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La dimensione internazionale delle costruzioni

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Presentazione sul tema: "La dimensione internazionale delle costruzioni"— Transcript della presentazione:

1 La dimensione internazionale delle costruzioni
Roma, 20 novembre 2007 Claudio Sottile (FILCA) Università “La Sapienza” Seminari “Uniti dai Diritti” nel corso di Disuguaglianze e sviluppo

2 Il settore delle Costruzioni
Le costruzioni comprendono una vasta gamma di attività economiche che vanno dalla costruzione di edifici ad uso abitativo e loro ristrutturazioni ai più grandi lavori di ingegneria. L’attività delle costruzioni è suddivisa in maniera pressoché uguale tra: > edilizia abitativa > edilizia non residenziale > progetti di ingegneria civile

3 Peculiarità del settore
Diverso da altri settori produttivi: I prodotti vengono realizzati nel luogo di consumo; I lavori vengono commissionati o realizzati su ordinazione: ciascun prodotto viene fatto per un cliente specifico, quindi può variare per dimensioni, complessità tecnica, ecc...;

4 Peculiarità del settore/Italia
Il gruppo di lavoro è un’associazione temporanea di diverse imprese (delle varie dimensioni) è ciò implica un più elevato grado di interscambio tra loro rispetto ad altri processi manifatturieri; Caratterizzato da un elevatissimo numero di piccole e medie imprese che rappresentano il 99% di presenza nei cantieri, l’89% della forza lavoro impiegata, l’81% delle attività di costruzione in cantiere.

5 Settore con alte percentuali di:
Infortuni ( specialmente mortali ) Presenze di lavoratori immigrati (circa 25% forza lavoro) Lavoro nero ed irregolare Subappalti Lavoratori autonomi (anche “falsi” autonomi)

6 Lavoro precario (non continuativo – durata del cantiere)
Lavoro esposto a condizioni climatiche avverse Lavoro pesante ed usurante Lavoro considerato “poco” dignitoso

7 Occupazione/Italia Nel settore delle costruzioni lavorano circa 2 milioni di persone che costituiscono: Il 27,4% degli occupati nell’industria L’8,3% degli occupati in tutti i settori economici

8 Occupazione Italia/Andamento mercato
Tra il 1998 e il 2006 il settore ha sostenuto i livelli occupazionali del nostro Paese con un incremento del 27,3% degli addetti del settore contro una crescita dell’11,6% dell’insieme degli altri settori economici. Nello stesso periodo gli investimenti in costruzioni hanno avuto un incremento del 25,5% mentre quello del PIL è cresciuto dell’11,3%.

9 Investimenti Nel 2006 sono stati investiti mln di euro nel settore pari al 9,9% degli impieghi del PIL. Il settore continua a rivestire un ruolo centrale nel sistema economico nazionale, offrendo un importante contributo alla produzione ed all’occupazione.

10 Scenario Europeo Il settore è considerato uno dei più grandi dell’industria e strategicamente importante per la UE, proprio perché realizza lavori edili e di infrastrutture per tutti i settori dell’economia.

11 Scenario Europeo Nei Paesi della UE l’attività del settore è cresciuta in modo rilevante (tranne per Germania e Portogallo). Nel periodo il tasso di crescita degli investimenti in costruzioni, nella media UE, è del 18%.

12 Numeri del settore in Europa
Nel 2006, nei 27 Stati Membri della UE, gli investimenti nel settore sono stati di: 1.196 miliardi di euro 10,4% del PIL aziende delle quali 95% sono PMI (< 20 addetti) 93% con < 10 addetti

13 Numeri del settore/Europa
In alcuni Paesi come la Repubblica Ceca, Malta e Slovacchia tra il 65% ed il 90% delle imprese non hanno addetti (lavoro autonomo).

14 Numeri del settore in Europa
Il settore impiega addetti che rappresentano: Il 7,2% della totale occupazione in Europa Il 30,4% dell’occupazione industriale. 26 milioni di lavoratori nella UE dipendono,direttamente o indirettamente, dal settore delle costruzioni.

15 Federazione Europee di settore
FETBB – Federazione Europea dei Lavoratori delle costruzioni e del legno – è l’organizzazione sindacale europea che si occupa della tutela dei lavoratori nei settori che tutela (anche materiali da costruzione, silvicoltura ed affini). Sono affiliati alla FETBB oltre 50 sindacati da oltre 20 Paesi per un totale di iscritti.

16 Federazioni Europee di settore
FIEC – Federazione Europea dell’industria delle costruzioni – rappresenta, attraverso le sue 33 federazioni nazionali degli imprenditori, provenienti da 28 Paesi, le aziende delle costruzioni di tutte le dimensioni che realizzano tutte le forme di attività edili e di ingegneria civile.

