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. A. Magni.

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Presentazione sul tema: ". A. Magni."— Transcript della presentazione:

1 . A. Magni

2 INFARTO DEL MIOCARDIO E’ UN PROCESSO DI NECROSI DEL TESSUTO DEL MIOCARDIO IN REGIONI DEL CUORE CHE NON RICEVONO UN ADEGUATO APPORTO DI SANGUE A CAUSA DI UNA RIDUZIONE DEL FLUSSO EMATICO CORONARICO

3 .

4 Struttura di una foglia, simile al miocardio
.

5 . Una foglia…con la sua rete di rifornimento della linfa
vitale. Il senso del flusso è indicato dalla freccia immaginiamo questa foglia come se fosse il muscolo cardiaco .

6 . Se c’è presenza di una ostruzione a un certo punto della rete
di rifornimento come una placca dentro l’arteria coronaria che causa una stenosi, il flusso a valle dell’ostruzione sarà ridotto. .

7 .

8 .

9 . m

10 .

11 shock .

12 . Tutto il tessuto interessato da questa riduzione sarà in
condizione di Ischemia (dal greco= trattenere sangue) Quindi le sue possibilità di lavoro saranno ridotte. Ci sarà un flusso che potrà essere del tutto insufficiente in caso di sforzo .

13 . Nella sede della stenosi, per la presenza di una placca,
Si è verificata una ostruzione totale per la formazione di un trombo trombo dal greco= grumo - coagulo .

14 .

15 . Di conseguenza tutto il tessuto a valle della occlusione non
riceve più sangue. La membrana delle cellule si rompe e tutto il territorio è disseminato di detriti cellulari per la distruzione delle cellule. Occorrono anche moltissimi globuli bianchi e tutto il tessuto .

16 . Infarcire, infarcito, Infarto. Ecco come la conseguenza della
trombosi, della occlusione parziale del vaso In questo caso l’infarto sarà di media estensione .

17 . Se si verifica un’ostruzione totale si ha un infarto di
grande estensione .

18 . Ogni cellula contiene enzimi di vari genere.
Quando una parte di miocardio non riceve più flusso di sangue per un occlusione coronarica e si determina un infarto, le membrane cellulari si rompono e la cellula perde la sua integrità. Gli enzimi che erano all’interno della cellula entrano nel liquido interstiziale ed entrano nel torrente circolatorio, dove, con opportuni esami, si possiamo titolare .

19 Poco tempo dopo gli enzimi che si sono riversati nel sangue per danno cellulare, vengono “lavati via” e scompaiono progressivamente .

20 Questo tipo di struttura permette al muscolo cardiaco ventricolare Dx e Sx di contrarre tutte sue fibre in modo simultaneo, ottenendo il miglior rendimento possibile. In altri termini, se una fibrocellula miocardica riceve uno stimolo a contrarsi, con questo tipo di struttura si contraggono in quel momento tutte le fibrocellule miocardiche .

21 L’area colorata di rosso non riceve più sangue e quindi ossigeno, ciò è dovuto all’occlusione dell’arteria coronaria che rifornisce tale area. .

22 Dopo 6 ore il danno non può essere recuperato, o comunque limitato.
E’ necessario intervenire entro 3 ore per la rivascolarizzazone dall’insorgenza. Dopo 6 ore il danno non può essere recuperato, o comunque limitato. .

23 Il tessuto cardiaco si avvia ad essere sostituto da un tessuto cicatriziale. Il miocardio perderà gran parte della funzione contrattile e il cuore avrà una diminuzione della sua capacità di lavoro .

24 In questa fase il muscolo dovrà adattarsi a questa nuova situazione
In questa fase il muscolo dovrà adattarsi a questa nuova situazione. Il decorso del paziente in questa fase è delicato perché il cuore deve passare da questa fase di adattamento. Le complicazioni sono complicazioni di pompa e di ritmo .

