociali e culturali delle città sono direttamente proporzionali alle trasformazioni determinate dalle ICT (Information and Communication Technology)

14 Trasformazioni della città e sviluppo delle ICT
Oggi la comunicazione non segue più la strada del centro fisico della città, ma gli itinerari di una condivisione che può essere anche solamente virtuale: condivisione di un linguaggio, di un orizzonte di senso, di un’appartenenza.

15 Trasformazioni della città e sviluppo delle ICT
La sfida di questo nuovo processo, che mette in moto cambiamenti profondi, è quella di riuscire ad integrare città reale e città virtuale, utilizzando al meglio le loro differenze.

16 Trasformazioni della città e sviluppo delle ICT
La città era un sistema auto-contenuto regolato da due meccanismi: la prossimità (rapporti diretti all’interno) e la distanza (barriera protettiva verso l’esterno). Con lo sviluppo dell’ICT, i due meccanismi non riescono più a regolare le dinamiche interne ed esterne. Per cui, le relazioni interpersonali, gli scambi economici, le informazioni e le comunicazioni sono sempre più interne alla rete globale.

17 Trasformazioni della città e sviluppo delle ICT
La città reale aveva nella piazza il luogo dove fisicamente avvenivano gli scambi economici, le comunicazioni interpersonali, la costruzione delle identità collettive. La città virtuale realizza tutto ciò (almeno in gran parte) all’interno della rete telematica, che non pone confini fisici tra interno ed esterno, ma pone barriere all’accesso.

18 Trasformazioni della città e sviluppo delle ICT
La città fisica muove da un punto all’altro merci e persone, che tra le possibili conseguenze ha quello della congestione. Essa si articola intorno al vincolo incombente della distanza. La città digitale muove invece informazioni e comunicazioni lungo le reti che la compongono, senza un preciso confine tra spazio interno ed esterno. Essa si libera dal vincolo della distanza ma è condizionata dal possesso dei codici di relazione e dall’accesso ai canali di comunicazione.

19 La città storica Era il luogo di traffici e commerci, in osmosi con la campagna circostante. Il ruolo di centro di un territorio consentiva alla città di funzionare da catalizzatore delle attività di maggior pregio.

20 La città fordista È il luogo dove la produzione di beni e servizi è stata spostata fuori di essa, che diventa luogo di produzione terziaria (commercio, finanza, servizi di sostegno). Si organizzano e attrezzano aree intorno alla città-fabbrica, in alcuni casi residenziali, in altre periferiche.

21 La città post-fordista
La città diventa un reticolo integrato verso l’interno e relazionato con l’esterno globale. La città resta rilevante solo se capace di supportare processi innovativi diffusi. La capacità di creare conoscenza e progettualità supera di importanza la semplice continuità fisica.

22 …tipologia di reti: di complementarità, che legano centri specializzati o complementari di divisione del lavoro; di sinergia, che connettono centri impegnati in azioni cooperative; di innovazione, che collegano centri attorno a specifici progetti.

23 Reti di complementarietà
Sono reti che legano centri specializzati in cui è presente una precisa divisione del lavoro. Ne sono un esempio le città fordiste, suddivise secondo uno zoning monofunzionale. L’intervento pubblico è finalizzato a garantire l’efficienza interna

24 Reti di sinergia e di innovazione
Sono reti in cui è privilegiata la collaborazione economica, tecnologica e strutturale. Vi fanno parte città organizzate in maniera policentrica; l’intervento pubblico è volto ad attrarre e ad aumentare l’efficienza esterna (all’esterno della città ma dentro la rete)

25 Reti di sinergia e di innovazione
Le città oggi, frutto di fenomeni agglomerativi trovano nelle ICT uno strumento di notevole opportunità, favorendo i processi di apprendimento e di innovazione, annullando i vincoli spazio-temporali e sostituendosi ai tradizionali luoghi di incontro

26 Comunità virtuali Le comunità virtuali o città virtuali che nascono in rete creano e consolidano un capitale sociale e di conoscenza, sfruttando comunione di cultura, linguaggi condivisi e fiducia reciproca

27 Comunità virtuali La funzione principale di una città è stata sempre quella di sostituire il tempo con lo spazio, ossia creare dei meccanismi di comunicazione che consentissero di minimizzare i vincoli spaziali esaltando quelli temporali Con le ICT non solo lo spazio ma anche il tempo si riduce: le informazioni devono essere trasmesse nel più breve tempo possibile.