17 Responsabilità sociale d’impresa
La RSI approda in Europa verso la fine degli anni ’90 con una base di valori comuni quali: Solidarietà Bene pubblico ed interesse collettivo Prevenzione

18 RSI Viene acquisita dalla Commissione Europea con il Libro Verde del giugno 2001 al quale segue una vasta consultazione per arrivare alla Comunicazione del luglio 2002 dove con la definizione data:

19 RSI “essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare gli obblighi giuridici applicabili, ma andare oltre ed investire maggiormente nel capitale umano , l’ambiente ed i rapporti con le parti interessate” implica “l’integrazione su base volontaria delle preoccupazioni sociali ed ambientali delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.

20 Sviluppo sostenibile Una definizione europea in stretto rapporto con lo sviluppo sostenibile... “sviluppo che consente di soddisfare i bisogni odierni senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i loro bisogni... in particolare per i soggetti più svantaggiati”.

21 Sviluppo sostenibile Si suddivide in tre aspetti: Sociale Economico
Ambientale Aspetti in sinergia tra loro: Sociale/economico: Equo (servizi adeguati alle più varie esigenze, accordi di partenariato);

22 Aspetti sviluppo sostenibile
Sociale/ambientale: Vivibile (protezione della bio-diversità, misure di attenuazione); Economico/ambientale: Vitale ( recupero e riutilizzo dei materiali, efficacia energetica)

23 Responsabilità sociale delle imprese nelle costruzioni
L’industria delle costruzioni è il più grande “datore di lavoro” in Europa e questo implica che gli aspetti sociali ricoprano una particolare importanza nel settore. La relazione tra le attività delle costruzioni e l’ambiente costruito da un lato e lo sviluppo sostenibile dall’altro è significativo e complesso. Le costruzioni usano più materia prima degli altri settori industriali e la realizzazione di opere richiede un uso considerevole di risorse naturali.

24 RSI nel settore delle costruzioni
L’ambiente costruito incide anche per la maggior percentuale di emissioni di gas ad effetto serra (circa il 40%) in termini di uso di energia. Le attività di costruzione e demolizione producono anche il più grande flusso di rifiuti (tra il 40 e il 50%), molti dei quali sono riciclabili.

25 Principali argomenti di sostenibilità del settore delle costruzioni
I modi in cui le opere e le strutture edili vengono costruiti, usati, mantenuti e riparati, rimodernati e ristrutturati e poi smantellati (e riusati) o demoliti (e riciclati) costituiscono il ciclo completo delle attività di costruzione sostenibile e per questo si devono sviluppare strategie per l’uso e la promozione di: Materiali da costruzioni “amici” dell’ambiente Efficienza energetica negli edifici Gestione dei rifiuti nella costruzione e nella demolizione.

26 RSI nelle costruzioni Una caratteristica dell’industria delle costruzioni a livello mondiale, come abbiamo visto, è quella di essere composta da una catena di forniture molto estesa e da numerosi stakeholders. Proprio per questo motivo è più sensibile ad alcuni temi di sostenibilità come salute e sicurezza, ambiente, sviluppo della comunità, responsabilità sociale, etica ed integrità, diritti del lavoro e corruzione, coinvolgimento ed impegno degli stakeholders.

27 RSI Finora sono solo le imprese a guidare la RSI sia per utilità di legittimazione che concorrenziale. E’ un’autoregolamentazione che si danno, favorendo approcci volontari unilaterali che tendono ad eliminare l’aspetto contrattuale dei rapporti sociali, sconfinando dal loro terreno e si indirizzano direttamente ai lavoratori dipendenti o verso altri interlocutori della società civile (es.:Ong) contribuendo alla marginalizzazione dei rappresentanti dei lavoratori.

28 Posizione della FETBB Secondo la FETBB è una realtà che deve essere riequilibrata e ciò può avvenire solo con la presenza attiva delle Organizzazioni sindacali che sono dei “multistakeholders” ossia portatori di interessi dei lavoratori e di interessi globali.

29 RSI La RSI può essere uno strumento efficace per aprire l’impresa ad altre legittimità e deve servire ai rappresentanti dei lavoratori per interpellare la Direzione aziendale su: > impegni volontari, per indicarne eventuali disfunzioni degli stessi > entrare a far parte del processo con la consultazione > trasformare questi impegni unilaterali in accordi contrattuali (Accordi quadro internazionali)

30 RSI Una sfida difficile, tenendo in considerazione la volontà manifestata dai rappresentanti europei degli imprenditori di voler separare RSI e dialogo sociale. E’ inconcepibile pensare che un’impresa abbia responsabilità esterne senza averle anche all’interno

31 Strumento/CAE Uno strumento per poter avviare, promuovere e sviluppare degli accordi riguardanti la RSI a livello internazionale è il Comitato aziendale europeo (Cae). Il CAE è l’organo transnazionale, composto da delegati (rappresentanti dei lavoratori) a cui la multinazionale (che risponde ai requisiti dettati dalla Direttiva 94/45) è obbligata a dare informazioni e a consultare, almeno una volta l’anno,

32 CAE su argomenti riguardanti l’impresa (struttura, situazione economica e finanziaria, sviluppi in campo produttivo, situazione occupazionale, trasferimenti di produzione, salute e sicurezza ed altro). E’ di fondamentale importanza che la RSI e lo sviluppo sostenibile facciano parte di questi argomenti da trattare

33 Revisione Direttiva CAE
E’ in discussione da diverso tempo la revisione della Direttiva dei CAE con la quale, tra i diversi punti da rivisitare (la direttiva risale al 1994) vi è quello primario di migliorare le sue competenze e di rendere effettiva la presenza del sindacato al suo interno.