25 Tessuto cicatriziale .

26 Tessuto completamente nuovo, pensiamo a una “toppa” che dovrà essere solida e resistere a tutte le sollecitazioni future, e cioè all’attività contrattile del cuore in tutte le circostanze che gli verranno richieste. Ricordiamo che il cuore si contrae e si rilascia mediamente volte al giorno .

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34 Quali sono le manifestazioni cliniche dell’infarto?.
DOLORE TORACICO A- dolore retrosternale grave, diffuso, costante, schiacciante, comprimente B- non migliora a riposo né con il trattamento con Nitroglicerina

35 C- può irradiarsi alle braccia, di solito la sn
C- può irradiarsi alle braccia, di solito la sn., spalle, collo, dorso, mandibole D- prosegue più di 15 min .

36 Manifestazioni cliniche a livello NEUROLOGICO
A- Irrequietezza, ansietà B- disorientamento C- confusione D- irrequietezza E- svenimenti F- spiccata debolezza G- intorpidimento o debolezza mani e polsi

37 Manifestazioni cliniche a livello CUTANEO
A- cute fredda e umida B- pallore facciale C- temperatura

38 - disturbi epigastrici e addominali
Manifestazioni cliniche a livello GASTROINTESTINALE A- nausea B- vomito e singhiozzo C- sintomi atipici - disturbi epigastrici e addominali - dolore ottuso o sensazione di formicolio - estrema affaticabilità .

39 Manifestazioni a livello RESPIRATORIO
A- palpitazioni B- dispnea C- grave ansietà

40 . D- possibile presenza di edema polmonare

41 .

42 ALTERAZIONI DELLA FUNZIONALITA’ CARDIACA
Alterazione della circolazione coronarica: (- angina - infarto) 2- insufficiente o malfunzionamento del cuore come pompa ( scompenso cardiaco – edema - cardiomiopatie) 3- malattie infiammatorie (pericarditi, endocarditi, miocarditi) 4- inadeguato funzionamento delle valvole (stenosi, insufficienza valvolare)

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47 ECG normale .

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49 . Alcune variabili possono condizionare la lettura più frequentemente in causa è la presenza di smalto sulle unghie, che può cambiare lo spettro della luce riflessa: è questo il motivo per cui chiediamo di togliere lo smalto dalle unghie quando si deve essere sottoposti ad interventi chirurgici.

50 .

51 SOMMINISTRARE o2 CONTROLLARE LA CUTE DELLA PS, IL PROFILO CAPILLARE E I PARAMETRI VITALI OGNI 4 ORE (o quando necessita) Importante il controllo della Temp. ogni 4 ore (si ha un aumento della temp. entro le ore dovuto alla necrosi dei tessuti) .

52 se l’IPOSSIA AUMENTA, tenersi pronti per l’intubazione o per la ventilazione meccanica.

53 Accesso venoso .

54 - valutare la presenza di edemi, il colore e la temperatura della pelle ( pelle fredda e umida e il pallore sono associati a una vasocostrizione secondaria) - controllare la DIURESI – 30 ml/ora (una riduzione del suo volume indica una riduzione del flusso di sangue al rene) .

55 cercare di far respirare la ps profondamente e cambiare posizione frequentemente per impedire il ristagno dei liquidi alla base dei polmoni n.b. un espettorato rosa schiumoso, può indicare insufficienza del ventricolo dx, embolia o edema polmonare .

56 le ps anziane sono più soggette a INFARTO SILENTE con una sintomatologia atipica
Ipotensione Riduzione della temp. Disturbi generici Sudorazione modesta capogiri Modificazioni del sensorio .