28 Esperienze di arte e ICT
1. Il Museo del Louvre a Parigi - CyberLouvre - Banche dati - Web site - Progetto Louvre.edu 2. Il Museo di Storia della Scienza di Firenze 3. La British Library come Digital Library 4. Il progetto Mediateca di S. Teresa a Milano 5. Il Progetto Teatri della Fondazione IBM Italia

29 Il Museo del Louvre Il Museo del Louvre ha realizzato diversi investimenti in nuove tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione. Accanto alla fruizione fisica del Museo è prevista infatti quella a distanza grazie all’utilizzo di un Web site e a una serie di banche dati che permettono l’accesso telematico al patrimonio artistico-culturale del sito.

30 Il Museo del Louvre Il CyberLouvre è uno strumento multimediale che permette in maniera libera e completa, un’indagine all’interno dei patrimoni conservati e articolati per dipartimenti. L’accesso è garantito sia all’interno del Museo, sia on line, tramite il sito internet Tutti gli oggetti delle collezioni vengono catalogati e schedati in una logica di gestione scientifica del patrimonio, consentendone l’apertura a ricercatori e studiosi interessati solamente previo appuntamento Le banche dati più conosciute e consultate sono la Joconde e la Faraone

31 Il Museo del Louvre L’obiettivo del Web Site è quello di puntare sulla “visita virtuale” come strumento che consentisse una visione unitaria del museo (per circa una sessantina di spazi) . E’ possibile collegarsi con altri musei francesi. In questo modo il Louvre diventa collettore di informazioni, consente rapidi accessi ad altri patrimoni esistenti o anche a esposizioni ed operatori che propongono temi connessi alle proprie offerte culturali. E’ disponibile anche il magazine del museo con costanti aggiornamenti. Non è prevista la vendita diretta in rete, anche se è possibile la richiesta via posta elettronica. Una sezione è destina al commercio elettronico (prodotti culturali del museo, pubblicazioni, biglietti, ecc…) Tramite un forum il museo raccoglie informazione sulla tipologia di utenza, sulle principali aree di interesse e sul rapporto tra la visita in rete e la successiva, eventuale, visita in loco.

32 Il Museo del Louvre Il Louvre.edu è il primo sito educativo culturale realizzato in Francia e destinato al mondo scolastico e a quanti vogliono approfondire la conoscenza del museo e delle sue opere. Obiettivo del progetto è l’appropriazione della conoscenza (inizialmente gratis e successivamente con pagamenti giornalieri di circa 1 euro), nel senso di voler valorizzare il materiale disponibile in rete mediante attività di ricerca, estrazione, riorganizzazione, comunicazione e diffusione dei risultati raggiunti Quattro sono i livelli su cui è strutturato il sito: il museo, la biblioteca, il bureau e i forum. Il cuore del sito tuttavia è il bureau perché consente di farne un vero e proprio strumento al servizio della didattica. E’ possibile creare dei veri e propri musei personalizzati, con la pubblicazione di ricerche, di documenti pedagogici e materiale sperimentale.

33 Il Museo del Louvre Interessanti sono anche i forum che permettono la condivisione delle sperimentazioni pedagogiche tra diversi istituti - Generale: le discussioni avvengono su vari argomenti, comunque legati agli ambiti del museo - Professionale: l’utenza è più specializzata e trova interessante dibattere e approfondire alcune tematiche - Tecnico: le comunicazioni sono di tipo tecnico riguardo all’utilizzo del sito, alla presenza di eventuali problematiche, ecc... Sono nate delle vere e proprie comunità di interessi che si riuniscono senza limiti di tempo e spazio attorno ad argomenti comuni

34 Museo di Storia della Scienza di Firenze
E’ un esempio eccezionale e innovativo di impiego delle nuove tecnologie dell’ICT al fine della promozione del patrimonio culturale. All’interno del museo esiste un laboratorio multimediale che opera stabilmente ed è in grado di realizzare prodotti e supporti di varia natura (sia attività connesse con il pubblico, come quelle espositive e didattiche, sia attività che riguardano funzioni amministrative e gestionali). Il Sito web, premiato con il “Prix Web’Art, Argent”, dispone di oltre 20 mila pagine costantemente aggiornate e migliorate ed è riproposto all’interno della sede con postazioni che forniscono spiegazioni delle opere e degli oggetti esposti