34 Accordi quadro internazionali
Vengono conclusi generalmente tra le Federazioni internazionali dei Sindacati, le OO.SS., a livello nazionale, del Paese in cui si trova la casa madre della Multinazionale, e la Multinazionale stessa. In alcuni casi anche con il coinvolgimento del CAE (caso SKANSKA)

35 Federazione internazionale di settore
BWI – Building and Woodworkers’ International è una federazione sindacale mondiale che raggruppa sindacati liberi e democratici delle costruzioni, materiali da costruzione, legno, silvicoltura e affini. Raggruppa circa 350 sindacati e conta 12 milioni di affiliati in 135 Paesi. La sua sede centrale è a Ginevra ed ha uffici regionali in quasi tutto il mondo.

36 BWI Il suo compito è quello di promuovere lo sviluppo dei sindacati, a livello mondiale, nei settori che tutela e di rafforzare i diritti dei lavoratori nel contesto dello sviluppo sostenibile.

37 AQI Gli accordi quadro internazionali si basano sull’osservanza:
dei principi fondamentali dei diritti umani, definiti dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani (1948); della Dichiarazione Universale OIL sui principi e diritti fondamentali nel lavoro (1998) dalla Dichiarazione tripartita Oil di principi sulle imprese multinazionali e la politica sociale (2000) Dalle Linee guida dell’Ocse per le imprese multinazionali (2000)

38 Dichiarazione tripartita OIL
Contiene raccomandazioni in materia di: Occupazione (sua promozione, uguaglianza di possibilità e trattamento, sicurezza); Formazione; Condizioni di lavoro e di vita ( salari, età minima, sicurezza ed igiene); Relazioni industriali (libertà sindacale e diritto all’organizzazione, contrattazione collettiva, consultazione, ecc..)

39 Principi Mirano ad orientare, quindi, le strategie ed i comportamenti delle imprese e a promuovere un’azione congiunta con la rappresentanza dei lavoratori e i Governi nella realizzazione degli obiettivi di una lavoro dignitoso. A contribuire positivamente al progresso economico e sociale dei Paesi dove operano le Multinazionali e ridurre al minimo le difficoltà che le loro operazioni possono creare.

40 Dichiarazione tripartita OIL
E’ l’unico strumento volontario per la RSI ad essere stato adottato con l’accordo dei Governi, Organizzazioni degli imprenditori e quelle sindacali.

41 Linee guida OCSE Raccomandazioni rivolte dai Governi alle imprese multinazionali che enunciano principi e norme volontari per il comportamento responsabile delle aziende nell’adempimento delle leggi applicabili. Oltre agli argomenti già espressi nella Dichiarazione Tripartita dell’OIL (occupazione,relazioni industriali), includono:

42 Linee guida OCSE Diritti umani, Lotta alla corruzione, Concorrenza,
Fiscalità, Interessi dei consumatori, Ambiente, Scienza e tecnologia

43 Aqi IMPREGILO Nel novembre 2004 è stato firmato il primo accordo quadro internazionale di una multinazionale italiana (IMPREGILO) del settore dove sono stati stabiliti alcuni punti fondamentali in conformità alle dichiarazioni e linee guida (non fare uso dl lavoro minorile, rispetto della libertà di associazione della negoziazione collettiva, salari e condizioni di lavoro decenti, welfare dei lavoratori, ed altro.

44 AQI / Impregilo Nell’accordo è stata richiesta anche la creazione di un gruppo di monitoraggio (formato da rappresentanti del sindacato internazionale, nazionale e dal responsabile delle risorse umane del gruppo) per verificare l’attuazione di tale accordo con visite nei cantieri dove la Multinazionale sta operando.

45 Costruzione di una diga in Islanda

46 Gli alloggi degli operai

47

48 Nel cantiere erano presenti 30 etnie diverse

49 Sicurezza???

50 Gli alloggi degli operai

51 Codici di condotta/etici/carta dei valori
Sempre unilaterali contengono principi etici generali e l’impegno a rispettare alcuni principi: Onestà, correttezza, integrità , trasparenza, reciproco rispetto nella gestione dell’azienda e nei rapporti con gli stakeholders Dialogo e ascolto delle comunità Tutela della persona, delle diversità e delle identità culturali, della crescita professionale e della sicurezza sul lavoro Salvaguardia dell’ambiente Promozione dell’innovazione mirata alla crescita industriale e allo sviluppo sostenibile.


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