57 FASE ACUTA – emergenza -
INTERVENTO COLLABORATIVO Intervenire su : DOLORE (dovuto a uno squilibrio tra rifornimento e domanda di O2 ) ANSIA N.B. la sintomatologia dolorosa aumenta lo stato ansioso della persona

58 INTERVENTI INF.CI Muovere la ps con cura e assicurare le terapie iniziali prendere accesso venoso Parametri vitali Collegare elettrodi per il monitoraggio elettrocardiografico continuo TRANQUILLIZZARE la ps rassicurandolo sul fatto che l’eliminazione del dolore costituisce la parte prioritaria

59 . 6- Somministrare O2 con Ventimask, INCORAGGIARE la ps a prendere dei respiri profondi Con i respiri profondi, si permette al cuore di: - essere meno ischemico e meno irritabile, - si possono ridurre le dimensioni dell’infarto, - attenuare e risolvere il dolore toracico

60 7. Somministrare la Nitroglicerina sublinguale come prescritto dopo circa min., prendere di nuovo i parametri vitali: Frequenza cardiaca P/A Frequenza respiratoria 8. Somministrare Narcotici o.m. (morfina riduce l’attività simpatica: Riduce la frequenza del cuore e della respirazione, la P/A, la tensione muscolare, l’ANSIETA’ .

61 N.B. ATTENZIONE ALLA SOMMINISTRAZIIONE DI MORFINA, può dare :
IPOTENSIONE e DISIDRATAZIONE DEPRESSIONE RESPIRATORIA in particolare negli anziani

62 . RICORDARE SEMPRE ALLA PS, L’IMPORTANZA DI SEGNALARE SENZA INDUGI QUALSIASI DOLORE TORACICO O QUALSIASI DISTURBO ANOMALO, ES. SENSAZIONE EPIGASTRICA

63 PORRE LA PS IN POSIZIONE SEMISEDUTA
è benefica per i seguenti motivi: Il volume respiratorio è aumentato perché la pressione addominale sul diaframma è ridotta( consente il miglioramento degli scambi gassosi) Il drenaggio dei lobi superiori è aumentato Il ritorno venoso al cuore diminuisce (si riduce il lavoro cardiaco)

64 . IMPORTANTE: E’ importante invitare la ps a respirare profondamente e a cambiare posizione frequentemente per impedire il ristagno di liquidi alla base del polmone Controllare sempre parametri quali: Temp. della cute e polso periferico (per assicurare un’adeguata perfusione)

65 TRATTAMENTO DEL DOLORE causato dalla riduzione del flusso coronarico
INTERVENTI INF.CI Chiedere alla ps di valutare il dolore con altro dolore provato in passato Scala da 1 (dolore lieve) a 10 (dolore forte) 2- eseguire un ECG a 12 derivazioni durante il dolore per determinare l’estensione dell’infarto

66 QUALUNQUE TIPO DI SFORZO assicurandogli:
evitare alla ps QUALUNQUE TIPO DI SFORZO assicurandogli: Posizione semiseduta nel letto Dieta liquida Sostegno delle braccia durante l’attività Uso di un ammorbidente delle feci per evitare sforzi eccessivi durante l’evacuazione Creare un ambiente riposante e alleviare paure e ansie con un atteggiamento disponibile, calmo e competente Favorire il benessere fisico e psichico della persona ,.

67 . N.B. Il riposo fisico riduce il consumo di O2 del miocardio.
Paura e ansia possono determinare uno stato di tensione che provoca un aumento di O2 Se la ps si trova in una situazione confortevole , la sensazione di benessere allevia lo stato d’ansia .

68 GESTIONE DELL’ANSIA legata alla paura di morire
Le cause dell’ansia variano secondo il soggetto e possono includere : Ansia per la patologia acuta dell’infarto Per l’ospedalizzazione Per il dolore Per l’interruzione brusca delle attività quotidiane sia lavorative che domestiche Per i cambiamenti di ruolo e dell’immagine di sé che la patologia comporta

69 INTERVENTI INF.CI 1- Permettere alla ps (e alla sua famiglia) di esprimere paure e ansie. L’ANSIA va compresa e accolta. In questo caso la capacità relazionale diventa decisiva, dobbiamo far capire alla ps che ci prendiamo totalmente cura di lui.