35 Museo di Storia della Scienza di Firenze
Il progetto del museo di Storia della Scienza di Firenze è nato per pensare e proporre un’idea di museo virtuale non come semplice riproposizione del museo reale ma con modalità comunicative profondamente rinnovate Rendere cioè irrilevante la posizione fisica degli oggetti Ciò che conta è proporre servizi, costruire un dialogo con i propri interlocutori, accogliere le richieste e adattare la propria offerta. Il tutto con linguaggi, mezzi comunicativi e percorsi più accattivanti

36 La British Library Una delle maggiori biblioteche al mondo con oltre 250 anni di storia e un patrimonio librario di milioni di volumi su molteplici ambiti di interesse. La scelta delle nuove tecnologie è quella di migliorare il servizio offerto al pubblico, in termini di ricerca, formazione e innovazione. L‘obiettivo non è quello però di divenire biblioteca digitale ma di affiancare all’utilizzo “fisico” dei testi anche quello multimediale, con l’acquisizione di materiale documentale in formato digitale da mettere a disposizione dell’utenza, sia all’interno dei propri locali sia a distanza per mezzo della rete.

37 La British Library Fondamentale è il sistema informatico DLS (Digital Library System) che ha come l’obiettivo quello di supportare tutte le attività connesse alla biblioteca digitale: - sviluppo delle collezioni (acquisizioni) - gestione delle collezioni (processi legati al materiale acquisito) - accesso al patrimonio in loco e in rete sia a pagamento che in forma gratuita - digitalizzazione del materiale delle collezioni esistenti per scopi di accesso

38 La British Library Quattro progetti in cui è coinvolta la British Library: - Internationale Dunhuang Project, per conservazione e lo studio di manoscritti e stampati (circa ) originari di Dunhuang e di altre aree dell’Asia centrale - Electronic Beowulf, digitalizzazione dell’opera per evitarne il progressivo danneggiamento - Turning the pages project, per la fruizione delle opere digitalizzate all’interno della biblioteca, con un sistema che consente di sfogliare le pagine per mezzo delle tecnologie ma in un modo assai simile a quanto avviene in realtà - Biblioteca Universalis, progetto che mira alla creazione di una biblioteca dove convogliare tutto il sapere e scientifico e culturale, rendendolo globalmente accessibile, stimolando il confronto ed il dialogo a livello internazionale

39 Completamente digitale
Il Progetto Mediateca di S. Teresa a Milano Il progetto prevede la costituzione di una biblioteca “senza libri”, nella chiesa di Santa Teresa, con lo scopo di raccogliere, conservare, diffondere ed alimentare un immenso patrimonio di conoscenze rese disponibili in formato elettronico Completamente digitale (definita come la “finestra digitale” della biblioteca Braidense)

40 Il Progetto Mediateca di S. Teresa a Milano
La struttura comprende una serie di servizi aggiuntivi a completamento dell’offerta culturale: - stampe, copie digitali, scannerizzazione dei documenti - aree per convegni, seminari, videoconferenze - bookshop, cafèteria - servizi di tutoraggio, corsi di formazione

41 Il Progetto Teatri della Fondazione IBM Italia
Obiettivo del progetto è quello di creare delle scenografie teatrali per mezzo dell’impiego di mezzi informatici. Si definiscono a priori, e in modo assolutamente virtuale, le caratteristiche, la struttura e le diverse componenti della scenografia; ciò permette di effettuare simulazioni e operare ritocchi laddove necessario I teatri coninvolti: la Fenice di Venezia, il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro dell’Opera di Roma.

42 Conclusioni Le ICT non devono essere considerate come punto di arrivo del processo di rinnovamento delle istituzioni culturali, ma punto di partenza attorno al quale costruire ed incrementare servizi e relazioni durature nel tempo. L’avvio di sperimentazioni, l’adozione e l’ampliamento nell’uso delle nuove tecnologie da parte di alcune istituzioni culturali può essere, infatti, essenziale per coinvolgere i propri partners tradizionali o altri operatori ampliando e ricombinando positivamente la trama del tessuto relazionale

43 Conclusioni Per realizzare progetti innovativi in ambito culturale c’è bisogno di almeno tre cose: - la collaborazione sempre più stretta tra i diversi stakeholders - la valorizzazione delle diverse specificità - considerare sempre le potenzialità delle nuove tecnologie che riducendo tempo e allargando la sfera spaziale di riferimento, impongono rinnovate forme di organizzazione dell’offerta culturale L’istituzione, la città d’arte e quel paese che riuscirà ad integrare questi tre elementi avrà compiuto un sicuro passo in avanti nel processo di valorizzazione culturale ed economica del proprio patrimonio di risorse.


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