70 . Mostrare interesse per i problemi espressi
Facilitare alla ps l’esternazione dei suoi problemi (ascoltandolo attentamente, aiutandolo a riflettere, consigliandolo) Rispondere a ogni sua domanda o dubbio Spiegare tutta l’attrezzatura, i procedimenti e la necessità di frequenti valutazioni Proporre massaggi del dorso per favorire il rilassamento , ridurre la tensione muscolare e migliorare l’integrità della pelle Utilizzare tecniche particolari es. quella dell’immaginazione guidata .

71 2- stabilire un orario flessibile per permettere la presenza dei familiari
la presenza dei familiari in grado di aiutare la ps, può ridurre la sua ansia e quella dei familiari stessi . N.B. Poiché i familiari ansiosi possono trasmettere la loro ansia alla persona, il compito dell’infermiere è quello di cercare di ridurre ANCHE le ansie e le paure dei familiari stessi

72 . 3- incoraggiare la PARTECIPAZIONE ATTIVA a un PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE CARDIACA da svolgere in ospedale La prescrizione di un programma di riabilitazione cardiaca può aiutare a attenuare la paura di morire, a ridurre l’ansia, a aumentare la sensazione di benessere

73 . 4- VALUTARE la necessità di assistenza SPIRITUALE
SE LA PS è RELIGIOSA, UN SOSTEGNO IN QUESTO SENSO Può RIDURRE L’ANSIA E LA PAURA

74 ALTERAZIONE ALIMENTAZIONE
dovuta a un cambiamento della dieta – (dieta a basso contenuto di Na e di calorie) dovuta a nausea e anoressia – - dovuta alla distensione addominale - scarsa – inadeguata -

75 FATTORI CORRELATI DISPNEA DOLORE EPIGASTRIO CONFUSIONE MENTALE APATIA
DEBOLEZZA, ASTENIA ANSIA

76 FATTORI CORRELATI intesi come FATTORI DI RISCHIO
DIABETE ALCOLISMO OBESITA’ IPOTIROIDISMO IPERCOLESTEROLEMIA

77 OBIETTIVO GENERALE La ps riesce ad assumere pasti piccoli e frequenti e non presenza nausea L’edema è ridotto dopo 24 ore La ps non presenta dispnea dopo i pasti

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79 .

80 Ipertensione e il rischio cardiovascolare e renale
Cardiopatia ipertensiva: l’aumento della pressione arteriosa causa un superlavoro per il cuore che troverà una maggiore resistenza a spingere il sangue nei vasi.  Ciò comporterà la comparsa di una cardiopatia ipertensiva caratterizzata da un ispessimento delle pareti del cuore. Se la pressione non viene curata, dopo alcuni anni, potrà comparire uno scompenso cardiaco e potrà essere favorita l’insorgenza della cardiopatia ischemica . Cardiopatia ischemica: E’ espressione di una insufficiente irrorazione del muscolo cardiaco che può manifestarsi come: ·        angina pectoris per una insufficienza coronarica transitoria, caratterizzata da dolore temporaneo seguito da completa remissione; ·        infarto del miocardio per occlusione di un vaso coronarico e conseguente necrosi di una parte della muscolatura cardiaca.

81 .

82 3) Ridurre l’apporto di sale a non più di 2-3 grammi al giorno.
NORME PER IL CONTROLLO DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA E LA RIDUZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE 1)    Mantenere il giusto peso corporeo. Ridurre soprappeso e soprattutto obesità, ( indice di massa corporea al di sotto di  27.3 per le donne e di 27.8 per gli uomini ). 2)    Attenzione ai cibi: dare la preferenza agli alimenti vegetali ricchi di potassio 3)    Ridurre l’apporto di sale a non più di 2-3 grammi al giorno. 4)    Svolgere una regolare attività fisica. 5)    Bandire il fumo. 6)    Consumare non più di 30 grammi al giorno di alcool, pari a a circa 250 cc di vino 7)    Ridurre lo stress psico-fisico eccessivo.

83 8)    Misurare periodicamente la pressione arteriosa ed annotarne i valori.
9)    Se la pressione è alta seguire attentamente la terapia prescritta dal medico. 10)  L’ obiettivo è mantenere valori pressori inferiori a 140/90 mmHg, od ancora più bassi (< 130/80  mmHg), se si è diabetici o nefropatici. 11)  La glicemia a digiuno dovrà essere inferiore a 110 mg/dl. 12)  Il livello ottimale di colesterolemia totale è inferiore a 200 mg/dl, mentre quello del colesterolo LDL (che si può calcolare sottraendo al valore della colesterolemia totale quello del HDL colesterolo ed un quinto del valore dei trigliceridi) dovrà essere inferiore a 130 mg/dl in presenza di 2 o più fattori di rischio ed inferiore a 100 mg/dl in soggettiche sono già affetti da malattia coronarica, da diabete mellito o con rischio cardiovascolare globalmente elevato. 13)  Il livello dei trigliceridi dovrà essere inferiore a 150 mg/dl e quello dell’HDL colesterolo  maggiore di 40 mg/dl. .

84 REGIME IGIENICO - DIETETICO CONSIGLIATO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO CARIOVASCOLARE  
Aggiunga quotidianamente agli alimenti non più di mezzo cucchiaino di sale o un cucchiaino di NOVOSAL o tre cucchiaini di SALE SOHN. Evitare gli alimenti con elevata quantità di sodio quali: olive marinate, prosciutto cotto o crudo, salsiccie, wurstel ed insaccati in genere, maionese, sardine sott'olio, aringa affumicata, cibi conservati in salamoia, dadi per brodo ed estratti di carne, crackers, tutti i latticini diversi da quelli consigliati(*), crauti, latte in polvere, caviale, lardo. (*) Latticini consigliati: mozzarella, ricotta fresca e, non più di 2 volte la settimana, emmental, certosino, fontina, tuma senza sale, stracchino. Evitare inoltre: carne di maiale, agnello, selvaggina, anguilla, cervello, trippa e frattaglie in genere, patatine fritte, dolci, gelati, cioccolato, frutta sciroppata, noci di cocco, olio di cocco o di palma, burro e margarine con grassi idrogenati , frutta secca (consentita, purché non salata, solo in sostituzione dell'olio di condimento, tenendo conto che 10 gr. di olio = 14 gr. di noci o nocciole, 15 gr. di arachidi, 16 gr. di mandorle). Per condire gli alimenti utilizzare olio di oliva. Metodi di cottura consigliati: al vapore, al cartoccio, in umido, al forno, alla griglia (evitare le fritture). Preferire in ogni caso alimenti freschi o surgelati ai prodotti conservati.

85 Se gradite, per insaporire gli alimenti possono essere liberamente utilizzate spezie (peperoncino, pepe, anice, cannella, curry, chiodi di garofano, ginepro, senape, noce moscata, vaniglia, zenzero, zafferano) ed erbe aromatiche (aglio, basilico, cipolla, salvia, lauro, menta, maggiorana, origano, prezzemolo, rosmarino, sedano e timo).   Non porre la saliera sulla tavola. Il pesce, fresco o surgelato, deve essere consumato almeno due - tre volte la settimana (dando la preferenza ai pesci diversi dai molluschi e dai crostacei). La carne va scelta fra le parti più magre e meno venate, preferendo le carni bianche (pollo, coniglio, tacchino) alle carni rosse. Variare il più possibile la scelta degli alimenti. Bere preferibilmente acqua povera di sodio  < 5 mg/l), verificandone il contenuto sulla bottiglia. Frutta e verdura devono essere consumate giornalmente (almeno grammi al giorno, sia di frutta che di verdura). Sono consentite non più di due uova la settimana Consentito il consumo di non più di 200 cc di vino (preferibilmente rosso) o 330 cc di birra al giorno. Limitare il consumo di caffè a non più di due - tre tazzine al giorno .

86 Pesi e misure utili 1 cucchiaino da tè è pari a 5 g di olio, 5 g di zucchero, 5 g di parmigiano, g di marmellata. 1 cucchiaio da minestra è pari a: 10 g di olio, 10 g di parmigiano.   Evitare l'uso (continuativo) di farmaci che possono interferire con il buon controllo della P.A. quali: carbenoxolone, derivati della liquirizia, cortisonici, antinfiammatori non steroidei, amine vasocostrittrici (contenute in spray nasali o colliri), anfetamine, inibitori della MAO, antidepressivi triciclici (come l'amitriptilina), estroprogestinici (come i contraccettivi orali), bicarbonato di sodio e tutti quei farmaci contenenti notevoli quantità di sodio, come eccipiente. Evitare gli stress emotivi, l'attività fisica intensa ed episodica e lo sport agonistico. E' utile, invece, un'attività fisica moderata e regolare, iniziando da frequenti passeggiate e proseguendo successivamente con leggera corsa, nuoto, ciclismo, danza aerobica, tennis .

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88 INTERVENTI INF.CI EDUCAZIONE SANITARIA
Spiegare alla ps e ai familiari che la limitazione del consumo di Na è indicata per la prevenzione, il controllo o l’eliminazione dell’edema n.b. è preferibile indicare la quantità di Na consentito (espressa in milligrammi) piuttosto che ricorrere a espressioni quali: privo di sale o povero di sale

89 . A- fornire alla ps un libretto che indica il contenuto di Na o fornire alla ps e ai familiari un piano dietetico scritto con la lista dei cibi permessi e quelli limitati B- consigliare alla ps di controllare tutte le etichette per controllare il contenuto di Na (es. antiacidi, lassativi, sciroppi per la tosse, farmaci antidolorifici, negli estrogeni ecc.) C- avvertire la ps di sciacquare bene la bocca dopo aver usato il dentifricio e/o sciacqui (alcuni di questi prodotti contengono grandi quantità di Na)

90 . 2- dirgli di controllare (quando è possibile), sulle etichette, in particolare dei cibi in scatola, il contenuto di sale e di Na 3- il gusto del cibo può essere migliorato con l’aggiunta di succo di limone e di erbe aromatiche in modo che la ps sia incoraggiato ad accettare le restrizioni dietetiche 4- consigliare di assumere 3 o 4 piccoli pasti al giorno piuttosto che grossi pasti e pesanti o consumati velocemente (dopo il pasto riposo di un’ora)

91 (contattare la DIETISTA)
. 5- aumentare l’assunzione di K (la sua carenza può provocare la formazione di aritmie) Avvertire la ps che la soluzione di K per OS può venire diluita con un succo e assunta dopo i pasti 6- spiegare l’importanza e aiutarlo ad intraprendere un programma di riduzione di peso fino a che non è stato raggiunto il peso ottimale (contattare la DIETISTA)

92 ALTRE RACCOMANDAZIONI DIETETICHE
5- limitare il consumo di bevande contenenti caffeina ( influisce sulla frequenza cardiaca, sul ritmo, sulla P/A) ALTRE RACCOMANDAZIONI DIETETICHE ridurre il consumo dei grassi saturi (grassi di origine animale) Aumentare il consumo dei carboidrati complessi (pasta, pane) Aumentare il consumo di frutta, vegetali, cereali, legumi L’apporto di zucchero raffinato non dovrebbe superare i 60 grammi al giorno .

93 Valutazione finale La ps e i familiari comprendono l’importanza di un apporto dietetico modificato Sanno riconoscere gli alimenti privi di sale

94 ALTERAZIONE RIPOSO - SONNO
DOVUTA ALLA PREOCCUPAZIONE E ALLA PAURA DI MORIRE DOVUTA ALLA PAURA DI NON ESSERE ASSISTITO ADEGUATAMENTE INADEGUATA

95 INTERVENTI INF.CI Rassicurare la ps ricoverata in terapia intensiva che è sotto controllo tramite monitor 24 ore al giorno e che è sufficiente che chiami l’inf. per essere subito a Sua disposizione

96 . Quando la ps viene trasferita in terapia sub-intensiva, ridurre al minimo la possibile risposta emotiva negativa al trasferimento Come? A- prima del trasferimento si presenti alla ps l’inf. dell’unità di terapia sub-intensiva B- provvedere affinchè l’inf. di terapia sub-intensiva risponda alle possibili domande della ps e la informi su cosa si dovrà attendere circa la struttura del reparto e lo svolgimento delle attività

97 ALTERAZIONE RIPOSO- SONNO IN TERAPIA SUB-INTENSIVA
Assicurare il riposo con un progressivo aumento della mobilizzazione Ridurre al minimo il rumore ambientale e mantenere una temp. Ideale per un ambiente confortevole Evitare interruzioni del sonno per procedimenti non necessari

98 . 4- organizzare attività assistenziali di routine in modo tale da favorire dopo ogni periodo di attività, un periodo di riposo 5- favorire attività tranquille che distraggono la ps (lettura, ascolto della musica, disegno, parole crociate, attività artistiche, ecc. ) 6- incoraggiarlo sempre al cambio frequente di posizione

99 ASSISTERE LA PS DURANTE LE ATTIVITA’ CONSIGLIATE:
Insegnare alla ps a sollevarsi lentamente dalla posizione supina (in modo da ridurre al minimo l’ipotensione ortostatica) Mentre la ps è a riposo, incoraggiarlo a compiere esercizi a pieno ambito di movimento, passivi e attivi Quando la ps è seduto in poltrona, è bene che tenga le gambe sollevate per favorire il ritorno venoso .

100 ALTERAZIONE ELIMINAZIONE
STIPSI – ALTERAZIONE DIURESI DOVUTA ALLA SCARSA ATTIVITA’- DOVUTA AD UNO SQUILIBRIO IDRICO E QUINDI AD UNA RITENZIONE DI LIQUIDI - SCARSA – INADEGUATA –

101 DATI OGG. E SOGG. Edemi con fossette arti inf.
Astenia, malessere, crampi muscolari Confusione mentale, debolezza

102 OBIETTIVO GENERALE La ps ha ridotto gli edemi dopo 24 ore

103 INTERVENTI INF.CI - STISPI
ATTENZIONE !!!!! Un’eccessiva stimolazione vagale durante l’esplorazione rettale con eventuale rimozione delle feci, può provocare un’aritmia anche grave in ps deboli Una pressione troppo forte contro la muscolatura può danneggiare il tessuto intestinale

104 Somministrare dieta ricca di fibre
. Evitare la somministrazione di sciroppi lassativi perché contengono Na Somministrare dieta ricca di fibre (aiutare la ps e i familiari ad individuare tali alimenti)

105 INTREVENTI INF.CI ALTERAZIONE DIURESI
Se vengono somministrati diuretici: Pesare quotidianamente la ps per stabilire se l’edema è tenuto sotto controllo (la perdita di peso non deve superare gli 0,45 – 0,9 Kg/die I diuretici si somministrano la mattina presto in quanto la diuresi la notte disturba il sonno

106 2- valutare l’astenia, il malessere e la presenza di crampi muscolari
n.b. una terapia diuretica può provocare una diminuzione degli elettroliti (in particolare del K) e provocare aritmie 3- mettere la comoda vicino al letto per ridurre il lavoro quale, raggiungere il bagno e lo sforzo della defecazione .

107 ALTERAZIONE MOBILIZZAZIONE
DOVUTA AL FABBISOGNO DI O2 – - SCARSA – INADEGUATA -

108 INTERVENTI INF.CI Aumentare progressivamente le attività della ps
A- assistere la ps nella cura di se stesso, approfittare delle prime ore del giorno in quanto la faticabilità progredisce man mano che la giornata avanza B- porre attenzione ad eventuali dolori toracici durante e dopo l’attività

109 2- CONTROLLARE : POLSO FREQUENZA CARDIACA(durante la cura di se stesso) N.B. PRIMA DI INIZIARE UNA NUOVA ATTIVITà, ASPETTARE CHE LA FREQUENZA CARDIACA TORNI AL LIVELLO PRECEDENTE .

110 . EDUCARE AD : AUMENTARE GRADATAMENTE IL CAMMINO E LE ALTRE ATTIVITA’ AMMESSO CHE NON PROVOCHINO FATICA E DISPNEA EVITARE AMBIENTI CON ESTREMI DI CALDO E/O FREDDO CHE FANNO AUMENTARE IL LAVORO DEL CUORE

111 Ricordare che: Il cuore è un muscolo.
Analogamente ai muscoli delle braccia e delle gambe, esso ha bisogno di un esercizio regolare che lo renda forte e lo faccia lavorare meglio. Un programma di esercizi fisici hanno effetti positivi sui livelli di colesterolo, sul peso e sulla gestione dello stress. E’ un buon metodo per mantenere livelli di energia e resistenza fisica per le attività giornaliere

112 L’attività fisica deve essere:
REGOLARE (almeno 3 volte la settimana) AEROBICA (deve coinvolgere il gruppo dei muscoli degli arti inferiori e. marcia, bicicletta, aerobica acquatica SALUTARE (ogni esercizio deve essere adattato alla ps dal medico

113 LA RIABILITAZIONE CARDIACA
. LA RIABILITAZIONE CARDIACA 1° fase Inizia superato l’evento acuto della malattia (avviene all’interno dell’ospedale)

114 1° fase Predisporre l’iter di valutazioni funzionali
Stabilire un programma individualizzato di ripresa delle abituali attività fisiche Fornire informazioni corrette sulla malattia, sull’iter diagnostico e sulla prognosi Combattere le ripercussioni psicologiche della malattia Evidenziare i fattori di rischio e le abitudini di vita non corrette

115 strumentale, clinica e terapeutica,
. Durante la 1° fase, l’inf. “ gioca “ un ruolo importante per l’opportunità di essere a stretto contatto con il malato durante il periodo critico della malattia Ogni prestazione inf.ca, strumentale, clinica e terapeutica, deve essere chiarita alla ps con termini semplici e meno tecnici possibili per ridurre ansie e paure legate a un possibile aggravamento della malattia o addirittura alla morte imminente

116 2° fase Anche la 2° s’inserisce all’interno dell’ospedale di solito in una struttura adibita a riabilitazione Dura 6 – 8 settimane e si propone di: Istituire un’idonea terapia farmacologica Ridurre le ripercussioni psicologiche indotte dalla malattia Eliminare gli effetti negativi derivante da una vita sedentaria iniziando un corretto programma di allenamento fisico Iniziare un PROGRAMMA DI EDUCAZIONE finalizzato alla correzione dei FATTORI DI RISCHIO Informare la ps e i suoi familiari sulla malattia

117 PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE
I contenuti di un programma riabilitativo sono: Attività fisica Supporto psicologico (essenziale nel primo periodo che segue l’episodio acuto) questo dovrà decrescere durante la ripresa della malattia mentre i programmi di attività fisica dovranno essere perseguiti costantemente nel tempo Educazione sanitaria

118 . In media questi programmi riabilitativi consistono in 3 sedute la settimana di circa 40 min. dove vengono svolti esercizi fisici con frequenza cardiaca costante Gli esercizi vengono svolti sotto stretto controllo del personale inf.co, medico e del fisioterapista a secondo dei protocolli di reparto Viene messo a disposizione anche un dietologo

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120 N.B. Poiché i familiari ansiosi possono trasmettere la loro ansia alla ps, il compito dell’infermiere è quello di cercare di ridurre ANCHE le ansie e le paure dei familiari stessi


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